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venerdì 8 ottobre 2021

LA PICCOLA LI... Tratto da «Il Bambino nascosto di Medjugorje» di Suor Emmanuel

 


Cari figli,oggi vinvito a comprendere la vostra vocazione cristiana.Figlioli,io vi ho guidato e vi sto guidando in questo tempo di grazia,perché diventiate coscienti della vostra vocazione cristiana.I santi martiri morivano testimoniando:Io sono cristiano e amo Dio sopra ogni cosa’.Figlioli,anche oggi vinvito a gioire e a essere cristiani gioiosi,responsabili e coscienti che Dio vi ha invitati in modo speciale a diventare mani gioiosamente tese verso coloro che non credono,perché,con l’esempio della vostra vita,ricevano fede e amore per Dio” (25.11.1997).

Quando nel 1979 Dio ha chiamato a sé il suo servo Fuiton Sheen, milioni di americani lo hanno pianto e si sono sentiti orfani. Per anni, su tutti i mezzi mediatici possibili, lo avevano ascoltato attentamente, affascinati. Dotato di un carisma rarissimo, monsignor Sheen abbinava l’arte di parlare alla potenza che gli veniva dallo Spirito Santo. Lo si ascoltavaSi sapeva allora che Dio era vivo, magnifico e desiderabile. Bishop Sheen diffondeva una tale luce che tutte le radio se lo contendevano, certe che avrebbe fatto superare di gran lunga tutti gli indici d’ascolto registrati fino ad allora. La sua famosa serie televisiva La vita vale la pena di essere vissuta raggiungeva circa trenta milioni di telespettatori ogni settimana.

sabato 20 febbraio 2021

L'AMORE DI DIO PERSEGUITA L 'UOMO... di FULTON J. SHEEN


 

Anche se noi possiamo non essere sempre in cerca di Dio, Dio è sempre in cerca di noi. Anche se l'esperienza e i momenti della vita, valutati in se stessi non si spiritualizzano, Dio nella sua bontà, può usarli per ritrarci indietro, verso di sè, Ecco sette maniere con cui Dio amorosamente perseguita l'uomo:

Con il senso di sazietà.

Dio chiama l'anima e la conduce a sè con quel senso del disgusto che tiene dietro a ogni peccato e con il senso di vuoto che esso produce. Egli così ci richiama per riempirci della sua grazia. Un animale cerca il piacere entro i limiti finiti del proprio organismo fisico: l'uomo, invece, abbisogna d'un piacere che sazi la sete infinita della propria anima. Nell'uomo, infatti, opera la legge dei cosiddetti ritorni diminuenti: quanto più un piacere diminuisce, tanto più il suo desiderio cresce. I piaceri cominciano a diventare esasperanti, perché essi « mentono », cioè perché non danno ciò che promettono. Tristezza, umor nero, cinismo, ecc. s'impadroniscono dell'anima, accompagnati dalla stanchezza di vivere. Questo senso del vuoto può diventare il principio della conversione. Il desiderio della felicità non può essere falso, ma deve dipendere dal fatto che noi abbiamo cercato la felicità in oggetti falsi: nelle creature staccate da Dio, invece di cercarla nelle creature, sotto la legge di Dio. In tal modo, nella stessa confusione e nel disgusto che tiene dietro al peccato, si nasconde un germe di possibile risveglio spirituale. Quando un'anima s'accorge mentre opera come una bestia, che potrebbe vivere come un angelo, è vicina a conoscere se stessa. Il figlio prodigo della parabola (S. Luca, 15), dopo di essersi nutrito di ghiande, cominciò a sospirare verso il pane della casa paterna.

Con il valore del sacrificio.

lunedì 15 febbraio 2021

I SETTE BECCHINI DELL'ANIMA...

 


Ecco l'esame di coscienza, sopra i sette peccati capitali che si potrebbero chiamare i sette becchini dell'anima.

Superbia.

La superbia è un amore disordinato della propria eccellenza. Essa, quindi, detronizza Dio dall'anima e intronizza l'« io ». « Nessun Dio, nessun padrone. Io sono Dio. Io sono il mio proprio padrone ». Gli uomini sono come spugne. Come una spugna può contenere quanta acqua secondo la capacità. così ogni uomo può avere l'onore che si merita. Tanto l'uomo come la spugna raggiungono presto il punto di saturazione. Quando una spugna passa quel punto, comincia a gocciolare. Quando un uomo passa quel punto, non è lui che porta l'onore, è l'onore che porta lui. La gente superba esagera le sue personali qualità, parla di se stessa, delle sue imprese,è gelosa di chiunque ottenga onore e quindi lo rubi a lui. Simili persone cadono in un sacco di errori. L'invidioso non s'accorge che il suo criticare gli altri equivale a criticare se stesso. Chi accusa gli altri d'infedeltà, di gelosia, di superbia, generalmente commette tutti questi peccati. Egli proietta sopra gli altri i propri difetti e nel giudicare gli altri, resta giudicato lui stesso. Leggete queste domande lentamente e rispondete sinceramente.

mercoledì 5 aprile 2017

Fulton John Sheen, nato Peter John (El Paso, 8 maggio 1895 – New York, 9 dicembre 1979), è stato un arcivescovo cattolico e scrittore statunitense. Fu uno dei primi e più celebri telepredicatori cattolici, prima via radio e successivamente per televisione




Il 2 Ottobre 1979, nella cattedrale St. Patrick di New York,  davanti a un'immensa folla di fedeli venuti a salutare il Sovrano Pontefice, avanza faticosamente, tra i vescovi americani, un venerabile ottuagenario che inizia a inginocchiarsi. San Giovanni Paolo II lo rialza e lo abbraccia dicendo: « Ha scritto e parlato bene del Signore GESÙ CRISTO. Lei è un figlio leale della Chiesa. » La folla è toccata dal gesto, ma il prelato è commosso dalle parole del Papa: nulla poteva rallegrare di più mons. Fulton Sheen, al termine della sua vita tutta dedicata all'amore di GESÙ CRISTO e della sua Chiesa. Secondo le sue proprie parole: « La Chiesa è il Tempio della Vita e io ne sono una pietra viva; essa è l'Albero dal Frutto Eterno e io ne sono un ramo; è il Corpo mistico di Cristo sulla terra, di Cui io sono membro. La Chiesa è quindi per me più di quanto sono io per me stesso... Essa mi assorbe a tal punto che i suoi pensieri sono i miei pensieri, i suoi amori i miei amori, i suoi ideali i miei ideali. Considero il fatto di condividere la sua vita come il più grande dono che Dio mi abbia mai fatto, come considererei il fatto di perdere la sua vita come la più Mons. Fulton Sheen grande disgrazia che potesse accadermi... La mia vita è la sua vita, il mio essere è il suo essere, essa ha il mio amore, la mia dedizione. »
Mons. Sheen è venuto al mondo l'8 maggio 1895, a El Paso (Illinois, Stati Uniti), primogenito di quattro figli maschi. Il giorno del suo Battesimo, viene posto sull’altare della Vergine in segno di speciale consacrazione alla Regina del Cielo. Riceve allora i nomi di Peter John, ma verrà comunemente chiamato con il cognome da nubile di Sua madre, Fulton, ed è con questo nome che sarà Conosciuto. Per tutta la sua vita, sarà riconoscente di aver avuto genitori profondamente cattolici. « Le influenze più proficue, scriverà, sono quelle inconsapevoli, non intenzionali, quando nessuno sta guardando, o quando la reazione alla buona azione non è ricercata. Tale è l'influenza a lungo termine di una madre casalinga; adempiendo ai suoi doveri quotidiani con amore e spirito di sacrificio, lascia la sua traccia impressa nei figli, traccia che si approfondisce con gli anni. »
Fulton segue una formazione scolastica classica e si dimostra sotto tutti gli aspetti un allievo eccellente. Durante l'estate, aiuta suo padre nella fattoria, nonostante non sia attratto da questi lavori perché i suoi centri d'interesse sono piuttosto intellettuali. Un vicino dice un giorno a suo padre: «Il tuo figlio maggiore non varrà mai nulla: ha sempre il naso in un libro. » Dopo i suoi studi secondari, il giovane entra all'università, dove i suoi successi gli valgono una borsa di studio in vista del conseguimento di un dottorato. Egli ha tuttavia percepito la chiamata del Signore al sacerdozio. Chiede consiglio a un buon prete, padre Bergan, che gli risponde con chiarezza: « Rinuncia alla tua borsa di studi: ecco quello che il Signore vuole che tu faccia. E se riporrai in Lui la tua fiducia, riceverai, dopo la tua Ordinazione, una formazione universitaria ancora migliore. » Fulton decide allora di entrare in seminario; non lo rimpiangerà mai.
Un tempo notevole