“
Perfetti
come il Padre”
Figlio
mio, il mio desiderio più grande è che tu progredisca sempre
più nell’Amore:
Nato
dall’Amore sei fatto per amare.
Ma
l’Amore (quello vero) non si ferma mai!
La
vita è un cammino inarrestabile:
bisogna
crescere… crescere…andare avanti, sempre!
Devi
crescere soprattutto spiritualmente, fino a raggiungere “lo
stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena
maturità di Cristo”.
(Ef.
4,13)
Sei
“Corpo di Cristo” ( I Cor. 12,27).
Con
Me e in Me, sei figlio del Padre Celeste:
Non
puoi contentarti del minimo impegno;
la
tua meta è la perfezione stessa di Dio:
“ Siate
perfetti come è perfetto il Padre
vostro”.
(Mt.
5,48)
Non
devi certo angosciarti per la tua fragilità o per i tuoi limiti.
Ma,
nello stesso tempo, non puoi e non devi mai rassegnarti alla
mediocrità, che è la negazione dell’Amore.
L’Amore
esige tutto, per sua intrinseca natura:
Non
si può amare “a metà” ;
devi
tendere al massimo, almeno con la volontà.
Le
“mezze misure” non sono per il cristiano:
devi
combatterle, come le combatto Io, perché sono la
tua rovina, la rovina del mio “Regno”:
“Conosco
le tue opere: tu non sei né freddo né caldo.
Magari
tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei
tiepido,
non sei cioè né freddo né caldo, sto per
vomitarti
dalla mia bocca” (Ap. 3,15)
Perché
ti amo, sono così esigente.
Non
ti chiedo poco… o molto…ti chiedo “tutto” :
“Ama
Dio con tutto il tuo cuore, con tutta
la
tua anima, con tutta la tua mente.” ( Mt. 22, 37)
Molti
cristiani (si vede subito) mi mettono all’ultimo posto nella
loro vita:
E
tu sei lì pronto a condannarli.
Per
te, invece, Io occupo sicuramente il primo posto,
come
per tanti altri cristiani “praticanti”,
che
si sentono soddisfatti della loro fedeltà ai “doveri” religiosi.
Io
però non mi contento solo del primo posto.
Che
giova, infatti, dare a Me il primo posto, se tutto il resto
della tua vita viene occupato e dominato dall “uomo vecchio” e
da quei falsi beni che inaridiscono l’anima?
Io
per te non sono soltanto il primo; sono il Tutto…
sono
l’unico: l’Unico Amore, l’unico Bene!
Da
me, come da sorgente unica, scaturisce ogni vero Amore, ogni bene
autentico.
E’
solo nel mio amore che tu puoi realizzare
ogni bene e raggiungere i vertici più alti della carità.
Non
esiste amore fuori di Me:
Tu
non potrai realmente amare i fratelli, se non ti lasci “invadere”
dal mio Amore.
Più
crescerà in te il mio Amore, più ti donerai agli altri.
E
la tua vita sarà rinnovata.
I
- TUTTO E’ GRAZIA
Ora
voglio spiegarti “il segreto” per crescere nell’Amore:
“Lasciarsi
amare da Dio”.
E’
la cosa più semplice e più vantaggiosa.
Eppure
molti la ignorano.
La
maggior parte di coloro che sentono il desiderio della perfezione,
arrivati ad un certo punto, non riescono ad andare avanti e segnano
il passo…
quando
(addirittura) non tornano indietro!
Ascoltami
bene.
1°-
Voglio cominciare da una verità fondamentale,
che
non è approfondita mai abbastanza:
Tutto
è Grazia, cioè dono gratuito di Dio!
E’
Grazia e ;
è
Grazia l’Amore di Dio e del prossimo;
è
Grazia tutto il corteo di virtù, di doni
e
di carismi che io elargisco a tutti;
è
Grazia la parola di Dio, ,
la
contemplazione;
è
Grazia ogni programma di spiritualità,
ogni
opera di apostolato;
è
Grazia tutto ciò che ti porta al bene,
tutto
ciò che ti aiuta a crescere;
è
Grazia anche la tua “buona volontà”:
“Tutto
ciò che abbiamo di buono e di
perfetto
viene
dall’alto: è un dono di Dio, Padre della
luce”. (Gc.1,17)
E’
dono mio, non conquista tua o frutto dei tuoi sforzi:
“Dio
ci ha salvati, non già in base alle
nostre opere,
ma
secondo il suo proposito e la sua grazia,
che
ci è stata data in Gesù Cristo”. (II Tim. 1,9).
“ Per
questa grazia infatti siete salvi mediante la fede;
e
ciò non viene da voi, ma è dono di Dio;
né viene
dalle
opere, perché nessuno possa
vantarsene”.
(Ef.2,8)
Vedi
quanto ci tengo a questo:
-
Se tutto il bene che c’è in te è dono di Dio, il
“vantartene”come se fosse “conquista tua” sarebbe
segno di smisurato orgoglio e di disprezzo di Dio:
-
“Se hai qualcosa, non è forse” Dio
che te l’ha data?
perché
te ne vanti, come se fossi stato tu
a
conquistarla?” (I Cor.4,7)...
-
e, se non puoi “vantartene” come cosa tua, non
puoi
neppure
giudicare e criticare quelli che non
possiedono
le qualità o le virtù che ci sono in te.
Quanto
ti riesce difficile tutto questo!
2°
- Rifletti ancora:
Tutte
le realtà soprannaturali sono
“esclusiva” mia;
-
con tutti i tuoi sforzi non potresti accrescerne neppure una
briciola.
-
L’Amore è un “prodotto” mio:
Solo
Io posso farlo nascere e crescere in te, perché
“l’Amore
sono Io.
-
Tu puoi amare solo col mio amore, che è lo
Spirito S.:
“L’amore
di Dio è stato riversato nei nostri cuori, per
mezzo
dello Spirito Santo che ci è stato
dato”.(Rom.5,5)
E’
straordinario!… è inaudito:
-
Potere amare l’infinito Amore con lo stesso Suo Amore!
“Amare
Dio per mezzo di Dio” (S. Agostino).
-
Tu puoi amare Me con lo stesso amore con cui mi ama il
Padre!
“Padre,
l’amore con il quale mi hai amato sia in
essi”.
(Gv.17,26).
-
Ma potrai amarmi nella misura in cui “ti lascerai amare
da
me”, ti lascerai riempire del mio Amore.
-
Se “ti lascerai amare da me”,
se
cioè lascerai che sia il mio Spirito ad amare in te,
potrai
amare l’umanità come la ama la Trinità!
Ma
ci pensi?… E non ti senti scuotere ed esaltare?
Potere
operare con la mia stessa “Potenza d’Amore”…
Proprio
tu…che sei la debolezza personificata!
-
Se lascerai che sia il mio Spirito ad amare in te,
crescerai sempre più nell’Amore e progredirai in ogni virtù…perché
sarò Io a farti crescere:
“Io
ho piantato, Apollo ha innaffiato, ma è Dio che
ha
fatto crescere. Perciò chi pianta e chi annaffia
non
contano nulla:
Chi
conta è Dio che fa crescere”. (I Cor.
3,6).
3°- Implora
“la luce” del mio Spirito, perché ti faccia scoprire la
tua radicale “povertà”:
“Senza
la tua luce, nulla è nell’uomo,
nulla
senza colpa”.
Tu
non sei capace di amare,
nonostante
la sete insaziabile di amore che c’è in te.
Quando
avrai “la fortuna” di rendertene conto, allora sarai più
disposto a “lasciarti amare”.
II
- “LASCIARSI AMARE DA DIO”
E’
l’ideale supremo a cui tu devi tendere,
la
grazia più grande che devi desiderare.
E’
il mio più ardente desiderio,
la
gloria più grande che tu possa darmi:
Solo
in chi si lascia amare da me, infatti, io posso operare le mie
“meraviglie” e realizzare tutti i progetti che voglio.
Il
mio Amore può tutto, è vero; ma, se non “ti lasci amare da me”
e non mi lasci operare in te, resta come bloccato.
“Lasciarsi
amare da Dio”:
E’
un’espressione tanto semplice, ma ricca di
significati
profondi, che sfuggono all’umana
intelligenza.
Te
ne presento alcuni, i più importanti e pratici, che ti aiuteranno a
cambiare il tuo cuore e la tua vita:
-
Credi fermamente all’Amore misericordioso di Dio, nonostante
la tua grande miseria.
-
Lascia che Io ti ami a modo mio… sino alla follia…
Lasciati
abbracciare, carezzare, avvolgere con la mia tenerezza infinita.
-
Lascia che Io ti ami così come sei… gratuitamente!
-
Dammi la possibilità e la gioia di effondere in te tutta la
dolcezza e la forza del mio Amore senza limiti.
-
Lasciati “afferrare” da questo ineffabile Amore, piuttosto
che tentare di afferrarlo.
-
Lasciati difendere da me:
Solo
Io posso liberarti dal “maligno”…
e
proteggerti da ogni suo attacco:
“In
Dio è il mio saldo rifugio e la mia difesa.”
-
Lasciati custodire sempre nel mio Cuore,
“senza
aver paura” del pericolo…
senza
preoccuparti mai di non farcela.
-
Lascia che sia il mio Amore a disporre di te,
secondo
i miei sapientissimi disegni…
e
a dosare nella tua vita le gioie e le amarezze,
nella
misura più conveniente al tuo vero bene.
-
Lascia a me la gestione e la guida di tutta la tua vita,
di
tutte le tue “imprese”.
-
Lasciati “usare da me:
-
“Come un bambino” che sa di non potere nulla, affida
a
me ogni difficoltà,
ogni problema insolubile…
soprattutto
quando hai “la fortuna” di renderti conto
dell’inutilità
dei tuoi tentativi.
-
Lascia a me ogni tuo affanno…
-
Lasciati condurre da me, “nelle mie vie”…
sempre
attento alla mia voce,
disponibile
e pronto ad ogni segno della mia Volontà.
-
Lasciati “fare” da me: Lascia che il mio Amore
ti
lavori…e ti trasformi “a mia immagine”…
-
e ti “rivesta” della mia santità, delle mie virtù,
dei
miei doni di Grazia:
“La
mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha
rivestito
delle vesti di salvezza, come una sposa
che
si adorna di gioielli.” (Is.61,10).
-
Riconosciti incapace di pregare
e
lascia che sia il mio Spirito a pregare in te.
Non
fare “sforzi” nella preghiera:
Immergiti
nel “silenzio interiore”,
per
seguire la preghiera che lo Spirito fa in te.
-
Riconosciti incapace di amare
e
chiedimi insistentemente che sia Io ad amare in te.
-
Lasciati “invadere” dal mio Spirito:
Lascia
che il mio Amore riempia tutte le tue facoltà,
tutti
gli spazi del tuo essere e della tua vita,
così
che non ci sia nulla in te, che non sia amore mio.
-
Lascia che sia il mio Spirito
a
ispirare ogni tua decisione,
a
manovrare ogni tua azione, a regolare ogni tuo atteggiamento.
Queste…e
tante altre cose significa “lasciarsi amare da Dio” (te ne
parlerò più ampiamente in questo Librettino): Ma tu
comincerai a capirle solo quando comincerai davvero a “lasciarti
amare.
III
- “Lasciarsi amare” è “CREDERE” NEL MIO AMORE
1°-
Figlio mio, credi tu nel mio Amore
immenso,
tenerissimo, dolcissimo,
misericordioso,
immenso, provvidente?…
Ci
credi veramente, come i miei primi seguaci?
“Noi
abbiamo riconosciuto e creduto all’Amore
che
Dio ha per noi” (I Gv. 4, 16)
Colui
che “ha creduto all’amore che Dio ha per noi”
sente
la necessità di “lasciarsi amare” dal mio Amore,
perché
ha compreso in che cosa consiste l’amore:
“In
questo sta l’amore:
non
siamo stati noi ad amare Dio.
ma
è lui che ha amato noi. ( I Gv. 4, 10).
Hai
capito?
Non
sei tu che ami me:
Sono
Io che amo te!
Quando
ti chiedo di amarmi, io non cerco il tuo amore, ma
il
tuo cuore, perché Io possa riempirlo del mio
amore.
Non
tentare di effondere il tuo amore verso di me;
non
fare sforzi per suscitarlo in te:
Lascia
piuttosto che sia Io ad effondere in te il mio
amore.
Ma
(non dimenticarlo) Io, l’Amore infinito,
posso
amarti tanto quanto tu ti lasci amare da me.
2°-
Anche se tu conoscessi a perfezione tutta la teologia
o
la mistica dell’amore, non sarai mai capace del più
piccolo
atto d’amore (di amore autentico).
Più
ti inoltrerai nel cammino verso Dio e più
sperimenterai la tua naturale impotenza ad amare.
No,
non fidarti del tuo amore, che è tutto permeato di egoismo e
di sentimentalismo…ed è soggetto ad incostanza spaventosa:
Anche
se fossi giunto ad un alto grado di amore o di
contemplazione, potresti sempre scivolare giù e subire la più
umiliante sconfitta.
E’
storia di tutti i giorni…
E’
anche la tua storia!
Ma,
non meravigliarti e non scoraggiarti:
Ci
sono Io! Io non mi meraviglio: so chi tu sei…e che cosa puoi.
In
te io cerco solo vuoto da riempire,
miseria
da arricchire,
infermità
da curare,
debolezza
da fortificare.
Pessimismo
totale?
No,
verità integrale, incoraggiante, tonificante:
Sei
il capolavoro di Dio, rovinato dalla follìa suicida del
peccato.
Se
“ti lascerai amare” e restaurare da me, potrai raggiungere
le vette dell’amore…e superare lo splendore originario.
3°-
Credi fermamente che Io ti amo, così come sei, qualunque sia
la tua condizione:
Il
solo titolo che tu puoi vantare per “aver diritto” al mio
amore è la tua “povertà”, la tua “debolezza”.
Da
questa fede nel mio amore dipende tutto il tuo cammino e il
tuo progresso nella vita spirituale:
“Beata
te che hai creduto”!
E’
questo il più grande elogio che è stato fatto di mia Madre,
perché dalla sua fede in me scaturiva ogni suo atteggiamento,
ogni sua decisione…
dalla
sua fede nel mio amore nasceva la sua fiducia illimitata, il
suo totale abbandono.
“Beato
te”, se crederai nel mio amore, come Maria,
con la fede semplice dei “piccoli”, i quali non
possono vantare alcun diritto presso il padre o la madre; eppure
non
dubitano di ottenere da loro tutto ciò di cui hanno bisogno,
perchè sono certi del loro amore gratuito.
Vorrei
in te la fede di Abramo, “il padre di tutti coloro
che
credono”
(Rom.4,11), il quale “credette, sperando contro ogni speranza”…
(Rom.4,18)
“per
fede egli ubbidì quando fu chiamato da Dio e partì senza
sapere dove andava” (Eb.11,8);
“egli
fu sicuro che Dio avrebbe mantenuto la sua
promessa”.
4°-
Questa fede io voglio in te:
una
fede fondata non sui tuoi meriti o sulle tue qualità, ma sul mio
“amore ricco di misericordia”.
Una
fede simile è onnipotente:
“Tutto
è possibile per chi crede”.
Basterebbe
che tu mi dicessi Sì e ti lasciassi amare da
me, per darmi la possibilità di riversare in te, come in Maria,
torrenti di amore e di misericordia.
“Padre,
Figlio e Spirito Santo” siamo in attesa del tuo
sì,
del tuo consenso a “lasciarti fare”.
Ma,
ahimè, quanto appare arduo questo sì!
Sai
recitare tante preghiere, sai ripetere tante belle parole…e non sai
pronunziare la parola più soave e più potente:
quella
che ha permesso all’Amore onnipotente di invadere e
rinnovare la terra.
Il
tuo Sì totale, sincero, senza riserve…
Questo
mi attendo da te…e da tutti i miei fedeli amici.
Solo
questo mi serve; solo questo giova al mondo:
il
tuo Sì a me, alla mia volontà, al mio Vangelo!
Ascolta
queste stupende riflessioni di J.Lafrance:
“Dio
guida le anime verso atti di questa tempra…e tutta la pedagogia
spirituale è orientata a disporre l’uomo a farli.
Tutto
il resto è niente, se non conduce a questo.
Bisogna
che sulla terra ci sia un certo numero di uomini, che, nelle
profondità del loro cuore, lascino che Dio disponga di loro.
Fino
ad un certo momento hanno condotto la propria vita
come
un capitano la propria nave.
Ma,
un bel giorno, essi hanno abbandonato il timone nelle mani di quel
pilota, che è lo Spirito Santo.
Anche
Maria rinuncia a decidere liberamente e lascia che DIO
disponga totalmente di lei:
“Avvenga
di me quello che hai detto”.
Questo
Sì apre le cateratte del cielo e tutta la vita di DIO
può riversarsi sulla terra”.(da “In continua preghiera ” di
Jean Lafrance)
Così
si crede:
dicendomi
sempre Sì…qualunque cosa Io ti chieda…
dovunque
ti voglia portare.
Così
credono i miei fedelissimi:
Vorrei
che anche tu fossi tra quelli che credono veramente,
facendomi
“credito” di tutto…
fidandoti
di me e affidandoti a me, continuamente,
con
assoluta sicurezza, senza mai dubitare del mio amore.
Ripetimi
spesso, con la fiducia e l’abbandono di mia Madre:
“Eccomi,
Signore”!
E’
la preghiera che meglio esprime la tua disponibilità a lasciarti
amare da me.
5°-
Ma, forse, il tuo sì è proprio l’opposto di quello che
desidero io:
il
tuo è un sì a te stesso, più che a me,
alla
volontà tua, più che alla mia.
“Sei
talmente imperniato in te stesso, che non te ne rendi conto…e
vorresti piuttosto ottenere il mio Sì, per
piegarlo ai tuoi disegni….vorresti decidere tu ciò
che è possibile a me, erigendo barriere alla
mia potenza”(o.c.);
in
una parola, vorresti essere tu a dirigere lo Spirito
Santo,
anziché lasciarti dirigere da Lui.
6°-
Vai cercando la causa di tutti i tuoi mali morali e dei tuoi
fallimenti spirituali.
Ma
dove la cerchi?…Proprio qui sta:
Nel
rifiuto di lasciarti amare e costruire da me,
per
volerti costruire da te.
E’
questo il tuo più grande peccato:
perché,
se non accetti di lasciarti amare da me, è segno che non
credi al mio amore,
o
ci credi troppo poco.
E
se non credi al mio amore, a che cosa credi?
Forse
hai ancora “il coraggio” di credere in te,
nella
forza dei tuoi sentimenti
e
delle tue convinzioni…
Difatti,
la tua fede e il tuo impegno dipendono ancora dall’intensità del
fervore che senti, dalle emozioni che provi, dall’euforia e
dall’entusiasmo che a volte ti prende:
A
questi fenomeni passeggeri e fluttuanti tu ti appoggi con tanta
fiducia e sicurezza…
Ma
non vedi come tutto ti crolla addosso, così facilmente…e
repentinamente?
No,
no, figliolo, uno solo è il pilastro sul quale devi fondare
la tua vita e la tua sicurezza:
La
certezza che Io ti amo,
che
ti amo sempre, nonostante la tua indegnità…
e
ti sostengo ininterrottamente.
“La
fede nel mio Amore” è la tua unica forza:
Il
mio amore può “tutto” in te…
e
tu “puoi tutto in me”!
Credilo,
con tutta la garanzia della mia parola:
“Tutto
posso in Colui che mi dà forza”.(Fil.4,13).
“Beato
chi trova in me la sua forza”.(Salmo 88,4).
Ma,
appena tu cominci a credere in te
e
a confidare nelle tue forze,
la
tua fede in me perde di efficacia,
come
se non l’avessi.
III
- “Lasciarsi amare” è “SPERARE” TUTTO da DIO”
1°- Se
credi veramente nel mio amore, devi essere certo del
mio onnipotente aiuto,
anche
quando ti vedi perduto.
Ah,
se avessi più fiducia in me, e meno fiducia in te stesso,
qualsiasi
liberazione potresti ottenere,
qualsiasi
vittoria potresti riportare.
“Tutto”
puoi e devi sperare da me:
-
da me,
non
dalla tua affannosa ricerca…
-
dalla mia “misericordia” senza limiti,
non
dalle tue infuocate preghiere,
né
dalle tue interminabili tensioni:
“In
Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il
mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio”.
(Salmo
61,8)
2°-
Oh, il miracolo della “Speranza”!
Tu
otterrai tanto quanto speri:
Se
speri poco,
otterrai
poco;
se
speri molto,
otterrai
molto;
se
speri “l’impossibile”,
otterrai
“l’impossibile”;
perché,
“se avrete fede, niente vi sarà impossibile”.
(Mt.17,20)
3°-
La piccola grande virtù della “Speranza”!
Attento
a non annullarla
con
le tue continue contraddizioni:
a).
Se “speri tutto” da me,
perché
ti affanni e ti agiti tanto?
Capisco:
Vorresti fare tante cose…e corri…corri…
perché
non ti basta mai il tempo.
Ma,
cosa credi di poter concludere tu?
“Chi
rimane in me e Io in lui fa molto frutto,
perché
senza di me non potete far nulla”. (Gv.15,5).
b).
Se tutto ti viene da me, devi restare sempre unito a
me, come “il tralcio alla vite”.
Come
puoi vivere anche un solo istante lontano da me?
--
Vieni…e resta a lungo con me!
Qui
troverai tutto:
amore,
forza, pace, gioia…
Qui
troverai me…e ritroverai te stesso…trasfigurato!
--
Perché vuoi andare via così presto?…
Temi
forse di perdere troppo tempo nella preghiera.
Ma
non ti accorgi che è tempo perso tutto quello che non parte
da me?
Tu
potrai guadagnare tempo solo
se
saprai “perdere tempo” con me.
Diversamente
tu rischi di passare tutto il tuo tempo girando a vuoto:
senza
centrare mai i problemi,
anzi
rendendoli complicati sempre più.
--
Voglio confidarti un mio grande “segreto”:
Più
sono numerose e impegnative le tue attività
e
più devi restare a lungo con me,
che
ti illumino, ti dirigo, e ti aiuto a svolgere ogni tuo lavoro nel
modo più fruttuoso e più giusto:
“Invano
vi alzate di buon mattino,
tardi
andate a riposare e mangiate pane di sudore:
il
Signore ne darà ai suoi amici nel sonno”.(Sal.126)
Capisci,
ora?…Ai suoi amici che sperano in lui
(e
“perdono tempo con lui”)
il
Signore concede anche “nel sonno” (cioè senza tanta
fatica) di raccogliere più frutti di coloro che
si affannano in un lavoro estenuante.
c).
Se “speri tutto” da me,
non
devi appoggiarti ad altro che a me,
alla
mia Grazia:
“Chi
confida nel Signore è come il monte Sion:
non
vacilla, è stabile per sempre”. (salmo 124).
Tu,
invece, ti fidi troppo della tua intelligenza, della tua
generosità, delle tue “fiammate” o consolazioni interiori.
No,
non devi contare su queste cose…che possono avere un certo valore
solo se stai sempre appoggiato a me:
Sono
come fili d’erba o fuscelli di paglia, che non possono sostenerti.
Quante
volte l’hai provato anche tu:
appena
ti sei fidato della tua “buona volontà”,
della
fermezza dei tuoi propositi
o
del fervore delle tue preghiere,
sei
precipitato giù, miseramente.
--
Ma davvero sei così cieco, che non riesci ancora a capire che tutto
ti viene da me?…
Quanti
scivoloni (dolorosi ma salutari) si alterneranno ancora nella tua
vita…fino a quando non farai l’esperienza completa della tua
radicale “impotenza”:
Solo
allora, forse, la tua “speranza” (o la tua fiducia in
me) diventerà totale e assoluta.
Ripetimi
spesso e con profonda convinzione:
“Proteggimi,
o Dio: in te mi rifugio.
Ho
detto a Dio: Sei tu il mio Signore,
senza
di te non ho alcun bene”.(Salmo 15,1).
Solo
in me devi cercare ogni forza, ogni sicurezza:
“Solo
in Dio riposa l’anima mia;
Lui
solo è mia rupe e mia salvezza,
mia
roccia di salvezza:
non
potrò vacillare”.(Salmo 61,1).
Sono
Io che “do forza allo stanco
e
moltiplico il vigore allo spossato.
Anche
i giovani faticano e si stancano,
gli
adulti inciampano e cadono;
ma
quanti sperano nel Signore
riacquistano
forza, mettono ali come aquile,
corrono
senza affannarsi,
camminano
senza stancarsi”.(Isaia 40,30).
Parole
sublimi, che solo Dio poteva pronunziare.
d).
Se “speri tutto” da me,
non
puoi, per nessun motivo, abbandonarti allo sconforto, alla
preoccupazione o alla paura:
“Perché
temete”?…”Non abbiate paura”…
E’
questo il mio invito più insistente,
il
mio lamento più accorato:
“Chi
vive nell’amore di Dio non ha paura. Anzi
l’amore
di Dio quando è veramente perfetto in noi
caccia
via la paura…
Chi
ha paura non è perfetto nell’amore”. (I Gv.4,18)
(trad. interc.)
Come
puoi “temere”, se io sono con te?
“Ecco,
Dio è la mia salvezza;
io
confiderò, non avrò mai timore,
perché
mia forza e mio canto è il Signore”.(Is.12,2).
“Gettate
in lui ogni vostra preoccupazione,
perché
egli ha cura di voi”.(I Pt. 5,7).
Io
non ti abbandono mai, non posso abbandonarti, soprattutto nei momenti
più pericolosi e più difficili:
“Nell’ora
della paura, io in te confido…
In
Dio confido, non avrò timore”. (Salmo 55,4).
“Getta
sul Signore il tuo affanno
ed
egli ti darà sollievo”.(Salmo 54,23).
“Io
pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta
alla mia destra, non posso vacillare”.(Salmo 15,8).
e).
Se “speri tutto” da me,
devi
sapere attendere.
Questa
è la vera sapienza, il segno della tua fede
e
della tua speranza:
Sapere
aspettare “la mia ora”, l’ora della Grazia,
del
mio intervento opportuno…
senza
spingere, senza forzare o accelerare.
Sapere
aspettare l’ora della maturazione del “seme”,
senza
volere anticipare il raccolto.
Chi
“si lascia amare da Dio” non ha mai fretta:
accetta
con calma qualsiasi ritardo o lentezza.
Egli
non è mai preoccupato del risultato…
Non
gli importa arrivare; vuole solo camminare insieme a me, col mio
passo, “aspettando me”:
L’anima
nostra attende il Signore,
egli
è il nostro aiuto e il nostro scudo.
In
lui gioisce il nostro cuore
e
confidiamo nel suo santo nome.
Signore,
sia su di noi la tua grazia,
perché
in te speriamo”. (Salmo 32, 20).
“Se
indugerà, attendilo, perché (al momento
giusto)
verrà
e non tarderà”.
f)-
Se “speri tutto” da me,
come
puoi lasciarti travolgere dallo scoraggiamento?
Lo
scoraggiamento è il segno più certo del tuo orgoglio,
che non si rassegna a vedere sconfitta la tua forza e deturpata la
tua “bellezza interiore”.
Se
provi tanta rabbia per le tue cadute, vuol dire che ti ostini a
mettere il tuo “io” al centro delle tue attenzioni.
No,
figlio mio!
Chi
“si lascia amare da me” non può preoccuparsi
di sé:
Guarda
alla mia bellezza,
più
che alla sua miseria;
alla
mia santità,
più
che alla sua indegnità;
alla
mia potenza,
più
che alla sua debolezza.
Chi
si lascia affascinare dalla mia bellezza
non
può che “gloriarsi” della sua miseria:
Tanto
più è felice di essere “nulla”,
quanto
più è felice che “Io sia tutto”.
4°-
Ma ci pensi davvero chi sono Io?…
“Io
sono l’Amore”:
“l’Amore”
che si dona…
“l’Amore”
che perdona.
Il
mio stesso “essere” è “Amore”:
“Amore”
di un Dio, che oltrepassa ogni limite,
che
eccede ogni misura.
Il
mio “Amore” non è come lo pensi tu:
è
inimmaginabile…è “incredibile”!…
Giunge
ad amare, con una tenerezza particolare, persino i peccatori
più ributtanti!
La
mia più grande gioia è quella di risollevare e riabbracciare
i miei figli caduti:
Questa
è la “logica” dell’Amore!
Gridalo
forte, gridalo a tutti:
Solo
in me potete trovare tanta “misericordia”, tanta
comprensione, tanta “abbondanza di consolazioni”:
“Quanto
è preziosa la tua grazia, o Dio!
Si
rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,
si
saziano dell’abbondanza della tua casa,
e
li disseti al torrente delle tue delizie”.
(Sal.35,89).
Quanto
è sorprendente e “delizioso” il mio amore!
Nulla
deve farti perdere “la fiducia in me”:
Nessuna
offesa può chiudere questo mio Cuore aperto,
nessuna
ingratitudine lo può stancare!
Solo
la sfiducia potrebbe chiudere, non il mio Cuore,
ma
il tuo:
Ogni
tuo volontario atto di scoraggiamento o di sfiducia non fa altro che
rallentare (o addirittura bloccare) il flusso della mia Grazia.
La
fiducia è la prima disposizione che io cerco:
Fiducia
che deve poggiare non sui tuoi meriti o sulle tue virtù, ma
sulla “potenza del mio Amore e della mia
Misericordia”, che non può venire mai meno!
Questo
è il tuo vero problema, l’unico problema:
Tutti
gli altri dipendono da questo.
5°-
Ma la fiducia devi averla, non solo quando tutto ti appare facile e
chiaro, ma anche quando tutto ti appare “impossibile” e
inspiegabile…anche nell’ora della tempesta o della battaglia:
“…il
mio cuore non teme; se contro di me divampa
la
battaglia, anche allora ho fiducia”.(Salmo
26,3).
Solo
così glorificherai il mio Amore!
Consolati,
figlio: Quando ti senti abbattuto alla vista delle tue difficoltà o
delle tue miserie, anziché fermarti ad assaporarne l’amarezza,
ripeti con tutto il cuore:
“Canterò
senza fine la misericordia del Signore”.
Chi,
più di te, potrebbe trovare tanti motivi per farlo?
V
- “POTENZA” DELLA “DEBOLEZZA”
Sai
perché non riesci ancora a “lasciarti amare da me”,
nonostante la tua buona volontà e gli sforzi che fai per riuscirci?
Perchè
ancora non ti sei reso conto del tuo “nulla”:
della
tua incapacità di amare e di operare il bene…
o
l’hai compreso solo in parte.
Ancora
ti fidi troppo di te e delle tue forze.
(Fortuna
per te che sei così fragile…e puoi continuamente toccare con mano
la tua miseria…
altrimenti
chissà dove ti porterebbe il tuo orgoglio).
1°-
Io potrò darti la mia forza e la mia “potenza” , quando
tu sarai profondamente convinto della tua sconfinata “debolezza”:
e
ne gioirai…
e
ne ringrazierai il Signore!
Sì,
proprio così; perché questo è il più grande dei “segreti”:
Non
la tua forza - unita alla mia,
ma
la tua “debolezza”- unita alla mia “potenza”:
“Quando
sono debole è allora che sono che
sono
forte”. (II Cor.12,10).
La
tua “debolezza” può diventare causa di energia
soprannaturale, perché ti costringe a diventare più umile.
2°-
E’ proprio l’umiltà il canale privilegiato della
mia Grazi, come ti insegnano “le Scritture Sacre”:
“Rivestitevi
tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste
ai superbi e dà la sua Grazia agli umili”.
Umiliatevi
dunque sotto la potente mano di Dio,
perché
vi esalti al momento opportuno.”
(I Pt..5,5)
“Il
Signore sostiene gli umili…”
(Salmo 146,6).
“La
preghiera dell’umile penetra le nubi…”.
(Sir.35,17)
“Eccelso
è il Signore e guarda verso l’umile,
ma
al superbo volge lo sguardo da lontano”.(Sal.137,4)
Più
sono grandi i compiti e i “tesori” che io ti affido, e più
devi sprofondarti nell’umiltà.
-“L’arma
vincente” di tutte le battaglie è l’umiltà:
“Il
Signore incorona gli umili di vittoria”.
(Sal.149,4)
-
Ed è ancora l’umiltà il terreno più favorevole
alla mia
azione
e alla tua crescita:
a)
Quando ti senti tutto euforico, brillante e soddisfatto,
perché
tutto ti riesce secondo i tuoi piani, allora
la
mia forza non può agire in te, perché bloccata dalla
parete sottile e impenetrabile del tuo orgoglio.
(Quante
volte avrai sperimentato che le tue
cadute
avvengono, quasi sempre, dopo i momenti più
esaltanti,
quando ti sentivi più sicuro e invulnerabile).
Stai
attento: ”Colui che si sente sicuro di stare in piedi
guardi
di non cadere”. (I Cor.10,12).
b)
Quando, al contrario, ti senti oppresso dalla tua miseria
e
dalla tua “impotenza”…
-
o ti vedi immerso nelle tenebre più spaventose, e non ci
capisci nulla…
-
o ti senti come stritolato nel torchio della tentazione o
della desolazione…
-
quando non riesci neppure a “pregare”...e tutta la tua
vita ti appare vuota, e la tua fatica vana…
-
quando ti accorgi che non sei capace neppure del più piccolo
sforzo ne della più leggera rinunzia…
-
quando non riesci a far nulla…
-
e non sai trovare nessuna soluzione…
allora
può entrare in azione “la mia Onnipotenza”:
allora
“sono Io” che agisco in te…
e
muovo i cuori…
e
dirigo ogni cosa verso il bene più perfetto.
3°-
Hai capito ora?
Il
pericolo maggiore per te non è nel momento della
“tempesta” o della prova (quando tutto ti va male…e tu ti
senti
del tutto “impotente”),
ma
nel momento della “bonaccia”:
quando
tutto ti riesce bene, secondo i tuoi desideri…
e
tu sei portato a credere che quel bene proviene dalla
tua
buona volontà o dai tuoi sforzi:
Proprio
allora aumenta in te l’orgoglio, che è la causa di tutte le
tue cadute…di tutti i tuoi mali.
--
No, non devi aver paura della tua “debolezza”…
--
del tuo orgoglio devi aver paura.
4°-
Più tu diventi consapevole di essere “nulla”,
bisognoso
di “tutto”, e più mi giovi…
Se
ti lascerai amare e lavorare da me, Io ti ridurrò al “nulla”
di cui ho bisogno:
taglierò,
sradicherò, brucerò anche le ramificazioni più sottili del tuo
orgoglio…
Voglio
condurti a questa “umiltà radicale”…
Per
raggiungere il Tutto non c’è che una via:
la
via del “nulla”:
Quando
tu ti sentirai “nulla”, Io sarò “Tutto”
in te:
Tutto
potrai…quando sarai profondamente convinto di non potere nulla.
5°-
Devi “stimarti un nulla” non solo quando
tocchi con mano la tua “nullità”, ma sempre…anche
nei successi più esaltanti…soprattutto quando sei tentato
di stimarti più bravo degli altri:
Quando
Io faccio fiorire il bene attorno a te, non esaltarti, come se
fosse merito tuo.
Non
puoi immaginare quanto sia distruttivo qualsiasi compiacimento
orgoglioso.
Ripeti
piuttosto: “Servi inutiles sumus”
(“Sono
un servo inutile”).
Proprio
allora anzi devi “annientarti” maggiormente e considerarti
inferiore a tutti, come t’insegna Paolo:
“Ciascuno
di voi consideri gli altri superiori a se
stesso”.
Ripeti
spesso la seguente preghiera (o altre simili):
“Pietà
di me, mio Dio: Pietà di questo “povero nulla”!
Tutto
mi viene da Te, o Signore:
a
Te l’onore e la gloria!
A
me l’umiliazione e il disprezzo, perché sono stato capace di
sciupare tanti tuoi preziosi doni.
Fa’
che la presunzione e l’orgoglio non continuino a
devastare
la mia anima…e a rovinare le opere che Tu
vuoi
compiere in me!
Grazie
di tutto, o mio Gesù!
Devi
sinceramente convincerti di essere “l’ultimo”,
il
più debole, il più misero di tutti.
Ma
proprio “l’ultimo” devi sentirti,
perché
troppo grandi sono le grazie
e
i “talenti” di cui ti ho arricchito…
e
troppo evidente è stata (ed è) la tua incorrispondenza.
5°-
Attento, però:
Riconoscersi
“l’ultimo” non è una frase fatta o una
parola vuota, ma un meraviglioso programma, carico di
tante
conseguenze…
Se
sei davvero convinto di essere “l’ultimo”, dovrai:
a)
Accettare di essere considerato e trattato come
“l’ultimo” anche dagli altri…
(metterti
da te “all’ultimo posto” potrebbe, infatti,
essere
segno di raffinato orgoglio, di malcelato
desiderio
che tutti ammirino la tua “grande” umiltà.
b)
Non lamentarti quando vieni trascurato o posposto
ad
altri meno degni di te… o quando ti ritieni
“vittima”
di giudizi falsi o di trattamenti ingiusti.
c)
Non criticare mai nessuno…
e
non meravigliarti degli sbagli e dei difetti degli
altri,
pur non approvando la loro colpa.
d)
Non meravigliarti neppure di te stesso e dei tuoi
sbagli…
e non affliggerti per le tue cadute…
poiché
tu già lo sai di essere capace solo di debolezza.
(Te
lo ripeto: non devi aver paura della tua debolezza
e
fragilità, ma solo del tuo orgoglio).
e)
Non presumere e non fidarti di te e delle tue capacità,
pur
riconoscendoti capace di tutto con la mia Grazia:
Ripeti:
“Signore, non si inorgoglisce il mio cuore
e
non si leva con superbia il mio sguardo;
non
vado in cerca di cose grandi,
superiori
alle mie forze”. (Salmo 130).
5°-
E’ chiaro ora:
Per
donarti la mia forza, Io “ho bisogno” che tu
mi doni la tua “debolezza”.
Non
ti chiedo di offrirmi i tuoi meriti o le tue virtù:
Queste
cose, se in te ci sono, vengono da me, non da te; sono frutto
di Grazia, cioè di un dono gratuito.
Devi
donarmi ciò che è tuo, tua proprietà esclusiva:
Voglio
che tu mi offra, volta per volta, tutte le tue
“debolezze”, di qualsiasi natura:
malessere
fisico e spirituale,
incapacità
e difficoltà,
scoraggiamenti
e delusioni,
magre
figure e insoddisfazioni,
lotte
e incomprensioni,
cadute
e tentazioni,
aridità
interiori e distrazioni,
in
una parola, tutto:
tutto
ciò che ti fa toccare con mano
la
tua fragilità e la tua “nullità”
in
qualsiasi campo…
Quando
ti deciderai a mettere nelle mie mani tutto l’enorme potenziale
di “debolezza” che c’è in te?
6°-
Ma devi offrirmi tutto con gioia:
Più
aumentano i segni della tua “debolezza”
e
più deve crescere la tua gioia…
perché
solo quando tu mi doni la tua “debolezza” scatta la mia
“Onnipotenza” (anche se tu non te ne accorgi subito):
“La
mia potenza infatti si manifesta pienamente
nella
debolezza”. “Mi vanterò quindi ben
volentieri
delle mie debolezze, perché dimori in me
la
potenza di Cristo”. (2 Cor.12,9).
Lo
capisci ora perché Io preferisco lasciarti nella tua
“debolezza”? E’ un grande dono che ti faccio!
7°-
Non ti basta questo per farti superare ogni scoraggiamento e
sfiducia?
Perché
sarò Io a fare ogni cosa in te, capisci?
Ma
(te lo ripeto) Io non posso far niente in te,
se
tu non accetti di lasciarti amare da me…
Certo
è più facile “sforzarti” di amarmi,
più
difficile “lasciarti amare”;
è
più facile “fare”,
più
difficile “lasciarti fare”.
Ma
è la sola “via” che mi consente di “vivere in te”
e
di operare nella tua vita tutto il bene che voglio!
Figliolo,
quanto ti amo!
(Lasciatelo
ripetere, ancora una volta).
Ma
tu, perché non ti lasci amare?
Se
ti lascerai amare da me,
cresceranno
in te, in maniera sorprendente,
la
fiducia e la gioia, come vedremo.
VI
- “LASCIARSI AMARE” è VIVERE NELLA GIOIA
Dopo
tutto quello che ti ho detto nelle pagine precedenti, tu dovresti
“esultare di gioia” in qualsiasi circostanza…
in
qualsiasi momento.
1°-
Chi si lascia amare da me viene sempre nella gioia,
perché,
possedendo il mio Amore, non gli manca nulla.
a)-
La gioia è il volto amabile del tuo Dio.
Gioia
sono Io:
Gioia
ineffabile, completa, travolgente.
“Lasciarsi
amare da me” significa vivere immersi
in
questo oceano di gioia, che è il mio Amore:
qui
tutto si trasforma in gioia!
b)
La gioia è il frutto più delizioso della fede:
Se
credi in me, se ti fidi del mio Amore,
non
puoi non essere felice.
Quale
stridente contraddizione:
Possedere
la fonte della gioia
ed
essere sempre inquieti e tristi!
c)
La gioia è la vita dei beati nel cielo
e
dei giusti sulla terra:
oh,
come vorrei che sia anche la tua vita!
a)
La gioia è il messaggio sempre
ricorrente nelle mie
“Scritture
dell’A.T. in particolare nei Salmi:
*“Non
vi rattristate, perché la gioia del Signore è
la vostra
forza”.
*“Gioia
e allegrezza grande per quelli che ti cercano”.
*“Cerca
la gioia nel Signore”…
*“Nel
seguire i tuoi ordini è la mia gioia, più che
in ogni
altro
bene”…
*”Grandi
cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di
gioia”.
*“Gioiscano
quanti in te si rifiutano, esultino senza fine”.
*“Servite
il signore nella gioia, preservatevi a lui con
esultanza”.
E
ancora: “Possa tu avere molta gioia”
(Tb.5,11).
*“Rallegratevi
con Gerusalemme, sfavillate di gioia
con
essa…Così vi sazierete delle sue consolazioni.
Come
una madre consola un figlio, così Io vi
consolerò”.
(Isaia 66,10-13).
*“Li
colmerò di gioia nella mia casa di preghiera”.
(Is.56,7)
*”Hai
moltiplicato la gioia, hai aumentato la
letizia”.
(Is.
9,3)
Queste
e mille altre espressioni (della Bibbia) vogliono presentarvi
“il vero volto di Dio”:
Sorgente
di gioia,
amante
della gioia!
e)
IL NUOVO TESTAMENTO ancora di più…
Inizia
con un annunzio di gioia:
*“Vi
annunzio una grande gioia”…
ed
è tutto un invito alla gioia,
è
tutto un programma di gioia:
*
“Rimanete nel mio amore, perché la mia gioia
sia
in voi e la vostra gioia sia piena”.
*
“La vostra tristezza si cambierà in gioia…
nessuno
vi potrà togliere questa gioia”.
*
“Rallegratevi nel Signore;
ve
lo ripeto ancora: rallegratevi”.
f)
La gioia è l’essenza del mio
Regno,
come
l’amore e la giustizia:
*
“Il Regno di Dio…è giustizia, pace e
gioia
nello
Spirito Santo”. (Rom. 14,17).
*
“Dio ama chi dona con gioia” (2 Cor.9,7).
Dona
di più (e quindi ama di più)
chi
dona con più gioia.
2°
- Ti voglio sempre nella gioia, “piccolo mio”,
soprattutto
quando sei “affaticato e oppresso”…
e
il tuo corpo è sfinito…
e
il tuo cuore a brandelli…
e
la tua anima tormentata
dalla
solitudine e dallo scoraggiamento.
Gioia
di volontà, s’intende, (ben diversa dalla gioia
sensibile,
la quale non dipende da te).
Gioia
della volontà, che consiste nell’intenzione
di fare di
tutta
la propria vita un dono d’amore.
Ma
ogni dono richiede la rinunzia gioiosa a tutto ciò che
si dona.
(Anche
nei rapporti tra gli uomini avviene la stessa
cosa:
Più costa il dono e più si è felici di farlo).
Nel
“discorso della montagna”
Io
ho dichiarato “beati” coloro che vivono l’amore
nella
concretezza del dono totale:
nella
povertà,
nel
pianto e nel dolore,
nella
paziente sopportazione,
nella
persecuzione,
nella
misericordia verso i nemici…
“…Beati…beati…
beati” …(Mt.5,3-11).
Chi
ama veramente è più felice quando dona di più
(e
quindi quando perde di più o soffre di più).
Ascolta
l’Apostolo Paolo:
“Sono
pieno di consolazione, pervaso di gioia
in ogni nostra tribolazione… da ogni
parte siamo tribolati:
battaglie
all’esterno, timori al di dentro”. (II Cor.7,4).
E
l’Apostolo Pietro:
“Siete
ricolmi di gioia, anche se ora dovete
essere per
un
po’ di tempo afflitti da varie prove”…
Perciò
esultate di gioia indicibile e
gloriosa”. (I Pt.1,6)
“Carissimi,
nella misura in cui partecipate alle
sofferenze
di Cristo, rallegratevi… Beati
voi se venite
insultati,
per il nome di Cristo”. (I pt.4,13).
E
San Giacomo: “Considerate perfetta letizia, miei
fratelli,
quando
subite ogni sorta di prove”. (Gc. 1,2).
Sì,
è una grazia particolare potere soffrire per me:
“A
voi è sta concessa la grazia non solo di
credere in
Cristo,
ma anche di soffrire per lui”. (Fil.
1,29).
“Perciò
mi compiaccio nelle mie infermità, negli
oltraggi,
nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per
Cristo”.
(2 Cor.12,10).
3°-
Il tempo della tribolazione è davvero il tempo più
prezioso,
il più fecondo di bene…
e
perciò il più agognato dai miei fedelissimi, come lo
era per me:
Io
la chiamavo “la mia ora”!
E
come la desideravo ardentemente…
non
perché Io ami la sofferenza, ma perché amo
l’umanità:
E’ per voi che ho voluto soffrire!
E
chi ama come me deve, anch’egli, accettare di soffrire con me;
perché solo
è
il rimedio a tutti i mali,
la
medicina che guarisce le malattie dell’anima,
il
prezzo che redime da ogni colpa.
Più
grande è il bene che Io voglio realizzare nella vostra vita e più
ho “bisogno” delle vostre sofferenze.
Pensi,
forse, che siano le tue belle parole, le tue
brillanti iniziative o il tuo “saper fare” a salvare e formare le
anime?
La
croce, solo la croce salva:
la
mia e la tua…
la
tua, offerta con amore, insieme alla mia,
nell’unico
“calice della salvezza”.
Perciò
non preoccuparti e non scoraggiarti quando hai “la fortuna” di
subire le stesse mie umiliazioni, lo stesso mio fallimento e
abbandono…
Lasciati
inchiodare alla croce, con me:
Solo
così puoi davvero aiutarmi a “generare” una umanità
“nuova”.
Certe
tue sofferenze strazianti… certe pene laceranti… sono per te come
“le doglie del parto”.
Accettale
volentieri, senza lamentarti…
Vorresti
davvero far morire le opere meravigliose che io voglio realizzare in
te, proprio quando è “l’ora di darle alla luce?”
4°-
Oh, non preoccuparti se tu ancora non riesci a gioire
nelle
tribolazioni:
E’
una cosa umanamente “impossibile”.
Ma
ci sono Io, c’è la mia Grazia consolatrice:
“… i
giovani e i vecchi gioiranno…
Io
cambierò il loro tutto in gioia,
li
consolerò e li renderò felici”. (Ger.31,13)
“Sia
benedetto Dio, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il
quale ci consola in ogni nostra
tribolazione…Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in
noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche
la nostra consolazione”.
(II
Cor.1,4).
5°-
C’è però una condizione, che dipende da te:
Se
vuoi lasciarti invadere dalla mia gioia, devi “chiudere
la porta”, risolutamente, ad ogni forma di tristezza o
tormento…
(sono
i segni o le impronte del tuo “vecchio io” che vuole
dominare e non vuole arrendersi al mio Amore).
Quando
ti senti invadere dalla tristezza o dallo sconforto, vieni subito a
me:
Immergiti
in questo oceano di pace,
che
è il mio Cuore dolcissimo!
E
restaci a lungo… fino a quando “la mia pace”
non
abbia di nuovo invaso il tuo spirito.
4°-
Quanti motivi di gioia tu hai, figlio mio:
La
gioia di saperti amato da me, con amore smisurato
come
se Io non avessi altri da amare, all’infuori di te!
Tu
sei l’oggetto della predilezione del tuo DIO
(nonostante
i tuoi tradimenti…)
quasi
che NOI, Padre, Figlio e Spirito Santo, non potessimo fare a
meno del tuo amore!
Ma,
puoi pensare a questo… e non impazzire di
gioia?…
Io,
che sono l’immensità dell’Essere, non bramo
altro
che
donarmi a te,che sei il non-essere, il non-amore!
Io,
che sono il Tutto e non ho bisogno di nessuno,
voglio
“aver bisogno” di te, che sei il “nulla”:
e
ti cerco e ricerco… e busso… e ti supplico di
“lasciarti
amare” e ricolmare dei miei beni!
Non
è “incredibile?”… non è sconvolgente tutto questo?
Ma
Io sono Dio per questo:
per
amare e donarmi… E’ questa la mia essenza.
E
mi presento come un povero mendico,
che
chiede di donare (non di ricevere)…
che
“ha bisogno” di amare, (non di essere amato).
--
Che “strano Essere Io sono”!
Solo
chi “si lascia amare come un bambino”
mi
può comprendere…e restare incantato!
--
Ma tu… che “strano essere” sei tu!
Sai
che la gioia più grande che puoi darmi è di vederti
felice del mio Amore,
“lasciandoti
amare da me”…
E
tu, mi rifiuti questa gioia.
Eppure
sarebbe tanto vantaggioso per te!
5°-
Sii sempre contento, “piccolo mio”!
L’unico
motivo che potrebbe, in certo senso, giustificare la tua tristezza
sarebbe il peccato, perché ti stacca da me, che
sono la fonte della gioia.
Ma
ti ho tante volte dimostrato che lo stesso tuo peccato, purchè
deplorato e donato a me, può diventare occasione e strumento
di santificazione.
Perciò
sii contento di tutto:
Contento
di essere così fragile
e
di cadere tanto spesso…
contento
di non sapere amare
e
di non saper soffrire…
contento
dei tuoi limiti e dei tuoi sbagli,
dei
tuoi difetti e delle tue imperfezioni,
che
ti appariranno sempre più numerose…
contento
di essere realmente “l’ultimo”
e
di venire messo da tutti all’ultimo posto…
contento
di non concludere nulla
e
di vedere fallire ogni tuo proposito
e
ogni tuo progetto…
contento
nelle malattie e nelle frustrazioni,
nelle
contraddizioni e nelle umiliazioni…
contento
anche del mio nascondimento
e
del mio silenzio…
contento
persino della tua difficoltà a sentire la mia voce
e
a capire la mia volontà…
Questa
tua contentezza costante è la prova più
sicura che tu vuoi realmente “lasciarti amare da me”;
ed
è il tuo più ben canto di ringraziamento, il più gradito al
mio cuore;
nello
stesso tempo, è la più efficace testimonianza al “Dio
dell’amore e della gioia”!
6°-
Se sei davvero contento, non devi mai cessare di ringraziarmi!
Ripetimi
spesso, in qualsiasi circostanza:
“Grazie,
Signore”!
Ti
ringrazio per tutto quello che mi doni…
e
per quello che non puoi donarmi!
Ti
ringrazio quando ti nascondi e mi lasci nel buio…
e
quando ti fai “sordo” al mio grido implorante!
Ti
ringrazio quando tutte “le porte” mi si presentano
chiuse…
e gli ostacoli insormontabili!
Ti
ringrazio quando mi fai “impazzire” di gioia…
e
quando mi fai partecipe della tua mortale tristezza.
Ti
ringrazio quando sono immerso nell’aridità e nelle
desolazioni…e
quando “il nemico mi tormenta
con
ogni genere di tentazioni!
Ti
ringrazio per le mie incapacità e debolezze,
per
i miei fallimenti e insuccessi…
Ti
ringrazio sempre…anche se “a denti stretti”…
anche
se gli occhi piangono…
e
il cuore geme!
7°-
Figlio mio, sei hai capito davvero chi sono Io,
devi
essere sempre splendente di gioia…
ma
di una gioia semplice e serena,
senza
alcuna posa…
Attraverso
il tuo sorriso “mite e umile”,
deve
trasparire la mia gioia amabile e accogliente.
-
Guardati invece dalla gioia altera ed esuberante di chi
vuole mettere in mostra se stesso,
per
attirare tutte le attenzioni e le simpatie su di sé.
VII
- “LASCIARSI AMARE” è “A P R I R S I A M E”
1°-
Io sono l’Autore di “ogni dono perfetto”.
Io
solo posso costruire la tua vita “nello spirito”,
ma
voglio costruirla insieme con te:
“Per
grazia di Dio però sono quello che sono e la sua grazia non è stata
vana: io ho lavorato più di tutti loro; non io,
ma la grazia di Dio che è con me”. (I
cor.15,10).
Non
posso fare a meno della tua collaborazione, dal momento che, con la
mia incarnazione, Io e tu siamo “un
solo
Corpo”, ” una sola Vita”.
Io
e tu: i n s i e m e…
impegnati
nella stessa opera,
sebbene
con ruoli e funzioni diverse:
Io
come “Capo del corpo” – tu come “membro”,
Io
da “Maestro”
- tu da “discepolo”,
Io
da “ Architetto”
- tu da
“operaio”.
2°-
Attento, c’è un solo modo di collaborare con me:
“Ecco,
Io sto alla porta e busso.
Se
qualcuno ascolta la mia voce e mi apre
la
porta,
Io verrò da lui, cenerò
con lui
ed
egli con me”. (Apoc.3,20).
Ecco
qual è il tuo compito (umile ma grandioso),
la
prima e più importante collaborazione che Io ti chiedo:
“Aprirmi
la porta”.
Solo
tu puoi “aprirmela”…
E’
la sola cosa che Io “non posso” fare
e
che solo tu devi fare:
“Aprimi
la porta”, Io entri e “ceni con te”,
viva
cioè in piena comunione con te,
ti
riempia di me, della mia “vita”, dei miei doni.
Questo
è lo scopo ultimo della mia opera salvifica:
Farti
vivere la mia stessa vita…
Io
voglio entrare in te,
per
farti “vivere in me”.
Questa
è la vera essenza della vita cristiana:
E’
la mia “Vita” innestata nella tua:
“Per
me il vivere è Cristo”. (Fil.1,21).
Per
cui “non sei più tu che vivi,
ma
Cristo vive in te”. (Gal.2,20).
3°-
Questo è il punto cruciale,
in
cui moltissimi (purtroppo) vengono meno:
--
Tu mi lasci entrare in te
e
mi accogli magari con tanto fervore ed entusiasmo…
Ma,
a nulla serve, se non mi lasci “vivere in te”,
se
non lasci (cioè) che sia Io ad amare,
pregare e operare in te…(poiché questo significa
“vivere”).
Oh,
non aver paura!
Vivendo
in te, Io non mi sostituisco a te:
Voglio,
al contrario, immergerti in Me,
per
compenetrarti di Me
e
renderti partecipe della mia gioia,
dei
mie sentimenti, delle mie virtù.
Quando
“ sono Io che vivo in te”, tu cominci a vivere una vita
tutta diversa…immensamente più bella…
che
è tutta tua, proprio perché è tutta mia.
--
Tu mi lasci “entrare” in te,
ma
tu resti fuori di me,
perché
vuoi continuare a vivere di te:
-
a seguire le tue vedute;
-
a pregare a modo tuo;
-
a fare solo il bene che conviene a te;
-
ad andare per conto tuo,
-
ad impegnarti in quelle attività che soddisfano il tuo amor
proprio, sfruttando le mie cose per la tua gloria;
-
a compiere la volontà mia (o dei superiori) solo
quando
riesci a sottometterla alla tua.
--
Mi fai “entrare”, sì; ma mi lasci “aperte”
soltanto le zone periferiche del tuo essere…
(solo
qualche corridoio o qualche angolino),..
mentre
il cuore ( o il centro) del tuo “Santuario” rimane per me
chiuso, come una fortezza inespugnabile, perché è dominato dal tuo
“uomo vecchio”.
No,
figlio mio, non è questo che io cerco…
La
tua volontà, la tua mente, il tuo cuore:
Ecco
ciò che mi interessa, innanzitutto!
Qui
“ Io busso” ripetutamente… senza mai
stancarmi…
finchè
tu “mi apra”.
Invano
ti sforzi di moltiplicare preghiere e comunioni: queste ti giovano
nella misura in cui ti chiudi a te stesso
(al
tuo “vecchio io”)
e
“ti apri a me”.
Io
devo impregnare del mio Spirito tutte le tue facoltà,
perché devo fare di te “un altro me stesso”.
Dal
momento che “mi sono fatto Carne” in te,
voglio
inserire tutto ciò che sono Io
in
tutto ciò che sei tu:
il
mio pensiero nella tua mente,
il
mio volere
nella tua volontà,
la
mia preghiera nella tua preghiera,
nel
tuo cuore
il mio stesso Amore…
cosicché
il mio modo di pensare, di sentire, di giudicare, di
pregare e di amare dovrà essere anche il tuo.
Solo
chi “si lascia amare da me” può giungere a questo.
4°-“Aprimi”,
figlio:
“aprimi”
tutto!
“apriti”
tutto!
perché
Io possa entrare in te da “Sovrano e
Signore”. Se vuoi che Io
“viva in te”
(cioè,che
ami, preghi e operi in te),
tu
devi essere sempre “aperto” a Me.
“Aperto
a Me”:
cioè,
attento ad ogni mio cenno,
ad
ogni mia aspirazione;
in
costante ascolto di ogni mia Parola…
e
di ogni mio silenzio;
docile
e pronto ad ogni “segno” del mio volere;
disponibile
a lasciarti usare e manovrare da Me, in tutti i sensi:
a
lasciarti amare quanto voglio Io,
a
lasciarti condurre dove voglio Io,
a
lasciarti parlare quando voglio Io,
a
lasciarti fare come voglio Io,
a
lasciarti plasmare, modellare e modificare,
“secondo
i miei benevoli disegni”. (Fil.2,13).
Vorrei
“entrare” nella tua vita, per “convertirla a me”
e
orientarla a modo mio”…
e
ne ho tutta la forza e la capacità.
Ma
tu hai il tremendo “potere” di impedirmelo,
in
nome di una religiosità vuota,
che
si nutre di devozioni senz’anima.
5°-
Quante “meraviglie” potrei compiere in te,
se
“ti aprissi a me” interamente,
“lasciandoti
amare da me”!
Vorrei
poter fare di te (e di ogni battezzato):
il
“trono” della mia gloria
e
della gloria del Padre;
il
“tempio” santo della mia preghiera
e
della mia adorazione;
il
“sacramento”, umile e radioso, del mio Amore
e
della mia Misericordia;
lo
“strumento” di cui Io possa disporre
liberamente,
per
qualsiasi operazione;
il
“canale” attraverso il quale vorrei raggiungere tutti
i
miei figli dispersi;
il
“campo-base” al quale Io possa appoggiarmi,
per
realizzare i miei progetti più audaci;
Vorrei,
attraverso di te, (esile stoppia) potere accendere il “fuoco”,
il mio “Fuoco”
in
tanti cuori di ghiaccio,
in
tante comunità sonnolenti:
“Sono
venuto a portare il Fuoco sulla terra
e
come vorrei che fosse già acceso”. (Lc. 12,49).
“Vorrei”…”Vorrei”…ma
tu non me lo consenti,
poiché
non sei disposto a lasciarti invadere da questo “fuoco
divorante”. (Isaia 30,27 e 33,14).
No,
figliuolo, “ il fuoco” tu non puoi “afferrarlo”
“con
le tue mani”…
Devi
(perciò) “lasciarti divorare, assorbire, trasformare da questo
“fuoco” mirabile, che è l’Amore del tuo Dio.
“Il
fuoco” trasforma in sé (cioè in “fuoco”) tutto
quello che tocca…e lo rende incandescente, tenero, duttile,
plasmabile.
Altrettanto
fa il “fuoco” prodigioso del mio Spirito:
Tutto
rinnova, tutto purifica, tutto raddrizza…
Tutto
trasforma in Amore, (cioè in me).
“Fuoco”
io voglio in te in te, figlio mio!
“Fuoco”
Io voglio in ogni “fedele”, in ogni comunità,
in
ogni gruppo o movimento ecclesiale!
“Fuoco”
vero, non “fuoco” finto…o dipinto…
non
servono le “chiacchiere”… le belle parole…
o
“i discorsi sapienti, che rendono vana di
Cristo”.
(Cor.1,17).
Ci
vuole “il fuoco della Pentecoste”:
che
rischiari le tenebre del mondo…
che
riscaldi e unifichi i cuori!
L’umanità
ne è “assetata”… ne ha urgente bisogno.
6°-
Ma questo mio “fuoco d’Amore” non può accendere
nelle
menti inzuppate d’orgoglio….. che presumono
troppo
di sé e “non si lasciano amare da me”:
Accende
solo nei cuori semplici, umili, “poveri”,
che
vivono abitualmente immersi nell’oceano di
“Fuoco”
che è Trinità Santissima.
E
ora và… irradia questo “fuoco” dovunque stai:
Questo
solo è essenziale…
il
resto conta poco…o nulla!
IX
- “LASCIARSI AMARE” è D O N A R S I A M E
1°-
Tutte queste “meraviglie” “incredibili” Io
vorrei
realizzare
in te.
Ma,
per farlo, ho bisogno di un “terreno” tutto mio,
dove
Io sia Tutto…
dove
Io possa
tutto:
abbattere
e costruire,
svuotare
e riempire,
sradicare
e piantare.
-
Ho bisogno di un “campo”, a mia totale disposizione,
dove
Io possa coltivare e produrre tutti “i
frutti dello
Spirito”,
che mi servono per “il Regno”.
-
Ho bisogno di un “centro” tutto mio,
dove
Io parlo…e vengo ascoltato;
chiamo…
e vengo seguito
chiedo…
e vengo collaborato.
No,
figlio mio: non posso “vivere” e operare in te,
se
non mi fai “Padrone” di tutto te stesso:
(Nessuno
può costruire qualcosa
in
un locale che non gli appartiene)
Mie
devono essere i tuoi pensieri,
i
tuoi sentimenti, i tuoi giudizi;
mie
le tue aspirazioni, le tue scelte
e
le tue decisioni;
mia
ogni tua gioia e ogni tua afflizione,
ogni
tua fatica e ogni tua delusione:
mia
ogni tua difficoltà e ogni tuo problema,
ogni
tua lotta e ogni tua sconfitta;
mio
ogni attimo del tuo tempo,
ogni
spazio della tua vita;
mia,
in particolar modo, deve essere la tua preghiera.
(ne
parleremo più avanti).
2°-
Quante contraddizioni nella tua vita:
a
parole, mi ripeti continuamente che sei tutto mio;
coi
fatti invece non mi permetti di muovermi se non
nei
modi e nelle condizioni che stabilisci tu;
Guai
se io mi permetto di toccare i tuoi interessi…
o
il tuo amor proprio!...
--
Se sei “tutto mio”, non devi volere altro
che quello che voglio io:
-
Non posso fare in te ciò che voglio Io, dal
momento che sei tutto mio?
-
Non posso prendermi (da ciò che è mio) tutto quello
che mi serve?...
-
Perché ti disperi quando le cose non ti vanno come vuoi
tu?
Quello
che voglio Io è il tuo unico vero bene ---
Se sei “tutto mio”, perché ti abbatti e ti
deprimi quando
non
concludi nulla…
o
non riesci ad andare avanti?
-
Perché ti tormenti tanto per il passato…
ti
preoccupi per il presente…
stai
in pensiero per l’avvenire?
Nulla
ti deve mai turbare:
Non
ci sono Io, il tuo “Padrone”,
che
amo e proteggo la mia “proprietà,
“la
mia diletta vigna”?
a
ogni istante Io la irrigo,
per
timore che venga danneggiata,
“io
ne ho cura notte e giorno”. (Is.27,2)
-
Se sei “tutto mio”, perché ti lamenti
quando la mia
“proprietà”
(che sei tu) gode dello stesso trattamento
del
suo “Maestro e Signore”?
“Un
servo non è più importante del suo padrone:
Se
hanno perseguitato me, perseguiteranno anche
voi”
. Gv.15,20.
E’
un onore per te! Dovresti “rallegrartene”:
“Beati
voi quando vi insulteranno…e, mentendo,
diranno
ogni sorta di male contro di voi, per
causa
mia: Rallegratevi ed esultate”… (Mt.5,12).
3°-
Vedi quanta falsità c’è in tè:
-
Mi doni tutto te stesso, sì, ma…che me
ne faccio
del
tuo dono, se non posso utilizzarlo liberamente?
Non
mi lasci libero di nulla…neppure di pregare
in
te e di effondere in te il mio Spirito.
Quale
assurdità:
“Il
Maestro” deve seguire “il discepolo”…
“il
Padrone” deve fare volontà del “servo”!
-
Mi doni tutto te stesso, ma…vuoi essere sempre
tu
a
gestire la tua vita,
a
manovrare la tua attività:
Tutto
vuoi discutere e risolvere tu…
e
ti “ammazzi”… e ti agiti senza fine…
Ma
dimmi, donandoti a me, non hai ceduto al mio
Spirito
la direzione della tua vita?
Perché,
allora, vorresti strappare dalle Sue “mani”
il
timone della tua fragile barca…
persino
nei momenti in cui più furiosa
infuria
la tempesta… o nei punti in cui
più
insidiosi sono gli scogli?
--
Mi doni tutto te stesso… ma in realtà,
non
mi fai padrone di nulla…
neppure
delle tue miserie e delle tue immondizie:
Se
sei veramente mio, anche i tuoi errori e i tuoi debiti
appartengono a me:
Non
tenerteli stretti…Non stare lì a guardarli, sfiduciato...
Donali
a me, immediatamente!
Buttali
nel mio “inceneritore”…guardando, felice,
al
mio Cuore:
Qui,
anche “il fango” delle tue infedeltà si trasforma
in
sorgente di umiltà e in fuoco di carità.
Solo
così ti potrò rinnovare,
giorno
dopo giorno!
4°-
Figlio mio, smetti, una buona volta,
di
recitare questa “commedia”…
Donarti
significa cedermi tutto di te…
appartenere
a me interamante,
senza
riprenderti coi fatti
quello
che mi consegni con le parole.
In
verità, tu mi appartieni già, di diritto,
perché
sei una mia creatura, che tutto riceve da me.
Ma
Io desidero che sia tu a donarmi
liberamente
quello
che Io per amore ho affidato a te.
Questo
tuo dono libero è cosa che più mi sta a cuore, perché
è la prova e la misura del tuo amore:
Più
tu ti doni a me
e
più Io posso donarmi a te
e
riempirti di me.
Ripetimi
spesso, con convinzione e decisione:
“O
mio Dio, Tutte le cose mie sono tue”!
“Omnia
mea tua sunt”!
Te
lo ripeto:
Ogni
cosa della tua vita deve essere donata a me,
senza
esclusioni…e senza interruzioni…
Io
devo “occupare” e riempire tutte le parti del tuo essere,
come
il sangue penetra e vivifica tutte le cellule del tuo corpo.
Nella
vita fisica anche il “ più piccolo trombo” (o
grumo)
può
ostruire il flusso del sangue nel cuore o nel cervello,
provocando
paralisi o morte.
Altrettanto
avviene nella vita spirituale:
Ogni
tua resistenza, ogni tuo rifiuto a”lasciarti amare”
(e
quindi a donare tutto a me)
può
bloccare in te “la mia vita” e la mia azione.
Su,
“arrenditi” al mio Amore, finalmente!
Tuffati
in questo “Mare”…di che hai paura?
Fuori
di esso troverai solo morte… o illusioni.
Donandoti
a me, temi forse di “perdere” tutto…
e
ti ostini allora a tenerti qualcosa per te…
e
resti sempre nell’aria… insoddisfatto e insicuro.
Povero
figlio! No, non continuare a ingannare te stesso,
a
nutrirti di surrogati pseudo-mistici,
a
cercare palliativi devozionistici…
Solo
donandoti tutto, tu “troverai Tutto”!
Solo
“perdendoti” in me tu “ritroverai”
te stesso!
Lasciati
lanciare nella mia “orbita”,
senza
incertezze o titubanze:
Ti
sentirai pienamente realizzato…
e
non ti fermerai più.
(“Arrendersi”
significa: cedere le armi…smettere di avanzare…consegnare tutto a
me...)
X
- CHI “SI LASCIA AMARE” GODE DI UNA GRANDE PACE
1°-
Figlio mio, vivi sempre nella pace,
“nella
mia pace”!
Ti
voglio sempre sereno… e sicuro di Me.
L’anima
“donata” non si abbandona mai
allo sconforto
o
al turbamento.
Non
ne ha il motivo:
Tutta
intera la sua vita, con le sue complicazioni e i suoi problemi, l’ha
messa nelle mani di Colui che sa trasformare in bene
anche i mali più terribili e irreversibili.
Essa
non si appartiene più:
perciò
non si occupa più di sè;
non
le interessa più nulla:
il
fervore o l’aridità,
la
gloria o l’umiliazione,
la
riuscita o il fallimento…
sono
tutte cose che interessano al “Padrone”,
dal
quale si sente teneramente amata.
Chi
“si lascia amare da Dio” si abbandona tranquillamente
a
Lui, lasciando che sia il Suo amore a regolare e
dosare
ogni cosa nella sua vita.
Dal
momento che si è donato tutto a Lui,
egli
non è attaccato più a nulla
e
non cerca più nulla…
perché
ha trovato l’Amore, che è T u
t t o.
2°-
Nei momenti più difficili e burrascosi, ricordati che
ti
sei donato…e godrai di una grande pace:
Qualunque
cosa ti accada, tu non hai nulla da perdere,
perché
tutto ciò che è tuo appartiene a me,
anche
le cose più negative e più inquietanti.
A)
- Ti senti l’anima “a brandelli”?
“Lasciati
amare da me”!
Sei
“cosa mia”:
A
me tocca ricucire ogni strappo e ogni guasto.
B)
- Sei oppresso dal peso di tante colpe?...
(tanto
male commesso...
tanto
bene non compiuto…
tanto
tempo perduto…
tante
occasioni mancate…?
“Lasciati
amare da me”…e non abbatterti mai!
Lasciati
perdonare…settanta volte sette, senza fine…
A
me tocca pagare i debiti dei miei figli “più
piccoli”.
Con Me, niente e nessuno è irrecuperabile:
Io
(e solo Io) posso farti recuperare
tanti
“tesori” perduti…tante grazie sciupate!
C)- Hai
l’anima coperta di ferite e di piaghe
che
si riaprono sempre?...
“Lasciati
amare da me”…
Lascia
che Io mi chini a baciarle…e a medicarle
con
“il vino” della mia fortezza
e
“l’olio” della mia tenerezza.
Tu
non toccarle…(e non guardarle):
non
si rimarginerebbero mai.
Solo
il mio Amore ti può guarire,
non
le tue introspezioni o le tue tensioni interiori:
“Il Signore risana i cuori affranti
e
fascia le loro ferite”. (Salmo 146).
D)-
Sei tormentato da tentazioni di
ogni genere?...
Ti
senti attaccato da tutte le parti?...
“Lasciati
amare da me”… sempre di più:
Ti
sei donato a me, mi hai ceduto tutto di te:
Lascia
che sia Io a difendere la mia “eredità”.
Non
affannarti a combattere tu contro satana:
tu
non puoi vincerlo, è più forte di te.
Non
sottovalutare la sua astuzia, che è più insidiosa
di
quanto tu possa pensare:
Quando
egli ti vede con me, si ritira sconfitto,
ma
torna subito al contrattacco… e ti chiama
fuori,
allo scoperto…e ti presenta mille lusinghe,
per
intrattenerti a discutere con lui.
E’
questa la tattica che usa “il leone ruggente,
per
divorarti” più rapidamente.
E
Io, che posso tutto, devo
assistere “impotente”
alla
tua sconfitta!...
Si,
perché la tua presunzione e la tua sfiducia
bloccano
la mia onnipotenza.
Quale
angoscia… povero figlio mio!
No,
torna indietro… dove vai nell’infuriare della
battaglia…sotto
i colpi insidiosi del “nemico”?
Solo
Io posso proteggerti dai suoi assalti.
Io,
che sono “il Signore potente in battaglia”.(Sal.24)
Solo
Io posso riportare vittoria su di lui:
“Solo
nel Signore si trovano vittoria e potenza”.
(Is.45,
24)
Lascia
a me ciò che mi appartiene:
“Al
signore appartiene la vittoria”. (Pro.21.30).
Ma,
(te lo ripeto) Io non posso proteggerti, se tu cerchi il
rifugio o la vittoria dove non si possono trovare.
E’
vero che tu gridi aiuto e invochi la mia forza,
ma
Io non posso comunicarla, se tu ti stacchi
dalle
mie braccia sicure, per appoggiarti alle
tue
instabile forze:
”Il
re non si salva per un forte esercito
ne
il prode per il suo grande vigore…
Ecco
l’occhio del signore veglia su chi lo teme,
su
chi spera nella sua grazia,
L’anima
nostra aspetta il Signore:
egli
è nostro aiuto e nostro scudo. (Sal.32)
3°- Ascolta
ora alcuni consigli che ti saranno di grande aiuto:
a)-“Non
aver paura” del demonio: l’umiltà
lo annienta,
(lui
che è l’orgoglio personificato);
soprattutto
l’umiltà dei “piccoli”, i
quali sanno di non
poter
nulla e ricorrono prontamente a me.
-
E c’è una umiltà specialissima, che lo costringe a
scappare, l’umiltà della “piccola Serva del Signore”:
M
A R I A, umiltà fatta persona…
“terribile
come esercito a vessilli spiegati”. (Ct.6,10)
-
Al contrario, è l’orgoglio che ti rende fragilissimo
di
fronte al demonio.
Guardati
dalla presunzione:
”Colui
che si sente sicuro di stare in piedi
guardi
di non cadere”. (I Cor.10,12).
Solo
dei “piccoli” satana ha paura, perché solo
“i piccoli” sono veramente umili:
solo
“i piccoli” si lasciano amare e difendere da me,
soltanto
essi, perciò, possono avere nella mani
la
mia “potenza” e riportare la mia “vittoria”.
Non
preoccuparti, perciò, se il demonio moltiplicherà
contro
di te i suoi attacchi…
che
potranno diventare sempre più furibondi.
b)-
Quando sei assalito dalla tentazione
(soprattutto
da certe tentazioni),
non
indugiare, neppure un istante, a discutere con essa,
neppure
per cercare i motivi della tua resistenza…
o
per convincerti della bruttezza del peccato.
(Non
puoi rimettere continuamente in discussione
quei principi morali che ti hanno spinto a fare
scelte tanto sicure ed esaltanti!):
“Confida
nel Signore con tutto il cuore
e
non appoggiarti sulla tua intelligenza”.
Pensa
a Lui ed egli appianerà i tuoi sentieri”.
(Prov.3,5).
c)-
Perciò, quando ti senti tentato, corri subito
tra
le mie braccia,
“come
un bimbo” che si sente minacciato:
Rifugiati
nel mio Cuore o nel Cuore della Madre
e
non uscire mai, (neppure un istante) da questa
“fortezza
inespugnabile”:
Da
qui puoi colpire meglio,
senza
essere colpito!
Qui
troverai la forza e la serenità:
“Il
Signore è una torre fortissima;
il
giusto vi si rifugia ed è al sicuro”. (Pro.18,10).
E
ripetimi spesso:
“Dio
mio, salvami… guariscimi… liberami…
solo
in Te è la mia speranza, la mia forza
e
la mia ”sicurezza”!
Vedrai,
l’attacco passerà presto,
(più
presto di quanto credi);
Il
”nemico” si ritirerà sconfitto…
e
tu godrai di una pace incomparabile!
d)- Perché
ti affliggi tanto di fronte alle tentazioni, come
se fossero per te la più
grande disgrazia?...
Sapessi
quanto bene portano alla tua anima
“i
diavoli scatenati”, con tutte le loro tentazioni!
Tanti
tuoi fratelli più saggi hanno dichiarato che sono state
proprio le tentazioni più forti a far loro capire la
“povertà”
della loro anima…
e
la necessità della preghiera e della penitenza.
Le
tentazioni (e le stesse debolezze e cadute) possono diventare
mezzi di grazia e di santificazione,
dandoti
una forte spinta in avanti.
e)-
Un’ultima raccomandazione, per incoraggiarti a vivere sempre
nella “mia pace”:
Forse,
anche tu, ti lasci travolgere dall’angoscia e dal pessimismo,
di fronte “all’avanzata inarrestabile” del “regno
di satana”, che sembra travolgere la resistenza dei pochi
fedeli.
Sì,
è vero, il mondo di oggi sembra “impazzito”:
l’indifferenza
religiosa, il materialismo pratico,
la
corruzione e la violenza avanzano sempre più…
fino
a imbrattare e profanare l’intera umanità!
L’uomo
rinnega il Suo Creatore, per sostituirsi a Lui…
in
una ribellione generale…mentre si moltiplicano
le
sette sataniche e gli adoratori di satana.
Ma “non
abbiate paura”: “la luce” è più forte
delle
“tenebre”.
No,
“non prevalebunt”: “le potenze infernali non potranno
avere
il sopravvento”. (Mt.18,18).
La
vittoria è sicuramente mia e del mio “ piccolo gregge”:
Non
v’è alcun dubbio!
“I
piccoli”, che “si lasciano amare e condurre da
me”, saranno i miei più potenti
collaboratori,
perché
solo nella “debolezza e stoltezza” dei ”piccoli”
Io
posso operare tutte “le meraviglie” che
voglio.
senza
che “nessuno possa gloriarsene!”... (I Cor.1,27)
4°)- Tutte
le cose che ti ho detto sin qui si possono sintetizzare in una sola
espressione:
“diventare
piccoli come i bambini”…
avere
l’atteggiamento abituale del “bambino”, che si lascia
portare dalla mamma o dal papà, solo ad essi si appoggia…e non
cerca altro:
“Io
sono tranquillo e sereno come un bimbo svezzato
in braccio a sua madre”. (Salmo 130).
Voglio
“convertirti” alla “piccolezza evangelica”!
Rileggi
spesso le salutari riflessioni contenute in alcuni libretti della
stessa collana, che ti faranno innamorare sempre più dell’ideale
evangelico della “piccolezza”:
Comprenderai,
sempre meglio, che, “se non si diventa piccoli come i
bambini” , è impossibile
“convertirsi”
ad una vita cristiana autentica,
penetrare
nella semplicità di Dio e del suo “Regno”, crescere
spiritualmente…fino a diventare “il più piccolo”, come
me, come Maria, come tutti i Santi.
Soltanto
”i piccoli” si lasciano amare da Dio”.
Ma
è altrettanto esatto affermare che solo chi “si lascia amare da
me” può diventare veramente “piccolo”.
Come
vedi, le due verità si completano a vicenda, quasi si equivalgono:
Il
“ lasciarsi amare” è la caratteristica
principale della “piccolezza”.
“Lasciarsi
amare” ti dice anche che nessuno è capace di diventare
“piccolo” con la propria “buona
volontà”;
solo
Dio ti può rendere “piccolo come un bambino”,
a
condizione che tu “ti lasci amare”, condurre e
trasformare da Lui.
XI
- "LASCIARSI AMARE” è LASCIAR PREGARE LO SPIRITO
1°- “Lasciati
amare da me” soprattutto nel momento della
preghiera,
da cui dipende tutto il resto.
Lascia
che sia il mio Spirito a pregare in te,
perché
la tua preghiera “si rinnovi” sempre più
e
“ti rinnovi” sempre più:
Lo
spirito stesso prega con insistenza per noi,
…poiché
lo Spirito intercede per i credenti
secondo
i disegni di Dio”. (Rom.8,26).
Cosa
mia è la preghiera:
In
essa Io effondo me stesso,
la
mia luce, il mio Amore, la mia pace!
(vedi
“Parla o Signore” – da pag. pag. 24).
L’uomo
che sta in preghiera si trasfigura;
diviene,
come me, capace di tutto…
diventa
“un altro me stesso”!
Povero
figlio, hai la mia potenza infinita nelle mani
e
te la lasci sfuggire!...
2°-
La tua preghiera non è ancora la mia preghiera.
La
tua preghiera è ancora troppo piena di te…
è
troppo ingombrante la tua preghiera:
è
impastata di sentimentalismo e di falso fervore, di tensione e di
complicazioni di ogni genere…
Quando
ti metti a pregare, sei sempre tu ad andare
avanti
e ad occupare il tempo della preghiera,
rendendo
vano proprio il momento privilegiato della
mia
Presenza.
Peccato
davvero!
Tu
reciti tante preghiere… Ma nella tua preghiera
Io
non ci sono, o come se non ci fossi;
ci
sei soltanto tu:
con
i tuoi ragionamenti,
con
i tuoi affetti,
con
le tue domande:
Non
fai altro, nella preghiera, che parlare di te,
delle
tue difficoltà, delle tue paure,
dei
tuoi problemi,
dei
tuoi bisogni…
Sei
tu il centro della preghiera, (non Io):
parli
sempre tu,
ami
solo tu (o ti illudi di amare),
invadi
tutto tu…
Nessuno
spazio per me nella ”tua” preghiera,
neppure
nelle tue “visite”, adorazioni e comunioni
che
rimangono (per lo più) senza frutto,
perché
non ti mettono in comunione con me,
con
la mia parola, con il mio volere.
Nella
”tua” preghiera non c’è l’incontro fra te e me,
ma
fra te e te stesso:
tu
non dialoghi con me, ma con te stesso.
3°-
Quando preghi, non conta tanto quello che tu dici
a
me, quanto quello che Io voglio dire a
te…
-
non conta quello che Io ascolto da
te,
(mi
ripeti spesso ”ascoltaci o Signore”,
come
se
Io potessi distrarmi o fare il sordo).
-
ma quello che tu ascolti da me.
Io
devo essere il centro della tua preghiera:
Lascia
che ti parli di me, della mia Vita intima…
che
ti faccia capire qualcosa del mio smisurato Amore.
Quante
cose meravigliose ho da dirti…
Ma
tu ascolti solo te stesso.
Me
devi sentire nella preghiera!
Sono
quelli i momenti preziosi, in cui posso farti capire i miei desideri,
”indicarti le mie vie,
insegnarti
i miei sentieri”.
La
tua preghiera deve essere
più
ascolto che parole,
più
contemplazione che ragionamento,
più
adorazione che supplica,
più
ricezione che offerta.
Nei
miei incontri con te Io vorrei potere riversare nel tuo cuore
i torrenti della mia Grazia,
effondervi
tutta la dolcezza e la forza del mio Amore…
Vorrei
potermi donare a te interamente…
riempirti,
saziarti, inebriarti di me…
inondarti
della mia Luce, della mia Pace!
-
Figlio mio, dammi, finalmente, la tua preghiera!
Mi
ripeti che vuoi donarmi tutto…
Ma
non mi cedi la cosa che più mi sta a cuore,
cioè
la preghiera:
è
nella preghiera, infatti, che (ordinariamente)
Io
mi manifesto.
Fino
a quando la tua preghiera non sarà tutta mia,
Io
non potrò comunicarmi a te, come vorrei.
Ah,
se mi facessi veramente “Padrone” della tua
preghiera,
di
tutto il tempo, di tutto lo spazio della tua preghiera…
cosi
che potessi condurla come voglio Io…
e
potessi “aprire” e “chiudere”,
“entrare
e uscire”…quando voglio Io…
Se
cedessi a me (nella preghiera) la tua intelligenza,
il
tuo sentimento, la tua volontà…
così
che potessi usarli Io, come strumenti per comunicare con
te:
quanti
doni potrei effondere nel tuo spirito…
e
quanto bene potrei realizzare nella tua vita!
4°-
Da qui, dalla preghiera, ha inizio il cammino della vera
“conversione”.
Se
non diventa mia la tua preghiera, non può diventare mia
la
tua vita.
E’
nella preghiera, innanzitutto, che devi “lasciarti amare
e
lasciarti fare da me”.
Invece,
proprio in questo tempio santo, che è la preghiera, vuoi comandare e
dirigere tu ogni cosa:
sei
tu che prendi l’iniziativa…cominci sempre tu…
sei
tu che regoli il nostro colloquio…
sei
tu che decidi persino quello che devo fare Io
e
quando posso parlare, (se me lo permetti tu)…
5°-
No, figlio mio!..La tua preghiera deve cambiare:
Se
non cambia la tua preghiera,
come
può cambiare la tua vita?
Se
non ti lasci dirigere nella preghiera,
come
può il mio Spirito guidare la tua vita?
Quanta
rigidità e fissità nella tua preghiera:
sempre
monotona, chiusa, impenetrabile a qualsiasi
raggio
o soffio dello Spirito.
Se
tutta la tua vita di Fede deve essere un cammino inarrestabile
verso la perfezione, deve esserlo soprattutto la
tua
preghiera, che ne è la sorgente:
Non
puoi restare fermo sempre agli stessi schemi
e
agli stessi metodi di preghiera;
non
puoi continuare a pregare sempre alla stessa
maniera,
come quando, tanti anni fa, hai imparato a pregare.
Tutto
cambia, progredisce e si rinnova nella vita...
La
tua preghiera, invece, è sempre uguale:
“No,
la tua orazione di oggi non può essere
quella
di ieri, ne quella di domani”. (op.c.).
6°-
Ascolta:
Più
andrai avanti nel cammino della preghiera
e
più ti renderai conto di non sapere pregare!
(Non
scoraggiarti: è segno che la tua preghiera
progredisce).
Più
andrai avanti… e più sentirai il bisogno di
tirarti
indietro dinanzi a me, per cedermi il posto.
“Tirarti
indietro”: proprio così, perché tu ti muovi
troppo…fino
ad occupare tutto lo spazio mio della preghiera…vuoi correre
avanti a me…più di me…
mi
anticipi sempre, vuoi cominciare sempre tu…
vuoi
fare tutto tu, perché confidi troppo in te stesso.
Senti
(a proposito) che cosa ho detto un giorno alla mia “piccola
serva” Suor Consolata Betrone:
“Consolata,
godo in te, perché posso fare quello che voglio e
perché faccio Io tutto in te. Dimmi, tu sai con
quanta cura e con quanto amore una mamma fa il vestitino al suo
bimbo: vi mette proprio tutto il cuore.
Ora,
se il bimbo non la lasciasse fare, perché il
vestitino…vuol farlo lui, contristerebbe la
mamma”.
E’
difficile capire questo, ma è importantissimo.
No,
figlio mio, devi “ritirarti dai territori occupati”
e
lasciarti “invadere” dal mio Spirito,
soprattutto
nella preghiera:
“Non
è il tuo avanzare verso di me che ti fa
progredire,
ma
il tuo indietreggiare di fronte a me.
(Lafrance,o.c.).
7°-
Quando vuoi pregare, ferma la tua intelligenza:
--
Spegni le tue luci
e
lascia che sia Io ad accendere in te la luce,
perché
“Io sono ”!
Lasciati
inondare dalla luce della mia preghiera.
“La
vera orazione si fa sempre di notte”,
(ti
insegna S. Giovanni della Croce)
“di
notte”: cioè quando tu non ti accorgi di essere
in
preghiera, perché non stai pregando tu,
ma
in te sta pregando il mio Spirito.
--
Quando vuoi pregare, resta in silenzio, per un po’, senza
dir nulla…senza pensare a nulla…Lascia che cominci Io:
“La vera orazione è un atto di attenzione e
di
consenso a Dio”. (Lafrance, o.c.).
--
Quando vuoi pregare, ferma il tuo sentimento:
Non
è il tuo fervore o il tuo “fuoco” che mi attira a te,
ma
il tuo “vuoto”…
non
il tuo movimento verso di me,
ma
la tua quiete.
Io
devo dirigere e regolare il tuo rapporto con me:
“Noi
non sappiamo neppure come dobbiamo pregare”.
Perciò,
non affannarti e non angustiarti, per riuscire a
concentrarti
come vorresti.
Al
contrario, rilassati…ferma tutto dentro di te,
(persino
il respiro, se fosse possibile)
e
mettiti nell’atteggiamento del “povero”,
che
non possiede nulla… e tutto si aspetta da Dio.
8°-
Non mi stancherò di ripeterlo:
Pregare
non è venire a trovare o incontrare Me,
ma
lasciarsi trovare e incontrare da Me.
Sono
Io che ti vengo a cercare,
sapessi
con quanta brama!
Pregare
non è donarmi qualcosa.
Sei
“povero”: nulla puoi donarmi
(perché
tutto ciò che è tuo è dono mio),
solo
la tua ricettività, cioè la volontà
di
accogliere i doni che Io voglio farti.
Pregare
non è (essenzialmente) chiedermi qualcosa,
ma
desiderare di ricevere tutto quello che
Io
voglio donarti:
Il
mio desiderio di donarmi Tutto e di donarti tutto
è
infinitamente più grande del desiderio che hai tu
di
ricevere da me.
Si,
devi pregare a lungo… devi supplicare,
sempre; ma
-
non per convincere me a seguire te,
ma
per convincere te a seguire me…
e
a fare tutta la parte che Io voglio da te;
-
non per dare più valore e più forza alle tue richieste,
ma
per rendere il tuo spirito più attento e più disposto ad ascoltare
i miei inviti;
-
non per piegare o per aprire il mio Cuore, (che
è
sempre
aperto e traboccante),
ma
per intenerire e spalancare il tuo cuore,
che,
abitualmente, è chiuso e sordo ad ogni
ispirazione
del mio Spirito.
--
Non sei tu che “bussi” al mio Cuore;
Sono
Io che ”busso” continuamente al tuo cuore,
perché
“si apra” al mio Amore.
9°-
Un ultimo suggerimento, che li riassume tutti:
Non
preoccuparti se tutte queste spiegazioni
hanno
forse accresciuto in te la confusione:
(Ora
ti appare forse più difficile pregare)…
Ma
non aver paura…e non avere la pretesa di cominciare subito a
pregare bene.
(Molto
spesso, la preghiera che piace di più a me
è
quella che piace meno a te, o che ti soddisfa di meno).
Rivolgiti,
più di prima, al Maestro della preghiera:
“Signore,
insegnami a pregare”
Non
dimenticare mai che la preghiera (quella vera)
non
è opera tua, ma dello Spirito Santo, che
è in te:
Quando
vuoi pregare, invoca sempre il mio Spirito, che è Spirito
di Preghiera:
”O
Spirito Santo, vieni in me:
Prega
Tu in me, che non so pregare”.
Ma
poi dovrai lasciarlo libero di pregare in te come vuole Lui,
non come hai sempre fatto tu…
senza
volerlo imprigionare nelle tue abitudini,
nelle
tue “pratiche” o nei tuoi schemi.
Credimi:
Pregare con Me, “nello Spirito” ,
è molto più
semplice
e bello di quanto tu possa immaginare…
Te
lo ripeto ancora: lascia pregare in te il mio Spirito:
e
ogni cosa in te diventerà preghiera,
cioè
unione amorosa con Dio.
Io
e tu diventeremo ”una sola cosa”,
come
Io sono “una sola cosa” col Padre:
“O
Padre, Io in loro e Tu
in me. (Gv.17,23).
Non
ci lasceremo mai…ma faremo ogni cosa insieme:
Insieme
pregheremo, insieme ameremo,
insieme
agiremo, insieme parleremo,
insieme
opereremo il bene,
insieme
soffriremo e ci offriremo al Padre,
insieme
andremo al “PADRE”,
facendo
“la sua volontà”,
(che
è lo stato più perfetto della preghiera),
insieme
andremo ai fratelli,
insieme
cammineremo per le strade del mondo
a
seminare amore…a portare salvezza!
Oh,
miracolo della preghiera!
Si
può dare “meraviglia” più grande di questa?
“Egli
solo ha compiuto meraviglie: eterna è la sua misericordia”. (Salmo
135,4).
XII
- “LASCIARSI AMARE” è LASCIARSI CONDURRE DALLO “SPIRITO”
Se
vuoi crescere davvero nell’amore e in tutte le altre virtù, devi
tener conto di una legge fondamentale del
cammino spirituale:
(Non
sono sufficienti la buona volontà
o
gli sforzi di ogni genere).
1°-
La vita spirituale è un cammino progressivo,
che
si compie in varie tappe.
Ogni
tappa ha caratteristiche ed esigenze diverse, che bisogna conoscere e
rispettare:
Sarebbe
un errore fatale usare sempre, in qualsiasi tappa, gli stessi mezzi o
gli stessi metodi.
Per
maggiore chiarezza, te le voglio raggruppare in due tappe.
Eccole, semplificate al massimo:
a)-
All’inizio, devi allenarti a camminare “con i tuoi
piedi”…sempre dietro a me o accanto a Me:
Dovrai
fare molti esercizi di pietà, di meditazione, di
mortificazione
e di penitenza…e lottare con tutte le tue forze per vivere in
Grazia e per praticare le virtù.
Ma
l’entusiasmo e il fervore delle prime esperienze ti renderanno più
bello e più agevole il cammino.
b)-
Man mano che vai avanti nella vita spirituale, la strada
si
va facendo sempre più ripida e scoscesa…
le
insidie più nascoste e imprevedibili…
e
il cammino diventa sempre più difficile:
Ti
può accadere (con tua grande rabbia) di inciampare ad ogni passo…e
la meta ti appare sempre più lontana.
Allora
sarai portato istintivamente a sforzarti di più…
a
lottare con maggiore tensione e accanimento…
a
moltiplicare le tue preghiere e pratiche spirituali…
Ma
tutto ti apparirà inutile: le tue forze non ce la fanno più ad
andare avanti…e sarai tentato di tornare indietro, scoraggiato e
deluso:
“La
santità non è fatta per me”, andrai ripetendo.
2°- Povero
figlio mio, fatti coraggio:
No,
non sei diventato più debole…o più cattivo…
(anche
se è vero che cadi più di prima).
Sei,
piuttosto, andato avanti… più in alto…
e
hai bisogno di metodi e di mezzi diversi,
per
continuare a salire.
Non
sei cambiato tu, né la tua volontà:
è
cambiato il livello e la natura della strada:
a)-
Prima, la strada che percorrevi era un alternarsi
di
pianure e di salite, più o meno facili.
Ogni
tanto incontravi dei sentieri irti e tortuosi…ma potevi percorrerli
“con i tuoi piedi” (anche se a fatica), tenendoti per mano al
Papà tuo dolcissimo.
b-
Ma ora, di fronte a certe “pareti” ripidissime e
abissali,
tu
non puoi più nulla:
non
puoi continuare a poggiarti sulle tue “gambe”
o
ad arrampicarti “a forza di braccia”:
Devi
fermarti… e “lasciarti portare” da
me.
a)-
Prima, in qualsiasi difficoltà, trovavi il tuo rifugio e il
tuo
sostegno nella preghiera:
ti
immergevi in essa e ritrovavi la forza e la gioia per
proseguire.
b)-
Ora, invece, non riesci più a pregare né a meditare…
non
senti più niente…
ti
sembra di aver perso tutto:
la
luce della Fede,
la
gioia della Speranza,
il
fervore della Carità.
Credi
di essere precipitato giù, in un abisso di tenebra e di impotenza!
-
“Non c’è più nulla da fare” - vai ripetendo:
E’
finito tutto…senza alcuna speranza,
perché
si è inaridita la sorgente stessa della speranza,
che
è la preghiera!”-
3°-
No, non è finito nulla; proprio ora, anzi,
comincia
tutto:
a)-
E’ finita la prima tappa del tuo viaggio,
che
era fatta prevalentemente di sentimento,
di
fervore sensibile, di soddisfazioni spirituali:
Eri
legato “più alle consolazioni di Dio,
che
al Dio delle consolazioni”;
eri
stimolato più dalla riuscita dei tuoi sforzi,
che
dalla fiducia nella mia Grazia.
Era
ancora il tuo “io” il centro di tutta la tua vita:
cercavi
te stesso, contavi su te stesso.
Tutto
in te era impastato di orgoglio raffinato,
di
presunzione, di golosità spirituale…
persino
le attività più sante e più benefiche.
b)-
Ma ora Io devo purificarti ed elevarti
sempre più.
E’
arrivato il momento (ed è proprio questo)
in
cui tu devi poter ripetere, come Giovanni Battista:
“Bisogna che Egli cresca e io diminuisca”.
Deve morire in te “l’uomo vecchio”,
perché
“venga alla luce” “l’Uomo Nuovo”.
Deve
essere scolpita in te la mia immagine divina:
i
colpi vibrati da me nella tua “carne viva”
saranno
dolorosi, ma salutari…Vedrai
quali
“meraviglie”!Solo il mio Spirito le può
compiere.
4°-
In questa nuova fase del
tuo cammino spirituale
si
va realizzando in te (quasi inavvertitamente)
un
cambiamento sostanziale:
a)-
Non ti interessa più “fare”, ma “essere”:
Essere
in Me, immerso nel mio “Essere”…
Ti
vai sempre più convincendo, per esperienza diretta, che “sederti
ai miei piedi, come Maria,
per
guardami e ascoltarmi”,
è
davvero “la sola cosa di cui c’è
bisogno…
è
la parte migliore, che non ti può essere tolta”
da
nessun’altra cosa, da nessun altro interesse (Lc.10,38).
L’orazione ti
appare, sempre più, come la condizione e la sorgente
di ogni bene autentico e di ogni agire perfetto.
Invaso
interamente dall’Assoluto, sei portato
a relativizzare ogni cosa:
anche
le cose più sacre,
anche
le attività migliori…
Tocchi
con mano, sempre più, che sono Io che faccio tutto,
da
me deve partire tutto…e tutto devi aspettarti
da me:
Dalla
“contemplazione del mio volto” scaturisce e si alimenta
ogni tua azione…
e
non sarà più “l’azione” ad assorbire o soppiantare “la
contemplazione”.
b)-
Ma è proprio la tua preghiera a registrare
la
trasformazione più profonda,
perché,
ora, non sei più tu che preghi,
ma
“è il mio Spirito a pregare in
te”:
”Lo
Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché noi non
sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito
stesso prega Dio per noi,
con
sospiri che non si possono spiegare a parole”.
(Rom.8,26)
E
tu sei portato, sempre più, a tacere
e
a far tacere ogni cosa dentro di te (pensieri, parole,
preoccupazioni,
sentimenti, affetti…)
per
ascoltare tutti i ”sospiri” del mio “Spirito”.
Il
tuo spirito si muove “quasi in punta di piedi”,
spegnendo
qualsiasi rumore interiore ed esteriore.
Più
progredisci nell’orazione e più domina dentro di te
il
silenzio, che è l’atteggiamento più giusto di fronte alla
“Parola” che ti risuona dentro.
(Certo,
anche il silenzio nella preghiera deve essere
regolato
dal mio Spirito: un silenzio “a tutti i
costi”
e in ogni momento potrebbe diventare causa
o
fonte di distrazioni incontrollabili.
Per
evitare ciò, ti consiglio di alternare il silenzio (o la
preghiera di ascolto) con qualche invocazione appropriata (o
giaculatoria)…o con qualche parola del Vangelo, ripetuta
lentamente).
c)-
Anche il rapporto di comunione e di collaborazione
tra
noi due si va modificando:
Man
mano che tu progredisci, l’iniziativa divina diviene, sempre
più, predominante nella tua vita;
mentre
la parte che svolgi tu diviene, sempre più relativa e
subordinata.
Come
fa ogni artista che vuole realizzare un’opera d’arte, lo
Spirito Santo, all’inizio, fa compiere a te stesso, sotto
la sua direzione, tutto il lavoro di preparazione e di
“sgrossamento”.
Ma
certe “rifiniture”... certi “finissimi ceselli” interiori
solo LUI, l’Artista divino, può
compierli in te.
Se
non confiderai più nelle tue forze e “ti lascerai amare e
condurre docilmente dal mio Spirito,
Egli
ti introdurrà in una realtà interiore tutta ”nuova”,
nella quale è Lui che ispira, crea, manovra e
perfeziona ogni cosa.
Egli,
certamente, non ti lascia mai in disparte, perché vuole che in te
tutto sia opera Sua e, insieme, opera tua.
Ma
il tuo atteggiamento, ora, è profondamente mutato:
-
non più attivismo agitato
o
protagonismo esasperato,
ma
attività distaccata e serena,
(come
se fosse “un Altro” a fare ogni cosa in te).
Non
temere che questo tuo atteggiamento, cosiddetto “passivo”,
ti conduca lentamente al disimpegno.
“Passività”,
qui, non significa inattività,
(come
nel linguaggio comune)
ma
attività ispirata e guidata dall’alto, e perciò
“passività
super-attiva”, molto più feconda, calibrata,
incisiva
ed efficace:
ti
affannerai di meno… e otterrai di più.
5°- Hai
compreso (finalmente) che c’è un Maestro
infallibile e buono, che dirige tutta la tua vita…
e
perciò non ti preoccupare più di nulla:
non
ti spaventi se si inaspriscono le tue lotte e le tue
difficoltà…non ti scoraggi se non ti riesce nulla…
se
fallisce ogni tuo proposito.
Io
solo conto ora per te: Io e il mio
Amore,
Io
e il mio divin Volere,
Io
che “trionfo nella tua debolezza”
e
nel “fallimento” dei tuoi progetti,
Io
che “so scrivere dritto anche su linee storte”.
C
O N C L U S I O N E
Tutte
le cose che ti ho detto in questo libretto potrebbero apparirti una
pura teoria, destinata ad infrangersi nel duro scontro con la realtà
quotidiana, che è tutta diversa, imprevedibile, contraddittoria.
No,
figlio mio, non è così:
Ciò
che crolla nell’impatto con le situazioni sconvolgenti di ogni
momento non è la mia Parola, ma la tua…
non
sono i miei suggerimenti, ma i tuoi proponimenti.
Ma
proprio qui si rivela la preziosità di questa mia proposta, che è
l’unico rimedio alle miserie e alle contraddizioni della tua vita:
Quando
tutto ti crolla addosso, “non temere”,
ci
sono Io, c’è il mio Amore, indefettibile e
incommensurabile…
Vieni,
figliolo… appoggiati a me,
soprattutto
nei momenti di desolazione!
Aspettati
tutto da me… Vedrai cose mirabili:
“Mi
rallegri, Signore, con le tue meraviglie” (Sal.91).
Abbandonati
a Me…”lasciati amare da me”…
e
tutto ciò che di negativo c’è in te diverrà una molla di
elevazione
e di progresso:
“La
terra bruciata diventerà una palude,
il
suolo riarso si muterà in sorgenti d’acqua”…
“lo
zoppo salterà come un cervo,
griderà
di gioia la lingua del muto”… (Is.35,7).
E
ancora: “La luce della luna sarà come la luce del sole
e
la luce del sole sarà sette volte di più, quando il
Signore curerà la piaga del suo popolo e
guarirà le lividure prodotte dalle sue percosse”. (Is.30,26)
ATTO
di DONAZIONE
Mio
Dio, voglio donarmi a te:
Voglio
essere tutto tuo, sempre tuo!
Ti
cedo tutto di me:
corpo
e anima, mente, cuore, volontà.
Metto
ogni cosa mia nelle tue mani:
tempo,
salute, lavoro, progetti…
problemi
e difficoltà di ogni genere,
lotte
e tentazioni,
debolezze
e tribolazioni…
senza
volermi mai riprendere nulla
con
i miei tormenti e le mie preoccupazioni.
Nulla
più mi preme, al di fuori del tuo Amore!
Questo
solo io bramo, questo io ti chiedo:
“L
a s c i a r m i a m a r e d a t
e”…
Lasciarmi
invadere, plasmare, manovrare da te,
senza
mai dubitare del tuo Amore.
Mi
arrendo a Te, con assoluta fiducia e serenità.
Vivi
Tu in me:
Parla,
prega, ama tu in me…
Opera
tutto ciò che vuoi in me:
Conducimi
dove vuoi…
Usami
come vuoi…
Visitami
quando vuoi!
Che
io accetti contento qualsiasi cosa vorrai
disporre
sul mio conto.
La
gioia sia il segno della mia totale appartenenza a
te
e
la prova che io mi fido di Te,
o
mio Dio e mio Tutto, “mia roccia in cui
confido”.
Don
Liborio Tambè
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