martedì 27 maggio 2014

I Profumi di Padre Pio



L'osmogenesi è un carisma posseduto da alcuni Santi. Tale carisma, in talune circostanze consentiva ai medesimi di far percepire a distanza o a chi gli stava vicino, profumi particolari.
Tali profumi vengono definiti odori di santità. Padre Pio era in possesso di tale carisma e tali fenomeni erano così frequenti per lui, che la gente comune era abituata a definirli come i
Profumi di Padre Pio.
Spesso il profumo emanava dalla sua persona, dagli oggetti che toccava, dai suoi indumenti. Altre volte il profumo era percepibile nei luoghi in cui passava.


Un giorno un noto Medico aveva tolto dalla piaga del costato di Padre Pio una benda che era servita a tamponare il sangue e l'aveva chiusa in un astuccio per portarla nel suo laboratorio di Roma, per analizzarla. Durante il viaggio, un Ufficiale e altre persone che erano con lui dissero di sentire il profumo che di solito emanava Padre Pio. Nessuna di quelle persone sapeva che il dottore aveva nella borsa la benda intrisa del sangue del Padre. Il medico conservò quel panno nel suo studio, e lo strano profumo impregnò per lungo tempo l'ambiente, tanto che i pazienti che andavano per le visite chiedevano spiegazioni.
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 Fra Modestino raccontava: "Una volta mi trovavo in vacanza a San Giovanni Rotondo. Al mattino mi presentai in sacrestia per servire la Messa a Padre Pio, ma già c'erano altri che si disputavano questo privilegio. Padre Pio interruppe quel sommesso vociare dicendo - la Messa la serve solo lui - e indicò me. Nessuno parlò più, accompagnai il Padre all'altare di San Francesco e, chiuso il cancelletto iniziai a servire la Santa Messa in assoluto raccoglimento. Al "Sanctus" ebbi un improvviso desiderio di risentire quell'indescrivibile profumo che già tante volte avevo percepito nel baciare la mano di Padre Pio. Il desiderio fu subito esaudito. Un'ondata di tanto profumo mi avvolse. Aumentò sempre di più' fino a togliermi il respiro. Mi ressi con la mano alla balaustra per non cadere. Stavo per svenire e chiesi mentalmente a Padre Pio di evitarmi una brutta figura dinanzi alla gente. In quel preciso istante il profumo sparì. A sera, mentre l'accompagnavo alla cella, chiesi a Padre Pio spiegazioni sul fenomeno. Mi rispose: "Figlio mio, non sono io. È il signore che agisce. Lo fa sentire quando vuole e a chi vuole. Tutto avviene se e come piace a Lui."
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Ero dietro allo sportello del confessionale dal quale vedevo Padre Pio che confessava dall'altro sportello - raccontava una signora. Mentre pensavo dentro di me che stavo per parlare ad un santo, fui inondata da un forte profumo di gigli. Ciò mi impressionò molto perché io alla storia dei profumi non avevo mai creduto. E così mi convinsi che i profumi di Padre Pio esistevano veramente. 
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Una signora di Bologna, di 24 anni, si era fratturata il braccio destro che, tre anni prima, era stato operato in seguito a un grave incidente. Dopo una nuova operazione seguita da un lungo e penoso trattamento, il chirurgo dichiarò al padre della ragazza che ella non avrebbe più ripreso l'uso del braccio, completamente anchilosato in seguito all'asportazione di una sezione della scapola, non essendo riuscito, disgraziatamente un innesto osseo. Desolati, padre e figlia, partono per San Giovanni Rotondo. Padre Pio li riceve, li benedice e dichiara: "Soprattutto niente disperazione! Confidate nel Signore! Il braccio guarirà. È la fine di luglio 1930. L'inferma ritorna a Bologna senza che si sia costatato il minimo miglioramento. Padre Pio si è dunque sbagliato! Non ci si pensa più e i mesi passano. Il 17 settembre, giorno delle stimmate di S. Francesco, improvvisamente l'appartamento in cui viveva la famiglia è invaso da un delizioso odore di giunchiglie e di rose. Questo dura un quarto d'ora circa, con grande stupore dei coinquilini che cercano invano l'origine di quegli effluvi. Da quel giorno la giovane riprese l'uso del braccio. Una radiografia, che ella conservava gelosamente, mostrava la rimessa a nuovo dell'osso e delle cartilagini.
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 Un uomo raccontava: "...un giorno, cedendo alle insistenze di mia moglie decisi di andare da Padre Pio. Non avevo più messo piede in una chiesa da ben venticinque anni, precisamente dal giorno del mio matrimonio. Sentii il bisogno di confessarmi, ma Padre Pio, appena gli comparvi davanti, senza nemmeno guardarmi, mi disse bruscamente: "Vattene!" - "Sono qui per confessarmi, mi dia l'assoluzione" - gli dissi rudemente. "Vattene, ho detto", mi rispose rudemente. Me ne andai. Attraversai di corsa la chiesa piccola e mi precipitai in albergo. Mia moglie, avendomi veduto uscire in quel modo, mi raggiunse in camera. - "Cosa è successo? Cosa fai?" - mi domandò.  "Faccio la valigia e me ne vado". In quel momento un'ondata di profumo mi fece trasalire. Un profumo intenso, meraviglioso. Rimasi interdetto. Mi calmai all'istante. E all'istante sentii nascere in me un gran desiderio di tornare da Padre Pio. Ci tornai il giorno dopo, ma prima feci un accurato esame di coscienza. Padre Pio mi accolse benevolmente e mi dette l'assoluzione".
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 Racconta una signora: - Vittima di un incidente stradale, mio marito venne portato in fin di vita all'ospedale di Taranto. I medici disperavano di poterlo salvare. Nel recarmi a visitarlo, ogni giorno mi fermavo in preghiera davanti ad un monumento di Padre Pio eretto nei pressi del nosocomio. Il "Santo" un giorno, per darmi il segno che aveva accolto le mie suppliche, mi fece avvertire un meraviglioso profumo di gigli. Da quel momento le condizioni di mio marito sono migliorate e si sono avviate verso la completa guarigione. 
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Un signore di Toronto racconta: - Nel lontano 1947 mia moglie, gravemente ammalata, era ricoverata in una clinica di Roma per subire un delicatissimo intervento chirurgico. Partii alla volta di San Giovanni Rotondo, mi confessai da Padre Pio e, dopo aver ricevuto la sacramentale assoluzione, descrissi al Padre le condizioni di salute di mia moglie. Quindi aggiunsi: "Padre, mi aiuti a pregare!" In quell'istante avvertii un profumo delizioso e persistente che mi sorprese. Tornai a casa la sera tardi. Appena aprii il portone, avvertii nuovamente quello stesso profumo che avevo sentito accanto a Padre Pio e mi rincuorai fiducioso. Mia moglie subì l'operazione che, benché molto delicata, riuscì perfettamente. A lei raccontai l'esperienza meravigliosa vissuta e insieme ringraziammo il venerato Padre Pio, tra le lagrime di intensa e sincera commozione. 
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Due giovani sposi polacchi, residenti in Inghilterra, dovevano prendere una grave decisione. Umanamente parlando la situazione sembrava disperata. Che fare? Qualcuno parlò loro di Padre Pio. Gli scrissero. Nessuna risposta! Allora presero la decisione di andare a San Giovanni Rotondo, per domandare a viva voce aiuto e consiglio. Dall'Inghilterra alla Puglia, il tragitto è lungo! I viaggiatori fecero sosta a Berna e si domandarono con angoscia se valeva la pena di continuare. "Supponiamo che il Padre non ci riceva neppure!" Una sera stavano conversando, un pò tristi, in una camera di albergo di infima categoria: per economia avevano preso a pigione una soffitta. Era d'inverno e nevicava. Intirizziti dal freddo, scoraggiati, erano sul punto di decidersi a riprendere la via del ritorno, allorché d'improvviso si sentirono avvolti da un profumo squisito e forte, talmente piacevole, che furono riconfortati del tutto. la donna si mise ad ispezionare il cassettone, l'armadio a muro, per trovare la boccetta di profumo dimenticata da qualche viaggiatore distratto. Ricerche inutili! Poco dopo il profumo svanì e la camera tornò a esalare il solito odore di tanfo fetido e di muffa. Incuriositi, i due viaggiatori, interrogarono l'albergatore che sembrò cadere dalle nuvole. Era la prima volta che i clienti del suo albergo, che non profumava per nulla di acqua di rose, credevano di sentire del profumo. Nondimeno tutta questa avventura li rianimò e li confermò nel proposito di continuare il viaggio ad ogni costo. Arrivati a San Giovanni Rotondo, andarono subito da Padre Pio, che li ricevette a braccia aperte. Il giovane, che sapeva l'italiano, balbettò qualche scusa. - "Vi abbiamo scritto Padre, ma poiché non ci avete risposto..." - "Come non vi ho risposto? E quella sera all'albergo svizzero, non avete sentito nulla?...Con poche parole risolse le loro difficoltà e li congedò. Rapiti, traboccanti di gioia e di riconoscenza, essi capirono soltanto allora "quello strano modo di corrispondere" di Padre Pio con quelli che lo invocavano in loro soccorso.
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 Un signore conobbe Padre Pio per una serie di coincidenze abbastanza strane. "Sentii parlare per la prima volta di questo straordinario religioso subito dopo la guerra", racconta, "soprattutto da un amico che era giornalista come me. Poiché questi conosceva bene il Padre me ne parlava con un entusiasmo che a me sembrava perfino eccessivo. La mia prima reazione era di indifferenza ed incredulità, specialmente quando il mio amico mi raccontava di certi fenomeni, come i profumi di Padre Pio, che molti dicevano di sentire in luoghi molto lontani dal religioso. Ad un certo momento, però, cominciarono a capitare anche a me questi strani fatti. All'improvviso sentivo un intenso profumo di violette in luoghi insoliti, dove era impossibile che ci fosse. Il pensiero correva a Padre Pio, ma mi ribellavo, dicevo a me stesso che ero vittima di suggestioni. Un giorno il fenomeno si verificò anche mentre ero in vacanza con mia moglie. Ero andato alla stazione per spedire un espresso, e in quel luogo, che in genere è tutt'altro che profumato, sentii quell'inconfondibile profumo di violette. Mentre riflettevo su quel fatto, mia moglie disse: "Ma da dove viene questo profumo?" "Lo senti anche tu? Esclamai meravigliato. Allora le raccontai di Padre Pio, delle discussioni con il mio amico e di quel profumo che da tempo mi perseguitava. "Se fossi in te", disse mia moglie "partirei subito per San Giovanni Rotondo". Il giorno dopo eravamo in viaggio. Quando gli fummo davanti, il Padre mi disse: "Ah, ecco il nostro eroe; ce n'è voluto per farlo arrivare". Quello stesso giorno ebbi la possibilità di parlare con lui, e da quel momento la mia vita fu sconvolta.
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 Racconta un signore: "Alcuni anni fa venni colpito da infarto cardiaco. Mi venne consigliato di sottopormi a intervento chirurgico per migliorare la mia condizione di vita e decisi di entrare in ospedale per l'operazione. Era il mese di giugno 1991. Nel corso dell'operazione, di per sé riuscita, mi vennero applicati ben 4 by-pass. Purtroppo, al risveglio dall'anestesia, mi trovai paralizzato alla gamba e al braccio destro. L'amarezza fu grande, ma dopo il primo attimo di scoramento, la fede tornò a sostenermi e cominciai a pregare Padre Pio. La mia fiducia nel venerato Padre non venne delusa. Pregai facendo un triduo che la mia povera mamma, consigliava per casi disperati e, dopo tre giorni, nello stesso mattino in cui terminai il triduo, pur essendo circondato solo da altri ammalati, sentii aleggiare intorno a me un profumo intenso di mughetto. Quando questo profumò svanì, sentii un formicolio al piede destro e capii subito che le mie preghiere erano state esaudite".
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 Racconta una signora: - "Ero affetta da una grave forma di limitazione del campo visivo ad entrambi gli occhi, che mi faceva soffrire e vedere poco. Consultai diversi medici e dopo varie analisi mi fu diagnosticata un'avvenuta emorragia oculare irreversibile e un probabile tumore all'ipofisi. Ciò mi procurò tanta ansia e sofferenza; questo male, come dichiarò lo specialista non è suscettibile di guarigione.  Di passaggio per Benevento volli raggiungere Pietrelcina, dove ebbi la fortuna di visitare i luoghi del venerato Padre Pio. Durante la visita in una delle ultime stanze che ospitarono il Padre, fui presa da commozione indicibile e, mentre pregavo per i miei familiari, avvertii un intenso profumo di incenso. Nel ritornare a Roma, in treno, meditai su ciò che era avvenuto e mi rammaricai di non aver pregato Padre Pio per i miei occhi malati. Chiesi subito, con fede, il suo intervento. L'aiuto del Padre non si fece attendere: migliorai progressivamente e dopo poco tempo riebbi totalmente la vista. Lo specialista che mi visitò, registro meravigliato il totale recupero del campo visivo avvenuto misteriosamente".
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 Un signore di Canicattì racconta: - "All'inizio del 1953, mia moglie, fin dai primi mesi di gravidanza, fu colpita da una grave forma di nefrite. La sua vita e quella del nascituro, a dire dei medici, correvano seri pericoli. Nessuna cura si rivelò efficace. Il 3 maggio, disperato, scrissi una lettera a Padre Pio chiedendo l'aiuto delle sue preghiere. Dopo qualche giorno, sia io che mia moglie, contemporaneamente, ma in stanze diverse, avvertimmo un misterioso odore di rose. In quel preciso istante bussò alla porta di casa il postino e ci consegnò una lettera, spedita dal convento di San Giovanni Rotondo, in cui leggemmo che Padre Pio avrebbe pregato per mia moglie e per la creatura che portava in grembo. L'indomani ricorremmo ad un nuovo esame di laboratorio che, con sorpresa indicibile, decretò l'improvvisa scomparsa della nefrite." 
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Un noto avvocato devoto di Padre Pio racconta: - "Una volta ero nella chiesa vecchia del convento ad ascoltare la Messa, la lunga Messa di Padre Pio e, proprio all'elevazione dell'Ostia, mi distrassi pensando ad altro, restando in piedi, unico in mezzo alla folla di fedeli inginocchiati. Improvvisamente fui colpito da un penetrante odore di viole che mi fece tornare alla realtà e guardandomi intorno, mi chinai anch'io col ginocchio per terra ma senza pensare allo strano profumo. Come al solito, dopo la funzione religiosa, mi recai a salutare il Padre che mi accolse con questa battuta: "Che, oggi eri nu poco stunato 'ncapa?" - "Si Padre, oggi sono stato un pò distratto. Fortunatamente mi ha svegliato il vostro profumo..." - "Ma quale profumo, per te ci vogliono e paccari...(gli schiaffi)". 
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Un impiegato siciliano, dopo la sua conversione volle confessarsi da Padre Pio, che gli tenne la mano destra stretta tra le sue. L’impiegato racconta che quando arrivò a Foggia notò che la mano destra aveva un profumo che non aveva la sinistra. Era lo stesso profumo che lui sentiva quando era vicino a Padre Pio. Il profumo non scompariva nemmeno quando lui si lavava le mani. Siccome Padre Pio gli aveva dato una penitenza della durata di due mesi, in tutto quel periodo un identico profumo gli saliva dal petto al naso ed era così bello che si sentiva inebriato. Qualche volta il profumo scompariva ed allora lui provava a suggestionarsi per sentirlo ma senza alcun risultato. Poi, finita la penitenza, il profumo svanì.
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Frate Ludovico da San Giovanni Rotondo assicura che “Padre Pio lasciava una scia di profumo, quando passava per i vari locali del convento.
Padre Federico attesta: “Qualche volta, per sapere dove stava Padre Pio, bastava seguire la scia del profumo. 
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Il Signor Piero racconta: “Mentre viaggiavo in macchina, andando a velocità piuttosto sostenuta, avvertii un’ondata di profumo. Mi ricordai che un giorno avevo chiesto a Padre Pio il significato di quel fenomeno ed il Santo mi aveva risposto: “Figlio mio, quando lo senti, stai attento”. In quell’attimo rallentai ma non potei evitare di uscire fuori strada. Mi andò bene però, senza danni alla mia persona. 

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1 commento:

  1. Complimenti per questo interessante bel sito d'ispirazione cattolica !A proposito di Fra Modestino questo straordinario uomo di Dio che ho conosciuto trovandomi nel 2001 un po' di giorni a San Giovanni Rotondo perché mia madre era ricoverata a Casa Sollievo della Sofferenza ; e allora decisi di fare la fila per chiedere a Fra Modestino che pregasse per lei.Dopo che aveva ascoltato tutti prima di impartire la benedizione ai presenti racconto' che con il crocefisso che gli aveva regalato Padre Pio , lo appoggiò sul grembo di una donna sterile e quest' ultima tornò da Fra Modestino con un bambino in braccio per ringraziarlo. Adesso che Fra Modestino è in cielo preghiamo perché interceda che si fermi questo massacro della guerra in Ucraina!

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