4
settembre
«Il
piccolo resto». Non solo la Chiesa nel mondo, ma nella Chiesa i
poveri, i dimenticati, sconosciuti fra loro e conosciuti solo da Dio:
essi sono il cuore del mondo, per loro il mondo sussiste. E quanto
più il potere dell’Anticristo si fa evidente e sfacciato, tanto
più essi entrano nel nascondimento più fondo...
31
ottobre
Esser
lasciato da parte, esser dimenticato è oggi una fra le grazie più
grandi. Com’è possibile oggi la salvezza di chi è chiamato a
guidare la Chiesa, di chi porta la responsabilità del governo?
Anche
tu, certo, sei responsabile, ma non ti è chiesto per la salvezza del
mondo che il tuo silenzio, la tua preghiera, la tua pena.
26
marzo
Mi
sento solo davanti a Dio. La mia solitudine stessa sembra garantire
la presenza. Non vedo più nulla: nessun cammino, nessuna ragione
alla vita. Vuoto e silenzio. Ma tutto è pieno di Dio.
Come
la santità così la missione. Via via che l’anima si va
identificando a Cristo in una santità sempre più grande, riceve
anche una missione sempre più vasta. Nulla ti è sottratto. La
santità cui sei chiamato è la santità stessa del Figlio di Dio e
la tua missione è esattamente la sua, nulla di meno; tutto Egli ti
ha donato. Devi sentirti responsabile per tutti, devi assumere su di
te il peso del peccato del mondo: la vita dell’universo per te deve
trasformarsi nella lode al Padre.
31
luglio
II
cammino della santità passa necessariamente attraverso gli abissi.
Tutti i santi sono uomini che hanno rischiato la pazzia, la
dissoluzione interiore, che hanno dovuto conoscere e superare
l’angoscia senza fondo. L’uomo ideale non è l’uomo che non
conosce il turbamento, la paura, la morte, ma colui che supera la
morte e risuscita dalla morte.
L’antropologia
prima di tutto deve salvare i suoi fondamenti; il primo è che l’uomo
è creatura di Dio, il secondo è che l’uomo è nato peccatore. Non
si può difendere l’uomo dalle turbe dell’angoscia; Dio con la
sua grazia può dare all’uomo solo di superare la morte, di vincere
l’angoscia. L’ignoranza del male è impossibile all’uomo
concreto: volerlo preservare e difendere, condannare la formazione
cristiana perché lo suppone, è soltanto giocare tragicamente e
rendere irrimediabile il male dell’uomo.
Tutti
i santi sono soggetti clinici, complessi per un’analisi delle
malattie nervose e mentali, ma lo sono non perché essi sono dei casi
limite in quanto malati, psichicamente anormali, ma perché essi
soltanto hanno superato l’abisso dell’angoscia umana.
Chi
non ha conosciuto questa angoscia non è l’uomo sano; al contrario
non è divenuto ancora uomo, non ha conosciuto ancora se stesso. La
pretesa della psicanalisi sarebbe quella di impedire all’uomo di
prendere coscienza di sé, di divenire maturo? Non è un superamento
ma un regressus aduterum la cura che si
prescrive.
17
settembre
Solo
in Dio potrai ritrovare ogni cosa. Solo in Lui salvi te stesso e il
mondo.
Il
cammino che porta alla salvezza è il cammino della morte.
Nell’abbandono supremo, nella essenziale povertà di Gesù sulla
Croce si è compiuta la redenzione del mondo.
È
necessario fare lo stesso cammino: non conoscere più nulla, non
volere più nulla, non essere più. Che vuol dire ora per te?
Ma
tu quanto più senti sfuggirti le cose, gli uomini, tanto più ti
aggrappi istintivamente; non sai abbandonarti alla morte.
Il
tuo giorno è passato; ora senti inevitabile sempre più il tuo
affondare nel silenzio, nell’insignificanza, nell’impotenza. È
questa l’ora di Gesù per la quale tu sei venuto.
Purezza.
Semplicità.
Egli
è. Non vivere che «il ricordo di Dio», ed è la sua Presenza
assoluta, senza immagine di cosa creata, senza desiderio, senza
ricordo di te.
La
«memoria» è il luogo di Dio, il «fundus animae», la
nudità dello spirito creato per accogliere l’Immagine, il Figlio
di Dio.
Don Divo Barsotti - Pensieri tratti da “L’ATTESA Diario: 1973 – 1975”
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