LITURGIA DELLA DOMENICA

 XVIII DOMENICA T.O. (C)

Ci sono "accadimenti" nella vita che, come un lampo improvviso, gettano luce su quanto prima era avvolto nel buio. Una malattia, la perdita di una persona cara, il presentimento della morte... e in un istante tutto si rivela nella sua fragilità e inconsistenza. «Vanità delle vanità: tutto è vanità», dice il saggio Qoèlet (I Lettura). È l'ora benedetta in cui la grazia di Dio può aprirci gli occhi su ciò che davvero vale e farci comprendere che «anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che possiede» (Vangelo). Per cupidigia l'uomo, ricco di sé, si illude di stringere la sicurezza del proprio domani nel possesso dei beni terreni, ma la vita ci è data giorno per giorno come dono gratuito dell'amore di Dio (Salmo). C'è un bene prezioso da coltivare oggi ed è quello di cui ci parla san Paolo, esortandoci a cercare «le cose di lassù, non quelle della terra»; a far morire in noi l'uomo vecchio che si perde dietro i «desideri cattivi»; a vivere nella verità e trasparenza dell'amore le nostre relazioni (II Lettura). In Cristo ci è data la vera libertà per vivere in gratitudine e pienezza il dono della vita, ricevuto ogni giorno.

Sorelle Clarisse, Monastero Immacolata Concezione - Albano L. (RM)

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L’illusione della proprietà...

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“Quello che hai preparato, di chi sarà?”





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