
Il
2 Ottobre 1979, nella cattedrale St. Patrick di New York, davanti a un'immensa
folla di fedeli venuti a salutare il Sovrano Pontefice, avanza
faticosamente, tra i vescovi americani, un venerabile ottuagenario
che inizia a inginocchiarsi. San Giovanni Paolo II lo rialza e lo
abbraccia dicendo: « Ha scritto e parlato bene del Signore GESÙ
CRISTO. Lei è un figlio leale della Chiesa. » La folla è toccata
dal gesto, ma il prelato è commosso dalle parole del Papa: nulla
poteva rallegrare di più mons. Fulton Sheen, al termine della sua
vita tutta dedicata all'amore di GESÙ CRISTO e della sua Chiesa.
Secondo le sue proprie parole: « La Chiesa è il Tempio della Vita e
io ne sono una pietra viva; essa è l'Albero dal Frutto Eterno e io
ne sono un ramo; è il Corpo mistico di Cristo sulla terra, di Cui io
sono membro. La Chiesa è quindi per me più di quanto sono io per me
stesso... Essa mi assorbe a tal punto che i suoi pensieri sono i miei
pensieri, i suoi amori i miei amori, i suoi ideali i miei ideali.
Considero il fatto di condividere la sua vita come il più grande
dono che Dio mi abbia mai fatto, come considererei il fatto di
perdere la sua vita come la più Mons. Fulton Sheen
grande disgrazia che potesse accadermi... La mia vita è la sua
vita, il mio essere è il suo essere, essa ha il mio amore, la mia
dedizione. »
Mons.
Sheen è venuto al mondo l'8 maggio 1895, a El Paso (Illinois, Stati
Uniti), primogenito di quattro figli maschi. Il giorno del suo
Battesimo, viene posto sull’altare della Vergine in segno di
speciale consacrazione alla Regina del Cielo. Riceve allora i nomi di
Peter John, ma verrà comunemente chiamato con il cognome da nubile
di Sua madre, Fulton, ed è con questo nome che sarà Conosciuto. Per
tutta la sua vita, sarà riconoscente di aver avuto genitori
profondamente cattolici. « Le influenze più proficue, scriverà,
sono quelle inconsapevoli, non intenzionali, quando nessuno sta
guardando, o quando la reazione alla buona azione non è ricercata.
Tale è l'influenza a lungo termine di una madre casalinga;
adempiendo ai suoi doveri quotidiani con amore e spirito di
sacrificio, lascia la sua traccia impressa nei figli, traccia che si
approfondisce con gli anni. »
Fulton
segue una formazione scolastica classica e si dimostra sotto tutti
gli aspetti un allievo eccellente. Durante l'estate, aiuta suo padre
nella fattoria, nonostante non sia attratto da questi lavori perché
i suoi centri d'interesse sono piuttosto intellettuali. Un vicino
dice un giorno a suo padre: «Il tuo figlio maggiore non varrà mai
nulla: ha sempre il naso in un libro. » Dopo i suoi studi secondari,
il giovane entra all'università, dove i suoi successi gli valgono
una borsa di studio in vista del conseguimento di un dottorato. Egli
ha tuttavia percepito la chiamata del Signore al sacerdozio. Chiede
consiglio a un buon prete, padre Bergan, che gli risponde con
chiarezza: « Rinuncia alla tua borsa di studi: ecco quello che il
Signore vuole che tu faccia. E se riporrai in Lui la tua fiducia,
riceverai, dopo la tua Ordinazione, una formazione universitaria
ancora migliore. » Fulton decide allora di entrare in seminario; non
lo rimpiangerà mai.
Un
tempo notevole