IIL CRISTIANO HA LO SGUARDO PROTESO VERSO IL CRISTO RISORTO
Figlioli, è essenziale trafficare i talenti ricevuti da Dio; è un dovere! Ricordatevi però che è pure essenziale che si possa dire di voi: “Quest’uomo vive nel mondo ma non è del mondo; è un uomo che vive di Dio, che vive di fede”.
È un uomo che se la intende con Dio; che si è offerto a Dio e si è consacrato totalmente a Dio: unica preoccupazione, unico centro del suo interesse è Dio, solo Dio!
Quando si sveglia di notte: “Sono nelle tue mani, Signore; voglio fare quello che vuoi tu! Che io dorma, che non dorma, non importa niente, Signore!”.
Figlioli miei, bisogna che l’uomo di Dio viva di Dio, senta Dio. Nella vostra stanza dovete sentire la presenza del Signore! Nel vostro cuore dovete sentire la presenza dell’Altissimo! Come si fa ad andare in montagna e non sentire Dio che vi accompagna, Dio che vi parla attraverso la natura?
Figlioli, siamo consacrati a Lui, interamente a Lui, e l’umanità ha bisogno di qualcuno che la richiami a mettere Dio al centro dell’interesse. L’umanità ha perso questo centro di interesse.
Avete mai visto una macchina con le ruote scentrate... blum, blum, blum? Gli uomini stanno andando avanti così. Corrono, ma finché le ruote girano, vanno alla malora... e succede uno sconquasso! Se almeno si andasse piano! Ma l’umanità corre di qua, corre di là. Figlioli, un disastro! Perché? Perché non hanno messo Dio al centro.
Per il cristiano Dio è il punto di partenza, Dio è il punto di arrivo: Dio morto, risorto e glorioso che ci attende, seme della nostra risurrezione, perché anche noi dobbiamo risorgere con Lui. Perciò lo sguardo del cristiano è lo sguardo proteso verso il Cristo risorto, è una Pasqua perenne, è un’attesa: anch’io devo morire per risorgere!
“Signore, purificami...! Purificami pure con la sofferenza perché voglio anch’io morire per risorgere!”.
(M127, 4 del 29 dicembre 1966)
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