MADONNA
DEI SETTE DOLORI
Venerata
nella cappella dell’Arciconfraternita dei Servi di Maria in Sassari
(Chiesa
di Sant’Antonio Abate)
Fra
tanti titoli e celebrazioni mariane, il più vicino alla realtà
umana è quello di “Beata Vergine Maria Addolorata”, perché
evoca emozioni e sentimenti che tutti sentiamo vibrare, e perché
ognuno di noi nella sua vita è stato toccato dalla sofferenza.
I
Vangeli presentano la Vergine intimamente unita al destino di
passione e sofferenza del Figlio. La sua vita è segnata dal dolore:
vive poveramente, partorisce in una grotta, fugge in esilio, vive a
Nàzaret dedita al lavoro nascosto. I Vangeli poi danno spazio a tre
episodi che esplicitano il dolore di Maria: la profezia di Simeone,
lo smarrimento di Gesù nel tempio, la presenza ai piedi della croce.
Maria,
in questo modo, partecipa attivamente al mistero della nostra
redenzione. Sul Calvario ella è accanto alla Croce: «Stava in
pianto la Madre Addolorata presso la Croce, da cui pendeva il Figlio»
(Stabat Mater). Per Maria è una prova terribile, più dura di quella
di Abramo al sacrificio di Isacco, ma rimane in piedi.
Sul
Calvario, mentre si compiva il grande sacrificio di Gesù, si
potevano guardare due vittime: il Figlio, che sacrificava il corpo
con la morte, e la Madre Maria, che sacrificava l'anima insieme alla
passione del Figlio. Il Cuore della Vergine era il riflesso dei
dolori di Gesù. D'ordinario la madre sente le sofferenze dei figli
più delle proprie. Quanto dovette soffrire la Madonna a vedere
morire Gesù in Croce! Dice san Bonaventura che tutte quelle piaghe
ch'erano sparse sul corpo di Gesù, erano nello stesso tempo tutte
unite nel Cuore di Maria. Più si ama una persona e più si soffre
nel vederla soffrire. La sua fede è incrollabile, senza riserve.
Adesso il “sì” dell'annunciazione diventa esplicito consenso al
sacrificio del Figlio e partecipazione al suo amore redentore verso
tutti gli uomini.
Ai
piedi della Croce Maria coopera con il Figlio alla nostra redenzione.
Ella è la nuova Eva, colei che ci guida alla vita. Ella completa
nella sua persona – come scrive l'apostolo Paolo – ciò che manca
alla passione del suo Figlio (Col 1,24). La maternità divina verso
Cristo si dilata nella maternità universale. Maria accoglie nel suo
materno amore tutti gli uomini e coopera alla loro rigenerazione e
alla formazione dei figli di Dio (cfr. Lumen Gentium, 61).
Di
fronte a questo mistero di amore sorge spontaneo un senso di viva e
filiale gratitudine verso la Madre Addolorata. Essa è il modello
della Chiesa e dei cristiani: salda nella fede, forte nella speranza,
ardente nella Carità. La nostra riconoscenza verso la Madonna sia
almeno questa: meditare e compatire i suoi dolori. Gesù rivelò alla
beata Veronica da Binasco che molto si compiace nel vedere compatita
la Madre sua, perché gli sono care le lacrime che Ella sparse sul
Calvario. La stessa Vergine si dolse con Santa Brigida che sono molto
pochi coloro che la compatiscono e la maggior parte dimentica i suoi
dolori; onde le raccomandò tanto di aver memoria delle sue pene.
Preghiamo
Maria perché ci insegni a unire le nostre sofferenze a quelle del
Figlio, come ha fatto lei, come prega la sequenza dello “Stabat
Mater”: « Uniscimi al tuo dolore per il Figlio tuo divino, che per
me ha voluto patire. Ferisci il mio cuore con le sue ferite,
stringimi alla sua croce, inebriami del Suo sangue. Santa Madre, deh
voi fate, che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore».
Riscopriamo
il valore salvifico della Croce, soprattutto quando la sua ombra si
allunga sopra le nostre giornate: con l'offerta delle nostre
sofferenze noi ci uniamo alla passione di Cristo per la salvezza
dell'umanità.
Chiediamo
a lei che ci dia la sua stessa fede e il Suo amore solidale.
Chiediamole che ci apra gli occhi, perché vediamo le sofferenze
nascoste dei fratelli; che ci apra le orecchie, perché sappiamo
ascoltare il grido silenzioso dei disperati, che ci apra la bocca,
perché sappiano pronunciare parole d'amore; che ci guarisca le mani
rattrappite, perché sappiamo compiere gesti d'amore.
O
Madre, sorgente di amore, fa' ch'io viva il tuo martirio, fa' che io
pianga le tue lacrime. Fa' che arda il mio cuore nell'amare il Cristo
Dio, nel consolare i miei fratelli. Amen.
O
Vergine Addolorata
Il
beato Miguel Augustin Pro (nato il 13 gennaio 1891, in Messico)
compose la seguente preghiera il 13 novembre 1927, a Città del
Messico, dieci giorni prima di morire ucciso dai miliziani
governativi. È stato beatificato da Giovanni Paolo II il 25
Settembre 1988.
Lasciami
vivere accanto a te, Madre mia, per tenere compagnia alla tua
solitudine e al tuo profondo dolore!
Lasciami risentire nella mia
anima il pianto doloroso dei tuoi occhi e l'abbandono del tuo Cuore!
Non
voglio sul cammino della mia vita gustare la letizia di Betlemme,
adorando il Bambino Gesù, nelle tue braccia Verginali.
Non
voglio godere nella tua umile casa di Nàzaret della cara presenza di
Gesù Cristo.
Né
voglio unirmi al coro degli angeli nella tua gloriosa assunzione!
Voglio
nella mia vita gli scherni e le beffe del Calvario; voglio la lenta
agonia del Figlio tuo, il disprezzo, l'ignominia, l'infamia della
croce.
Voglio,
o Vergine Addolorata, stare vicino a te, in piedi, per fortificare il
mio spirito con le tue lacrime, consumare il mio sacrificio col tuo
martirio, sostenere il mio cuore con la tua solitudine, amare il mio
e tuo Dio con l'immolazione di tutto il mio essere.
Amen.
ROSARIO
DEI SETTE DOLORI DI MARIA
PRIMO
DOLORE: Maria nel tempio accoglie la profezia di Simeone.
Dal
Vangelo secondo Luca
Simeone
parlò a Maria, madre di Gesù: «Egli è qui per la rovina e la
risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, perché
siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada
trafiggerà l'anima». (Lc 2,34-35)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
O
Dio, speranza degli uomini, che per mezzo di Simeone, uomo giusto,
hai predetto alla Vergine Maria un'ora di tenebra e di dolore,
concedi a noi di mantenere salda la fede nel tempo del dubbio e della
prova. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SECONDO
DOLORE: Maria fugge in Egitto con Gesù perseguitato da Erode.
Dal
Vangelo secondo Matteo
Un
angelo apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con
te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non
ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte
e fuggì in Egitto. (Mt 2,13-14)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
O
Dio, che affidasti a Maria e a Giuseppe la custodia del tuo unico
figlio, perseguitato da
Erode,
concedi a noi di essere intrepidi difensori dei nostri fratelli
oppressi dall'ingiustizia e
vittime
della violenza. Per Cristo nostro Signore. Amen.
TERZO
DOLORE: Maria cerca Gesù smarrito nel tempio.
Dal
Vangelo secondo Luca
Trascorsi
i giorni della Festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il
fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne
accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di
viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non
avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. (Lc
2,43-45)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
Padre
santo, con sapiente disegno hai disposto che la beata Vergine
sperimentasse il dolore dello smarrimento del Figlio e lo ritrovasse
nel Tempio intento a compiere la tua volontà: concedi a noi, ti
preghiamo, di cercare Cristo con generoso impegno e di scoprirlo
nella tua Parola e nel mistero della Chiesa. Per Cristo nostro
Signore. Amen.
QUARTO
DOLORE: Maria incontra Gesù sulla via del Calvario.
Dal
Vangelo secondo Luca
Mentre
conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirene e gli misero
addosso la croce da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una gran folla
di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su
di lui. (Lc 23,26-27)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
Padre
Santo, sotto il cui sguardo di amore, tuo Figlio, servo obbediente,
ha incontrato sulla via
del
Calvario la Madre addolorata: suscita in noi il sincero desiderio di
seguire Cristo portando la
nostra
croce e di andare incontro ai fratelli che soffrono. Per Cristo
nostro Signore. Amen.
QUINTO
DOLORE: Maria sta presso la croce del Figlio.
Dal
Vangelo secondo Giovanni
Stavano
presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di
Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la Madre e lì
accanto il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco
tuo figlio». Poi disse al discepolo: « Ecco la tua madre» . (Gv
19,25-27a)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
O
Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce,
fosse presente la sua Madre addolorata: fa' che, associati con lei
alla passione di Cristo, partecipiamo alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
SESTO
DOLORE: Maria accoglie tra le braccia Gesù deposto dalla croce.
Dal
Vangelo secondo Matteo
Venuta
la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale
era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e
gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse
consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un
candido lenzuolo. (Mt 27,57-59)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
Padre
misericordioso, che nell'ora della prova hai consolato la Madre
desolata: donaci lo spirito di consolazione, perché sappiamo
consolare i fratelli che vivono nella solitudine o gemono
nell'afflizione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SETTIMO
DOLORE: Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù in attesa della
risurrezione.
Dal
Vangelo secondo Giovanni.
l
discepoli presero il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme
con oli aromatici. Nel luogo dove era stato crocifisso vi era un
giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era
stato ancora deposto. Là deposero Gesù. (Gv 19,40-42a)
«Padre
nostro» e sette «Ave Maria», «Gloria» e «Gesù mio»
Orazione:
O
Dio, nel sepolcro nuovo - segno di vergine terra - hai posto il seme
della nuova creazione: concedici di essere portatori di speranza e
testimoni della vita nuova operata in noi da Cristo risorto. Per
Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera
O
Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla Croce,
fosse presente la tua Madre Addolorata; fa che la tua Santa Chiesa,
associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria
della risurrezione.
Egli
è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli.
Amen
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