APRILE

L'amore di Gesù

1. - La fede insegna che l'uomo, appena uscito dalle mani del suo Creatore, abusando della propria libertà, peccò contro Dio. Se non con le parole, col fatto della disobbedienza disse a Dio: Non voglio servirti!... Da quel momento, l'uomo si trovò senza appoggio alcuno degradato, privo dell' innocenza, schiavo della colpa, divenuto odioso al Cielo e alla terra, incapace di riabilitarsi, perché impotente ad una riparazione di valore infinito, come richiedeva l'oltraggiata giustizia di Dio.

Richiama alla tua mente questa storia dolorosa, che ti riguarda tanto da vicino; A che cosa eri tu pure ridotta per causa del peccato? Nemica di Dio, esclusa per sempre dalla celeste felicità! E non una volta sola, ma ogni volta che hai peccato gravemente. In quale stato si trova al presente l'anima tua?.. .Guarda il profondo abisso del tuo niente, e umiliati davanti al Signore, implorando la sua misericordia.

2. - In un angolo della Palestina apparve un Angelo ad alcuni pastorelli, che vegliavano intorno al proprio gregge, annunziando loro che era nato il Salvatore del mondo. Poi una schiera di Spiriti Celesti si allontanava per gli immensi spazi del cielo cantando : "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà" (Luca 2, 14). Andarono i pastorelli alla grotta, e trovarono quanto era stato loro detto.

Quel bambino, adagiato su poca paglia, era il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù, il Salvatore del mondo. Ammira qui l'amore di Dio per te. L'uomo era impotente a riparare il peccato ; solo a Dio era possibile, ma Dio non può soffrire, e Dio perciò si fece uomo: come uomo pativa, come Dio dava ai patimenti un valore infinito; e questo tutto per te!... E non si commuove il tuo cuore?...

3. Soltanto con la Incarnazione del Figlio di Dio la divina giustizia poteva essere soddisfatta e il mondo salvo. Un solo gemito di Gesù, una sola sua umiliazione bastava a salvare non uno, ma mille mondi! Tuttavia, se questo poteva essere sufficiente per noi, non fu sufficiente a soddisfare i desideri del Cuore di Dio. Gesù Cristo volle incontrare tante umiliazioni, quanti furono gli istanti della sua vita mortale, volle versare tutto il suo Sangue, e questo per darci prova dell'immenso suo amore.

Fissa devotamente il tuo sguardo sul Crocefisso e ascolta ciò che ti dice Gesù: "Vedi, anima cara, sono il Figlio di Dio! Ero infinitamente beato in me stesso, eppure contemplami su questo patibolo infame, pensa alle mie sofferenze... Tutto ho voluto abbracciare con slancio, con tripudio, con amore! E sai perché? Per darti prova del mio amore; perché voglio che anche tu mi ami!" Che rispondi a queste espressioni di Gesù?... Se vuoi essere grata al Signore, ricambia amore con amore. Chi non ama il Signore sia condannato! (1 Cor. 16).

L'amore di Gesù nell'eucaristia

1. La parola "amare", secondo San Tommaso, significa voler bene o far del bene a qualcuno, e quanto è maggiore il bene che si vuole e si fa, tanto maggiore è l'amore. Per conoscere l'amore di Gesù verso gli uomini, basterebbe approfondire il mistero della Croce!... Ma egli volle fare di più: oltre all'averci lasciata la preziosa eredità della sua dottrina, dei suoi esempi, del suo Sangue, volle anche lasciarci tutto sé stesso nell'Eucarestia.

Rievoca al tuo pensiero quella sera memoranda, in cui Gesù istituì questo augustissimo Sacramento. Proprio in quella notte in cui era tradito, e gli uomini stavano congiurando di catturarlo e di ucciderlo, egli pensava di lasciare loro in dono tutto se stesso e di restare con loro sulla terra sino alla fine dei secoli! Alla ingratitudine, il Signore risponde con l'amore!... Che poteva fare di più?... E tu non gli sarai una buona volta riconoscente?...

2. Voler bene e far del bene ad un'anima buona, virtuosa e santa, è senza dubbio un segno di grande benevolenza. E se Gesù si fosse dato nel Sacramento dell'Eucaristia a quelle anime che avessero saputo conservare l'innocenza battesimale, avrebbe offerto ad esse un segno di immensa predilezione, per cui avrebbe meritato un perenne amore di gratitudine. Ma egli, sebbene preferisca le anime sante, non respinge, anzi chiama a sé anche le anime penitenti, che tante volte lo hanno offeso, tradito, cacciandolo dal loro cuore. Quale maggiore dimostrazione di amore? Chi è colui che viene a te nella Santa Comunione? E' il tuo Creatore, il tuo Padre, è il tuo Dio, la stessa santità!... E tu chi sei? Percorri la storia del tuo cuore..., ed avrai la risposta dalla tua stessa coscienza! Il Tutto che si abbassa al nulla! La Santità stessa che si unisce alla creatura piena di difetti... Cosa vorresti di più dal Signore? Amalo, amalo tanto, e corrisponderai così ai suoi ardenti desideri.

3. - L'amore di Gesù nel Sacramento dell'Eucarestia si rivela ancor di più pensando al modo con cui si da alle anime. Essere invitato da un amico ad un banchetto è segno di amicizia e di particolare affetto, e quanto più è frequente l'invito, tanto maggiore è il segno dell'amore. Ebbene, Gesù ti invita ogni giorno alla sua mensa, e ti appresta come cibo la sua Carne; come bevanda ti offre il suo preziosissimo Sangue. Dal tabernacolo Gesù ti guarda, ti aspetta, ti desidera, perché vuole deliziarsi di stare con te! E tu, stai volentieri dinanzi a lui?... Lo ricevi spesso nel tuo cuore? Se vuoi crescere nell'amore a Gesù, ricorri al Tabernacolo e medita l'immenso suo amore. Se farai così, la tua vita spirituale si rafforzerà e crescerà mirabilmente !

Padre Amadio Tinti OSM – Tratto da “L’anima devota alla scuola di Maria Santissima”

 


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