L'inizio
Sono
passati tre anni da quel 16 luglio... Era un giorno come tanti altri
ma, in realtà, da quel giorno è cambiata totalmente la mia vita. Il
Signore mi ha chiamata. A dire il vero è Lui che si è presentato
alla mia porta senza che io lo cercassi, ed è entrato quasi di
prepotenza nel mio cuore. Da allora non ho smesso un giorno di essere
una sua vera amica... o almeno, ci provo.
Per
quarantatré anni ho vissuto senza avere la minima idea di chi fosse
veramente Gesù. Lo conoscevo, come dice Giobbe, solo per sentito
dire... ma il 16 luglio del 2011 i miei occhi lo hanno veduto.
Il primo
anno è stato molto duro. Diciamo che non mi capacitavo di quello che
mi stava succedendo e tutto mi sembrava strano... bello, ma strano.
Era come se vivessi in un corpo non mio, ogni giorno che passava
stentavo io stessa a riconoscermi. Ho iniziato a cambiare il mio modo
di pensare e di vivere. E in un battito di ciglia mi sono vista
trasformata in una nuova creatura. Ora comprendo anche le perplessità
delle persone che mi avevano conosciuta fino a quel momento... erano
sconvolte più di me e per qualche tempo hanno pensato che fossi
diventata matta di colpo. A dire il vero... l'ho pensato anch'io.
Sono
stata seguita per più di un anno da un sacerdote - il caro don
Pietro - che mi ha tenuta per mano e mi ha aiutata a comprendere
quello che mi stava succedendo. Mi ha fatto capire infatti che quello
che mi era capitato era una cosa bellissima e che non dovevo avere
paura, ma dovevo lasciarmi fare. Sembra facile... infatti all'inizio
era tutto troppo difficile e io continuavo a voler tenere le redini
della mia vita. Non volevo mollarle neanche a questo Dio che
inaspettatamente aveva posto gli occhi su di me. Avevo paura che, se
lo avessi fatto, sarei diventata vulnerabile e questo non potevo e
non volevo accettarlo.
La pace
In questi
tre anni ho attraversato tante tappe. Si alternavano sistematicamente
momenti di gioia intensa e momenti di sconforto. Ma l'unica cosa che
non è mai stata intaccata è stata la pace che sentivo dentro.
Questa grazia infatti il buon Dio non me l'ha fatta mai mancare, non
solo... nei momenti di grande sconforto ne aggiungeva sempre una
bella dose. Solo questa grande grazia dovrebbe bastarmi e non dovrei
chiedere altro.
Riconosco
che sono stata una privilegiata, ma questo fatto non mi ha mai
“gasata”, non mi ha mai fatto fare le “bollicine”, anzi... mi
sono sempre sentita molto in colpa, perché, se da una parte avevo
cento, io invece non riuscivo e non riesco ad amarlo come vorrei e
come merita. A dire il vero ogni tanto mi gasavo un po' per il mio
rapporto particolare con il Signore, ma Lui provvedeva subito a
ridimensionarmi dandomi certi “ceffoni”.
Mi sono
accorta che seguire Gesù veramente non è così facile, e ogni
giorno che passa mi rendo conto di non sapere niente, non solo...
quando penso di essere riuscita a salire un gradino verso di Lui ecco
che all'improvviso vengo catapultata al piano di sotto. Ma questo non
mi scoraggia più di tanto perché, proprio in quei momenti, tendo
automaticamente le braccia verso di Lui e mi ci aggrappo con tutte le
forze.
In quei
momenti vedo che Gesù mi sorride ed ecco che poi, subito, arrivano
le sue consolazioni. Ogni giorno, insieme a tante noie, Lui mi colma
di ogni bene... e non solo di beni spirituali, si occupa di me per
ogni aspetto: materiale e spirituale.
Il dono della luce
Un altro
dono che il Signore mi ha fatto è la grazia di “vedere”...
Questo è stupendo ma è una lama a doppio taglio, perché non solo
mi fa vedere in continuazione le mie miserie, ma mi fa vedere anche
quelle degli altri.
Le
miserie di ogni uomo sono differenti, ma quando il Signore mi fa
vedere le mancanze degli altri è come se mi dicesse: “Cara Paola,
vedi di non aggiungere anche quelle... ne hai già abbastanza di
tue!!!”.
Allora
cerco di correggermi e chiedo al Signore ogni giorno di aumentare la
mia fede, perché oltre a combattere con le mie miserie devo
sopportare e avere misericordia anche per le miserie degli altri.
L'incontro con don Pietro
In tre
anni tanta acqua è passata sotto i ponti... Se penso al giorno in
cui ho varcato la soglia della mia parrocchia per chiedere di parlare
con il sacerdote... mi vergogno ancora come una ladra... Ero
veramente una randagia!!!
Ricordo
ogni minimo dettaglio e, quando ci penso, vorrei prendere una pala e
sotterrarmi da sola!
Sono
entrata in Chiesa alle 18,30 circa. Dovevo parlare assolutamente con
un sacerdote e capire quello mi stava capitando. Appena entrata sento
un senso di angoscia. La parrocchia è maestosa. La cosa che mi ha
colpita è stata la statua di bronzo enorme di Gesù che si trova
sull'altare. Solo a guardarla ti senti piccina e ti viene il
capogiro.
Vedo il
sacerdote seduto all'altare che recita qualcosa... In quel momento ho
pensato: “Che strana Messa!!!”. Comunque ho aspettato che finisse
quello che io non riuscivo a capire. Così, appena il don entra in
sacrestia, con il cuore un po' in tumulto entro, mi presento e chiedo
se gli posso parlare. Lui mi guarda e dice: “Certo... però dopo la
Messa”. Io con tanta tranquillità gli dico: “Dopo la Messa!?
Perché questa cos'era?”. Ricordo ancora oggi il suo sguardo e la
sua risposta... avrei voluto sprofondare... “Questi erano i
vespri!!!”.
Mi esce
dalla bocca solo un ok... Rossa dalla vergogna vado a sedermi al mio
posto e aspetto la fine della vera Messa.
L'inizio del cammino
Da quel
giorno è iniziato il mio cammino di fede.
Quando
penso a questi tre anni mi viene da sorridere e mi dico: “Povero
don Pietro... se avesse saputo in anticipo cosa gli sarebbe capitato
mi sa che avrebbe fatto di tutto per scansarmi!!!”.
Infatti,
se occuparsi di un'anima è come occuparsi di una diocesi, ebbene, il
don dovrebbero farlo santo subito perché io sono stata per lui dieci
diocesi!!!...
Ma la sua
pazienza e la sua perseveranza alla fine hanno prodotto dei frutti.
Diciamo che questo dovrebbe un po' consolarlo... e poi sono sicura
che la vera ricompensa gli sarà data dal Signore a suo tempo.
Ma se il
rapporto con Gesù andava migliorando diventando sempre più intenso
e particolare, in parrocchia i rapporti con i fratelli di fede non
andavano di pari passo.
La mia
grande delusione infatti, è stata quella di constatare che all'ombra
del campanile regnava tanto buonismo, ipocrisia e anche un po' di
cattiveria. Ero convinta che un ambiente dove in qualche modo si
trovava Dio dovesse essere per forza un luogo incantato, pieno di
persone buone, gioiose e serene. Che illusa!!!
Dopo tre
anni la delusione c'è sempre, ma è cambiato il mio atteggiamento
nei confronti dei fratelli. Prima, infatti, constatare che “l'Amore
non è amato” mi dava un senso di fastidio, ora invece provo un
grande dispiacere e prego il buon Dio per tutti; cerco di stare il
più possibile vicino al Signore e di consolarlo un pochetto...
almeno per quello che posso.
Dicendo
questo, non voglio assolutamente dire che io sono migliore o che non
pecco, anzi... penso di essere una poveretta che ha sempre bisogno
della misericordia del buon Dio. Diciamo che cerco di evitare certi
comportamenti che potrebbero offendere l'Amore. L'amore esige
rispetto, lealtà, bontà, giustizia, fedeltà, purezza... Ma se
manca anche solo il rispetto per il prossimo, manca tutto.
Aspetti di una conversione da adulti
All'inizio
pensavo che essere rinata a quarantatré anni fosse in qualche modo
un handicap. Troppo tardi, dicevo tra me... perché non sei venuto
prima? Ma ora penso che sia stata una vera grazia. Il fatto di essere
vissuta nelle tenebre mi fa apprezzare in modo incredibile la luce e
tutto ciò che essa mi fa vedere, anche la mia polvere e quella degli
altri... Ma la conversione da adulti ha qualche inconveniente... E'
come se tu conoscessi in anticipo la persona che ti ritrovi davanti,
anche solo per un istante... La fisionomia di ogni uomo è certamente
diversa, ma alla fine i comportamenti o i pensieri, specialmente di
chi continua a voler vivere nel buio, sono uguali. La cosa quindi che
mi ha turbato e che ancora oggi mi turba, è vedere certi
atteggiamenti in persone apparentemente “carucce”, “pie”, che
erano miei quando ero nelle tenebre. Allora mi domando: come è
possibile ciò? Perché il Signore, appena è entrato nella mia vita,
mi ha rivoltata come un calzino e mi ha dato una bella scremata
eliminando certi comportamenti che invece sono comuni nelle persone
di Chiesa? Chi è vissuto all'ombra del campanile, non dovrebbe aver
già eliminato certa “sporcizia”? Una domanda senza risposta...
Tutto
questo mi ha portato a vivere il rapporto con Dio in solitudine,
anche se, a dire il vero, con vera gioia; non c'è stato un giorno in
cui mi sono sentita abbandonata da Lui, anche nei momenti in cui non
lo sentivo
Fraintendimenti
Però,
dopo tre anni ringrazio il mio Gesù per avermi dato la prudenza. Se mi fossi buttata come un pesce nella rete, senza ponderare, sarebbe
stata la mia rovina. Ho visto infatti tante persone che appena
convertite hanno avuto la necessità di appartenere a qualche gruppo,
ma la loro crescita spirituale non si è spostata di una virgola,
anzi... se si intravedevano indizi che lasciavano ben sperare, col
tempo le speranze sono svanite come la rugiada al sorgere del sole.
La mia prudenza però è stata travisata da tutti e vista come
superbia. Non conformandomi infatti al comune modo di vivere e di
pregare sono stata allontanata come un'appestata.
Sorprese
Ma il
buon Dio non mi ha lasciata orfana... un bel giorno, ed esattamente
il 19 settembre 2013, mi ha mandato un angelo in sembianze umane. Il
suo nome è Eugenio. Il buon Dio, finalmente, esaudiva la mia
preghiera. Chiedevo infatti con insistenza, di avere al mio fianco
una persona che parlasse la mia “stessa lingua” e condividesse il
mio cammino. Gesù mi ha accontentata, ma ahimè... nella mia
richiesta mi sono scordata di precisare un particolare... ossia che
abitasse nella mia città... e così, questo angelo, non solo abita
in un'altra città, ma anche in un'altra regione... non solo, c'è di
mezzo anche il mare. La prossima volta leggerò meglio le mie
richieste prima di inoltrarle al Signore!
Visto
come sono andate le cose però, penso che una persona così speciale
nella mia zona non era possibile trovarla, il buon Dio è dovuto
andarla a pescarla tra i monti della Valle d'Aosta. E' nata così
un'amicizia spirituale che difficilmente può capire chi non ne ha
esperienza. E' un amore infatti che va oltre l'immaginazione, penso
sia un dono che Dio concede a pochi. Io non finirò mai di
ringraziarlo anche per questo... diciamo che il mio debito verso il
cielo aumenta a vista d'occhio. E quando mai potrò sdebitarmi? Mi sa
che il Signore deve lasciarmi vivere ancora per un bel po'!!!
Rammarico e ringraziamenti
La cosa
che mi dispiace tanto è che, pur ricordando ogni minuto di questi
tre anni, non sono capace di mettere tutto per iscritto. Il buon Dio
mi ha dato altri talenti, ma non certo quello dello scrittore...
anche se nel mio blog ho osato scrivere le mie riflessioni sulle
letture del giorno. Chiedo perdono al Signore se con i miei discorsi
ho scandalizzato qualcuno.
In ogni
caso, tutti i doni e tutte le grazie che Dio mi ha dato in questi
anni e che ogni santo giorno continua a darmi, rimarranno impressi
nel mio cuore come un tatuaggio perenne. Grazie Gesù per avermi
voluto con te. Grazie perché mi sopporti nonostante io sia un
disastro ambulante. Spero tanto che con il tuo aiuto, e con
l'aiutante che mi hai mandato, io possa continuare a camminare verso
di te in modo decente. Mi raccomando... cerca di pagare gli
straordinari a Eugenio!!! Perché se dovesse perdere tutti i capelli
per causa mia... dovrà avere la possibilità di fare un trapianto!!!
Anche lui bisognerebbe fare santo!!! Per favore Gesù... custodiscilo
sempre nel tuo amore.
E spero
tanto che un bel giorno Tu possa dire: “Oh... finalmente,
con questa randagia, ci ho azzeccato!!!...”.
Tua Paola
STRAORDINARIA PAOLA -
RispondiEliminatI confesso che il tuo ultimo scritto mi ha commosso e lasciato senza fiato -
A dir poco la tua storia è straordinaria e naturalmente invidiabile (nel senso buono del termine) - Ti conosco da un bel po e un po avevo intravisto quanto rivelato in questo posta - Adesso però hai completato la tua storia ed è a dir poco meravigliosa - Ti sono amico (immeritatamente ) dal 1° giorno del "PACE E BENE" -e fin quando me lo permetterai lo sarò (ma anche senza il tuo permesso ahah) - Avrei voluto scambiare qualche notizia in più di me, ma non hai voluto e forse hai fatto bene - Naturalmente sai che sto cercando quanto tu hai trovato, ma finora il Buon Gesù non me lo ha concesso per intero .- Ci spero sempre - Don Pietro - per quel poco che lo conosco è eccezionale - Mi avvicinerò dippiù a lui - Cara Paola ti auguro sempre + tanto bene e buona fortuna anche all'Eugenio - Ti chiedo in cambio (vedi che sono cattivo cercando di approfittare di te!!??) un preghiera x me - che però sarà ricambiata - .....(tu dici che anche le mie sono buone??!! mah lo spero) TANTA PACE E TANTO BENE CARA PAOLA - Umberto - P.S. Stampo il pos - non ti dispiace? ciao