martedì 20 dicembre 2016

ALCUNE LETTERE A SACERDOTI ANNI 1958-1959 - Sac. DOLINDO RUOTOLO UMILE SACERDOTE, TUTTO SACERDOTE, SOLO SACERDOTE.




SARAI IN ME VOCE DI VERITÀ ED IN MARIA VOCE DI MISERICORDIA
A Padre Renato Valente Marianista
Napoli, 18 marzo 1958

Ho ricevuto la vostra lettera, e ieri sera un telegramma urgentissimo del Dottor Corsi che mi annunziava l'aggravarsi del caro Pinuccio. Io prego che si compia in lui la Divina Volontà. Non ho il coraggio di trattenerlo su questa misera terra dove ha tanto sofferto, e dove, anche se guarisse, lo aspetterebbero altre gravi sofferenze. Capisco e compatisco la desolazione dei genitori, e vorrei consolarli, ma io credo che sia maggiore consolazione saperlo nel Paradiso, tra le braccia della Divina Misericordia, che in terra, alle prese con la bugiarda giustizia umana che non poteva essere più ingiusta con questo innocente. La sua purificazione è stata aspra, singolare, totale, e per questo appunto il suo passaggio all'eternità sarà una trionfale ascesa nell'eterna felicità. Non so pensare diversamente, nonostante che io sia di carattere ottimista. Ma credo che non ci sia ottimismo più bello che pensare alla beata eternità dopo tante pene della vita. ( ... ) Volete che io vi scriva una esortazione, Padre caro. E come potrei farlo io che sono un povero nulla ( ... )? Ho tanta confusione di me, e tanta conoscenza del mio nulla che ho bisogno io di una vostra esortazione. Ad ogni modo, per contentarvi ed obbedirvi, prego Gesù che mi faccia Lui scrivere qui un piccolo colloquio, come lo fo sulle immaginette.
Gesù al Padre Valente: Sei mio Sacerdote, ti ho rivestito della mia dignità, sei anche tu 'Gesù', Salvatore di anime. Non puoi salvarle che come le ho salvate io, pregando ed immolandoti. Sei mandato da me per la tua vocazione, come io fui mandato dal Padre; e come io feci sempre quello che piacque a Lui, così tu fa sempre quello che piace a me. E ciò che più mi piace è “l'humiliavit semetipsum, factus obediens usque ad mortem, mortem autem Crucis”.
- Se tu ti fai piccolo nella umiltà, stai al fuoco della divina grazia, come il sole al fuoco di una lente, e la trasmetti alle anime che sono nelle tenebre.
- Ti fai piccolo con la bontà, con la dolcezza, col servire sempre le anime, senza cercare il tuo tornaconto.
- Ti fai umile nel ricordo delle tue colpe, compatendo i peccatori.
- Ti fai obbediente sino alla morte di croce, accettando per amore ogni pena della vita, e lasciandoti guidare in tutto dai tuoi superiori, anche in quello che contrasta la tua volontà. Cresca ogni giorno il tuo amore per me, e perciò sii familiare con me Sacramentato. Cresca il tuo amore per Maria, e perciò amala come Mamma tua. Non dissi io a Nicodemo che bisogna rinascere? E Nicodemo disse: "Come può un vecchio rinascere, come può rientrare nel seno materno?" Ma tu, amando Maria rinasci, perché l'amore tuo filiale ti fa entrare nel suo Cuore, e l'amor suo materno ti genera alla santità. Essa ti dona la grazia, come acqua che ti rinnova la vita, ed Essa ti attrae lo Spirito Santo che ti fa nascere alla vita soprannaturale: “Ex aqua et Spiritu Sancto”. Ti genera a me, ti dona alle anime. Abbi grande fiducia in me, vivi nel Cuore mio e nel Cuore di Maria, e sarai in me voce di verità, ed in Maria voce di misericordia. Non ti scoraggiare mai nelle difficoltà del tuo apostolato, nelle contraddizioni che incontri: Confida!
L'anima: Eccomi tutto vostro, o Gesù mio, o Mamma mia Maria! Eccomi nel tuo Cuore, o Maria, donami la vita, come la desti al Verbo Umanato. Fa che la mia carne sia pura, che l'anima mia sia santa, che le mie attività siano soprannaturali, perché non viva io ma viva in me Gesù. Amen!




AMORE VERO E PROFANAZIONE DELLA PAROLA AMORE
A Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 25 aprile 1958

Gesù all'anima: Invoca lo Spirito Santo, perché irradi sopra di te la luce del divino AMORE. Quante volte questa parole 'amore' è ripetuta nel mondo, e quante volte è una profanazione dell'amore! Ci sono i frutti veraci e i frutti selvatici, che pur si dicono frutti, hanno un bello aspetto, ma non sono frutti veri. Ci sono sostanze salutari e sostanze surrogate; ma le surrogate illudono e non danno salute. Quanti si chiamano fratelli, sorelle, madri di elezione, e non sono altro che surrogati senza sostanza. Chi può chiamarsi madre se non ha generato? E chi può dire generazione un sentimento di effimera simpatia, che cerca di celarsi col nome di mamma, di fratello, di sorella, per non svelarsi nella sua natura effimera, se non peccaminosa? Quante volte si copre con la spiritualità la passione, e la spiritualità in quel caso è come la neve su di un mucchio di detriti e di rovine! Guardami tutto amore nell'Eucaristia, e riposa nel mio Cuore, perché qui è l'amore vero, e riposa nel Cuore di Maria, perché Essa sola ti è MAMMA vera, che ti ha generato tra i dolori del Calvario. La Giornata della Maternità che si celebra civilmente, sia per te, solo GIORNATA DELLA DIVINA MATERNITA’ DI MARIA, che divenne Maternità universale per tutti i figli adottivi di Dio, generati sul Calvario dal Sangue mio. Chi si chiama mamma, o chi chiama una creatura 'mamma', verso cui è inclinato per simpatia, è simile a chi chiama oro una patacca, e brillante una scheggia di vetro. Non cadere nel laccio di una supposta maternità che ti fa schiavo, e ti soffoca tra il pettegolume della gelosia. Non riguardare come mamma che Maria, perché solo Maria e mamma tua sono mamme nella grazia di Dio, e nella purezza dell'amore immolato.
Ti benedico + Ti benedice Maria +

NELLO SPLENDORE DI MARIA LE TUE DEBOLEZZE COME OMBRE DI UN QUADRO DI MISERICORDIOSO AMORE
A Don Vincenzo Giusto Napoli, 25 aprile 1958

Gesù all'anima: Comincia il Mese di Maria, figlio mio, mese di grazia e mese di santificazione. Maria ti irradia della sua luce, e per essa diventi luminoso. Si, emergono nella luce, e risaltano le tue debolezze, ma tu, umiliandoti e pentendoti, rimani nei raggi di Maria, nel cui splendore le tue debolezze diventano le ombre di un quadro di misericordioso amore. Invoca Maria con particolare tenerezza in questo mese, e poiché Essa è mamma, tu nella sua luce e per la grazia che ti dona, sii per le anime Sacerdote di materna dolcezza. Nel mese di Maggio satana cammina per turbarti, ed il nervosismo si accresce. Perciò dosa il tuo nervosismo con la dolcezza, come dosi l'amaro con lo zucchero. Fa' sentire alle anime la divina bontà attraverso il tuo ministero, di modo che tu, crocifisso per amore, possa con me Crocifisso, e per Maria Addolorata generare le anime a Dio.

NEL TUO SACERDOZIO ... UN CUORE
A Don Vincenzo Giusto Napoli, 7 Giugno 1958

Gesù all'anima: Io mi son rivelato nel mio Cuore, per dirti e dire a tutti che io sono amore. Non dite voi di una persona generosa e prodiga, che ha un gran cuore, che è un cuore? Or se io sono amore anche tu devi rivelare nel tuo Sacerdozio un cuore, cioè devi essere un cuore di carità e di bontà, di compatimento e di dolcezza. Ogni Sacerdote deve poter dire alle anime che a lui ricorrono: Ecco il cuore che ti conforta e ti solleva. Il Sacerdote che non è ... un cuore, ma agisce perché deve agire, è più un mestierante che un Sacerdote. Tu hai un cuore buono, ti presti, ti affanni per gli altri, ma quante volte nascondi il cuore e manifesti i nervi? Nascondi la bontà, e manifesti... il dispetto e la noia? Fa risplendere il tuo Sacerdozio nella bontà e vedrai come vincerai la durezza delle anime. Oggi si vuol vincere non aumentando la fiamma, ma diminuendola, fino a raggiungere lo zero del mondo .... Ma, ghiaccio unito a ghiaccio non dà calore, dà gelo. Il calore si riversa nel gelo e lo liquefa solo quando supera assai la temperatura del gelo. Cinema, televisioni, palloni, giochi... hanno la stessa temperatura del mondo, e come puoi riscaldare il mondo col mondo, il gelo col gelo? Questo è il grande errore dell'azione cattolica moderna: voler mutare il mondo col mondo! Ma allora non si elimina il mondo ma lo si raddoppia. Se cedi all'impurità del mondo, e togli la modestia delle vesti per attrarre le anime alla Chiesa, tu non vi attrai le anime ma il mondo, e trasformi la Chiesa, la famiglia, i giovani, le anime in mondo. Vivi di Dio, ed effondi nella dolcezza la luce di Dio. Non t'inquietare, perché il sole non s'inquieta nell'illuminare. Sta in pace. Ti benedico +

TUTTO TRASFIGURATO PRIMA DI VIVERE NEL POPOLO
A Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 27 luglio 1958

Gesù all'anima: Un sacerdote non è un uomo qualunque, ma per il carattere è trasfigurato, è un'altra creatura. Io mi trasfigurai sul Tabor per mostrarmi Dio, e il Sacerdote riceve il Sacro Carattere per mostrarsi Gesù. Egli non può vivere più del mondo, ma sta in altezze sublimi che lo separano dal mondo stesso, come io fui su di un monte eccelso e isolato. L'abito della sua vita deve essere candido più della neve per la purezza; e la sua faccia cioè il suo capo, la sua mente, i suoi pensieri debbono splendere come sole, perché deve vivere della sapienza divina, e deve illuminare con la sua fede, quasi sole spendente dell'umanità nella quale vive. Con la conoscenza di Dio e delle scienze sacre, egli s'illumina e illumina. Qualunque scienza umana spesso non lo illumina ma lo offusca, qualunque mentalità moderna non è luce per le anime. II suoi libri, cooperatori del suo apostolato sono ... Mosè ed Elia, la Legge di Dio e la luce della morale: Dogmatica e Morale. Io sul Tabor discorrevo della mia Passione, dell'eccesso del mio amore per l'umanità, e il Sacerdote non può parlare di divertimenti, non può vivere nelle manifestazioni della vita moderna, ma deve solo avere come meta l'immolazione sua per le anime, deve vivere per lo Spirito Santo e nello Spirito Santo, come io sul Tabor fui avvolto dalla lucida nube, e deve sentirsi lui, e deve far sentire al popolo la sua missione divina: Ecco il Figlio, nel quale ho posto tutte le mie compiacenze, ascoltatelo (M t 17 ,5). Il Sacerdote deve raccogliere nella sua vita perfetta tutta la compiacenza di Dio. e solo allora è capace di essere ascoltato dal popolo. Tu, Sacerdote mio, non puoi porre i tabernacoli fuori del mondo, come S. Pietro voleva fare un rifugio sul Tabor, devi vivere nel popolo, ma devi essere tutto trasfigurato prima di vivere nel popolo, così non ti mescolerai alla vita del mondo, ma sarai luce della terra e sale del mondo. Ti benedico +
ANIMA ARDENTE PER LE ANIME A ME CONSACRATE
A Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 18 settembre 1958

Gesù all'anima: Tu ora non sei solo un Sacerdote, ma sei un canale per il quale deve passare la vita della Chiesa nelle anime consacrate a me. Non ti riguardare come un impiegato della Congregazione dei Religiosi, ma una di quelle vene che portano il sangue al cuore, e che dal cuore lo portano all'organismo per vivificarlo. Devi essere perciò sempre più pieno di grazia, sempre più acceso di amore per Dio, lampada ardente che fa luce nelle tenebre delle anime consacrate a me, olio vivo che rifornisce le lampade che si spengono. Quante sono le suore che vanno alla vita eterna in uno state miserabile, e picchiano alla porta del Paradiso: Domine aperi nobis, e sentono rispondersi Nescio vos! - Come posso io riconoscere chi mi è stata infedele e lontana nella vita, e che non mi ha riconosciuto per suo Sposo crocifisso? Come posso introdurre nella gloria del Cielo chi è vissuta nell'abiezione del mondo, pur vestendo un abito santo?Quanti Religiosi si dannano, oggi, per essere infedeli al mio amore! Abbi misericordia, ma abbi pure la forza spirituale che faccia redimere le anime disorientate. Ti benedico. Ti amo +

IL GHIACCIO SULLE ALI DI UN AEROPLANO
A Don Vincenzo Giusto Napoli, 18 settembre 1958

Gesù all'anima: Eleva l'anima tua in alto, e spiega le ali della meditazione e della preghiera per salire nella stratosfera del divino amore. Quando sulle ali di un aeroplano si forma il ghiaccio in alte regioni polari, allora l'aeroplano perde quota e può cadere sfracellandosi. Tu sei a contatto del mondo, perché tante anime che vengono a te portano con loro il gelo agghiacciante del mondo. Tu non te ne accorgi, ma depongono sulle ali dell'anima tua il ghiaccio che ti appesantisce e ti spinge verso la terra. Se sei acceso del calore dell'amore divino, tu liquefi il ghiaccio e voli; ma se ti geli, tu accogli il ghiaccio, lo immagazzini... e cadi giù. Perciò con la meditazione e con la preghiera tieni sempre acceso il tuo cuore, ed invece di agghiacciarti al contatto col mondo liquefa il ghiaccio mondano col tuo amore a Dio. L'anima che non si nutrisce di Dio, è come un corpo senza calorie ed ogni negligenza nella preghiera spegne nel cuore una fiammella, fino a renderlo apate e gelido.

OGNI ATTO CHE DISTRAE LE ANIME DA DIO È UN'UCCISIONE
Ad un Sacerdote Napoli, 19 settembre 1958

Gesù all'anima: Dammi tutto il tuo cuore, non lo dividere, non lo distrarre, perché, come nel cuore fisico una ferita anche piccola produce la morte, così nel cuore ogni sentimento che lo ferisce fuori di me è ferita che porta la morte. Pensa alla tua responsabilità: Tu devi salvare le anime. Ogni atto che le distrae da Dio è un'uccisione. Sei medico delle anime, e se non sei santo, dai loro una medicina avariata che le uccide. Devi alimentarle, e se dai loro un cibo guasto le avveleni. Sei loro sostegno, e se per i difetti e le trasgressioni, diventi come un legno tarlato, ti riduci in pezzi e non le sostieni. Sei luce per il Sacerdozio, e se vivi dello spirito del mondo formi tale nebbia intorno alla tua luce che essa non splende più. Sei sale che deve condire, e se per mancanza di preghiere e di amore divino diventi scipito, hai l'apparenza di sale, ma sei solo polvere che non condisce, e sei gettato nell'immondezza. Amami veramente e sii apostolo del mio amore. Ti benedico +
L'anima: O mio Gesù, per Maria Immacolata, liberami dalle passioni e dal peccato.

OGNI TORPORE SPIRITUALE PUÒ ATTENUARE LA GRAZIA DI DIO
A Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 20 ottobre 1958

Gesù all'anima: Anche nell'anima ci sono i malanni, figlio mio, che impediscono la sua vita. Ogni torpore spirituale può attenuare la grazia di Dio, e quindi può impedirne lo sviluppo e l'attività. Ecco, per esempio, ora che avanza il freddo, tu puoi levarti dal letto con un atto di pigrizia. lo ti aspetto come una mamma accanto al figlio con una bibita calda calda, per donargli calorie di vita. Il figlio s'è impigrito, ha lasciato la bibita sul comodino e l'ha fatta raffreddare. Non è più una caloria piena. Così un atto di pigrizia può privarti di una caloria di pietà e di amore per tutta la tua giornata. Ogni difetto volontario produce un turbamento nella vita della grazia dell'anima. Vigila su di te, e sii fedele nell'amore che si vuol tutto donare. Ti benedico +

NON PUOI VIVERE COME VIVI
Lettera ad un Sacerdote Napoli, 24 ottobre 1958

Maria all'anima: Apri il cuore tuo a me, Mamma tua, e sii veramente figlio mio, ministro del mio Figliuolo. Non puoi vivere come vivi, perché devi essere luce del mondo e sale della terra. Come puoi esserlo se ti ottenebrano le creature umane con i densi fumogeni dei sensi? In una nebbia fumogena non si distingue più nulla, all'infuori di una fiamma d'incendio, e nel fascino delle creature l'anima viene tutta avvolta dall'acre fumo della tentazione, e non vede che la fiamma delle passioni. L'anima sacerdotale non può rimanere un momento solo in questo fumo soffocante, e tanto meno può cercarlo per gettarsi nella fiamma. Egli allora è luce spenta, è sale scipito, gettato nel letamaio, e poi all'eterno fuoco.
O figlio mio, non basta l'apparenza di un decoro umano a coprire l'obbrobrio di una passione, perché il male è fuoco che si fa scorgere anche di lontano, e non inganna nessuno. E poi, come può dare la vita la putrefazione? Ogni atto sacerdotale che non è vivificato dalla purezza e dalla santità, è solo un'ipocrisia che ha miasmi di morte, ed è un dolciastro che nasconde il veleno, ma non lo rende innocuo. Quale forza può avere l'apostolato sacerdotale se non parte da un cuore puro, santo, convinto di quello che dice? La predicazione nella sua bocca è un vano ciarlare, che induce nei fedeli una reazione occulta, che non fa accettare quella parola che non è di Dio, perché parte da un cuore posseduto da satana. Il demonio vive nell'anima in peccato, e cambia il senso ad ogni parola buona, come cambia il senso di una lode l'ironia. Ed è un'ironia il dire: ((Amate Dio!», quando l'anima che parla così non l'ama. E' un sarcasmo atroce dire: «Siate puri come gigli>>, quando l'anima che parla porta negli scandali che ha dati le pungenti spine di un roveto che avvelena. Anche se il Sacerdote ha scandalizzato un 'anima sola, e l'ha indotta al male, ha reso votata alla dannazione eterna non solo quest'anima, ma ha minato la salvezza di tante anime, perché è una fonte avvelenata, dalla quale non può scaturire che veleno. Se il Sacerdote pensa a questo immenso danno di un suo traviamento, di una sua impurità, anche occulta, di una sua mancanza di fede, conseguenza dell'impurità, anche se celata nell'ipocrisia della parola, come può riposare senza aver riparato il danno immenso fatto ad un'anima ed alle anime? Come può andare a piè dell'Altare e dire: "Giudicami, o mio Dio ... ", avendo scritta nel suo cuore e nei suoi sensi una sentenza di morte? La sentenza di Dio è una sola per questo Sacerdote: "Va lontano da me, al fuoco eterno!". Ero nudo nelle anime prive di grazia, e non le hai rivestite, anzi le hai insozzate di fango. Ero affamato in queste anime, avide di felicità, e non le hai satollate anzi hai dato loro il pascolo della morte, inducendole al peccato. Ero prigioniero e infermo in queste povere anime che mi costano sangue, e sono parte del mio Corpo Mistico, e non le hai consolate, liberandole dal peccato e sanandole, anzi le hai avvinte in catene di peccato, e le hai rese lebbrose con i tuoi contatti di peccato. Ero assetato in queste anime, arse dal mondo, e non le hai dissetate, anzi hai dato loro da bere l'acqua putrida della tua passione impura, bruciandole con un ardore di morte. Va lontano da me al fuoco eterno! Tu mi sei figlio, Sacerdote mio, tu non puoi cammina30re sulla via dell'inferno, tu, votato alla salvezza delle anime, non devi perderne una sola, anche a costo di penitenze aspre , che dominino la tua natura. Devi attrarre a Dio le anime nella scuola, nel confessionale, sul pulpito, nella strada, nella casa. Devi essere sole che illumina, non flaccida caligine che oscura. Voglio questo da te, e se non mi ascolti, Gesù ti flagellerà con orribili e umilianti dolori. Ti benedico + L'anima: O Mamma mia, a te mi consacro, aiutami tu a vincermi. Fammi santo.

VIVI TUTTO PER ME
Al Sac. Fortunato Raspanti Napoli, 25 novembre 1958

Gesù all'anima: Vivi tutto per me, se vuoi salvare le anime. Come può riscaldare una stufa senza corrente o un braciere senza fuoco? non basta alla stufa o al braciere la forza esterna per riscaldare, figlio mio! Da tutto il tuo essere debbo trasparire io. L'abito talare non è una veste soltanto, è come la placca d'oro del Sommo Sacerdote Ebreo, che dice a tutti: "Sanctum Domino", sono consacrato a Dio. Anzi, dice di più: "Arca Dei", sono Arca di Dio! L'abito allora è uno scudo contro il male e le insidie del male, perché, chi oserà profanare ciò che è consacrato a Dio ed è Arca di Dio? Se vivi di me, l'abito, le azioni, le funzioni del tuo ministero daranno luce alle anime e le attrarranno a me. Effondi la mia carità e la mia dolcezza, ma non donare alle creature un atomo solo del tuo cuore: getteresti in esse una favilla incendiaria che le farebbe impure! Amami tu, e mi farai amare; sii tu puro, e diffonderai purezza. Prega e confida in me per vincerti. Ricorri a Maria santissima Mamma tua

FRUSTA ... FRUST ... PASSA VIA!
A Mons.Giacomo Cicconardi Napoli, 2 dicembre 1958

Gesù all'anima: Che cosa dà più fastidio, figlio mio, un gatto ringhioso o una cimice nascosta tra le pieghe? Al gatto dici energicamente: Frust, frust ... passa via!, e il gatto fugge. Ma alla cimice che succhia il sangue non puoi opporre altro che carpirla tra le pieghe dove si appiatta, e schiacciarla. Solo allora non nuoce più. Quando una creatura insidia, e pretende di succhiare per se stessa la vita del cuore che si è donato a me, il rimedio è troncare la sua insidia con la fortezza dell'amore di Dio, ed eliminarla. Non ti fare schiavo di un rispetto umano, e non tollerare che una creatura sia gelosa di te, perchè questo intralcia la tua attività, e compromette il tuo prestigio. Se la creatura pretende di averti... al suo comando perchè ti ha beneficato, commette un baratto, perchè pretende che i suoi benefici siano un diritto superiore al mio che, dando il Sangue per te, ti ho fatto mio, per effondere per te la mia vita nelle anime. Non puoi dare importanza alle insidiose pretese di una povera creatura ... per carità, o per evitare complicazioni, di fronte alla libertà del tuo ministero che può diventare pastorale cura di un gregge mio. ( ... )

SEI DI NATURA ESUBERANTE
A Don Vincenzo Giusto Napoli, 3 dicembre 1958

Gesù all'anima: La dolcezza ispirata dalla grazia di Dio, è come un profumo di carità che porta l'anima a me. La dolcezza ispirata dalla gentilezza che sa di mondo ... è come il vischio che attrae l'anima e l'avvinghia. Tu a volte diventi aceto, e fai fuggire le anime, come le povere mosche tra le esalazioni acri.
A volte vuoi essere dolce, e dici parole melate, che ... imprestate dal mondo, possono diventare faville di umanità che incendiano la paglia già secca.
E le povere creature del mondo, piene di vanità, e ... assetate di espansioni umane possono credere di essere veramente per te un ... Tesoro, una consolazione, un conforto... e passando per un'illusione di carità e di bontà, possono divampare in sentimenti umani. La mano in una mano, è ... come lo stecco resinoso di pino, che stropicciando con uno stecco pure di pino, l'accende. Così gli antichi facevano il fuoco, così satana può accendere il fuoco di un sentimento materiale che distrae da me. Vigila su di te, perchè sei di natura ... esuberante. Ti benedico +

NON TI SMARRIRE NELLE TUE ANGUSTIE, NON TI ENTUSIASMARE NEI TUOI TRIONFI
Al Sac. Vincenzo Giusto Santuario di Piedigrotta Napoli Napoli 13 febbraio 1959

Gesù all'anima: I’anima ha dei periodi di smarrimento e di sfrenamento che la fanno cadere o nelle tenebre del pessimismo o nella faciloneria di veder tutto roseo e tutto facile, ma senz'altro appoggio che la fantasia. Lo smarrimento viene dalle contraddizioni della vita, che si riflettono nel sistema nervoso, e concentrano l'anima o sulle creature, viste nel turbamento della fantasia che ingrandisce le loro debolezze e le loro miserie, e copre di fitta nebbia le loro buone qualità, o concentrano l'anima sulle difficoltà della sua vita nel mondo e le fanno apparire tutto vano, tutto inutile, tutto fatale, di un fatalismo cieco che la fa trovare smarrita, per cui si augura solo la morte e può cadere nella disperazione. Lanima pia ha uno spiraglio di luce in questi smarrimenti, pensa alla morte per acquistare la pace dell'eternità; ma questa luce non è luce di sole, è come la luce cinerea della luna, che viene dai riflessi della terra. Se fosse aspirazione profonda a Dio, alla felicità e alla gloria eterna, l'anima abbraccerebbe con maggiore amore le sue croci che, sopportate con pazienza, la portano a Dio, e vivrebbe tutta unita alla divina Volontà. Lo smarrimento non sarebbe oscura malinconia, ma paziente amore e sospiro a Dio nella immolazione di se stessa. L’anima che ama Dio e si vede vessata e contraddetta, si slancia verso Dio nell'atmosfera del Calvario, non si slancia a Lui nel desiderio della morte corporale. Più che andare a Dio per amore, vuole distaccarsi dalla vita terrena che vede inutile e piena di sterili angustie. Se ama Dio intensifica la preghiera, se è disgustata della vita si sente paralizzata nella preghiera. Perchè uno ti disistima, o ti contraddice, o ti strapazza, figlio mio, vedrai tutto nero e la tua stessa vocazione ti traballerà nell'incertezza, pensando di avere errato nell'abbracciarla? E tu non l'abbracciasti per amore mio? E come questo amore può disperdersi in una tempesta che dovrebbe rafforzarla? Se stai sulla croce, sei più vicino al mio Cuore! Ci sono nell'anima tua anche i momenti di ottimismo nei quali arde il tuo zelo ed il tuo amore. Ed allora vorresti mutare la faccia della terra, vorresti riformare, accomodare, salvare, ma non tieni conto della realtà del tuo ambiente e cadi nella fantasia. Le anime ti sembrano sante e le vedi nello specchio della simpatia che ti ispirano, e non te ne accorgi. La loro santificazione ti sembra facile, e non tieni conto della resistenza della loro volontà. Le credi pane e sono macigni dalla forma del pane, e se le urti ti accorgi che le tue espressioni erano sbagliate, e il tuo ottimismo poggiava sul vuoto. Allora puoi avere le delusioni che ti fanno piangere perchè i germi buoni da te sparsi erano uniti ai semi invisibili della tua natura, e questi hanno germinato le spine che li hanno soffocati. Non ti smarrire!. .. Vivi di me, vivi con me, vivi per me! E lasciati guidare non dal carattere, ma dalla grazia mia. Tu vivi ancora nell'atmosfera della terra dove un poco si addensano le nubi, ed è tempesta, ed un poco si rischiara il cielo, ed è sereno, sereno che diventa poesia, entusiasmo, ottimismo. Un poco prendi mesto l'ombrello ... e dici: -Che cosa è la vita! Un poco ti rischiari e dici: - Che gioia! E zufoli perfino come un pacifico uccellino sul ramo fiorito! ... Ascendi sopra l'atmosfera della terra, nell'atmosfera di me crocifisso, e vedrai le nubi procellose sotto di te, e sopra di te il cielo sereno del mio amore nel sacrificio, nella pazienza, nella immolazione che ti portano al Paradiso. Non ti smarrire nelle tue angustie, non ti entusiasmare nei tuoi trionfi. Tratta le creature come tratti l'ortica o il fico d'India... tenendo conto delle invisibili spine. Se le tratti con faciloneria, le spine ti pungeranno, quando ti si infiggono ti danno un nervoso fastidio. Sta in pace! Rivolgiti a Maria, tutta bella; al Suo Cuore immacolato, tutto buono; al Suo materno amore, tutto pietoso. Dalle la mano come un bimbo, perchè ti guidi nella via sassosa, e riponi l'anima tua sotto il Suo manto nelle tempeste. Io ti amo, non temere!Abbi una fede semplice e una fiducia illimitata in Me Sacramentato e ti farai santo. Ti benedico +

LA VOCAZIONE NON È UNA SCELTA È UNA LUCE DIVINA CHE INONDA L’ANIMA ...
Al Chierico F.M. Napoli, 27 febbraio 1959

Gesù all'anima: Raccogli in me l'anima tua, e non voler fare apprezzamenti e paragoni fra Tizio e Caio, perchè io solo sono la tua parte e la tua eredità da quando fosti tonsurato. Non fare neppure apprezzamenti e ... valutazioni sopra di te, pensando che ... sei un uomo come gli altri, e devi prima valutare le tue possibilità prima di impegnarti a fondo nella tua via, poiché tu già sei impegnato con quelle parole: "Il Signore è la mia parte e la mia eredità". Con gli uomini un compromesso non è ancora un contratto, ma è sempre un impegno. Con me la promessa è più che un compromesso, e non la promessa soltanto, ma la dichiarazione di una dedizione completa, che esclude la possibilità di una rescissione. Se sono la tua parte, come potresti dirmi: "Non sei più la mia parte, ma la mia parte è il mondo"? Non ti appellare, magari trepidante, alla tua umanità, perchè non sei più un uomo come gli altri. Io mi feci uomo per te, affinché tu non fossi più uomo ma una creatura dedicata a me. Potrà avere per te più valore la voce di satana che ti insidia o lo stimolo della carne che ti agita, anziché la voce mia che ti chiama, e il mio amore che diventa tua eredità? E non dicesti tu che io ero la parte del tuo calice, per dirmi che accettavi il mio calice di amarezze e di prove? Se io accettai il mio calice per te, e fui vittima, non vuoi tu partecipare al mio calice? Non ti far dunque vincere dalla tentazione, e donati a me con amore, perchè l'amore ti darà la forte decisione di non essere un uomo ma: un Angelo del mio trono, un Arcangelo che porta alle anime il messaggio del mio amore, un coro di Virtù che splendono nel mondo, cantando la gloria di Dio, un Principe del mio regno, un Dominatore della carne e del sangue, un Potente della Chiesa per le mansioni sacerdotali, un Trono della gloria di Dio, un Serafino di amore, un Cherubino di luce che splende nel candelabro, illuminando le anime. Intendi? Sei sulla terra non come un uomo, ma come un Gesù, ed un Gesù Crocifisso per amore di Dio e per la salvezza delle anime. Questa deve essere la luce della tua scelta e della tua decisione; non deve essere la valutazione della tua carne e della tua fragilità. Questa è la luce che deve splendere nel mondo, questo il sale che deve condirlo. La vocazione non è una scelta, come si può scegliere una professione, è una luce divina che inonda l'anima, e la fa sbocciare in un giglio, e la fa fiorire nel campo di Dio, nell'orto chiuso al mondo, e la rende fonte sigillata da me.

COME DA UNA MEDICINA BEN PREPARATA ..…
A Fra Gioacchino Ricca dei Frati Minori Conventuali Napoli, 15 marzo 1959

Gesù all'anima: Hai sulle anime la più potente arma della Chiesa: la preghiera, e vigila perchè l'arma non si inceppi. Quando preghi, ogni altra occupazione passa in secondo ordine, e non puoi preoccuparti del tempo che ci impieghi, ma solo del fervore col quale la devi fare. Pensa che dalla tua preghiera può dipendere la salvezza di un'anima, come da una medicina ben preparata può dipendere la vita di un uomo. Ti benedico

NON TI SMARRIRE NELLE TUE PENE ... NEL DOLORE TUTTO SI COMPIE IN TE!
Al Sac. Vittorio Polidoro Napoli, 23 marzo 1959 Mercoledì Santo

Gesù all'anima: Ti ho messo sulla Croce, figlio mio, perchè ti amo. Mi domandi la salute per lavorare? E te ne do un filo solo, nella forza con la quale ancora ti sostengo; ma se ti donassi tutta la salute, ti toglierei un tesoro di attività soprannaturali. Dice il motore: "Perchè mi sacrificate così? Sempre con gli scoppi, la benzina, le candele ... E' una tribolazione! Lasciatemi un poco in pace, e fate piuttosto bello il cofano,bella la carrozza, lucenti le ruote ... e farà più attrattiva la macchina!" ...
O anima immolata, la tua immolazione è la grande forza motrice di ogni opera buona, e tu operi di più quando sei unita a me nel dolore. Se agonizzi, semini, unendoti alla Divina Volontà. Se sei flagellata nel corpo, tu purifichi le anime impure. Se sei coronata di spine, tu raddrizzi le teste scollate. Se tu sei crocifissa, salvi, attirando la grazia di Dio, come feconda pioggia.
Dice il chicco di grano: "Vi do il pane e mi seppellite sotto terra ... d'inverno? Cresco tra i brividi della pena, e mi soffoca la neve? ... Vi do la spiga dorata, e mi dissecca il sole cocente? E non sono io una pianta sfortunata? Non mi perseguita la malasorte?".
O anima immolata, nel gelo del tuo cuore lo Spirito Santo semina la vita soprannaturale, perchè tra i brividi dell'aridità tu cerchi Dio con puro amore. Le tempeste ti fortificano, e non te ne accorgi. Produci i frutti, e non li vedi. Spighe dorate di anime unite a me, ... e le persecuzioni par che ti dissecchino ... E proprio allora la spiga si fa più piena. Sta in pace. Se tu ami una persona, le faresti male? Saresti sordo alla sua voce? L'ascolteresti a suo danno? Le daresti quello che la immiserisse? E puoi pensare che io ami meno di te quando ami? Non ti smarrire nelle tue pene, non ti riguardare come un essere ... finito, perchè proprio nel dolore tutto si compie in te, come in me crocifisso: "Consummatum est"!Ti amo, sta in pace . Ricorri a Maria, e Maria ti ascolta di più, quando a te sembra che non ti ascolti, e ... ti quereli con Lei. Maria ti abbraccia, e ti copre col suo manto. Ti benedico+ Confida in me!. ..
L'anima: O Gesù, o Mamma Maria, compatite la mia debolezza, sostenetemi, e fatemi compiere tutta la Volontà di Dio.

SOGNA SOLO IL PASSAGGIO DALLA CROCE ALLA GLORIA DEL PARADISO
Al Sac. Vincenzo Giusto Santuario di Piedigrotta Napoli Napoli, 5 aprile 1959

Gesù all'anima: Seguimi nel cammino del Calvario, se vuoi essere santo, e se vuoi santificare le anime a te affidate.
- Se tu agonizzi di fronte ai peccati del mondo, tu risvegli i dormienti.
- Se soffri in unione alla Divina Volontà le pene della vita, tu purifichi le anime impure.
- Se sei coronato di spine per le preoccupazioni che hai, e per le contrarietà che incontri, se accetti anche l'obbrobrio di un serto di ignominia, e ... ti burlano quando tu cerchi di vivere più fortemente di me, tu ripari gli errori delle teste scollate, e delle teste orgogliose che molte volte ti circondano.
-Se porti la croce della tua vita per mio amore, e se ti crocifiggi al mondo per vincerlo, tu porti vittoria su di te, e non ti fai sopraffare dalla natura, ne ti fai affascinare dalle creature. La vita di un ministro mio non può essere dissimile dalla mia vita dolorosa. Tu porti la mia livrea, figlio mio, e non puoi vivere che del mio regno di immolazione e di amore. Non ti scoraggiare, e non pensare a mutamenti... perchè, se cambi posto sul treno che ti porta, corri rischio di passare dalla ... Terza Classe, che stimi scomoda, nel carro bestiame; e se vuoi liberarti dai gatti che miagolano, trovi i leoni che ruggiscono. Se il demonio ti facesse apparire ... la libertà come un respiro di liberazione, troveresti, come un incauto topo, la trappola, e... passeresti tra gli artigli... della gatta, che baloccandoti e ... 'piazzandoti' 1° amorosamente, ti divorerebbe fino ... alla coda, facendola scricchiolare come ... un boccone saporito e ... croccante. Sta in pace, figlio mio, legato come me che solo ti amo, che solo ti amo, e sarai trionfante con me. Pilato si stupì che io ero già morto, e tu ti stupirai dell'ora della tua morte, figlio mio, che viene presto. Chi ha vinto 245 milioni alla Sisal, poteva mai pensare che la sognata ... posizione cambiata nel giubilo inebriante, terminasse dopo pochi giorni nella morte? Sta dunque in pace nel mio amore, e sogna solo il passaggio dalla Croce alla gloria del Paradiso. Ti benedico +

AMORE A TEMPERATURA TIEPIDA
Ad un Sacerdote Napoli, 13 aprile 1959

Gesù all'anima: Amami davvero, figlio mio caro! Tante volte i sacerdoti mi amano con la temperatura tiepida ... quasi avessero paura di scottarsi; addirittura mi amano con la temperatura ad acqua di stanza.
E come possono comunicare alle anime il fuoco dell'amore? Ama le anime davvero, e pensa che devi salvarle. Tante volte i sacerdoti amano le anime ... come il negoziante ama i clienti... Li ama finchè c'è l'utile loro ed ignorano il sacrificio. Nessun mercante sacrifica se stesso. Tu sei il continuatore dell'opera mia, e devi essere crocifisso per le anime, come io fui crocifisso. Se non fai così, sei un pastore mercenario, che lascia le pecorelle al lupo rapace. Prega davvero, prega in modo da aprire il Cielo e far piovere sulle anime la misericordia. Tante volte i sacerdoti pregano come se la preghiera non fosse vita, ma fastidio della vita. Pensa che l'arma tua è la preghiera, e che il tuo Breviario è per te un dono e non un peso. L'anima: O Gesù, o Mamma Maria, io mi consacro a voi. Fatemi santo!


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