Col 3, 12-17
Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.
Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Parola di Dio
Riflessione
In
un cuore dove abita la pace ci stanno solo sentimenti di tenerezza,
di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di
sopportazione, di riconoscenza, ma sopratutto di carità che, come
ottimo bostik, unisce tutti questi sentimenti in modo praticamente
perfetto... e noi siamo molto fortunati, perché abbiamo un modello
magnifico da imitare... il nostro Gesù.
Paolo
oggi ci aiuta a capire come dovremmo comportarci con i fratelli che
Dio ci ha messo e ci mette continuamente vicino. Noi, che siamo stati
scelti da Dio, siamo responsabili di ogni fratello e il nostro modo
di comportarci influisce in modo positivo o negativo sulla loro
vita... “Chi
invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in
me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina
girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”
(Mt
18, 6).
Se
il nostro cuore è colmo di carità, quello che trasmetteremo sarà
il frutto di questo amore... trasmetteremo l'amore di Gesù,
trasmetteremo Gesù...
Certo,
nella nostra società non è facile portare pazienza con chi non fa
altro che crearci problemi... non è facile sopportare le persone
moleste... non è facile perdonare chi continua a farci del male, chi
continua a pugnalarci alle spalle, chi continua a essere con noi una
persona “double”...
Ma
quando tutto questo ci sembra difficile proviamo a pensare al nostro
Gesù e riflettiamo su quanto Lui ci sopporta... quante volte Lui
perdona le nostre continue infedeltà, se dovesse usare lo stesso
nostro metro saremmo spacciati... tutti!!! In questo mondo, Gesù
sarebbe un pessimo sarto!!!
“Parlate
e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di
libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non
avrà usato misericordia” (Gc 2, 12-13)...
E' un'affermazione da brivido!!! E a dire il vero mi inquieta un
pochetto... Dunque, non abbiamo scuse... siamo avvisati!
Certo
che la condizione del nostro cuore è un vero disastro, siamo dei
malati cronici!!!...
Non
ci rendiamo inoltre conto che il nostro modo di comportarci e di
parlare rileva lo stato di salute della nostra anima... “Nessuna
parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole
buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a
quelli che ascoltano” (Ef 4, 29).
Ma
noi siamo talmente presuntuosi e stolti che siamo convinti di
cavarcela in barba a tutti, anche a Dio... come se non vedesse e non
conoscesse il nostro cuore...
Ci
sono poi molte persone capaci di dire tante belle parole, ma in
realtà il loro cuore è lontano anni luce da Gesù e dal suo amore:
"Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è
lontano da me" (Mt 15, 8)... Dobbiamo imparare a
discernere... dobbiamo chiedere a Dio di darci più fede e più luce…
perché solo la luce di Dio può farci distinguere il vero dal falso.
E se non sappiamo dire niente di edificante è meglio metterci un
cerotto sulla bocca...
Chiediamo
al buon Dio di aiutarci perché il nostro parlare esprima solo le
cose Sue... ma sopratutto, rendiamogli grazie in ogni circostanza...
“Sia
dunque che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra
cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor 10, 31)... Questo
però lo possiamo fare solo se riconosciamo di essere piccoli, se
riconosciamo che ogni cosa la dobbiamo solo ed esclusivamente a Lui.
Vogliamo poi parlare della riconoscenza? Paolo oggi ci dice: Siate
riconoscenti!... La
cosa triste è vedere invece che la parola “grazie” è oramai
fuori moda... non si dice più grazie a Dio, non si dice più grazie
a nessuno... e questo non è altro che una mancanza nei confronti
dell'Amore... Sembra quasi che tutto ci sia dovuto e dire “grazie”
una volta, basta e avanza...
Ma
che bello invece ringraziare!!! Quando si dice grazie a un fratello
si dice grazie a Gesù... è grazie a Lui se quel fratello ci ama, se
quel fratello ha compassione di noi, se quel fratello ha misericordia
di noi, se quel fratello ci sorride, se quel fratello ci aiuta, se
quel fratello è buono con noi... E' Gesù che permette tutto questo
e quindi non ci si deve mai stancare di dire grazie. Ma
attenzione... non bisogna ringraziare soltanto per le cose belle che ci
succedono, ma anche per le situazioni che noi pensiamo ingiuste o
brutte... Allora, io dico grazie al mio Gesù non solo
per le tante grazie che continua a darmi ogni giorno, ma anche per
tutte le avversità che sto attraversando... grazie anche per le
persone antipatiche, grazie per i tanti disturbatori, grazie a chi
mi mette i bastoni tra i piedi e grazie per le persone poco
caritatevoli che incontro ogni giorno... Grazie a loro, le virtù
della pazienza, della forza e della misericordia crescono a vista
d'occhio. Come non ringraziare allora per queste persone o per questi momenti
di disagio? Forse molti pensano di annientarmi e di farmi del
male, ma non hanno capito niente... Il buon Dio mi sta facendo
diventare una Santa... la Santa delle porte chiuse, ma sempre una
Santa!!!...
Poniamoci
allora la domanda: "Ma noi che diciamo di essere cristiani
praticanti, abbiamo un vero rapporto con Gesù?". La risposta ci
è data se, quando guardiamo un fratello di fede, contempliamo il
Signore nostro. Se non vediamo Lui, mi sa che il nostro cristianesimo
è solo “buccia”...
Mi
viene in mente una storiella che ho sentito raccontare da padre Marko
Rupnik, mi ha fatto morire dal ridere... forse a qualcuno un po'
meno... Comunque: una suora era andata dall'oculista con gli occhi
così stanchi, ma così stanchi, che il medico non ne aveva mai visti
di così stanchi; allora, meravigliato, le ha chiesto che lavoro
facesse... La suora rispose: cerco ogni giorno di vedere nella madre
superiora Gesù Cristo... Poveretta... si era quasi accecata!!!
Questa
storiella ci deve far riflettere... e spingerci ad avere dei
sentimenti non contrari al bell'elenco che Paolo fa nella lettera di
oggi. Teniamolo sempre a mente: le parole che escono dalla nostra
bocca devono essere in sintonia con il ritmo del corpo; comportamenti
e parole devono danzare in armonia perfetta. Solo allora
sprigioneranno il profumo di Cristo. Se una persona infatti dice
delle belle parole, ma i suoi gesti non sono dolci e soavi,
trasmettono solo nervosismo, e ciò significa che non sono parole
buone, che non sono parole vere, che nel cuore non c'è veramente
Dio.
Anche
una semplice carezza, un semplice sorriso, un semplice abbraccio... a
seconda di come sono fatti, rivelano se il cuore è limpido o no...
Ha ragione come sempre Gesù... tutto quello che è brutto viene da
dentro e contamina tutto il corpo. “Fariseo
cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno
diventi netto!” (Mt
23, 26).
Pace
e bene
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