mercoledì 15 luglio 2020

Beato Isidoro Bakanja, laico del Congo, torturato a lungo per aver proposto il cristianesimo ad altri giovani.


Dal 13 maggio al 13 ottobre 1917, la Beata Vergine Maria è apparsa sette volte a tre pastorelli portoghesi, a Fatima. Durante la sua ultima apparizione, la Madre di Dio teneva in mano due quadrati di lana marrone legati tra di loro con due cordoni: uno scapolare del Monte Carmelo. Nell’agosto del 1950, suor Lucia, una delle veggenti, diventata carmelitana, ha spiegato: «È perché la Madonna desidera che si indossi il santo scapolare.». Qual è l’origine di questo “abito” donato da Maria?
I profeti hanno cantato la bellezza del Carmelo, questa montagna di Galilea che si protende a promontorio al di sopra del Mediterraneo. Il profeta Elia la illustrò con le sue virtù e i suoi prodigi nel IX secolo prima dell’Incarnazione del Figlio di Dio. Verso il IV secolo della nostra era, vi si trovano dei monasteri bizantini, sulle cui rovine si raggrupparono, alla fine del XII secolo, degli eremiti d’Europa venuti in Palestina con il grande movimento delle crociate. Questi monaci costruirono sul Carmelo una bella chiesetta dedicata alla Madonna, in cui la Madre di Dio verrà chiamata “Principessa e Madre del Carmelo”. È l’origine dei religiosi della Madonna del Carmelo, o Carmelitani, appellativo che venne loro dato in seguito. Ma nel XIII secolo, cacciati dalla Terra Santa dalla persecuzione musulmana, questi Carmelitani furono costretti a ritornare in Europa.
Sorprendente privilegio

giovedì 9 luglio 2020

Pierre de Keriolet


NELLA notte tra il 25 e il 26 luglio 1624, una bella signora appare a Yvon Nicolazic, un contadino laborioso, retto e assennato che vive nella frazione di Keranna, nei pressi di Auray, nel sud della Bretagna (Francia). 
Yvon, che ha circa trent'anni, è un uomo pio che recita il suo Rosario ogni giorno. La bella signora gli rivela: « Non temere... io sono Anna, Madre di MARIA. Di' al tuo rettore (cioè al parroco) che, nel pezzo di terra chiamato il Bocenno, c'è stata nel passato una cappella dedicata al mio nome... Desidero che venga ricostruita al più presto e che tu te ne prenda cura, perché Dio vuole che io vi sia onorata. » Il 7 marzo seguente, Nicolazic scopre nel campo indicato una statua di Sant'Anna, il che conferma l'autenticità dell'apparizione. 

domenica 5 luglio 2020

San Nunzio Sulprizio - Giovane laico - Pescosansonesco, Pescara, 13 aprile 1817 - Napoli, 5 maggio 1836 - Orfano, malato di cancrena a una gamba e debole nel corpo, tutto sopportò con animo sereno e gioioso; di tutti si prese cura, consolò benevolmente i compagni di sofferenza e, nonostante la sua povertà, cercò di alleviare in ogni modo la miseria dei poveri.



Il 14 ottobre 2018, papa Francesco canonizzava il suo predecessore Paolo VI nonché Nunzio Sulprizio, un giovane che era stato beatificato da quest'ultimo il 1 ° dicembre 1963, alla presenza di tutti i vescovi riuniti per il Concilio Vaticano II. Due aspetti caratterizzano principalmente la vita di Nunzio Sulprizio, sottolineava papa Paolo VI il giorno di questa beatificazione: «La corta durata della sua vita e il fatto che egli fu, per alcuni tristi e duri anni della sua adolescenza, operaio, un povero e semplice apprendista in una squallida officina di fabbro ferraio. Giovane ed operaio, ecco il binomio che sembra definire il nuovo Beato; ed è binomio di tale splendore e di tale importanza che basta per riempire d'interesse la breve e scolorita biografia di lui... Ci preme... assicurarci che quelle due prerogative di Nunzio Sulprizio - d'essere giovane e d'essere operaio - sono associabili alla santità. Può un giovane essere santo ? Può un operaio essere santo ? Anzi più interessante ancora sarà, se riusciremo a scoprire che questo caro nostro eletto non solo fu degno di beatificazione quantunque giovane e quantunque operaio, ma proprio perché giovane e perché operaio. »