martedì 10 maggio 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni -Gv 13,16-20 - Chi accoglie colui che manderò, accoglie me.


 
Gv 13,16-20

[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Parola del Signore
Riflessione personale

Gesù, con il gesto della lavanda dei piedi, ci lascia un esempio da imitare. Lui, che è il Signore, si comporta come un servo. Questo gesto di umiltà dovrebbe far sciogliere la superbia che è incollata al nostro cuore.
Se Gesù, ricco come era, si è umiliato fino alla morte in croce per la salvezza di tutti... chi siamo noi per fare tanto gli altezzosi nei confronti dei nostri fratelli?
Pensiamo di essere sempre i migliori, di sapere tutto e di saper fare tutto. In realtà siamo affetti da una miopia acuta, ma ci reputiamo sani... e se ci ostiniamo a non capire che abbiamo bisogno di un medico, la miopia diventerà cronica e difficile da guarire.
Gesù, con le Sue parole e il Suo comportamento ci istruisce ogni giorno, ma noi, oltre a essere miopi, facciamo finta di essere sordi e smemorati... e così continuiamo a essere infelici.
Molto spesso le parole di Dio entrano da un orecchio e  escono dall'altro... Diceva bene Giacomo (1, 25): “Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.”
Il nostro guaio è che molto spesso ci rendiamo conto che gli insegnamenti di Gesù sono veritieri, ma ci rendiamo poco conto che per riuscire a metterli in pratica dobbiamo subire un intervento al cuore, allora abbiamo confusamente paura di firmare il foglio di ricovero, e rimandiamo l'operazione pensando di riuscire da soli a guarire o a metterli in pratica. Che presuntuosi!!!
Gesù, nel vangelo di oggi ci dice che non basta comprendere, ma bisogna mettere in pratica il Suo insegnamento. Parla poi in modo particolare di Giuda, facendoci capire che il Suo amore non esclude nessuno... infatti, pur sapendo che di li a poco lo avrebbe tradito, gli lava ugualmente i piedi. Questo ci fa comprendere che ogni nostro servizio, sia all'interno di una comunità, sia fuori, deve essere compiuto senza pregiudizi... anche agli antipatici... anzi, a questi bisogna dare di più perché hanno più bisogno della luce di Cristo. Non solo, quando compiamo qualcosa di buono o diciamo qualcosa di bello secondo la volontà del Signore, dobbiamo renderci conto che non siamo noi i principali artefici... è bene infatti ricordare e meditare quanto Gesù dice di Sé: Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare (Gv 12, 49). Quindi, tutto ciò che di bello facciamo, viene in primo luogo da Dio e in secondo luogo da noi.
Se provassimo a vedere ogni fratello come un padrone da servire con umiltà, troveremmo lassù una bella eredità. E' Gesù che lo promette: “Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.”
Se invece facciamo l'orecchio da mercante assomiglieremo a un uomo che si guarda allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era (Gc 2, 23-24).
Alla fine del vangelo di oggi Gesù fa un bel discorsetto missionario... chi crederà alle persone inviate da Lui, chi metterà in pratica le Sue parole e  chi avrà resistito agli insulti andando contro corrente, non perderà la sua ricompensa. In Matteo (10, 41-42) dice: "Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".
Stupendo!!!! A chi darà, a un suo rappresentante, anche solo un po' di ammirazione o di refrigerio, Gesù promette una ricompensa. Non dice che cosa... ma sono convinta che qualcosa di bello sarà!!! Le sorprese sono il Suo forte!!!
Chiediamo allora al buon Dio di ravvivare sempre la nostra fede, di aiutarci ad essere più umili e più amabili, in modo da diffondere sui nostri fratelli il Suo profumo, così, se qualcuno ci offrirà un bicchiere d'acqua fresca, non perderà la sua ricompensa.
Pace e bene.

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1 commento:

  1. Un grazie sincero per quello che ci regali - riflessioni profonde che arrichiscono -
    Umberto

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