domenica 28 maggio 2017

Figlio Mio, appoggiati su di Me!


 
Anna Masarikovà, di Unin nell'ovest della Slovacchia, è un'infermiera che ha conosciuto molte situazioni dolorose e, con i suoi modi affettuosi, ha potuto trasmettere tanta consolazione. Ma ha scoperto il valore prezioso della sofferenza solo attraverso il marito Luboš, ateo prima del matrimonio.


Luboš era un appassionato giocatore di hockey su ghiaccio tanto da abbandonare gli studi per diventare professionista. Poi ha conosciuto Anna! E la vita del ventitreenne ha preso tutta un'altra direzione. “Dopo che l'ho conosciuta, ho sognato addirittura dei santini, perché questa ragazza mi parlava con grande entusiasmo della sua fede. Anche se non credente, questo non mi dava fastidio, perché ero innamorato! Perciò con Anna ho anche frequentato il corso di preparazione al matrimonio religioso, che allo stesso tempo era per me preparazione al battesimo e alla prima comunione. Dopo il matrimonio sono andato sì regolarmente alla Santa Messa, ma riguardo la vita di fede sono rimasto abbastanza superficiale. Avevo tante altre preoccupazioni e interessi. Le cose spirituali mi bastavano a gocce, fin quando la mia vita è cambiata radicalmente nel 2007. Mi hanno diagnosticato un cancro e il mondo si è capovolto completamente, come quando si gira una clessidra. Un tempo non comprendevo perché la via che ci conduce a Gesù passi attraverso la croce. Era incomprensibile per me perché Dio permettesse certi eventi. Ora, all'improvviso, la croce c'era ed era accanto a me! E ho trovato la forza di abbracciare Gesù affettuosamente e di tenerlo stretto”. 
Quando Anna ha saputo della diagnosi: cancro intestinale con metastasi al fegato, è riuscita ad accettarla con una calma sorprendente e allo stesso tempo era stupita: “Non riconoscevo mio marito. Era completamente cambiato e parlava di Gesù, del Cielo, della preghiera''. Un anno dopo, durante degli esercizi, LuboŠ ha dato questa testimonianza: Sì, ho bisogno della preghiera come dell'aria per respirare... Prima quando Anna mi chiedeva di recitare con lei il rosario... santo cielo, dopo un solo mistero ero sfinito! Oggi recito tutti e tre i rosari e la Coroncina della Divina Misericordia. So che posso offrire le mie sofferenze e le mie preghiere per diverse intenzioni. E se Dio mi chiedesse di scegliere fra la mia vita prima della malattia e quella attuale con la malattia, sceglierei l'ultima. È una grande grazia. Il Signore me lo ha fatto comprendere”. Per un certo tempo Luboš è stato ricoverato per la chemioterapia presso un ospedale di Brno e ha avuto febbre molto alta e forti dolori. Anna ha compreso che non ce la faceva più a sopportarli. Durante una delle mie visite, in quel periodo difficile, ho incoraggiato mio marito: "Offri tutto a Dio! Abbandonati a Lui in tutto!.
La sera stessa, in quel mare di dolori insopportabili, Luboš ha sentito crescere dentro di sé il desiderio di appoggiarsi su Gesù crocifisso.
Non sarò troppo pesante per Lui?, ha pensato tra sé e ha chiesto: Gesù, posso appoggiarmi su di Te?. Allora inaspettatamente dentro la sua anima ha percepito le parole: “Appoggiati su di Me, figlio Mio! Io ho portato tutto !”. In quell'attimo Luboš ha sentito di stare meglio e anche la febbre è scesa notevolmente, tanto che il giorno dopo è stato dimesso dall'ospedale.
Anna ricorda ancora oggi: “Ogni volta che mio marito raccontava questa esperienza, sentivo la grande tenerezza di Dio per noi. Luboš si immergeva completamente nella spiritualità della Divina Misericordia e l'annunciava dappertutto. Nell'ospedale distribuiva, senza risparmiarsi, l'immagine di Gesù Misericordioso in varie grandezze. Riusciva persino a convincere uomini duri e comunisti a sistemare l'immagine visibile accanto al loro letto. Queste erano le gioie particolari del mio Luboš. Sono convinta che si è realizzata per lui la promessa di Gesù Misericordioso a santa Faustina: “Con le anime che ricorreranno alla Mia Misericordia ... e faranno conoscere ad altre la Mia grande Misericordia, nell'ora della loro morte Mi comporterò secondo la Mia Misericordia infinita.” (Diario n. 379)

A Luboš ed Anna è stata' posta la domanda se il reciproco amore l'uno per l'altro fosse cresciuto dopo la malattia e Lubos ha risposto: "È cresciuto molto! È stato fertilizzato dalle sofferenze, come si fa con il terreno. Prima della mia malattia eravamo in crisi e la sofferenza si è presentata al momento giusto. È stata una buona
carrata di concime”.


Tratto da “Trionfo del Cuore” -   Famiglia di Maria - PORTATE I PESI GLI UNI DEGLI ALTRI – Marzo-Aprile 2017 n° 42



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