C'è un'idea di misericordia
secondo lo spirito del mondo e c'è la Misericordia secondo lo
Spirito di Dio.
Molti, partendo dal fatto che
Dio è buono e perdona, si sentono autorizzati e pretendono
autorizzare tutti a fare quello che vogliono, tanto alla fine non ci
potranno essere conseguenze gravi e irrimediabili, altrimenti Dio non
sarebbe più buono e misericordioso. Così con sorprendente facilità
e ingenuità si sente dichiarare pubblicamente che la tale o tal
altra persona deceduta è ormai felice, ha finito di soffrire, gode
senz'altro della visione di Dio... L'ingenuità e la stoltezza di
simili affermazioni sta nel fatto di non comprendere la formidabile
profondità e grandezza del libero rapporto d'amore che il Creatore
vuole instaurare con la sua creatura. Dio vuole che liberamente noi
possiamo dirgli di si o di no, e farà il possibile e l'impossibile
perché gli diciamo di si, ma se ostinatamente insistiamo a dirgli di
no fino all'ultimo istante utile concesso alla scelta, è come se la
Giustizia di Dio si vedesse costretta a dire basta alla Misericordia,
perché spingersi oltre un certo limite significherebbe violare le
regole del gioco ossia la nostra libertà. Può così accadere che
Dio sia costretto a lasciare che l'uomo, irrimediabilmente deciso nel
suo rifiuto, sperimenti l'eterna e dolorosa conseguenza della sua
scelta.
La pericolosità dell'idea di
misericordia secondo lo spirito del mondo sta nel fatto di illudere
l'uomo sulla natura fondamentale del suo rapporto con Dio, nel senso
che gli fa erroneamente credere che le sue scelte non siano da
interpretare come un si o un no all'amore di Dio e che queste scelte
non comporteranno alla fine un si o un no definitivo la cui
conseguenza sarà la beatitudine o l'inferno.
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