mercoledì 17 marzo 2021

Margherita Bays, la Santa del quotidiano, che scelse, come via per raggiungere il Signore, la quotidianità della famiglia, rifiutando sempre di entrare in un ordine religioso.


Il 6 marzo 1998, Norbert Baudois, un agricoltore svizzero, rimuove le barriere paraneve che aveva sistemate nella tenuta di famiglia. Sono con lui quattro dei suoi nipoti. Virginie, ventidue mesi, e sua sorella di otto anni sono sedute sul trattore, quando la piccola cade a terra. Il nonno non riesce a fermarsi in tempo : la ruota schiaccia la bimba in tutta la sua lunghezza, compresa la testa. Inorridito, la raccoglie inerte... Ma, pochi istanti dopo, Virginie comincia a piangere tra le sue braccia. Immediatamente, Norbert pensa a Marguerite Bays, che ringrazia ad alta voce. «Doveva essere stritolata, morta : non poteva essere altro che un miracolo ! », egli afferma, con gli occhi bagnati di lacrime fissi sulla nipotina. Lui e la moglie Yvonne hanno, infatti, l'abitudine di pregare ogni sera la beata, elevata agli altari tre anni prima da Giovanni Paolo II, per proteggere i loro nipotini, e questo, spiega Norbert, « dal giorno in cui ho visto un quadro raffigurante Marguerite Bays circondata da bambini ». All'ospedale, Virginie viene esaminata attentamente; i medici, sbalorditi, annunciano ai suoi genitori che l'incidente non ha lasciato conseguenze : né gli organi interni né lo scheletro sono colpiti; sono visibili solo alcuni lividi causati dalla caduta. Ciò è tanto più inconcepibile per il fatto che si possono vedere sugli abiti della bambina le tracce della ruota del trattore. Questo miracolo, riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, ha permesso la canonizzazione di Marguerite Bays, il 13 ottobre 2019, alla presenza di Virginie, la miracolata. 

Marguerite è nata l'8 settembre 1815 nella frazione di La Pierraz, nel cantone di Friburgo, nella Svizzera romanda. È la seconda di sette figli di una modesta famiglia di agricoltori, Antoine e Joséphine Bays. Battezzata il giorno dopo la sua nascita, nella chiesa della sua parrocchia, a Siviriez, aiuterà i suoi genitori fin dall'infanzia nelle faccende domestiche e in giardino. Nel 1823, fa la sua prima Comunione e, nel 1826, riceve il sacramento della Cresima. Alla scuola comunale, impara a leggere e a scrivere. Vivace e allegra, la bambina prova tuttavia un'attrazione per la preghiera e la solitudine; i suoi famigliari pensano che entrerà in convento. Lei, tuttavia, non sente questa chiamata; pur consacrando a Dio la sua verginità, si dedica alla professione di sarta, nella casa di legno in cui vivono uomini e bestiame. 
Margherita si alza prima delle tre del mattino. Ben presto, nella sua stanza, canta l'arcolaio, perché lei fila abilmente la canapa; quindi partecipa alla Messa nella chiesa di Siviriez, che si trova a una distanza di un chilo-metro e mezzo. Nelle famiglie in cui si reca poi per il suo lavoro, ha l'opportunità di incontrare mamme spesso alle prese con delle difficoltà. Le aiuta con bontà, pazienza e soprattutto con la sua preghiera. Le viene spesso chiesto di andare a vegliare i malati e gli agonizzanti, che lei eccelle nel preparare all'incontro con il Signore. 
Margherita Bays ha una particolare devozione per il Sacro Cuore di GESÙ, immagine perfetta della Misericordia di Dio verso i peccatori. In un secolo segnato dall'anticlericalismo, prega per la Chiesa perseguitata, in particolare per papa Pio IX che, nel 1870, verrà spogliato di ogni sovranità temporale e minacciato nella sua libertà. Al di sopra del letto di Margherita è appeso un quadro che evoca la Chiesa militante, guidata dal successore di Pietro e posta sotto la protezione di MARIA. 
Pesanti difficoltà familiari 
Grazie al Terz'Ordine di San Francesco, a cui si è affiliata fin dall'età di vent'anni, e ai buoni libri di spiritualità che le forniscono i Padri Cappuccini di Friburgo, Margherita prende l'abitudine di meditare quotidianamente i Vangeli, arricchiti da commenti. Rimasta nella casa paterna in compagnia di tre suoi fratelli, si dedica alle faccende domestiche che le incombono. Tuttavia, sua cognata Josette, una donna severa e indelicata, la umilia spesso, dandole della pigra. Margherita non gliene serba rancore: quando Josette verrà colpita precocemente dalla malattia, Margherita si prenderà cura di lei e, alla fine, unica persona ad essere accettata dalla malata, la preparerà alla morte. Altri dispiaceri mettono alla prova la famiglia : sua sorella Marie-Marguerite si separa dal marito e torna a vivere nella casa; suo fratello Joseph, celibe, dal carattere intemperante e dai costumi a volte rilassati, dovrà scontare una pena, peraltro leggera, in prigione; il maggiore, Claude, ha un figlio nato fuori dal matrimonio, il piccolo Francois. Margherita esorta il fratello a riconoscerlo ufficialmente, offrendosi di educarlo lei stessa. Jean, l'altro suo fratello, si mostra più comprensivo degli altri riguardo alle aspirazioni spirituali e alla vita mistica della sorella. Di fronte al loro comportamento riprovevole, Margherita non condanna i fratelli e la sorella: sa che «se possiamo giudicare che un atto è in sé una colpa grave, dobbiamo però lasciare il giudizio sulle persone alla giustizia e alla misericordia di Dio» (Catechismo della Chiesa Cattolica, CCC, n° 1861). Ricordandosi che GESÙ non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano (Lc 5,32), conquisterà i suoi famigliari a Cristo con la testimonianza di una vita santa e la sua carità paziente: tutti finiranno la loro vita da buoni cristiani. 
Il Natale di Margherita 
Molto attiva, Margherita Bays fa parte delle Confraternite del Rosario e del Santissimo Sacramento. Propone anche al suo parroco di istituire un movimento di sostegno alle missioni cattoliche e introduce nella parrocchia l'opera della Santa Infanzia, fondata a Lione dalla beata Pauline Jaricot allo scopo di assistere materialmente e spiritualmente i bambini poveri dei paesi lontani. Lei stessa si mostra molto accogliente nei confronti dei bambini, adattandosi al loro chiasso finanche nella sua stanza, e questi lo apprezzano. «Margherita non era noiosa quando ci parlava, le piaceva molto ridere ed era sempre di buon umore », testimonierà uno dei suoi protetti. « Parlava poco di se stessa, osservano altri testimoni; la sua regola di vita era: "Lavorare e pregare". » A Natale, Margherita realizza un presepio che i bambini dei dintorni vengono a contemplare. I personaggi, forniti dall'abbazia di Notre-Dame de la Fille-Dieu, sono disposti ad arte in uno scenario naturale fatto di muschio e rami. A coloro che vengono a vedere il "Natale di Margherita", questa chiede di dire con lei una decina del rosario, seguita da un Memorare, la preghiera mariana di san Bernardo. Incoraggia i suoi famigliari a preparare anche loro dei presepi nelle loro case, il che a quell'epoca non è abituale. La domenica pomeriggio, accompagna i bambini al vicinissimo santuario di Notre-Dame du Bois. Questa cappella solitaria, dove regna un silenzio che ricorda la presenza di Dio, riceve spesso la sua visita. La preghiera e i canti con i bambini sono sempre seguiti da un tempo di giochi nei boschi. Nel mese di maggio Margherita adorna di fiori con gusto un piccolo oratorio installato nella sua casa: il terziario francescano sa che la bellezza della Creazione è una via che conduce a Dio. 
Margherita Bays ha una cura particolare per i poveri e gli ammalati. I bisognosi sono assidui nel venirle a chiederle aiuto e non se ne tornano mai a casa a mani vuote. Lei visita i poveri, portando loro vestiti nuovi e cibo. Conservando presente nella sua memoria la figura di Cristo che, da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà (cfr. 2Cor 8,9), si adopera a seguire GESÙ nella sua umiltà e nella sua povertà, a vivere dello stretto necessario e a donare ai poveri il meglio di sé. Li aiuta anche ad avvicinarsi al Signore, come fa per Louise Cosandey des Combes, una invalida con la quale ha molti colloqui spirituali. 
«Andate avanti ! » 
Margherita è spiritualmente vicina a un giovane sacerdote di Friburgo, il canonico Joseph Schorderet, la cui vocazione si è decisa proprio durante una visita alla cappella di Notre-Dame du Bois. Questi intraprende un'opera di evangelizzazione e fonda a tal fine, nel 1873, una congregazione religiosa, le Suore di San Paolo, il cui apostolato consisterà nella pubblicazione di giornali e libri cattolici. Il vescovo di Friburgo, mons. Marilley, si mostra, in un primo momento, poco favorevole a questa iniziativa, perché diffida dei giornali e si attiene al mezzo tradizionale di insegnamento : la lettura dal pulpito da parte dei parroci delle lettere pastorali episcopali, durante la Messa domenicale. Ma questo mezzo non raggiunge le persone che non vanno più regolarmente a Messa e che leggono assiduamente i giornali anticlericali. Il canonico consulta Margherita, che, dopo aver pregato, lo incoraggia a proseguire la sua azione: «Non temete nulla, andate avanti, quest'opera farà un gran bene da noi e sarà particolarmente benedetta da Dio, perché corrisponde alla sua volontà. » Il sacerdote si reca allora a Roma, dove ottiene un'udienza da papa Pio IX, che benedice il suo progetto. Infastidito, mons. Marilley umilia pubblicamente Margherita durante una visita pastorale, lasciandola a lungo in piedi davanti a lui e finendo con il dirle, alludendo ai suoi troppi visitatori: « L'acqua che scorre più in basso sotto terra è la migliore. » Questo richiamo all'umiltà lascia aleggiare un dubbio sulla purezza delle intenzioni di Margherita che, profondamente addolorata, rimane in silenzio. In seguito, il vescovo riconoscerà la santità di questa umile donna. 
Margherita percorre molto spesso a piedi i sei chilometri che separano la sua casa dall'abbazia cistercense di La Fille-Dieu, a Romont. La sua figlioccia, Alphonsine Menétrey, è entrata in questo monastero nel 1865, a quanto pare in seguito a una pia ispirazione dalla sua madrina; quest'ultima ha fatto voto, nel giorno del Battesimo di Alphonsine nel 1845, di pregare ogni giorno perché la sua figlioccia fosse chiamata a seguire Cristo più da vicino nella vita religiosa. Non ne ha mai parlato alla ragazza per lasciarle una completa libertà, ma il giorno in cui Alphonsine la informa della sua decisione di diventare monaca, non può fare a meno di esclamare: «Finalmente, figlioccia! Ti ho presa! » Divenuta suor Lutgarde, la novizia rimane molto vicina alla sua madrina, alla quale confida il suo dolore di ignorare il destino eterno di sua madre, morta brutalmente cinque anni prima, senza il soccorso dei sacramenti. Un giorno del novembre 1867, Margherita si presenta alla portineria del monastero,  chiedendo il permesso di entrare in clausura, per fare con suor Lutgarde una via crucis nella sala capitolare, dove si trovano dei quadri che raffigurano le diverse stazioni. Le viene risposto che è necessaria un'autorizzazione del vescovo. Margherita si rivolge allora direttamente al prelato e ottiene di poter realizzare il suo intento. Una sera, viene ammessa al capitolo mentre le suore sono a dormire e per due ore percorre con la sua figlioccia le quattordici stazioni della via crucis. Alla conclusione di questo esercizio di devozione, assicura con gioia a suor Lutgarde che sua madre è ormai in Paradiso. Margherita, infatti, aveva appreso per rivelazione che la madre di Alphonsine sarebbe rimasta in purgatorio fino a quando quest'ultima non avesse fatto con la sua madrina questa via crucis a lei dedicata. Da allora, Margherita viene autorizzata da mons. Marilley a fare dei soggiorni tra le suore; lei non ne abusa, ma coglie l'occasione per partecipare al loro ritiro annuale. Le monache a volte le chiedono dei consigli, il che turba molto la sua umiltà; illuminata dall'alto, lei le rassicura sul futuro della loro comunità, che sembra compromesso dalle misure del governo cantonale contro le congregazioni religiose. Nel 1883, madre Lutgarde, eletta badessa, avrà la gioia di vedere il suo monastero posto sotto la giurisdizione dell'abate del monastero trappista di Oelenberg, in Alsazia, il che garantirà il suo radicamento nell'Ordine cistercense... Ma a quell'epoca, Margherita Bays sarà già in Cielo. 
«Prendete il vostro rosario ! » 
Alle persone che le confidano le loro difficoltà, Margherita di solito risponde: «Fate come me, prendete il vostro rosario, dopo andrà meglio. » In effetti, lei recita instancabilmente il Rosario, in particolare durante i suoi pellegrinaggi a Einsiedeln. Il grande santuario mariano di Notre Dame des Ermites si trova a 200 km da Siviriez; ogni anno, una folla di fedeli del cantone di Friburgo, raggruppati per parrocchie, vi si reca a piedi in tre giorni, vale a dire percorrendo da 60 a 70 km al giorno ! Nonostante la sua piccola statura, Margherita farà questo pellegrinaggio undici volte, anche nel periodo in cui i suoi piedi saranno feriti dalle stigmate. Alle tappe, si dimentica completamente di sé per prendersi cura dei piedi martoriati degli altri pellegrini. Davanti alla Madonna nera venerata in quel luogo, lei presenta a MARIA tutte le intenzioni che le sono state affidate e trascorre la notte in preghiera. 
La straordinaria devozione mariana di Margherita Bays si spiega in parte con un favore molto speciale di cui ha beneficiato 1'8 dicembre 1854. In quel giorno, a Roma, papa Pio IX definiva il dogma dell'Immacolata Concezione : «La beatissima Vergine MARIA, nel primo istante della sua concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di GESÙ CRISTO Salvatore del genere umano, è stata preservata intatta da ogni macchia del peccato originale» (cfr. CCC 491). Margherita non può prendere parte alle cerimonie di ringraziamento in chiesa, perché giace a letto, moribonda : da mesi, soffre di un tumore all'intestino e il medico ha dichiarato che non c'è più speranza di guarigione. Chiede a MARIA Immacolata di guarirla oppure di aprirle subito la strada per il Paradiso. All'improvviso, si sente guarita e si alza : la sua famiglia, di ritorno dalla Messa, la trova con stupore seduta, radiosa, sul bordo della grande stufa (Grande stufa a legna che usava nelle vecchie case e che aveva dei bordi che non erano bollenti). 
Un medico sconcertato 
La guarigione fisica di Margherita è il segnale di una trasformazione interiore, di un'unione più intima con GESÙ CRISTO. Un po' di tempo dopo (si ignora in quale data), questa si traduce nella comparsa delle stigmate : nelle sue mani e nei suoi piedi s'imprimono le tracce delle piaghe di GESÙ CRISTO crocifisso, più visibili il giovedì sera e il venerdì. Confusa, lei nasconde con molta cura le mani infilandole in mezziguanti; tuttavia, alcuni testimoni, approfittando di un momento di disattenzione, hanno visto delle zone rosse a forma di croce sulle palme e sul dorso delle mani. Il camminare le è reso più penoso, ma lei continua a recarsi con la stessa frequenza in chiesa, la sua seconda casa. A partire dal giovedì pomeriggio, entra nella sua stanza, in preda alla febbre, con gli occhi lucenti, il volto animato; prega ad alta voce, accusandosi di essere una peccatrice, di non amare quel Dio che è Amore; offre se stessa in riparazione per i peccati che vengono commessi nel mondo. Ogni venerdì, verso le quindici, viene presa da un sonno estatico di una ventina di minuti, che si prolungherà gradualmente fino a raggiungere un'ora alla fine della sua vita. Il sudore del suo volto manifesta un'intima partecipazione alla Passione del Salvatore. Nel 1873, il vescovo di Friburgo incarica una commissione composta da un uomo di legge, da un medico e da due sacerdoti, di effettuare un esame medico approfondito di Margherita durante una delle sue estasi del venerdì pomeriggio. Il medico, che era stato scelto tra i razionalisti, scettici di fronte al soprannaturale, al fine di evitare qualsiasi sospetto di parzialità, non può che constatare la totale insensibilità di Margherita alle punture di ago che le infligge, così come la presenza visibile delle stigmate, anche nella posizione del cuore. Quando la paziente torna in sé, una mezz'ora dopo, dichiara gioiosamente : «Sto molto bene »; in piedi, accetta un bicchiere di vino e brinda con i presenti. « Che cosa ne pensate ? », chiede uno di loro al medico. Sconcertato, questi risponde : «È una cosa straordinaria, si è costretti a credere.» 
L'amore per il silenzio non rende Margherita taciturna. Lei parla volentieri, ma riesce sempre a introdurre una parola spirituale, un incoraggiamento alla devozione, che fanno sì che venga considerata da alcuni come una persona che fa predicozzi. La sua dolcezza abituale a volte lascia il posto alla vivacità quando sente pronunciare una maldicenza. Al di sopra di tutto, detesta che si dica male dei preti. Un giorno in cui una persona in sua presenza critica l'ultima predica del parroco, lei risponde, in un tono che non ammette repliche : 
« Quello che voi dite non va bene. I sacerdoti sono i rappresentanti di Dio presso le nostre anime. Quello che dicono, quello che fanno in chiesa è solo con l'intenzione di farci del bene, e non spetta assolutamente a noi criticarli o trovare a ridire sulle loro azioni. » 
La maldicenza è un difetto comune. Nei suoi Esercizi Spirituali, sant'Ignazio fa notare : «Se parlate dei difetti altrui, voi manifestate il vostro proprio difetto... Supponendo che abbiate un'intenzione retta, potete parlare in due circostanze dei peccati o degli errori del vostro prossimo : in primo luogo, quando il peccato è noto pubblicamente, ad esempio quando si tratta di una persona di malaffare o di una sentenza emessa da un tribunale, o ancora di un errore pubblico che avvelena le anime di coloro tra i quali si propaga; in secondo luogo, quando il peccato è segreto e voi lo rivelate a una persona con l'intenzione che questa aiuti chi lo ha commesso a uscire dal suo cattivo stato, purché però voi abbiate ragioni sufficienti per pensare che quella persona potrà essergli di aiuto » (n° 41). 
Margherita insiste sulla necessità di pregare molto per avanzare nella vita spirituale e ottenere la grazia di amare Dio sopra ogni cosa. Quando non viene esaudita, dice a se stessa: «Il buon Dio non lo ha permesso, Egli vede le cose in modo diverso da noi », o ancora: « Otterrò qualcos'altro, se non ricevo ciò che chiedo. » Tuttavia, un giorno si accusa: «Se avessi pregato di più, tutto sarebbe andato meglio. » Preoccupata per la scarsa fede dei suoi contemporanei, compone una preghiera a GESÙ. Questa preghiera, che recita ogni giorno, rivela il centro della sua spiritualità ispirata dalla Sacra Scrittura : 

O Santa Vittima, attirami dietro a te, 
cammineremo insieme. 
Che io soffra con te, questo è giusto. 
Non ascoltare le mie ripugnanze. 
Che io compia nella mia carne 
quello che manca alle tue sofferenze. 
Abbraccio la croce, voglio morire con te. 
È nella piaga del tuo Sacro Cuore 
che desidero esalare l'ultimo sospiro. 

Margherita chiama GESÙ «vittima », perché Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo (1Gv 2,2). Con la sua Passione e la sua morte offerte per amore del Padre e per i peccatori, pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono (Eb 5,8-9). L'unione con GESÙ nella sua passione conduce Margherita al suo Sacro Cuore. Lì, lei trova il suo riposo, secondo la promessa del Salvatore : Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro (Mt 11,28) . 
La potenza della preghiera semplice 
Nel 1879, Margherita non può più alzarsi né mangiare, ma non teme la morte. Può dire con san Paolo: Ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo (Fil 1,23). Il venerdì dell'ottava della festa del Sacro Cuore, 27 giugno 1879, dopo lunghe settimane di sofferenza, si realizza finalmente per lei l'incontro definitivo con il Salvatore che lei aspettava da tanto tempo. Nell'omelia della sua canonizzazione, papa Francesco faceva notare: « Santa Marguerite Bays era una sarta e ci rivela quant'è potente la preghiera semplice, la sopportazione paziente, la donazione silenziosa... È la santità del quotidiano, di cui parla il santo Cardinale Newrnan (canonizzato nello stesso giorno), che disse : "Il cristiano possiede una pace profonda, silenziosa, nascosta, che il mondo non vede... Il cristiano è gioioso, tranquillo, buono, amabile, cortese, ingenuo, modesto; non accampa pretese... il suo comportamento è talmente lontano dall'ostentazione e dalla ricercatezza che a prima vista si può facilmente prenderlo per una persona ordinaria." » 

Noi non possiamo imitare santa Margherita Bays negli straordinari fenomeni mistici con cui Dio l'ha favorita in modo tutto gratuito; ma possiamo, alla sua scuola, trasformare tutte le nostre azioni quotidiane, anche le più ordinarie, in altrettanti atti d'amore, offerti al Padre nello Spirito Santo, in unione con il Sacrificio perfetto di Cristo. 

Dom Jean-Bernard Marie e i monaci dell’abbazia

Tratto da “Lettera mensile spirituale “ ABBAYE SAINT-JOSEPH DE CLAIRVAL — 6 GRANDE RUE— 21150 FLAVIGNY-SUR-OZERAIN — FRANCE E-mail : abbazia@ clairval. com — Site : https://www.clairval.com




 


Articoli correlati per categorie



Nessun commento:

Posta un commento