In
quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano
l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore
Riflessione
E'
una malattia terribile quella del “fariseo” e pochi ne sono
immuni. Non si fa altro che vantare i propri meriti (come se gli altri
non avessero virtù), con la convinzione di essere i soli giusti e a
posto agli occhi del Signore.
Ma
Dio invece non approva questo atteggiamento, perché nessuno di noi è
giusto, tutti commettiamo dei peccati, anche se la frase mitica che
esce spesso dalla nostra bocca è: “io non farei mai una cosa
del genere... io non direi mai quella cosa... io... io... io... Che pena facciamo!!! Caterina da Siena dava un nome a questa malattia e la
chiamava “la nuvola della superbia”; essa impedisce di
avere uno sguardo veritiero sia sui nostri atteggiamenti sia su quelli degli altri. La cosa buffa è che la stessa mancanza, fatta da
noi o da un altro, viene pesata in maniera diversa, diciamo pure che
falsiamo la bilancia. Quindi, oltre a essere presuntuosi e ciechi,
siamo anche disonesti. Perfetto!!! Non ci manca niente!!!
L'unica
cosa che ci tocca fare, se vogliamo che Dio ci ascolti, è usare la
stessa compassione che Lui usa con noi e con gli altri, non solo,
dovremmo imitare il pubblicano e pregare con le sue stesse parole: “O
Dio, abbi pietà di me peccatore”, è una preghiera fatta di
una sola frase, ma va all'essenziale e non è una
filastrocca... quella la si dice ai bambini per farli
addormentare... e il nostro Gesù non soffre di insonnia!!! Quindi
proviamo a non esigere niente da Dio, ma facciamo affidamento su di Lui e speriamo nella Sua grande misericordia. Lui non vuole dei
figli obbedienti come soldatini, ma dei figli capaci di amare con
tutto il cuore e con tutta l'anima.
Pace
e bene
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