1.
Quando è presente Gesù, tutto è per il bene, e nulla pare
difficile. Invece, quando Gesù non è presente, tutto è difficile.
Quando Gesù non è presente, tutto è difficile. Quando Gesù non
parla nell'intimo, ogni consolazione vale assai poco. Invece, se Gesù
dice anche soltanto una parola, sentiamo una grande consolazione.
Forse che Maria Maddalena non balzò subitamente dal luogo in cui
stava in pianto, quando Marta le disse: "C'è qui il maestro, ti
chiama?" (Gv 11,28). Momento felice, quello in cui Gesù ci
invita dal pianto al gaudio spirituale. Come sei arido e aspro,
lontano da Gesù; come sei sciocco e vuoto se vai dietro a qualcosa
d'altro, che non sia Gesù. Non è, questo, per te, un danno più
grande che perdere il mondo intero? Che cosa ti può mai dare il
mondo se non possiedi Gesù? Essere senza Gesù è un duro inferno;
essere con Gesù è un dolce paradiso. Non ci sarà nemico che possa
farti del male, se avrai Gesù presso di te. Chi trova Gesù trova un
grande tesoro prezioso; anzi, trova un bene più grande di ogni altro
bene. Chi perde Gesù perde più che non si possa dire; perde più
che se perdesse tutto quanto il mondo. Colui che vive senza Gesù è
privo di tutto; colui che vive saldamente con lui è ricco di tutto.
2.
Grande avvedutezza è saper stare vicino a Gesù; grande
sapienza sapersi tenere stretti a lui. Abbi umiltà e pace, e Gesù
sarà con te; abbi devozione e tranquillità di spirito, e Gesù
starà con te. Che se comincerai a deviare verso le cose esteriori,
potrai subitamente allontanare da te Gesù, perdendo la sua grazia; e
se avrai cacciato lui, e l'avrai perduto, a chi correrai per rifugio,
a chi ti volgerai come ad amico? Senza un amico non puoi vivere
pienamente; e se non hai come amico, al di sopra di ogni altro, Gesù,
sarai estremamente triste e desolato.
3.
E' da stolto, dunque, quello che fai, ponendo la tua fiducia e
la tua gioia in altri che in Gesù. E' preferibile avere il mondo
intero contro di te che avere Gesù disgustato di te. Sicché, tra
tutte le persone care, caro, per sé, sia il solo Gesù; tutti gli
altri si devono amare a causa di Lui; Lui, invece, per se stesso.
Gesù Cristo, il solo che troviamo buono e fedele più di ogni altro
amico, lui solo dobbiamo amare, di amore particolare. Per lui e in
lui ti saranno cari sia gli amici che i nemici; e lo pregherai per
gli uni e per gli altri, affinché tutti lo conoscano e lo amino. Non
desiderare di essere apprezzato od amato per te stesso, poiché
questo spetta soltanto a Dio, che non ha alcuno che gli somigli. Non
volere che uno si lasci prendere, nel suo cuore, tutto da te, né
lasciarti tutto prendere tu dall'amore di chicchessia. Gesù soltanto
deve essere in te, come in ognuno che ami il bene. Sii puro
interiormente e libero, senza legami con le creature. Se vuoi essere
pienamente aperto a gustare "com'è soave il Signore" (Sal
33,9), devi essere del tutto spoglio e offrire a Dio un cuore
semplice e puro.
4.
Ma, in verità, a tanto non giungerai, se prima non sarà
venuta a te la sua grazia trascinandoti, cosicché, scacciata e
gettata via ogni cosa, tu possa unirti con Lui, da solo a solo.
Quando la grazia di Dio scende sull'uomo, allora egli diventa capace
di ogni impresa; quando invece la grazia viene meno, l'uomo diventa
misero e debole, quasi abbandonato al castigo. Ma anche così non ci
si deve lasciare abbattere; né si deve disperare. Occorre piuttosto
stare fermamente alla volontà di Dio e, qualunque cosa accada,
sopportarla sempre a lode di Gesù Cristo; giacché dopo l'inverno
viene l'estate, dopo la tempesta una grande quiete.
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