giovedì 14 maggio 2015

Alghero..il Santuario della Madonna di Valverde


 
Nel 1435 è documentata la presenza di un luogo di culto dedicato a Santa Maria de Vallvert, al quale apparteneva il simulacro oggi di proprietà della chiesa ricostruita nel 1635 ed ampliata con 6 cappelle laterali, che prima di allora era intitolata alla Madonna della Freccia. Dal 1649 al santuario è affidato un cappellano permanente. Nel 1650, con una spesa di 1000 lire, viene edificata nelle vicinanze, una piccola chiesa dedicata a Santa Maria del Pilar de Vallvert, oggi non più esistente e già diroccata nei primi dell'Ottocento.
Narrano le vicende, che nel 1530, il piccolo simulacro della Madonna Nera, al quale gli algheresi sono devotissimi, venne nascosto sotto "il pilar" posto sul sagrato, quando un'orda di barbareschi e turchi, oltre a saccheggiare la chiesa campestre, portò via quindici prigionieri. La Madonna apparve in sogno al parroco di Alghero, alcuni secoli dopo e recuperata, fu portata in cattedrale, dove "fuggì" per ritornare al proprio luogo d'origine.
Tra i tesori appartenenti al santuario, vi sono la seicentesca lampada argentea, alcuni quadri del Settecento ed il Crocifisso Miracoloso, ora conservato nel museo diocesano.
L'imponente altare in marmo di Carrara è del 1750, impreziosito da quattro colonne tortili in marmo nero, con la nicchia superiore che ospita la statua della Madonna della Freccia, mentre la nicchia inferiore è per la Madonnina di Valverde. Dell'Ottocento sono la corona d'argento ed il pavimento. La solenne consacrazione risale all'anno 1833, mentre il simulacro, portato in città nel corso dei secoli per combattere pesti e carestie, ricevette la solene inconorazione vaticana, officiata nel maggio del 1935.
A testiminianza dell'affetto e della devozione di tantissimi devoti, sono le centinaia di ex voto con i quali sdebitarsi dalla risoluzione dei più svariati problemi ed infortuni, quali malattie, incidenti stradali e sul lavoro, rischi di naufragi, il ritorno dalla guerra.

Nel 1695 vennero utilizzati 66 gioielli del tesoro del tempio, per essere fusi ed ottenere, tre anni dopo, una preziosissima corona d''oro, arricchita da 145 smeraldi, costati 1016 lire; questa purtroppo venne rubata dalla cattedrale di Alghero, nel 1960.
 
 

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