Gesu'
torna in terra e apre un ambulatorio medico. Il primo giorno
nella sala d'attesa tutti si chiedono come sara' il nuovo medico.
Dopo poco Gesu' si affaccia e chiama: "Avanti il primo!".
Entra un signore in carrozzella che dice: " Dottore, ho un mal
di gola fastidioso... ". Gesu' lo interrompe alzandosi, chiude
la porta ed esclama: "Ma tu non puoi camminare!". "Si'
- dice il paziente - dalla nascita. Ma .. dicevo .. quel pizzicore
alla gola ...". "Alzati e cammina - lo interrompe
nuovamente". "Ma... ". "Silenzio! Ho detto alzati
e cammina!". Il paziente, incredibilmente, si alza in piedi,
saluta, ringrazia Gesu' ed esce. Gli altri, vedendolo, gli chiedono:
"Allora, com'e' questo nuovo dottore?". E il miracolato:
"Come tutti quegli altri. Non mi ha neanche visitato!".
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Don
Angelo, il nuovo giovane prete della parrocchia, è molto nervoso ed
agitato per la sua prima Messa. Chiede consiglio al suo vescovo e
questi gli suggerisce di mettere alcune gocce di vodka nell’acqua
per la Messa. Detto fatto. Il giovane prete si sente un leone e
riesce a stupire i suoi parrocchiani con una predica travolgente.
Rientrato di sera in canonica trova, però, una lettera del vescovo:
“Caro don Angelo:
– La
prossima volta metta gocce di vodka nell’acqua e non gocce d’acqua
nella vodka, e non metta limone e zucchero sul bordo del calice;
– Il
mantello di Gesù non deve essere usato come tovagliolo;
– I
comandamenti sono 10 e non 12;
– Gli
apostoli sono 12 e non 10;
– Non
bisogna chiamare la croce come “quella T grande”;
– Non
si deve chiamare Gesù Cristo e i suoi discepoli come “GC e la sua
band”;
– Non
sta bene chiamare Giuda come “quel figlio di ...”;
– Il
Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono “il Vecchio, il
Giovane e Colombo”;
– Quella
casetta di legno nell’angolo della chiesa è il confessionale e
non la toilette;
– L’iniziativa
di chiamare il pubblico a battere le mani è stata lodevole, però
ballare la macarena e fare il trenino mi sembra esagerato;
– L’acqua
santa serve per benedire e non per rinfrescare la nuca;
– Le
ostie vanno distribuite ai fedeli e non devono essere usate come
stuzzichini ed accompagnamento per il vino;
– Quello
sulla croce è Gesu Cristo e non Che Guevara;
– Berlusconi
è proprietario di Mediaset e del Governo Italiano, ma non della
Chiesa Cattolica;
– Quando
ha caldo eviti di farsi aria tirando su la tonaca.
– I
peccatori quando muoiono vanno all’inferno e non a farsi ...
benedire;
– Le
ricordo ancora che la Messa deve durare 1 ora circa e non due tempi
di 45 minuti ciascuno e che quello seduto accanto a lei, che ha
chiamato “travestito in gonna rossa”, ero io!
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Un
signore era molto devoto dell'angelo custode. Un giorno, dovendo fare
un viaggio in aereo, si recò all'aeroporto, e mentre stava per
salire sull'aereo sentì una voce che gli diceva: «Non prendere
quest'aereo, prendi il volo successivo!». Ascoltò la voce e aspettò
l'altro volo, poi decise di non partire. La sera, alla televisione,
sentì che quell'aereo era precipitato. Decise allora di partire con
la nave. Stava per salire in nave e sentì la solita voce che gli
diceva: « Non partire con questa nave, parti domani! ». Sempre
docile, ascoltò la voce. La sera, al telegiornale annunciarono che
quella nave sì era capovolta e aveva causato molti morti e feriti.
Decise quindi di partire con il treno; giunto alla stazione, stava
per salire sul treno e ancora la voce gli disse: «Non prendere
questo treno, prendi un'altra corsa ». Stava aspettando l'altra
corsa quando sentì annunciare che quel treno era deragliato. Allora
quel signore esclamò: «Ti ringrazio, angelo custode: mi hai salvato
dall'aereo, mi hai salvato dalla nave, mi hai salvato dal treno; una
cosa vorrei sapere: dove ti eri cacciato il giorno che mi sono
sposato? »
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Tre
parroci: un francese, un inglese e un napoletano, nel quadro di un
programma di scambi di esperienze ministeriali fra pastori europei,
si incontrano per discutere il modo in cui ciascuno decide sulle
proprie finanze e su quanto destinano per le opere di carità. Il
prete francese dice: “E’ semplice. Traccio un cerchio intorno a
me, getto in aria i soldi delle collette e tutto ciò che cade
dentro il cerchio è per me, il resto va per le opere di carità!”.
Quello inglese: “Io, invece, traccio un cerchio e lancio in aria il
ricavato delle collette. Tutto quello che cade dentro il cerchio è
per le opere del Signore, quello che cade al di fuori è per i miei
bisogni!”.
Il
parroco napoletano dice: “Voi siete troppo complicati! Io, invece,
non traccio nessun cerchio, lancio in aria i soldi delle collette, e
poi dico al Signore: “Signore, prenditi tutto quello di cui hai
bisogno, il resto sarà per me!”. E così, tutto quello che cade
in terra, io lo considero come un dono che il Signore mi fa!”.
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In
una scuola materna gestita da suore, ogni anno il vescovo andava a
visitare l'Istituto. Per l'occasione
le
suore insegnavano ai bambini qualche preghiera da recitare al
vescovo. Poiché erano passati diversi anni, non sapevano più che
cosa insegnare. Una suora, dato che la Superiora era un po'
preoccupata, le dice: « Madre, perché non insegniamo il Credo? ».
« E’ troppo lungo da insegnare a bambini così piccoli!»,
risponde la Madre. «Madre, mi è venuta un'idea: prendiamo dieci
bambini, li mettiamo in fila e ne insegniamo un pezzo a ciascuno;
tutti insieme lo reciteranno completo». « Buona idea!». Preparano
tutto, arriva il vescovo, prende il primo bambino in braccio e gli
chiede: «Che cosa mi racconti quest'anno? ». « Io credo in Dio
Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra ». « Bravo, vai
avanti ». « Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e
della terra». «Ma, continua: e in Gesù Cristo...».
«
No », dice il bambino, « in Gesù Cristo crede quello che viene
dopo di me».
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Un
milanese, un romano e un napoletano si incontrano in un bar e stanno
bevendo qualcosa insieme. All’improvviso il milanese dice agli
altri due:
– Avete
visto quello al tavolino di fronte al nostro? È Gesù Cristo.
– Ma
che cosa dici, come fa ad essere Gesù Cristo.
– Ma
sì, guardalo bene, è identico. Ha la barba, la tunica... È
Gesù sicuramente! Il milanese si alza, si dirige verso l’uomo al
tavolino e insistentemente gli dice:
– Dimmi
la verità, tu sei Gesù?
– Guarda,
effettivamente sono Gesù, però per cortesia parla a bassa voce e
non dire a nessuno chi sono perché sennò succede uno scandalo
impressionante in questo bar. Se lo venisse a sapere qualcuno che
sono qui... Il milanese, folle di gioia, gli dice:
– Senti,
ho una gravissima lesione al ginocchio che mi sono fatto da piccolo
facendo sport. Per favore, curami.
Gesù
gli mette la mano sul ginocchio e lo cura. Il milanese torna al suo
tavolo con gli altri amici e chiaramente racconta tutto al romano e
al napoletano. Il romano si alza e correndo va al tavolo da Gesù e
gli dice:
– Ahò,
m’ha detto er milanese che sei Gesù Cristo. Senti, io c’ho ‘n
occhio di cristallo e nun ce vedo. Per cortesia, curamelo. Gesù gli
mette la mano sull’occhio malato e lo guarisce. Il romano torna al
suo tavolo e racconta tutto ai suoi amici. Gesù incomincia a
pensare che in breve tempo si dirigerà da lui anche il napoletano
volendo, come gli altri, che lo curi. Ma il tempo passa e il
napoletano non va. Gesù, un po’pensieroso e incuriosito sul
perché il napoletano non vada da lui, si alza e si dirige verso il
tavolo dei tre. Mettendo una mano sulla spalla al napoletano gli
dice:
– Amico,
e tu perché non...? Il napoletano si mette in piedi di scatto e in
maniera brusca gli dice:
– UHÈ,
UHÈ, UHÈEEEEE!!! NON MI TOCCARE CHE SONO A CASA IN MALATTIA!!!
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