È
vero che oggi, mentre godevo del Signore, ho avuto l’ardire di
lamentarmi di Sua Maestà, dicendogli: «Come! Non vi basta, Dio mio,
di tenermi in questa misera vita, e che io per amor vostro l’accetti,
e voglia vivere dove tutto m’impedisce di godervi, e debba
mangiare, dormire, occuparmi di affari e trattare con la gente? Io
sopporto ogni cosa per amor vostro, ma ben sapete, Signore, quanto
ciò mi sia di tormento, e perché allora vi nascondete nei pochi
istanti di cui dispongo per godere di voi? Com’è compatibile tutto
questo con la vostra misericordia? Come può sopportarlo l’amore
che nutrite per me? Credo, Signore, che se potessi nascondermi a voi
come voi vi nascondete a me, il vostro amore per me non lo
sopporterebbe: voi, infatti, ve ne state con me e mi vedete sempre.
No, questo è intollerabile, mio Signore; vi supplico di considerare
che è fare ingiuria a chi tanto vi ama».
Santa
Teresa d’Avila - Libro della vita – Capitolo 37 n°8
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Santa Teresa d’Avila si recava un giorno in una città della Spagna per una fondazione. Il tempo era avverso. Una bufera di vento e di pioggia flagellava la povera carrozza sulla quale la Santa viaggiava. Ad un tratto i cavalli sbandarono e rovesciarono i viaggiatori nell’acqua gelida del fossato, che correva lungo la strada.
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Santa Teresa d’Avila si recava un giorno in una città della Spagna per una fondazione. Il tempo era avverso. Una bufera di vento e di pioggia flagellava la povera carrozza sulla quale la Santa viaggiava. Ad un tratto i cavalli sbandarono e rovesciarono i viaggiatori nell’acqua gelida del fossato, che correva lungo la strada.
Quando
Santa Teresa riuscì ad uscire dall’acqua, si sentì gelare dal
freddo e mentre prendeva un po’ di respiro, seduta su una pietra,
non poté fare a meno di lamentarsi col Signore: - Io mi sono
consacrata completamente ai tuoi interessi e tu mi lasci soffrire
così? Mi tratti così?
Teresa,
le rispose Nostro Signore, così tratto i miei amici!
- Ah,
è per questo, soggiunse la Santa, che ne hai così pochi!
Sia
nostra gioia e nostro vanto di essere tra questi pochi ma veri amici
di Gesù, di cui Gesù ha promesso di scrivere il nome sul Suo Cuore,
perché gli sono fedeli sempre, non solo nelle gioie, ma soprattutto
nelle pene, nel sacrificio e nell’immolazione di tutto se stessi
per il trionfo del suo Regno di carità e di grazia, di santità e di
vita, di giustizia, di amore e di pace.
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