Madonna
della Neve
è uno degli appellativi con cui la Chiesa,
in seguito ad una tradizione di adorazione
del popolo cristiano, venera Maria
secondo il cosiddetto culto di iperdulia.
Un
nobile patrizio romano di nome Giovanni, assieme alla moglie, non
avendo figli, decise di dedicare una chiesa alla Vergine Maria.
Una
leggenda devozionale narra che la Madonna apparve loro in sogno nella
notte tra lunedì 4
e martedì 5 agosto
del 352 d.C.,
informandoli che un miracolo avrebbe indicato loro il luogo su cui
costruire la chiesa. Anche Papa
Liberio fece lo stesso sogno e il giorno seguente, recatosi sul
colle Esquilino, lo trovò coperto di neve.
Il papa
stesso tracciò il perimetro dell'edificio e la chiesa fu costruita a
spese dei due coniugi, divenendo nota come chiesa di Santa Maria
"Liberiana" o popolarmente "ad Nives".
La
Madonna della Neve si festeggia il 5
agosto.
Santuario
della Madonna della Neve di Machaby
Il
santuario
di Notre-Dame-des-Neiges
sorge
in località Machaby a 696 m s.l.m. nel comune di Arnad
e
fa parte degli antichi santuari
valdostani
posti
in località isolate e meta di processioni devozionali.
In
un vallone profondo e fitto di castagni, abbandonata la carrozzabile
che parte da Arnad, una strada sterrata, l'antica mulattiera Pavià
du Bioley, conduce al suggestivo santuario dedicato alla Madonna
delle Nevi posto
a mezza costa, prima di arrivare al villaggio di Machaby e al forte
recentemente restrutturato.
All'inizio
del sentiero un cartello di informazione per i turisti ci fornisce le
seguenti notizie:Si
sa per certo che il santuario esisteva già nel 1503,
ma era di dimensioni molto ridotte rispetto a quelle attuali. Nel
1687
l’edificio fu ricostruito mantenendo intatto il vecchio
presbiterio;
nel 1689
vennero aggiunte le navate
laterali e la sacrestia.
L'architrave della porta d'ingresso è datato 1687
ed il portico 1735;
il campanile fu costruito nel 1723.
Il presbiterio presenta una volta a cupola affrescato dai pittori
Artari e sorretta da tamburo ottagonale. L'edificio è a tre
navate suddivise da colonne in pietra e da due pilastri in
prossimità dell'altare maggiore. Le pareti interne sono ricoperte
da ex
voto, tra cui
un gran numero di stampelle. L'altare maggiore, con quattro
colonne lisce a base tortile e architrave ad arco spezzato, risale
al XVII secolo. Nella nicchia centrale era posta la statua in
legno scolpito e dipinto della Madonna, ora conservata nella
chiesa parrocchiale di Arnad. Nelle navate laterali si trovano due
altari databili al XVIII
secolo. Degno
di nota è il pulpito
in pietra sorretto da colonnine, forse del XVII
secolo. In un
corpo separato, dietro il santuario, sono affrescati, all'interno
delle nicchie, i Misteri del Rosario.
Nel piazzale antistante vi sono una croce in pietra e le statue
litiche di San
Grato e di San
Girolamo. In
prossimità del sagrato si trovano due grandi edifici costruiti
nel XIX
secolo per
ospitare i pellegrini.
Ogni
anno, il 5 agosto vi si celebra la festa della Madonna delle
Nevi.
Un'antica leggenda vuole che il Santuario sia stato costruito sul luogo in cui fu rinvenuta la statua lignea della Madonna: secondo tale leggenda, i pastori che l'avevano trovata in un cespuglio la sistemarono subito nell'oratorio del villaggio sovrastante; ma, miracolosamente, il giorno dopo, la statua era di nuovo nel medesimo cespuglio, come ad indicare il luogo prescelto per il sacro edificio
Un'antica leggenda vuole che il Santuario sia stato costruito sul luogo in cui fu rinvenuta la statua lignea della Madonna: secondo tale leggenda, i pastori che l'avevano trovata in un cespuglio la sistemarono subito nell'oratorio del villaggio sovrastante; ma, miracolosamente, il giorno dopo, la statua era di nuovo nel medesimo cespuglio, come ad indicare il luogo prescelto per il sacro edificio
La
famiglia di pittori Artari era originaria di Campione
d'Italia ed
attiva già nel XVII secolo; troviamo discendenti di tale famiglia in
molti paesi europei (Svizzera,
Germania,
Paesi
Bassi,
Inghilterra).
Un suo rappresentante, Maria Luigi Artari, si stabilì in Valle
d'Aosta (1832);
i suoi tre figli, Alessandro, Augusto ed Antonio, ebbero modo di
formarsi alla Accademia
Albertina di
Torino e di affermarsi poi tra i protagonisti dell'arte sacra in
Valle d'Aosta nella seconda metà del XIX
secolo. Sono loro
gli autori degli affreschi della cupola del santuario (1856).
Guide
turistiche non aggiornate[senza fonte]
parlano della presenza di altre statue litiche - coeve di quelle,
tuttora presenti, di San
Grato (patrono
della Valle d'Aosta) e di San
Girolamo - poste
prima dell'arrivo al santuario: esse avrebbero costituito il gruppo
mutilo di un Calvario scolpito in pietra nera. Tale gruppo scultoreo,
assieme alle nicchie con i Misteri del Rosario, qualifica il
santuario di Machaby come abbozzo di Sacro
Monte.
Dal sito
http://it.wikipedia.org/
PREGHIERA
ALLA MADONNA DELLA NEVE
O Maria,
donna delle altezze più sublimi,
insegnaci a scalare la santa montagna che è Cristo.
Guidaci sulla strada di Dio,
segnata dalle orme dei Tuoi passi materni.
Insegnaci la strada dell’amore,
per essere capaci di amare sempre.
Insegnaci la strada della gioia,
per poter rendere felici gli altri.
Insegnaci la strada della pazienza,
per poter accogliere tutti con generosità.
Insegnaci la strada della bontà,
per servire i fratelli che sono nel bisogno.
Insegnaci la strada della semplicità,
per godere delle bellezze del creato.
Insegnaci la strada della mitezza,
per portare nel mondo la pace.
Insegnaci la strada della fedeltà,
per non stancarci mai nel fare il bene.
Insegnaci a guardare in alto,
per non perdere di vista il traguardo finale della nostra vita:
la comunione eterna con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Amen!
insegnaci a scalare la santa montagna che è Cristo.
Guidaci sulla strada di Dio,
segnata dalle orme dei Tuoi passi materni.
Insegnaci la strada dell’amore,
per essere capaci di amare sempre.
Insegnaci la strada della gioia,
per poter rendere felici gli altri.
Insegnaci la strada della pazienza,
per poter accogliere tutti con generosità.
Insegnaci la strada della bontà,
per servire i fratelli che sono nel bisogno.
Insegnaci la strada della semplicità,
per godere delle bellezze del creato.
Insegnaci la strada della mitezza,
per portare nel mondo la pace.
Insegnaci la strada della fedeltà,
per non stancarci mai nel fare il bene.
Insegnaci a guardare in alto,
per non perdere di vista il traguardo finale della nostra vita:
la comunione eterna con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Amen!
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