venerdì 27 settembre 2013

Il gioco disonesto della menzogna - Meditazione di Eugenio Pramotton

 

 

Il gioco disonesto della menzogna


Ognuno di noi è naturalmente incline a credere a qualsiasi affermazione proposta da altri. Questo avviene per almeno due motivi: 1 - perché ognuno di noi quando afferma qualcosa desidera essere creduto, ossia che la sua affermazione sia ritenuta vera; da cui segue che nessuno vuole essere considerato bugiardo; è naturale allora pensare che anche negli altri ci sia lo stesso desiderio. 2 - perché nessuno di noi è contento di essere ingannato; da qui nasce il proposito di non ingannare per non fare agli altri ciò che non si vorrebbe venisse fatto a sé, e, ancora una volta, è naturale pensare che anche negli altri ci sia lo stesso proposito. Bisogna considerare inoltre che, immediatamente, qualsiasi affermazione non ha motivi di credibilità se non il fatto che per sua natura ogni affermazione afferma ciò che è vero.
Ora, questo modo di funzionare dell’uomo è sfruttato dai disonesti e dai malvagi per ricavarne illeciti vantaggi. Dicendo che sono vere cose che in realtà non lo sono, cercano di piegare gli eventi a loro favore, ad esempio per arricchirsi senza fatica e a danno degli altri, per difendere o mostrare un’immagine di onorabilità e di rettitudine che non corrisponde al vero, per evitare la condanna e il castigo dovuti ad ogni azione malvagia …
Tutto questo è particolarmente grave e mostruoso perché nella menzogna c’è il massimo grado di consapevolezza nella scelta di essere contro la verità; la verità viene tuttavia umiliata e uccisa perché il proprio tornaconto deve assolutamente prevalere. Ora, la tentazione di utilizzare la menzogna per ricavarne un qualunque vantaggio, o per evitare disagi e seccature, riguarda tutti ed è in agguato sia nelle cose minime come nelle grandi. Disgraziatamente, molto spesso questa tentazione non è superata, e non è superata perché non ci alleniamo a vincerla fin da piccoli incominciando dalle cose minime. Il risultato è il clima di confusione, corruzione e diffidenza che tutti ci affligge.
La menzogna è oggi talmente diffusa e spregiudicata che è difficilissimo capire chi dice la verità e chi mente. Una ragione profonda di questo stato di cose è che, secondo quanto afferma Gesù, c’è un “padre della menzogna” (Gv 8, 44) di nome Satana che nascostamente esercita la sua influenza sul cuore dell’uomo. Se vediamo allora una società in cui abbonda la menzogna dobbiamo dire che è una società dominata dal demonio. L’antidoto, il rimedio e la forza per vincere la menzogna ci vengono offerti dallo “Spirito di Verità” (Gv 16, 13); per questo Gesù nel Vangelo ci esorta vivamente a chiedere il dono dello “Spirito Santo” (Lc 11, 13). 

 
Meditazione di Eugenio Pramotton - Tratto dal sito http://www.medvan.it


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