La parola del giorno di don Ottorino - 14 Giugno 2025

IL SANGUE DI GESÙ ENTRA IN AZIONE SE CADRÀ INSIEME CON IL TUO

Figlioli, il desiderio di soffrire è inseparabile da un vero amore per Gesù.
Se il Signore mi dicesse: “Caro don Ottorino, hai sofferto abbastanza. Sei contento che per il resto della tua vita non ci siano più sofferenze?”, gli risponderei: “Signore, senti: le sardine senza sale e i funghi senza olio non si conservano. Cerca di essere misericordioso nei colpi, avendo compassione delle mie spalle vecchie, però... abbi di me pietà”.
Ricordatevi bene: un apostolato senza sofferenza non sarebbe apostolato, perché l’apostolato è vero se si versa sangue. Sarebbe come dire a una donna che è cuoca solo per il fatto che distribuisce il cibo: una cuoca si sentirebbe offesa.
Cari figlioli, per un po’ di tempo possiamo dar loro il sangue di Cristo, ma a un dato momento bisogna dare anche il nostro sangue insieme con quello di Cristo.
Perché il sangue di Cristo produrrà effetto nel campo apostolico se si fonderà con il nostro sangue.
Solo se tu ti sforzerai di lavorare per le anime e di versare il tuo sangue, se cioè il tuo sangue cadrà insieme con quello di Gesù, solo allora il sangue di Gesù entrerà in azione. Il tuo sangue sarà come quella piccola scintilla che apre l’interruttore, il quale lancerà la corrente elettrica.
Ecco, ci vuole questa piccola goccia di sangue!
Che cos’è questa piccola goccia di sangue in confronto con il sangue di Gesù? Niente; da sola è niente, ma se è unita al sangue di Gesù è potenziata dalla Grazia e allora vale tanto.
Però, anche se quella nostra goccia potenziata dalla Grazia in confronto al sangue di Gesù è ancora niente, tuttavia quel piccolo sacrificio che tu fai sarà quello che permette l’apertura della Grazia che si espanderà nelle anime. Se tu ami veramente il Signore, devi desiderare di versare questo sangue per aprire il canale della Grazia di Dio per le anime.
(M107, 4 del 19 novembre 1966)

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