[...]
È questa la testimonianza che devo e voglio dare al mondo intero,
per la maggior Gloria di Dio è per la salvezza di chiunque voglia
aprire il proprio cuore al Signore. Affinché molte anime, consacrate
a Dio, ravvivino il fuoco dell’amore per Cristo, sia quelle che
hanno nelle loro mani il potere di farlo scendere sulla terra per
essere nostro nutrimento, sia le altre, affinché perdano l’uso di
riceverlo "per abitudine" e rivivano il meraviglioso
stupore dell’incontro quotidiano con l’amore. Affinché i miei
fratelli e sorelle laici di tutto il mondo vivano il più grande dei
Miracoli con il cuore: la celebrazione della Santa Eucaristia.
Era
la vigilia del giorno dell’Annunciazione e noi tutti del nostro
gruppo eravamo andati a confessarci. Alcune signore del gruppo di
preghiera non riuscirono a farlo e rimandarono la confessione al
giorno seguente, prima della Santa Messa.
Quando
il giorno seguente giunsi in chiesa con un po’ di ritardo, il
signor Arcivescovo e i sacerdoti stavano entrando già nel
presbiterio. In quel momento la Vergine disse [...]: "Oggi
per te è un giorno di apprendistato e voglio che tu faccia molta
attenzione perchè, di ciò che sei testimone oggi, dovrai farne
partecipe l'umanità".
[...]
Il
signor Arcivescovo cominciò la Santa Messa e giunto all'Atto
Penitenziale, la SS. Vergine disse: "Dal
profondo del tuo cuore, chiedi perdono al Signore per tutte le tue
colpe, per averlo offeso, così potrai partecipare degnamente a
questo privilegio di assistere alla Santa Messa".
Per
una frazione di secondo pensai: "Sono in grazia di Dio, mi sono
appena confessata ieri sera". La Madonna rispose:- "E
tu credi che da ieri sera non hai offeso il Signore? Lascia che ti
ricordi alcune cose. Quando stavi uscendo per venire qui, la ragazza
che ti aiuta ti si avvicinò per chiederti alcune cose, e poiché eri
in ritardo, sbrigativamente le rispondesti in modo non molto cortese.
E' stata una mancanza di carità da parte tua, e dici di non avere
offeso Dio...?
Nella
strada che hai fatto per venire qui, un autobus ti ha attraversato la
strada e ti ha quasi urtato e tu ti sei espressa in maniera poco
conveniente contro quel pover'uomo, invece di venire in chiesa a fare
le tue orazioni, preparandoti per la Santa Messa. Hai mancato di
carità e hai perso la pace, la pazienza. E dici di non aver offeso
il Signore?...
E
arrivi all'ultimo momento, quando già la processione dei celebranti
sta uscendo per celebrare la Messa... e stai per parteciparvi senza
una previa preparazione...".
[...]
"Perchè
arrivare all'ultimo momento? Dovreste essere qui prima, per poter
fare una preghiera e chiedere al Signore di mandare il Suo Santo
Spirito, perchè vi conceda uno spirito di pace che scacci via lo
spirito del mondo, le preoccupazioni, i problemi e le distrazioni, e
poter essere così capaci di vivere questo momento tanto sacro.
Invece arrivate quasi all'inizio della celebrazione e vi partecipate
come se andaste ad assistere ad un evento qualsiasi, senza nessuna
preparazione spirituale. Perché? E' il miracolo più grande, e voi
avete la possibilità di vivere il momento del più grande regalo da
parte dell'Altissimo, ma non lo sapete apprezzare".
[...]
Era
un giorno di festa e si doveva recitare il Gloria. Nostra Signora
disse: "Glorifica
e benedici con tutto il tuo amore la Santissima Trinità,
riconoscendoti una Sua creatura".
[...]
Arrivò
il momento della Liturgia della Parola e la Vergine mi fece ripetere:
"Signore,
voglio oggi ascoltare la Tua Parola e dare frutto abbondante; che il
Tuo Santo Spirito mondi il terreno del mio cuore, perchè la Tua
Parola cresca e si sviluppi, purifica il mio cuore perchè sia ben
disposto".
"Voglio
che tu stia attenta alle letture e a tutta l'omelia del sacerdote.
Ricorda che la Bibbia dice che la Parola di Dio non ritorna senza
aver dato frutto. Se stai attenta, resterà qualcosa in te di tutto
quello che ascolti. Devi cercare di ricordare tutto il giorno quelle
Parole, che hanno lasciato in te un’impronta. Potranno essere una
volta due frasi, poi sarà l'intera lettura del Vangelo, qualche
volta solo una parola, da assaporare per il resto del giorno; questo
si farà carne in te perchè è questa la maniera di trasformare la
vita, e fare in modo che la parola di Dio trasformi".
"E
ora, dillo al Signore che sei qui per ascoltare ciò che tu vuoi che
Egli dica oggi al tuo cuore".
Ringrazio
nuovamente Dio perché mi dà l’opportunità di ascoltare la Sua
Parola; chiedo perdono per aver mantenuto un cuore tanto duro per
così tanti anni e per aver insegnato ai miei figli ad andare alla
Messa la domenica perché così comandava la Chiesa, e non per amore
e per il bisogno di riempirsi di Dio...
Io
che avevo assistito a tante Eucaristie, più che altro come un
obbligo, e avevo creduto con questo di essere salva... Di viverla,
nemmeno per sogno, di porre attenzione alle letture e alla omelia del
sacerdote ancor meno. Quale dolore ho provato per tanti anni persi
inutilmente, a causa della mia ignoranza!... Quanta superficialità
nelle Messe alle quali assistiamo quando c’è un matrimonio, o una
Messa da morto, oppure perché ci teniamo a farci vedere dagli altri!
Quanta ignoranza riguardo questa nostra Chiesa e riguardo i
Sacramenti! Quanto spreco nel voler istruirci e coltivarci nelle cose
del mondo, che in un momento possono sparire senza che nulla rimanga,
e che alla fine della vita non ci servono neanche ad aggiungere un
minuto alla nostra esistenza! Ma di quello che ci farà guadagnare un
poco di cielo sulla terra e poi la vita eterna, non sappiamo niente!
E ci consideriamo uomini e donne istruiti...!
Un
attimo dopo si arrivò all'Offertorio e la Vergine Santissima disse:
"Recita
così: «Signore,
Ti offro tutto ciò che sono, quello che ho, quello che posso, tutto
pongo nelle Tue mani. Eleva Tu, Signore, quel poco che io sono. Per i
meriti del Tuo Figlio, trasformami, Dio Altissimo. Ti supplico per la
mia famiglia, per i miei benefattori, per ogni membro del nostro
apostolato, per tutte le persone che ci combattono, per quelli che si
raccomandano alle mie povere preghiere... Insegnami ad umiliare il
mio cuore affinché il loro cammino sia meno duro!» E'
così che pregavano i Santi e così voglio che facciate voi".
[...]
All'improvviso,
cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo visto
prima. Era come se dal fianco di ogni persona che si trovava nella
Cattedrale, uscisse un'altra persona. La chiesa si riempì così di
varie persone giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si
diressero fino al corridoio centrale procedendo poi verso l'altare.
Disse
nostra Madre: "Osserva,
sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che si trovano qui.
E' il momento nel quale il vostro Angelo Custode porta le vostre
offerte e preghiere all'Altare del Signore".
[...]
Alcuni
di loro portavano un vassoio d'oro con qualcosa che risplendeva di
una luce bianco-dorata. Disse la Vergine: "Sono
gli angeli Custodi che stanno offrendo questa Santa Messa per molte
varie intenzioni, di quelle persone che sono coscienti di ciò che
significa questa celebrazione, di quelle che hanno qualcosa da
offrire al Signore...
In
questo momento..., offrite le vostre pene, i vostri dolori, le vostre
speranze, le vostre gioie e tristezze, le vostre richieste.
Ricordatevi che la Messa ha un valore infinito, quindi siate generosi
nell'offrire e nel chiedere".
Dietro
ai primi Angeli, ne venivano altri che non avevano niente nelle mani,
le avevano vuote. Disse la Vergine: "Sono
gli Angeli delle persone che pur essendo qui, non offrono mai niente,
che non sono interessate a vivere ogni momento liturgico della Messa
e non hanno offerte da portare all'altare del Signore".
Per
ultimi, vi erano degli altri Angeli che erano piuttosto tristi, con
le mani giunte in preghiera, ma con gli occhi bassi: "Sono
gli Angeli Custodi delle persone che pur essendo qui, è come se non
ci fossero, vale a dire delle persone che sono venute per forza, che
sono venute perchè si sentono obbligate, ma senza nessun desiderio
di partecipare alla Santa Messa, e così gli Angeli vanno tristemente
perchè non hanno niente da portare all'Altare, salvo le proprie
preghiere.
Non
intristite il vostro Angelo Custode... Pregate molto, pregate per la
conversione dei peccatori, pregate per la pace nel mondo, per i
vostri famigliari, per il vostro prossimo e per quelli che si
raccomandano alle vostre preghiere. Pregate, pregate molto, non solo
per voi, ma anche per gli altri.
Ricordatevi
che l'offerta più gradita al Signore la fate quando offrite voi
stessi come olocausto, affinché Gesù, nello scendere, vi trasformi
con i Suoi propri meriti. Cosa avete da offrire al Padre che sia solo
vostro? Il nulla ed il peccato, ma se vi offrite in unione ai meriti
di Gesù, quell’offerta è gradita al Padre".
[Catalina
vede ora tante persone vestite con tuniche di vari colori; N.d.R.]
Tutti questi si inginocchiavano al canto "Santo, Santo, Santo il
Signore...". Nostra Signora disse: "Sono
tutti i Santi e i Beati del Cielo e fra di essi vi sono anche le
anime dei vostri famigliari che godono già della Presenza di Dio".
[...]
La
Vergine disse: "Ti
colpisce il fatto di vedermi un poco più indietro di Monsignore [il
celebrante; N.d.T.], vero?
Ma così deve essere... Per quanto mi ami, il Figlio Mio non Mi ha
dato la dignità che dà ad un sacerdote, di poterlo continuamente
portare quotidianamente tra le Mie mani, come lo fanno le mani
sacerdotali. Ecco perchè provo un profondissimo rispetto per il
sacerdote e per quel miracolo che Dio realizza per suo mezzo, e che
mi obbliga qui ad inginocchiarmi".
Dio
mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime
sacerdotali, e noi non ne siamo coscienti, e talvolta, nemmeno tanti
di loro!
Di
fronte all'altare cominciarono a presentarsi delle ombre di persone
di colore grigio, che sollevavano le mani verso l'alto. Disse la
Vergine Santissima: "Sono
anime benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per
trovare refrigerio. Non cessate di pregare per loro. Pregano per voi,
ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che dovete pregare
per loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere
eternamente di Lui.
Come
vedi, Io sono qui sempre... La gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi
delle apparizioni, e questo va bene per tutte le grazie che si
ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in nessun luogo
Io sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa. Ai
piedi dell'Altare dove si celebra l'Eucaristia, sempre Mi potrete
trovare; Io rimango ai piedi del Tabernacolo insieme agli Angeli,
perchè Io sto sempre con Lui".
Lo
dico con dolore: la maggioranza degli uomini, ancor più delle donne,
se ne stanno in piedi [durante la consacrazione] con le braccia
incrociate come se dovessero rendere un omaggio al Signore da pari a
pari, da uguale ad uguale. Disse la Vergine: "Dillo
agli esseri umani, che mai un uomo è così davvero uomo come quando
piega le ginocchia davanti a Dio".
Il
celebrante pronunciò le parole della "Consacrazione". Era
una persona di statura normale, ma all'improvviso cominciò a
crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale, tra il
bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella
parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi
lineamenti. Quando sollevò l'Ostia, vidi che le sue mani avevano sul
dorso dei segni, dai quali usciva molta luce. Era Gesù!... Era Lui
che con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante. [...]
Istintivamente
abbassai la testa e Nostra Signora disse: "Non
distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplalo, incrocia il tuo
sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: «Gesù
mio, io credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti
quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano».
Perdono e Misericordia... Adesso digli quanto lo ami, rendi il tuo
omaggio al Re dei Re".
[...]
Non
appena Monsignore pronunciò le parole della Consacrazione del vino,
insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire dei bagliori come
lampi, nel cielo e sullo sfondo. La chiesa non aveva più né tetto,
né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava
nell'Altare.
All'improvviso
sospeso in aria vidi Gesù Crocifisso, dalla testa sino alla parte
bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da
grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un
piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che,
fatto velocemente il giro della chiesa, si posò sulla spalla
sinistra del signor Arcivescovo [il celebrante; N.d.R.], che
continuava ad essere Gesù, perchè potevo distinguere la Sua
capigliatura, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non
vedevo il Suo volto.
In
alto, Gesù Crocifisso, stava con il viso reclinato sulla spalla
destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e
delle ferite. Sul costato destro, all'altezza del petto, vi era una
ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso
destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano
piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli,
muovendosi a destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di sangue
che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato
tutto l'Altare, ma non ne cadde una sola goccia!
In
quel momento la Vergine disse: "Te
l'ho già ripetuto, questo è il miracolo dei miracoli, per il
Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della
Consacrazione, tutta l'Assemblea viene trasportata ai piedi del
Calvario nell'istante della Crocifissione di Gesù".
Può
qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma
tutti siamo là, nello stesso momento nel quale lo stanno
crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per
quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: "Padre,
perdonali perché non sanno quello che fanno!".
A
partire da quel giorno, non mi importa se mi prendono per pazza, io
chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere
con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci quel
privilegio che il Signore ci concede.
Quando
stavamo per cominciare a pregare il Padre Nostro, parlò il Signore,
per la prima volta durante la celebrazione, e disse: "Ecco,
voglio che tu preghi con la maggiore profondità di cui sei capace e
che, in questo momento, ti ricordi della persona o delle persone che
ti hanno causato più male nella tua vita, affinché tu li abbracci e
dica loro con tutto il cuore: «Nel Nome di Gesù io ti perdono e ti
auguro la pace. Nel Nome di Gesù io ti chiedo perdono e desidero la
mia pace». Se questa persona merita la pace, la riceverà e ne avrà
un gran bene; se questa persona non è capace di aprirsi alla pace,
la pace tornerà al tuo cuore. Ma non voglio che tu riceva o dia la
pace ad altre persone, fino a quando non sei capace di perdonare e di
provare quella pace dapprima nel tuo cuore".
"Fate
attenzione a quello che fate"
- continuò il Signore - "Voi
ripetete nel Padre Nostro: perdonaci come noi perdoniamo quelli che
ci offendono. Se siete capaci di perdonare e non, come dicono alcuni,
di dimenticare, state mettendo delle condizioni a Dio. State dicendo:
perdonami soltanto come io sono capace di perdonare, non di più".
Non
so come spiegare il mio dolore, nel comprendere quanto possiamo
ferire il Signore e quanto possiamo fare male a noi stessi con tanti
rancori, con i cattivi sentimenti e le cose brutte che nascono dai
complessi e dalla suscettibilità. Perdonai, perdonai di cuore e
chiesi perdono a tutti quelli che talvolta mi avevano offeso, per
sentire la pace del Signore.
[...]
Arrivò
il momento della Comunione dei celebranti [...] la Vergine disse:
"Questo
è il momento di pregare per il celebrante e per i sacerdoti che lo
accompagnano, ripeti con me: Signore, benedicili, santificali,
aiutali, purificali, amali, abbine cura, sostienili con il tuo
amore... Ricordatevi di tutti i sacerdoti del mondo, pregate per
tutte le anime consacrate...".
Amati
fratelli, questo è il momento in cui dobbiamo pregare perché loro
sono la Chiesa, così come lo siamo anche noi laici. Molte volte i
laici esigono molto dai sacerdoti, però siamo incapaci di pregare
per loro, di capire che sono persone umane, di comprendere e
apprezzare la solitudine che molto spesso può circondare un
sacerdote.
Dobbiamo
capire che i sacerdoti sono persone come noi e che hanno bisogno di
comprensione, di assistenza, che hanno bisogno di affetto e di
attenzioni da parte nostra, perché stanno dando la loro vita per
ognuno di noi, come Gesù, consacrandosi a Lui.
Il
Signore vuole che la gente del gregge che Dio ha affidato loro,
preghi e aiuti il proprio Pastore a santificarsi. Un giorno o
l’altro, quando saremo dall’altra parte, comprenderemo la
meraviglia compiuta dal Signore nel darci dei sacerdoti che ci
aiutano a salvare la nostra anima.
[...]
La
gente cominciò ad uscire dai banchi per andare a comunicarsi [...]
Il Signore mi disse: "Aspetta
un momento, voglio che tu osservi qualcosa...".
Per un impulso interiore alzai gli occhi fino alla persona che andava
a prendere la comunione nella lingua dalle mani del sacerdote. Devo
precisare che questa persona [...] non si era potuta confessare la
sera prima e lo fece quella mattina, prima della Santa Messa. Quando
il sacerdote ebbe posto la Sacra Ostia sulla sua lingua, vi fu come
un lampo di luce; quella luce di colore bianco dorato intenso,
attraversò questa persona prima dalla spalla e poi circondando la
spalla, gli omeri e la testa. Disse il Signore: "E'
così che Io Mi compiaccio nell'abbracciare un'anima che viene a
ricevermi col cuore puro!".
Il tono di Gesù era quello di una persona contenta.
[...]
Quando
mi diressi a ricevere la comunione, Gesù mi ripeté: "L'Ultima
Cena fu il momento di maggiore intimità con i Miei. In quell'ora
dell'amore, istituii quello che agli occhi degli uomini potrebbe
sembrare la più grande pazzia, farmi prigioniero d'Amore. Istituii
l'Eucaristia. Volli rimanere con voi fino alla fine dei secoli,
perchè il Mio Amore non poteva sopportare che rimanessero orfani
quelli che amavo più della Mia Vita...".
[...]
Quando
tornai al mio posto, mentre mi inginocchiavo il Signore mi disse:
"Ascolta...".
[in quel momento una signora, seduta davanti a Catalina che aveva
appena preso la Comunione, senza aprire bocca disse]: "Signore,
ricordati che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per
pagare l'affitto, la rata della macchina, il collegio dei bambini,
devi fare qualcosa per aiutarmi... Per favore, fa che mio marito
smetta di bere tanto, non posso sopportare più le sue ubriachezze, e
mio figlio minore perderà di nuovo l'anno se non lo aiuti, questa
settimana ha gli esami... e non dimenticarti della vicina che deve
cambiare casa, che lo faccia una buona volta perchè io non la posso
sopportare...".
[...]
Gesù mi disse con un tono triste: "Ti
sei resa conto? Non mi ha detto una sola volta che Mi ama, non una
sola volta ha dato segni di gratitudine per il dono che le ho fatto
di far scendere la Mia Divinità fino alla sua povera umanità, per
elevarla a Me. Non una sola volta ha detto: «grazie, Signore». E'
stata una litania di richieste... e sono così quasi tutti quelli che
vengono a ricevermi.
Io
sono morto per amore e sono risuscitato. Per amore aspetto ognuno di
voi e per amore rimango con voi... ma voi non vi rendete conto del
fatto che Io ho bisogno del vostro amore. Ricorda che Sono il
Mendicante d'Amore in quest'ora sublime per l'anima".
[...]
Quando
il celebrante stava per impartire la benedizione, la Vergine
Santissima disse: "Fai
attenzione, osserva bene... Invece di fare il segno della Croce, voi
fate un ghirigoro. Ricorda che questa benedizione può essere
l'ultima che ricevi nella tua vita dalla mano di un sacerdote. Tu non
sai se uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l'opportunità
che un altro sacerdote ti dia una benedizione. Quelle mani consacrate
ti stanno dando la benedizione nel Nome della Santissima Trinità,
pertanto, fai il Segno della Croce con rispetto e come se fosse
l'ultimo della tua vita".
[...]
[subito
dopo la fine della Messa, Gesù disse:] "Non
andate via di corsa dopo terminata la Messa, rimanete un momento in
Mia compagnia, traetene profitto e lasciate che anche Io possa trarre
profitto dalla vostra compagnia...".
[...
Catalina chiede a Gesù:] Signore quanto rimani davvero, dopo la
comunione? Suppongo che il Signore abbia riso della mia ingenuità,
perché disse: "Tutto
il tempo che tu vorrai tenermi con te. Se mi parli durante tutto il
giorno, dedicandomi qualche parola durante le tue faccende, Io ti
ascolterò. Io sono sempre con voi, siete voi che vi allontanate da
Me. Uscite dalla Messa, e per quel giorno è quanto basta; avete
osservato il giorno del Signore, e tutto finisce lì, e non pensate
che Mi piacerebbe condividere la vostra vita familiare con voi almeno
in quel giorno.
Voi
nelle vostre case avete un luogo per tutto, e una stanza per ogni
attività: una camera per dormire, un'altra per cucinare, una per
mangiare, ecc.. Qual'è il luogo che hanno destinato a Me? Deve
essere un luogo nel quale non soltanto tenete una immagine
permanentemente impolverata, ma un luogo nel quale almeno per cinque
minuti al giorno la famiglia si riunisce a ringraziare per la
giornata, per il dono della vita, a pregare per le necessità
quotidiane, chiedere benedizioni, protezione, salute... Tutti hanno
un posto nelle vostre case, tranne Io.
Gli
uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le
vacanze ecc.. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno
andranno al cinema o ad una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i
figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie
dicono almeno una volta al mese: «Questo è il giorno in cui
dobbiamo andare a visitare Gesù nel Tabernacolo» e tutta la
famiglia viene a fare conversazione con Me, a sedersi di fronte a Me
e a parlarmi, a raccontarmi ciò che è accaduto negli ultimi giorni,
raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi ciò di
cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro faccende! Quante
volte?
Io
so tutto, leggo nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre
menti, però Mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che
me ne facciate partecipe come uno della famiglia, come con l'amico
più intimo. Quante grazie perde l'uomo perchè non Mi dà un posto
nella sua vita...".
[...]
"Volli
salvare la Mia creatura, perchè il momento di aprirle la porta del
Cielo è stato pieno di troppo dolore...
Ricorda
che nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io
sono arrivato a questo eccesso d'Amore per comunicarvi i Miei meriti.
La
Santa Messa sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio
Sacrificio sulla Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia Vita
e del Mio Sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al
Padre? Il nulla, la miseria, il peccato...
Voi
dovreste sorpassare in virtù gli Angeli e gli Arcangeli, perchè
loro non hanno la fortuna di ricevermi come alimento, voi sì. Essi
bevono una goccia della sorgente, ma voi che avete la grazia di
ricevermi, potete bere tutto l'oceano...".
L'altra
cosa di cui il Signore mi parlò con dolore fu di quelle persone che
si incontrano con Lui per abitudine. Di quelle che hanno perso il
meraviglioso stupore di ogni incontro con Lui. Di come l'abitudine
faccia diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente
di nuovo da dire a Gesù quando Lo ricevono. Delle non poche anime
consacrate che perdono l’entusiasmo di innamorarsi del Signore e
fanno della loro vocazione un mestiere, una professione, alla quale
non si dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento...
Quindi
il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in
noi. Accade infatti che ci sia della gente che riceve il Signore ogni
giorno, ma non cambia la propria vita.
Dedicano
molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc., ma la loro
vita non si trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare
frutti autentici per il Signore. I meriti che riceviamo
nell’Eucaristia debbono portare frutti di conversione in noi e
frutti di carità per i nostri fratelli.
Noi
laici abbiamo un incarico molto importante dentro la nostra Chiesa,
non abbiamo nessun diritto di tacere davanti all’invito che ci fa
il Signore, come lo fa ad ogni battezzato, di andare ad annunciare la
Buona Novella. Non abbiamo alcun diritto di ricevere tutte queste
conoscenze e non darle agli altri, e così permettere che i nostri
fratelli muoiano di fame, mentre noi abbiamo tanto pane nelle nostre
mani.
Non
possiamo stare a guardare mentre la nostra Chiesa cade in rovina,
perché siamo comodi nelle nostre Parrocchie, nelle nostre case,
ricevendo e continuando a ricevere tanto dal Signore: la Sua Parola,
le omelie del sacerdote, i pellegrinaggi, la Misericordia di Dio nel
Sacramento della confessione, l’unione meravigliosa attraverso il
cibo Eucaristico, i discorsi del tale o del tal’altro predicatore.
In
altre parole, stiamo ricevendo tanto e non abbiamo il coraggio di
uscire dalle nostre comodità, di andare in un carcere, in una casa
di correzione, di parlare con chi è più bisognoso, di dirgli che
non si dia per vinto, che è nato cattolico e che la sua Chiesa ha
bisogno di lui, anche lì dove è, sofferente, perché questo suo
dolore servirà per redimere altri, perché questo sacrificio gli
farà guadagnare la vita eterna.
Non
siamo capaci di andare negli ospedali dove ci sono i malati terminali
e, recitando la coroncina alla Divina Misericordia, aiutarli con la
nostra preghiera in quei momenti di lotta tra il bene e il male, per
liberarli dalle insidie e dalle tentazioni del demonio. Ogni
moribondo ha paura, e anche soltanto tenendo loro la mano, parlando
loro dell’amore di Dio e della meraviglia che li aspetta nel Cielo
con Gesù e Maria e insieme ai propri cari che sono già partiti,
reca loro conforto.
L’ora
che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l’indifferenza.
Dobbiamo
essere per i nostri sacerdoti la mano d’aiuto che va dove loro non
possono arrivare. Ma per fare questo, per averne il coraggio,
dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di Gesù.
Abbiamo paura di impegnarci un po’ di più e quando il Signore
dice: "Cerca
prima il Regno di Dio e il resto ti sarà dato in aggiunta",
è ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio con tutti i mezzi e...
aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il
Padrone che paga meglio, l’unico che è attento anche alle tue più
piccole necessità!
†
Fratello,
sorella, grazie per avermi permesso di portare a termine la missione
che mi è stata affidata, di farti giungere queste pagine.
La
prossima volta che assisterai alla Santa Messa, vivila. So che il
Signore compirà anche in te la promessa che "la
tua Messa non sarà mai più quella di prima"
e quando lo ricevi: Amalo...!
Sperimenta
la dolcezza di riposare tra le piaghe del Suo costato aperto per te,
per lasciarti la Sua Chiesa e Sua Madre, per aprirti le porte della
Casa del Padre Suo, e perché tu sia capace di verificare il Suo
Amore Misericordioso attraverso questa testimonianza e di cercare di
corrispondervi con il tuo piccolo amore.
Che
Dio ti benedica in questa Pasqua di Resurrezione.
Tua
sorella in Gesù Cristo Vivo,
Catalina
Missionaria
laica del Cuore Eucaristico di Gesù
Da
"La
Santa Misa"
di Catalina
Rivas,
(pubblicato con Imprimatur del Vescovo)
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