venerdì 3 ottobre 2014

Parabola dei chiamati a lavorare nella vigna (Mt 20, 1-16) - Riflessione molto utile -di Eugenio Pramotton




Noi non siamo retribuiti da Dio giustamente, ma ingiustamente, e questa è la nostra fortuna. Se fossimo retribuiti giustamente saremmo spacciati, nessuno di noi infatti, per quanto lavori, riesce a guadagnarsi la vita divina che il Signore vuole donarci. Più siamo consapevoli di questo, più assomigliamo agli operai dell'ultima ora, ossia a quelli che godono più di tutti gli altri perché ricevono una ricompensa che mai avrebbero sperato. Tutto l'impegno che mettiamo nel servire il Signore in pensieri e in opere, nella preghiera e nello studio, negli atti di amore verso Dio e verso il prossimo, assomiglia al lavoro di un'ora nel migliore dei casi, e nel lavoro di tutta una giornata in chi crede di meritare qualcosa presso Dio, infatti: gli ultimi saranno primi e i primi ultimi. Ma chi la comprende questa logica un po' strana? Chi veramente si rallegra nel dire: “Io sono l'operaio dell'ultima ora, io sono veramente fortunato!!!”.




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