Un sabato
Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed
essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo
malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.
Parola del Signore
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.
Parola del Signore
Riflessione
Come
possiamo vedere Gesù non disdegna l'invito di nessuno, nonostante
sappia molto bene che è un invito-tranello... Si trova a pranzare
infatti con persone che non fanno altro che spiarlo, sempre in
agguato, lo osservano con molta attenzione per vedere se trasgredisce
la legge del sabato. Stanno in silenzio... non hanno il coraggio di
parlare. Quindi, oltre a essere ipocriti, sono anche codardi. Ma Gesù
conosce i pensieri del cuore di ognuno e sapeva che, anche se stavano
in silenzio, il loro cuore mormorava . La cosa buffa è che Gesù,
invece di comportarsi come un ospite, si comporta come il padrone di
casa. Mi sa che in quel momento a qualcuno gli sia venuta
l'idropisìa... le vene del collo gli saranno gonfiate come un
pallone... non di liquido, ma di rabbia!!!
Molto
spesso Gesù guariva di sabato. Allora mi sono domandata: scusa
Gesù... ma con tutti i giorni a disposizione, dovevi proprio guarire
la gente in quel giorno? Ma pensandoci bene proprio il sabato è il
giorno del Signore e guarire una persona di sabato è un modo per
santificare il buon Dio.
Gesù
oggi ci vuole far capire che è giusto osservare una legge, ma la sua
osservanza non deve andare a scapito dell'amore.
Veniamo
ora ai nostri giorni...
Il giorno del Signore, diventato oggi la domenica, non è un giorno in cui si deve stare in “panciolle”, come alcuni credono... ma è un giorno particolare in cui la famiglia di Dio dedica a Lui un giorno intero. Diciamo pure che lo si dovrebbe fare ogni santo giorno... ma Dio ci chiede di avere un appuntamento con Lui almeno un giorno su sette. Dobbiamo insomma chiudere la “serranda” e metterci in silenzio: per riflettere, per meditare, per pregare, per dialogare con Lui... La domenica è un giorno speciale per ricordarci che tutto esiste grazie a Dio, e che tutto abbiamo, sempre grazie Lui. Ma nella società di oggi, purtroppo, la domenica non viene più santificata... non solo... gli facciamo certi “bidoni”!!! E così saltiamo l'appuntamento perché secondo noi è molto meglio andare a fare shopping ai grandi magazzini, che sono stracolmi di persone molto, molto, chiassose... Ma attenzione, i centri commerciali non sono solo pieni di “pagani”... i "cristiani" che scorrazzano nelle corsie sono tantissimi. E così, invece di dare un buon esempio, alimentano questa moda pestifera unendosi a tutti gli altri. Altro che luce e sale!!! Per carità...
Il giorno del Signore, diventato oggi la domenica, non è un giorno in cui si deve stare in “panciolle”, come alcuni credono... ma è un giorno particolare in cui la famiglia di Dio dedica a Lui un giorno intero. Diciamo pure che lo si dovrebbe fare ogni santo giorno... ma Dio ci chiede di avere un appuntamento con Lui almeno un giorno su sette. Dobbiamo insomma chiudere la “serranda” e metterci in silenzio: per riflettere, per meditare, per pregare, per dialogare con Lui... La domenica è un giorno speciale per ricordarci che tutto esiste grazie a Dio, e che tutto abbiamo, sempre grazie Lui. Ma nella società di oggi, purtroppo, la domenica non viene più santificata... non solo... gli facciamo certi “bidoni”!!! E così saltiamo l'appuntamento perché secondo noi è molto meglio andare a fare shopping ai grandi magazzini, che sono stracolmi di persone molto, molto, chiassose... Ma attenzione, i centri commerciali non sono solo pieni di “pagani”... i "cristiani" che scorrazzano nelle corsie sono tantissimi. E così, invece di dare un buon esempio, alimentano questa moda pestifera unendosi a tutti gli altri. Altro che luce e sale!!! Per carità...
Proviamo
almeno noi cristiani, con il nostro comportamento, a santificare
questo giorno andando contro corrente. Se proviamo a non farci
coinvolgere dalla moda del “Week End” senza Dio, stando nelle
nostre famiglie o con i fratelli di fede, il nostro buon esempio
potrebbe estendersi...
Questo
è santificare il giorno del Signore... si lavora, ma per Dio... Si
prega insieme nelle nostre case, nelle nostre comunità, con i nostri
fratelli, si aiuta una persona bisognosa, si dà una parola di
conforto a qualcuno. Insomma, lavoriamo non per noi ma per il
Signore. E' proprio in questi giorni di riposo dello spirito che
possiamo spargere a piene mani il profumo di Cristo, e potrà anche
capitarci di guarire qualcuno senza violare la domenica. Come dice
Gesù: “Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non
lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?”
Il
Vangelo di oggi è un incontro di salvezza tra Gesù e noi... e
se non vogliamo fare la fine del bue in fondo al pozzo, è meglio che
evitiamo di fare “gli splendidi”!!!
Siamo
un po' tutti affetti dal morbo dell'idropisia, non fisica, ma
spirituale... Infatti ci gonfiamo, non per i ristagni di liquidi, ma
per i ristagni di orgoglio, i ristagni di presunzione... siamo sempre
convinti di essere migliori degli altri, siamo convinti di essere
giusti e ci costruiamo così un mondo tutto bello e organizzato
secondo i nostri schemi, e da lì, non usciamo, anzi, difendiamo a spada tratta la nostra fortezza. Insomma, abbiamo una fede un
pochetto annacquata, affogata nell'eccesso dei nostri liquidi... Quindi, quando ci gonfiamo a causa del lievito dei
farisei, guardando le miserie degli altri anziché le nostre, prima o poi finiremo
dentro un pozzo profondo... e la situazione non sarà molto piacevole: al buio,
circondati da acqua torbida, maleodorante, in compagnia di animali morti... Panico,
inquietudine, ansia e disperazione saranno i compagni
con cui dividere le ore e le giornate... Questi stati
d'animo sono tipici di chi sta o vuole stare lontano da Dio. La
vita sarà una continua tenebra, i comportamenti con il prossimo non
saranno mai e poi mai limpidi e distesi... ogni volta che dovremo affrontare situazioni nuove, ogni volta che ci troveremo in qualche
situazione di disagio o di sofferenza, il panico, l'ansia e la
disperazione saranno il nostro pane quotidiano... Questi sentimenti sono il risultato per chi sceglie il “mondo” anziché
Dio.
Chi
sceglie Dio veramente, non si crea schemi, non organizza la sua vita
secondo i propri desideri, ma si lascia guidare da Gesù... Dobbiamo allora imparare a scrutare i segni, le sue direttive, i suoi sguardi... e questo lo potremo fare
facendo silenzio dentro di noi, ascoltando e mettendo in pratica la Sua
Parola, pregando, meditando, ma sopratutto dobbiamo fare
un esercizio quotidiano molto duro, ossia l'esercizio dell'abbandono...
Non è facile, siamo sempre portati a prendere in mano le redini
della nostra vita... ci è difficile consegnare ad un'Altro
la nostra volontà... Ma se vogliamo che Gesù ci salvi, che ci tolga
dal buco nero in cui siamo precipitati, sarà bene fare come l'uomo
affetto da idropisia... ossia stare davanti a Gesù senza dire niente e
aspettare... perché è Lui che decide i tempi, i ritmi, i modi, i percorsi, gli incontri, le soluzioni...
Oh
mio Gesù, ti chiedo di fare di me la Tua casa e di darmi la Tua
forza ogni santo giorno... sette giorni su sette. E quando qualche
volta sono un pochetto giù, permettimi di tenerti sotto braccio e di
portarti con me nelle attività quotidiane. In questo modo posso
prendere “due piccioni con una fava”... Io evito di cadere nel
pozzo e, grazie alla Tua presenza, posso spargere il Tuo profumo.
Grazie... sono sicura che questa idea ti garba molto!
Pace
e bene
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