mercoledì 3 dicembre 2014

IMMERSA NELLA LUCE DI DIO di Karl Rahner




Maria è vissuta come noi sotto il segno del transitorio e dell’effimero. La sua vita come quella di tutti i figli di questa terra è stata una serie ininterrotta di vicissitudini, di cose che nascono e che muoiono. Inizia in un angolo sperduto della Palestina, tranquillo e sconosciuto, e si spegne nel silenzio, senza che il mondo ne sappia nulla. Ella conosce tutti quei mutamenti che sono la legge propria della nostra esistenza, tutta la monotonia quotidiana dei figli di Eva: la preoccupazione per il pane quotidiano, una buona dose di sofferenze e di lacrime, un mazzolino di modeste gioie. La vita di Maria si è svolta, come la nostra, sotto il segno della caducità. Ma in un punto era totalmente diversa. Ciò che dà alla nostra vita l’aspetto doloroso di un enigma indecifrabile, non è tanto il carattere oscuro del nostro destino, quanto la nostra condizione di peccatori. Sì, è questo che rende così assurda e confusa l’esistenza umana. L’eterno è mescolato alla nostra vita, si inserisce nella stessa trama temporale della nostra esistenza, prende talvolta il volto del bene, talvolta quello del male. Un istante di pentimento, frutto esso stesso della grazia divina, invano tenta di cancellare ciò che ore di traviamento hanno creato di funesto per l’eternità nelle profondità della nostra anima; niente potrà colmare il passivo che esse rappresentano: sono morte, totalmente e per sempre. Sono ricadute nel nulla del passato e nessuno potrà farle rivivere, questa volta sotto il segno del bene; sono private per sempre di quel chiarore di cui il bene doveva segnarle come di un’aurora eterna. Olre a Gesù, sappiamo che c’è un solo essere umano la cui vita è stata diversa: Maria, la Vergine, l’Immacolata, la sempre pura.
Ecco un caso in cui si verifica un fatto che il nostro cuore fatica tanto a credere, perché ha sempre davanti a sé le proprie esperienze amare: che un essere umano sia capace di entrare nell’eternità senza doversi pentire di nulla. Ora questo essere umano esiste, è Maria. Non c’è un momento della sua vita che essa debba rinnegare, nemmeno un momento vuoto e sterile. Nessun atto di cui possa arrossire, nessuno che sia avvolto di ombra, nessuno che sia caduto nell’abisso del passato senza aver acceso una luce eterna, senza brillare di uno splendore capace di penetrare tutto ciò che ogni istante di questa vita conteneva in sé di possibilità morali. Così tutta l’esistenza di Maria è entrata nell’eternità: ogni giorno e ogni ora, ogni battito della sua vita profonda, tutte le sue gioie e sofferenze, i più grandi e i più umili momenti della sua vita. Niente di tutto ciò è perduto, tutto continua a vivere, tutto è assunto nella pienezza eterna della sua anima, entrata nella patria beata.

Karl Rahner


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