Padre Cristoforo, sacerdote
e religioso dall'anima ardente, non aveva che un sogno: parlare con Dio e
parlare di Dio ai fratelli. I giovani da portare a Gesù erano i suoi prediletti.
Predicatore e direttore spirituale appassionato, nessuno poteva fermarlo nella
sua missione. Ma in quegli anni, i Superiori gli avevano affidato un incarico
conventuale che gli rendeva quasi impossibile assentarsi anche per breve tempo
dal convento. Non pensava minimamente ad uscire, neppure di andare a Lourdes.
La sua "obbedienza" lo voleva là. Punto e basta. Un giorno, però, fu chiamato in
parlatorio. Una signora che P. Cristoforo non conosceva affatto, gli disse:
"Reverendo, lei è stato scelto come Padre Spirituale di un treno di malati che
vanno a Lourdes dalla nostra città". "Ma come è possibile? E chi gliel'ha detto?
Io non ne so nulla". "Padre, non si stupisca troppo, adesso lo sa". "Mi occorre
il permesso del mio Padre Provinciale". "E il suo Padre Provinciale che mi
manda da lei". "E chi mi dà il denaro?". "È già tutto pagato. Deve solo
venire alla nostra riunione organizzativa. Non manchi: l'aspettiamo". Il buon
Cristoforo era trasognato. "Chi l'aveva mandata quella tale? E che cosa
c'entrava lui, povero frate? Possibile che lo voglia il P. Provinciale? Queste
donne ne combinano sempre una!". Così brontolava, ma informatosi apprese che
proprio il suo Provinciale lo mandava a Lourdes. Non c'era che da ubbidire.
Alla data fissata, Padre Cristoforo, valigetta e breviario in mano, il cuore in
festa, salì sul treno dei malati e parti. A Lourdes la Madonna lo attendeva.
Un aviere ammalato
Mentre i barellieri
portavano i malati al treno, una donna piangente si avvicinò a P. Cristoforo:
accompagnava alla partenza il figlio molto malato. Si chiamava Giovanni e
faceva, quando stava bene, l'aviere. Il ragazzo era caduto atterrando con
l'aereo: alcune costole si erano fratturate colpendo i polmoni e riducendolo
quasi in fin di vita. Ora si recava a Lourdes a chiedere la guarigione. Quella
mamma in pianto si rivolgeva al Padre e gli raccomandava il suo "bambino".
Padre Cristoforo strinse subito amicizia con il giovane. Il treno partì. Lungo
il viaggio preparò il malato con la Confessione a presentarsi alla Madonna.
Giovanni si confessò come un santo... Giunto a Lourdes era in uno stato
pietoso: la morte per lui non era più lontana. Nel pomeriggio, mentre i malati
erano in attesa della Benedizione Eucaristica, il Padre fu chiamato: "Venga,
presto, Giovanni chiede di lei. Sta morendo...". Arrivò subito, e per otto ore
consecutive assisté il giovane. Gli ammistrò i sacramenti: Giovanni, sereno, si
incamminava davvero verso la sua ultima ora sulla terra. Disse: "Padre, sono
contento. Oh, se ci fosse qui la mamma! Ma non fa nulla, c'è lei, c'è Gesù con
me. Non ho paura. C'è la Madonna che mi sostiene. Quando tornerà a casa, dica
alla mamma che la Madonna mi ha accolto in Paradiso". "Giovanni - gli rispose
il Padre - ora sei tutto puro. Gesù ti ha purificato da tutte le tue miserie.
Il Paradiso è a un passo da te. Presto vi entrerai, vedrai il tuo Dio, lo
contemplerai per sempre. Non ci sarà più pericolo di perderti. La Madonna ti
porterà Lei stessa da Gesù". Il volto di Giovanni si fece ancora più luminoso,
più bello, come quello di un bambino: "Padre, consoli la mia mamma. Le dica che
non pianga se non mi vedrà più su questa terra. Ci rivedremo in Cielo. Lassù
l'attendo. Attendo anche lei, Padre! Staremo insieme in eterno!".
“Parlane alla Madonna”
In quel momento P.
Cristoforo confidò al moribondo un cruccio che aveva in cuore: "Permettimi
che io ti chieda un favore appena entrerai in Paradiso. Qui nel nostro
pellegrinaggio, ci sono due persone che sono venute a Lourdes come per un
viaggio di piacere. Non pregano. Non si sono accostate ai Sacramenti. Come io
ti ho promesso di parlare di te alla tua mamma, appena arriverò nella nostra
città, promettimi anche tu che chiederai alla Madre del Cielo che converta
queste due anime. Saranno queste due conversioni il segno che tu sei
arrivato in Paradiso". "Sì, Padre, lo farò, ne sia certo". "Ma mi hai capito
bene? Voglio che tu chieda la grazia della loro conversione e che tu me la
faccia conoscere... "Ho capito perfettamente. La Madonna mi esaudirà". Ormai
Giovanni non percepiva più altre parole. Chiuse gli occhi, mentre P. Cristoforo
raccomandava la sua anima a Dio. Benedisse il corpo esanime del giovane, poi fu
costretto dai dirigenti del pellegrinaggio ad andarsene a riposare. Mentre si
allontanava, giunse verso di lui uno dei due medici in servizio presso i
malati. Chiese notizie di Giovanni. Il Padre gli rispose: "È morto da pochi minuti".
Proprio in quel momento, si ricordò che era proprio quello uno dei due
"fratelli" affidati al giovane. Lo chiamò: Dottore, mi permetta una parola. Lei
è qui a Lourdes, fà un gran servizio ai nostri malati, ma... mi sembra che non
abbia ancora pensato a Dio, alla sua anima... "E vero, Padre, - gli rispose il
medico - ma stasera verrò da lei: mi confesserò e comincerò una vita nuova".
Alla sera venne davvero. Padre Cristoforo ascoltò la sua Confessione, raccolse
commosso le lacrime del medico sulla sua povera vita, poi lo mandò
riconciliato con Dio, felice come un bimbo, a ricevere Gesù nella Comunione.
Era la prima conversione ottenuta da Giovanni l'aviere, appena giunto presso
la Madonna. Il Padre si mise alla ricerca della seconda pecorella smarrita: era
l'altro medico del pellegrinaggio. Chiese di lui a tutti e seppe che per non
annoiarsi in quella cittadina, "piena di malati, preti e bigotti", era andato
a fare una gita sui Pirenei. A tarda sera non l'aveva ancora trovato.
L'indomani mattina, P. Cristoforo pregava presso la Grotta. Ad un tratto,
alzando gli occhi, vide un signore accostarsi a lui: era il medico che aveva
cercato: "Padre, lei ieri voleva parlarmi? io sono il dottor XY...". "Oh, sì,
desideravo parlarle, ma non qui". Il medico lo guardò fisso, con aria di chi
interroga. Poi, sorridendo, gli disse: "Forse ho capito. Oggi, oggi stesso,
sono stato a confessarmi e ho ricevuto già la Comunione. Prima ero un
disperato. Adesso sono sereno. Ho ritrovato Cristo". Dunque anche il secondo
medico si era già convertito. In quel momento, Padre Cristoforo vide i cieli
aperti e, nella gloria del Paradiso, la Madonna che aveva ottenuto il ritorno a
Dio di due anime tanto lontane. L'aviere dunque era arrivato in Paradiso
ed aveva eseguito in modo mirabile la commissione che il Padre gli aveva
affidato presso la Madre della Misericordia...
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