sabato 22 febbraio 2014

LA DONNA E LA CIPOLLA - Da un racconto di F.M.Dostoevskij


Dio ci viene incontro fino all'ultimo....dobbiamo approfittare dei mezzi che ci da per poterci finalmente salvare. Ognuno di noi può scegliere.... se andare verso le fiamme o se tornare a Lui con profonda umiltà e con il cuore pentito.



C’era una volta una donna molto cattiva, che morì senza lasciarsi dietro nemmeno un’azione virtuosa. I diavoli l’afferrarono e la gettarono in un lago di fuoco. Ma il suo angelo custode era là e pensava: «Di quale sua azione virtuosa mi posso ricordare per dirla a Dio?». Alla fine gliene tornò in mente una e la riferì a Dio: «Ha sradicato una cipolla dal suo orto e l’ha data a una mendicante». Dio gli rispose: «Prendi dunque quella stessa cipolla e tendigliela nel lago, che vi si aggrappi e la tenga stretta: se riuscirai a tirarla fuori dal lago, vada in paradiso; se invece la cipolla si strapperà, la donna rimanga dove si trova». L’angelo corse dalla donna e le tese la cipolla: «Su, donna», le disse, «attaccati e tieniti stretta». E si mise a tirarla cauta mente; l’aveva già quasi tratta in salvo quando gli altri peccatori che erano nel lago cominciarono ad aggrapparsi tutti a lei, per essere anch’essi tirati fuori. Ma la donna era cattiva cattiva e si mise a spararcalci contro di loro, protestando: «È me che si tira e non voi, la cipolla è mia e non vostra». Appena ebbe detto queste parole, la cipolla si strappò. E la donna cadde nel lago dove brucia ancora. All’angelo non rimase che allontanarsi piangendo.

Da un racconto di F.M.Dostoevskij

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