mercoledì 19 marzo 2014

GLI INSEGNAMENTI DI NAZARET - Papa Paolo VI



Nazaret è la scuola in cui si comincia a comprendere la vita di Gesù: la scuola del Vangelo. Qui si impara a guardare, ad ascoltare, a meditare e penetrare il significato così profondo e misterioso di questa semplicissima, umilissima e stupenda manifestazione del Figlio di Dio.
Forse si impara anche, insensibilmente, ad imitare. Qui si impara il metodo che ci permetterà di comprendere chi è Cristo. Qui si scopre la necessità di osservare la cornice entro cui si è svolto il suo soggiorno tra noi: luoghi, tempi, abitudini, linguaggio, pratiche religiose, tutta ciò di cui Gesù si è servito per manifestarsi al mondo. Qui, tutto parla, tutto ha un senso... A questa scuola, si comprende la necessità di avere una disciplina spirituale se si vuol seguire l'insegnamento del Vangelo e diventare discepolo di Cristo. Oh, come varremmo ritornare bambino e metterci a questa scuola, umile e sublime, di Nazaret! Come vorremmo, accanto a Maria, ricominciare ad acquistare la vera scienza della vita e la sapienza superiore delle verità divine!
Ma noi siamo qui soltanto di passaggio. Dobbiamo rinunziare al desiderio di continuare qui l'educazione alla intelligenza del Vangelo, educazione che non è mai interamente compiuta. Tuttavia non partiremo senza aver raccolto in fretta, quasi furtivamente, qualche breve insegnamento di Nazaret.
In prima luogo una lezione di silenzio: rinasca in noi la stima del silenzio, questa meravigliosa e indispensabile condizione della spirito, in noi che siamo assaliti da tanti clamori, strepiti e grida nella nostra vita moderna rumorosa e troppo presa dai richiami sensibili. O silenzio di Nazaret, insegnaci il raccoglimento, l'interiorità, la disposizione ad ascoltare le buone ispirazioni e le parole dei veri maestri! Insegnaci la necessità e il valore della formazione, dello studio, della meditazione, della vita personale e interiore, della preghiera che Dio solo vede nel segreto!
Una lezione di vita familiare: Nazaret c"insegni cos'è la famiglia, la sua comunione d'amore, la sua austera e semplice bellezza, il suo carattere sacro e inviolabile. Impariamo da Nazaret quanto sia dolce e insostituibile la formazione che vi si riceve; impariamo qual'è il suo ruolo primordiale sul piano sociale.
Una lezione di 'lavoro: o Nazaret, casa del Figlio del falegname, proprio qui noi vorremmo comprendere e rendere onore alla legge severa e redentrice della fatica umana; qui riconfermare la coscienza della nobiltà del lavoro; qui ricordare che il lavoro non può essere fine a se stesso, ma ,che la sua libertà e nobiltà, oltre che dal valore economico, gli vengono dai valori che lo finalizzano. Infine, come vorremmo poter salutare qui tutti i lavoratori del mondo intero e mostrare loro il grande Modello, il loro Fratello divino, il Profeta di ogni loro giusta causa, il Cristo nostro Signore.


* Allocution à Nazareth del 5 gennaio 1964

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