venerdì 3 luglio 2015

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi -2Cor 12, 7-10 - Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo




Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia.
A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.

Parola di Dio

Riflessione

Paolo in questa lettera mette a nudo i suoi sentimenti e i suoi tormenti... ma la sua affermazione: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze”, oggi potrebbe essere vista come l'affermazione di un masochista. Noi infatti tendiamo a vantarci solo dei nostri successi: sul lavoro, con i soldi, con le donne, per le case, le automobili, gli amici... mai dei nostri disastri. Paolo invece si vanta della spina nella carne. Per me sono parole incoraggianti, sono parole che ti aiutano a non gettare la spugna.
I tanti mali che ci affliggono: sofferenze spirituali, delusioni, scoraggiamenti, tentazioni, cadute, paure, problemi di salute, incidenti... non sono altro che spine nel fianco. Spesso vorremmo che le cose andassero diveramente e allora lottiamo per farle andare secondo i nostri desideri, ma più ci sforziamo, più andiamo a fondo... Non accettiamo o accettiamo a fatica, che sia Dio a decidere sul nostro futuro, vogliamo avere sempre noi il controllo della barca.
E allora, che fare?... Forse dovremmo provare a vedere tutti questi guai come un'opportunità che Dio ci offre per crescere in umiltà; come sappiamo l'umiltà non è una virtù molto gettonata!!! La superbia invece è molto più in voga... ma è un brutto male, causa tante sofferenze e impedisce di crescere in santità. Con la superbia il cuore diventa così duro che, se fosse una spugna e lo si gettasse in una vasca piena d'acqua, rimarrebbe asciutto.
A volte però, sembra che il buon Dio faccia con noi un gioco crudele: ci porta all'estremo della sopportazione. Ma è proprio in questi momenti che scopriamo la nostra impotenza a gestire certi eventi, a risolvere certe situazioni... è in questi momenti che scopriamo le nostre fragilità e le nostre miserie... ed è in questi momenti che sperimentiamo la potenza di Dio; Lui ci salva all'ultimo minuto per farci capire che il merito è solo ed esclusivamente Suo. Certo, a volte viene anche da pensare che il buon Dio ci maltratti un po' troppo!!!... Mi ricordo quando ero bambina e giocavo con una certa pallina magica di gomma... mi divertivo a sbatterla in terra e, più la sbattevo forte, più rimbalzava in alto... Ecco, così si comporta Gesù con noi... ci sbatte forte a terra per farci salire più vicino a Lui.
Se non ci fossero le spine saremmo come delle Ferrari con i freni di una 600... Alla prima curva ci ritroveremmo nell'altro mondo!!! Ma Dio pensa a tutto... Prevenire è meglio che curare!!! Vantarsi delle proprie debolezze è un po' come diventare bambini... i bambini non hanno vergogna di dire ai genitori che hanno paura del buio o dei tuoni, così Gesù vuole la nostra piccolezza e la nostra fiducia per venire in nostro aiuto. Se facciamo i suberbi credendo di cavarcela da soli, se vogliamo fare a meno di Lui... stiamo pur certi che Dio ci lascerà bollire nel nostro brodo. Dobbiamo metterci bene in testa che la grandezza di Dio si rivela nei piccoli. E' facile infatti costruire grandi opere con uomini potenti e con tanti soldi... la cosa difficile è costruire grandi cose con dei disgraziati e senza soldi... Solo Gesù è stato capace di trasformare uomini ignoranti e grezzi in dodici Apostoli straordinari.
Chiediamo al buon Dio di rafforzare la nostra fede perché anche a noi basti la sua “Grazia”... chiediamogli il dono della pace interiore per affrontare ogni tribolazione con più leggerezza, senza farci prendere dal panico o dall'isterismo... La pace che Dio mette nel cuore di ogni Suo amico è la Grazia più bella che un cristiano possa desiderare, è quella grazia che ti rende forte in ogni momento, anche e sopratutto in quelli difficili.
Oh mio Gesù, non permettere che mi stacchi da te, non permettere che mi allontani dalla sorgente della salvezza; aiutami ad accettare le mie povertà riponendo la mia fiducia in te solo, perché Tu solo sei la vera forza e la vera gioia della mia vita.
Mi abbandono a te con la certezza che Tu avrai cura di me e renderai fecondo questo mio momento di disagio; e perdonami se non sempre riesco a gioire di stare con Te sulla Croce.
Pace e bene

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