domenica 30 ottobre 2016

Dal libro della Sapienza - Sap 11, 22-12, 2 - Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.



Sap 11, 22-12, 2

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

Parola di Dio

Riflessione

"Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,aspettando il loro pentimento"...
Mi sento al settimo cielo... Questo brano è un inno alla potenza, alla pazienza e al perdono infinito del nostro Signore Gesù Cristo!
Mi viene in mente una preghiera che dopo la coroncina della divina misericordia recitiamo nella Chiesa della Santissima Trinità: Cuore di Gesù che tutto sai, che tutto puoi, che tutto vedi, Cuore di Gesù per noi provvedi, Divino cuore di Gesù, converti i peccatori...
Ti ringrazio o mio Gesù perché anche le parole di oggi è come se fossero indirizzate a me... io mi sento veramente amata da Te. Io sento che Tu mi ha voluta veramente e non sono nata per sbaglio. Sento che Tu ami questa minuscola pulce come se fosse un elefante, ma che  tutto può in Colui che le da forza... sento che Tu mi ami nonostante le mie continue cadute... sento che Tu sei paziente quando punto i piedi... sento che Tu mi perdoni quando mi pento di vero cuore... sento che Tu mi dici che devo sopportare con gioia tutto il mio nulla, proprio come Tu sopporti me... “Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature” (Sal 145, 9).

Io ci sto provando, ce la sto mettendo tutta, anche se mi rendo conto che non è così semplice: è un lungo allenamento; e se arriverò ad amare la mia povetà, alla fine amare gli altri diventerà per me spontaneo e naturale. Infatti, quando una persona si ama così come è, con tutte le sue fragilità, con tutte le sue miserie e cadute e non desidera essere più bella fisicamente, più brillante, più forte, più istruita, più ricca... è come se dicesse a Dio che quando l'ha creata ha fatto una “cosa molta buona”... Quando, al contrario, siamo scontenti di noi e ci lamentiamo in continuazione perché vorremmo essere diversi, è come se dicessimo a Dio che quando ci ha creati ha sbagliato qualcosa, come se non ci avesse messo molto impegno o che forse mentre ci creava si è distratto un attimo... No, niente del genere: ognuno di noi è unico per Lui, ognuno di noi è speciale per Lui, ognuno di noi è come la pupilla dei Suoi occhi.
Un giorno un monaco mi ha detto: "Cara Paola, tu non devi domandarti se Dio è contento di te, ma devi chiederti se tu sei contenta di Lui"...
La risposta è che io sono davvero contenta di Gesù, sono felice di averlo nel mio cuore giorno e notte, anche se spesso mi tratta un pochetto male... ma questo fa parte del gioco. A volte mi sento come si sentiva Teresina: una pallina sballotatta di qua e di la. Sono diventata il Suo gioco preferito. Ognuno gioca con quello che passa il convento!!! Accettiamo dunque con gioia tutto ciò che siamo e che abbiamo, miserie comprese.
Sono utili a tutti le straordinarie parole della piccola Teresina di Lisieux: “Quello che piace a Lui, è di vedermi amare la mia piccolezza e la mia povertà, è la speranza cieca che ho nella Sua misericordia... Ecco il mio vero tesoro...” (Lettera 176).

Oggi conosciamo dunque un Dio che ha verso tutti noi due attenzioni: la pazienza e il perdono.
Dio aspetta con pazienza la conversione di tutti e non interviene immediatamente e inflessibilmente con rimproveri e castighi, ma si trattiene e aspetta che noi crediamo, crolliamo e ci pentiamo... Dì loro: Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o Israeliti?”(Ez 33, 11)... “Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?(Ez 18, 23).
E se spesso a noi sembra che l'iniquo resti stranamente e ingiustamente a “piede libero”, tranquilli... non ci si può prender gioco di Dio all'infinito... la sua giustizia fissa per tutti un termine e prima o poi anche i malvagi avranno la loro bella lezione... Una lezione però che non necessariamente è un fulmine, come a volte vorremmo che Dio mandasse ai nostri aguzzini, ma spesso, la conversione di un peccatore è una vera “punizione”!!! Guardiamo San Paolo, era un persecutore di cristiani, ha fatto soffrire tanti fratelli e poi dopo che il Signore si è manifestato, è diventato lui un perseguitato. Se il Signore lo avesse punito alla maniera umana, non sarebbe diventato uno dei Suoi strumenti più importanti. Invece Dio ha avuto pazienza, ha aspettato che i tempi fossero maturi... proprio come una buona casalinga aspetta che il frutto sia bello maturo prima di fare la confettura; se facesse la marmellata con dei frutti acerbi, dovrebbe utilizzare degli addittivi per renderla più amabile... ma così non sarebbe mai buona come quella fatta in modo naturale. Dio vuole che il nostro cuore sia puro e semplice senza conservanti artificiali. E' lui che ci conserva nell'esistenza, è il Suo amore infinito che ci evita di “andare a male”.

I tempi di conversione, in generale, sono lunghi e il più delle volte non comprendiamo questa lunga attesa e i processi in corso... ma il problema non è Dio che indugia... siamo noi che non abbiamo molta pazienza. Meno male che Dio in questo non ci assomiglia!... Ci rendiamo conto che se Dio avesse la nostra pazienza, oggi la terra sarebbe un pianeta incenerito?
Dio non vuole perdere nessuno di noi, è per questo che allunga i tempi e attende i peccatori. Ma insieme alla pazienza di Dio è necessario il pentimento dell'uomo. Non si diventa Santi senza impegno, senza la nostra buona volontà. Anche se, a dire il vero, il bene non lo compiamo solo con la buona volontà, perché dobbiamo fare continuamente i conti con i nostri limiti, con le nostre innumerevoli infermità, con le nostre debolezze; quando compiamo il bene lo compiamo con l'indispensabile soccorso della grazia di Dio... Il nostro onore e la nostra gioia è di essere utilizzati come strumenti liberi, ma soprattutto inutili.
Molte volte quello che Dio ci chiede lo vediamo come un obbiettivo arduo... impossibile da realizzare. Tranquilli... non gasiamoci e non scoraggiamoci... perché sarà solo Lui, con la Sua potenza e il suo amore, a realizzare tutto nei tempi e nei modi che la sua sapienza ha stabilito, e quando i suoi tempi si compiono noi rimaniamo di stucco, la sua pace ci inonda, e la lode sgorga dal cuore!

Dopo una notte di tormenti, di pensieri negativi, di ragionamenti, di paure, di analisi e controanalisi, di propositi drastici... se alla fine crolliamo e deponiamo ai piedi del Signore nostro e della Mamma tutti i nostri tormenti, anche se Loro già li sanno... se gemiamo e chiediamo loro di venire in nostro aiuto... al mattino ecco che la situazione e i nostri sentimenti possono cambiare come per incanto... ci sentiamo immersi in un silenzio che quasi ci fa paura... allora comprendi che il buon Dio sta agendo... perché dona al nostro cuore la pace, una pace che solo Lui può dare... tutto cambia, scompaiono come per incanto le oppressioni e i tormenti; tutto sembra facile, anche le cose che fino a qualche ora prima sembravano macigni inamovibili o macerie desolanti. Allora ho compreso che Gesù prima arriva con le prove, o come un terremoto che distrugge ogni cosa: costruzioni, barriere, progetti, sogni... tutto va a finire in frantumi. In quel momento ti senti come una terremotata circondata solo da macerie, piena di paure, con la sola certezza che non ce la farai mai a risollevarti... Ma Dio interviene solo in quel momento... Lui può ricostruire solo dove è tutto raso al suolo, dove non c'è niente di nostro, solo quando abbiamo perso tutto. Quando un vestito vecchio si rompe e lo si rammenda, rimane sempre un vestito vecchio e per giunta anche brutto da vedere. Gesù vuole che ognuno di noi rifletta la luce dei suoi occhi... Gesù non vuole dei rammendi, ma ci vuole nuovi, ma per questo deve distruggere ed espellere tutto ciò che di brutto abbiamo nel cuore... e siccome noi, poveri uomini, siamo restii a gettare le cose vecchie, perché pensiamo sempre che un domani possano servirci, allora ci pensa il Signore a fare pulizia, una piccola scossa nel cuore e un pochetto di angustia, quanto basta per farci cedere le armi e cedergli il comando delle operazioni... e il gioco è fatto! Le porte non ci sono più... e Dio è libero di togliere le macerie e di sanarci come ha fatto il buon buon samaritano con l'uomo mezzo morto bastonato dai briganti. 
In questi momenti in cui siamo nelle angustie, non scoraggiamoci, ascoltiamo le parole del grandissimo Sant'Alfonso Maria de Liguori: “Pace vera e totale Dio ce l'assicura solo in cielo. In questa vita vuole che avvertiamo qualche timore, altrimenti ci dimentichiamo di chiedergli il suo aiuto divino e non confidiamo più nella Sua misericordia. Proprio per questo Dio permette che siamo turbati da timori, per non lasciare di ricorrere a Lui”.
Chiediamo allora al buon Dio di aumentare la nostra fede per essere capaci di un totale e confidente abbandono in qualunque circostanza o catastrofe spirituale ci troviamo, chiediamogli il dono di essere certi del Suo amore e del Suo perdono.
Rivolgiamoci a Lui senza paura, anche se l'abbiamo “fatta grossa”... Lui ci ama come nessuno può amarci e mai rifiuterà di darci un Suo abbraccio.
Andiamo a trovare spesso Gesù prigioniero nel tabernacolo, anche solo per fargli compagnia, senza pretendere nulla da Lui. Zaccheo in questo ci insegna tanto... lui infatti voleva solo vederlo, ma Gesù gli ha dato molto di più... è andato a casa sua, ha cambiato il suo cuore, gli ha dato la gioia.
Allora, mio caro Gesù... visto che Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita”... continua ad avere misericordia di noi e aiutaci a coltivare un rapporto sempre fresco con Te,  per arrivare un giorno a pesare molto di più di tanta "polvere sulla bilancia"
Pace e bene

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