Quando dovevano mettere in croce Gesù, il sommo sacerdote Caifa mandò a cercare due lunghe e robuste travi di legno per la croce del Nazzareno...
nel bosco si sparse, col vento, la voce di questa ricerca ... le palme tremavano dalla paura e non volevano essere il legno buono per la croce e
persero le lunghe foglie e si svuotarono nell'interno... gli incaricati le esaminarono e le scartarono e loro erano felicissime di non poter essere utili... allora si diressero verso l'uliveto... gli ulivi alla notizia.... uno per uno furono assaliti da un dolore immenso... non volevano essere loro il legno della croce.... volevano morire... volevano sradicarsi dalla terra e dal dolore si attorcigliarono su se stessi si strappavano le viscere....volendo sprofondare nascondersi dalla vista degli uomini.... loro non volevano essere complici dell'uccisione del figlio del Creatore e mentre piangevano si ridussero a delle forme rattrappite storte inutili per qualsiasi cosa ... gli uomini....nel vedere quei mostri di alberi ne furono quasi spaventati e si diedero alla fuga dimenticandosi del motivo della ricerca del legno.. gli ulivi furono felici e dalla felicità piansero, e le lacrime si tramutarono in piccole goccie, chiamate ulive, buone per ogni
cosa per nutrire, per alleviare, per far scivolare ..per abbellire, per dar la benedizione e viatico per i morenti... è il dono a loro fatto dal Padre creatore per essersi rifiutati di diventar complici dell'uccisione del proprio figlio... e quando qualcuno guarda quelle opere d'arte e si sofferma a pensare ne è quasi affascinato senza saperne il motivo ... se qualcuno
insensato dice: che brutto che è quel tronco d'albero... l'ulivo sornione e millennario risponde felice "non importa l'esterno...quel che conta è il
cuore"
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