SARAI
IN ME VOCE DI VERITÀ ED IN MARIA VOCE DI MISERICORDIA
A
Padre Renato Valente Marianista
Napoli,
18 marzo 1958
Ho
ricevuto la vostra lettera, e ieri sera un telegramma urgentissimo
del Dottor Corsi che mi annunziava l'aggravarsi del caro Pinuccio. Io
prego che si compia in lui la Divina Volontà. Non ho il coraggio di
trattenerlo su questa misera terra dove ha tanto sofferto, e dove,
anche se guarisse, lo aspetterebbero altre gravi sofferenze. Capisco
e compatisco la desolazione dei genitori, e vorrei consolarli, ma io
credo che sia maggiore consolazione saperlo nel Paradiso, tra le
braccia della Divina Misericordia, che in terra, alle prese con la
bugiarda giustizia umana che non poteva essere più ingiusta con
questo innocente. La sua purificazione è stata aspra, singolare,
totale, e per questo appunto il suo passaggio all'eternità sarà
una trionfale ascesa nell'eterna felicità. Non so pensare
diversamente, nonostante che io sia di carattere ottimista. Ma credo
che non ci sia ottimismo più bello che pensare alla beata eternità
dopo tante pene della vita. ( ... ) Volete che io vi scriva una
esortazione, Padre caro. E come potrei farlo io che sono un povero
nulla ( ... )? Ho tanta confusione di me, e tanta conoscenza del mio
nulla che ho bisogno io di una vostra esortazione. Ad ogni modo, per
contentarvi ed obbedirvi, prego Gesù che mi faccia Lui scrivere qui
un piccolo colloquio, come lo fo sulle immaginette.
Gesù
al Padre Valente: Sei mio Sacerdote, ti ho rivestito
della mia dignità, sei anche tu 'Gesù', Salvatore di anime. Non
puoi salvarle che come le ho salvate io, pregando ed immolandoti. Sei
mandato da me per la tua vocazione, come io fui mandato dal Padre; e
come io feci sempre quello che piacque a Lui, così tu fa sempre
quello che piace a me. E ciò che più mi piace è “l'humiliavit
semetipsum, factus obediens usque ad mortem, mortem autem Crucis”.
-
Se tu ti fai piccolo nella umiltà, stai al fuoco della divina
grazia, come il sole al fuoco di una lente, e la trasmetti alle anime
che sono nelle tenebre.
-
Ti fai piccolo con la bontà, con la dolcezza, col servire sempre le
anime, senza cercare il tuo tornaconto.
-
Ti fai umile nel ricordo delle tue colpe, compatendo i peccatori.
-
Ti fai obbediente sino alla morte di croce, accettando per amore ogni
pena della vita, e lasciandoti guidare in tutto dai tuoi superiori,
anche in quello che contrasta la tua volontà. Cresca ogni giorno il
tuo amore per me, e perciò sii familiare con me Sacramentato.
Cresca il tuo amore per Maria, e perciò amala come Mamma tua. Non
dissi io a Nicodemo che bisogna rinascere? E Nicodemo disse: "Come
può un vecchio rinascere, come può rientrare nel seno materno?"
Ma tu, amando Maria rinasci, perché l'amore tuo filiale ti fa
entrare nel suo Cuore, e l'amor suo materno ti genera alla santità.
Essa ti dona la grazia, come acqua che ti rinnova la vita, ed Essa ti
attrae lo Spirito Santo che ti fa nascere alla vita soprannaturale:
“Ex aqua et Spiritu Sancto”. Ti genera a me, ti dona alle anime.
Abbi grande fiducia in me, vivi nel Cuore mio e nel Cuore di Maria, e
sarai in me voce di verità, ed in Maria voce di misericordia. Non
ti scoraggiare mai nelle difficoltà del tuo apostolato, nelle
contraddizioni che incontri: Confida!
L'anima:
Eccomi tutto vostro, o Gesù mio, o Mamma mia Maria! Eccomi nel tuo
Cuore, o Maria, donami la vita, come la desti al Verbo Umanato. Fa
che la mia carne sia pura, che l'anima mia sia santa, che le mie
attività siano soprannaturali, perché non viva io ma viva in me
Gesù. Amen!
AMORE
VERO E PROFANAZIONE DELLA PAROLA AMORE
A
Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 25 aprile 1958
Gesù
all'anima: Invoca lo Spirito Santo, perché irradi sopra
di te la luce del divino AMORE. Quante volte questa parole 'amore' è
ripetuta nel mondo, e quante volte è una profanazione dell'amore!
Ci sono i frutti veraci e i frutti selvatici, che pur si dicono
frutti, hanno un bello aspetto, ma non sono frutti veri. Ci sono
sostanze salutari e sostanze surrogate; ma le surrogate illudono e
non danno salute. Quanti si chiamano fratelli, sorelle, madri di
elezione, e non sono altro che surrogati senza sostanza. Chi può
chiamarsi madre se non ha generato? E chi può dire generazione un
sentimento di effimera simpatia, che cerca di celarsi col nome di
mamma, di fratello, di sorella, per non svelarsi nella sua natura
effimera, se non peccaminosa? Quante volte si copre con la
spiritualità la passione, e la spiritualità in quel caso è come
la neve su di un mucchio di detriti e di rovine! Guardami tutto amore
nell'Eucaristia, e riposa nel mio Cuore, perché qui è l'amore
vero, e riposa nel Cuore di Maria, perché Essa sola ti è MAMMA
vera, che ti ha generato tra i dolori del Calvario. La Giornata della
Maternità che si celebra civilmente, sia per te, solo GIORNATA DELLA
DIVINA MATERNITA’ DI MARIA, che divenne Maternità universale per
tutti i figli adottivi di Dio, generati sul Calvario dal Sangue mio.
Chi si chiama mamma, o chi chiama una creatura 'mamma', verso cui è
inclinato per simpatia, è simile a chi chiama oro una patacca, e
brillante una scheggia di vetro. Non cadere nel laccio di una
supposta maternità che ti fa schiavo, e ti soffoca tra il
pettegolume della gelosia. Non riguardare come mamma che Maria,
perché solo Maria e mamma tua sono mamme nella grazia di Dio, e
nella purezza dell'amore immolato.
Ti
benedico + Ti benedice Maria +
NELLO
SPLENDORE DI MARIA LE TUE DEBOLEZZE COME OMBRE DI UN QUADRO DI
MISERICORDIOSO AMORE
A
Don Vincenzo Giusto Napoli, 25 aprile 1958
Gesù
all'anima: Comincia il Mese di Maria, figlio mio, mese di
grazia e mese di santificazione. Maria ti irradia della sua luce, e
per essa diventi luminoso. Si, emergono nella luce, e risaltano le
tue debolezze, ma tu, umiliandoti e pentendoti, rimani nei raggi di
Maria, nel cui splendore le tue debolezze diventano le ombre di un
quadro di misericordioso amore. Invoca Maria con particolare
tenerezza in questo mese, e poiché Essa è mamma, tu nella sua luce
e per la grazia che ti dona, sii per le anime Sacerdote di materna
dolcezza. Nel mese di Maggio satana cammina per turbarti, ed il
nervosismo si accresce. Perciò dosa il tuo nervosismo con la
dolcezza, come dosi l'amaro con lo zucchero. Fa' sentire alle anime
la divina bontà attraverso il tuo ministero, di modo che tu,
crocifisso per amore, possa con me Crocifisso, e per Maria Addolorata
generare le anime a Dio.
NEL
TUO SACERDOZIO ... UN CUORE
A
Don Vincenzo Giusto Napoli, 7 Giugno 1958
Gesù
all'anima: Io mi son rivelato nel mio Cuore, per dirti e dire
a tutti che io sono amore. Non dite voi di una persona generosa e
prodiga, che ha un gran cuore, che è un cuore? Or se io sono amore
anche tu devi rivelare nel tuo Sacerdozio un cuore, cioè devi
essere un cuore di carità e di bontà, di compatimento e di
dolcezza. Ogni Sacerdote deve poter dire alle anime che a lui
ricorrono: Ecco il cuore che ti conforta e ti solleva. Il Sacerdote
che non è ... un cuore, ma agisce perché deve agire, è più un
mestierante che un Sacerdote. Tu hai un cuore buono, ti presti, ti
affanni per gli altri, ma quante volte nascondi il cuore e manifesti
i nervi? Nascondi la bontà, e manifesti... il dispetto e la noia?
Fa risplendere il tuo Sacerdozio nella bontà e vedrai come vincerai
la durezza delle anime. Oggi si vuol vincere non aumentando la
fiamma, ma diminuendola, fino a raggiungere lo zero del mondo ....
Ma, ghiaccio unito a ghiaccio non dà calore, dà gelo. Il calore
si riversa nel gelo e lo liquefa solo quando supera assai la
temperatura del gelo. Cinema, televisioni, palloni, giochi... hanno
la stessa temperatura del mondo, e come puoi riscaldare il mondo col
mondo, il gelo col gelo? Questo
è il grande errore dell'azione cattolica moderna: voler mutare il
mondo col mondo! Ma allora non si elimina il mondo ma lo
si raddoppia. Se cedi all'impurità del mondo, e togli la modestia
delle vesti per attrarre le anime alla Chiesa, tu non vi attrai le
anime ma il mondo, e trasformi la Chiesa, la famiglia, i giovani, le
anime in mondo. Vivi di Dio, ed effondi nella dolcezza la luce di
Dio. Non t'inquietare, perché il sole non s'inquieta
nell'illuminare. Sta in pace. Ti benedico +
TUTTO
TRASFIGURATO PRIMA DI VIVERE NEL POPOLO
A
Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 27 luglio 1958
Gesù
all'anima: Un sacerdote non è un uomo qualunque, ma per il
carattere è trasfigurato, è un'altra creatura. Io mi trasfigurai
sul Tabor per mostrarmi Dio, e il Sacerdote riceve il Sacro Carattere
per mostrarsi Gesù. Egli non può vivere più del mondo, ma sta
in altezze sublimi che lo separano dal mondo stesso, come io fui su
di un monte eccelso e isolato. L'abito della sua vita deve essere
candido più della neve per la purezza; e la sua faccia cioè il
suo capo, la sua mente, i suoi pensieri debbono splendere come sole,
perché deve vivere della sapienza divina, e deve illuminare con la
sua fede, quasi sole spendente dell'umanità nella quale vive. Con la
conoscenza di Dio e delle scienze sacre, egli s'illumina e illumina.
Qualunque scienza umana spesso non lo illumina ma lo offusca,
qualunque mentalità moderna non è luce per le anime. II suoi
libri, cooperatori del suo apostolato sono ... Mosè ed Elia, la
Legge di Dio e la luce della morale: Dogmatica e Morale. Io sul Tabor
discorrevo della mia Passione, dell'eccesso del mio amore per
l'umanità, e il Sacerdote non può parlare di divertimenti, non
può vivere nelle manifestazioni della vita moderna, ma deve solo
avere come meta l'immolazione sua per le anime, deve vivere per lo
Spirito Santo e nello Spirito Santo, come io sul Tabor fui avvolto
dalla lucida nube, e deve sentirsi lui, e deve far sentire al popolo
la sua missione divina: Ecco il Figlio, nel quale ho posto tutte le
mie compiacenze, ascoltatelo (M t 17 ,5). Il Sacerdote deve
raccogliere nella sua vita perfetta tutta la compiacenza di Dio. e
solo allora è capace di essere ascoltato dal popolo. Tu, Sacerdote
mio, non puoi porre i tabernacoli fuori del mondo, come S. Pietro
voleva fare un rifugio sul Tabor, devi vivere nel popolo, ma devi
essere tutto trasfigurato prima di vivere nel popolo, così non ti
mescolerai alla vita del mondo, ma sarai luce della terra e sale del
mondo. Ti benedico +
ANIMA
ARDENTE PER LE ANIME A ME CONSACRATE
A
Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 18 settembre 1958
Gesù
all'anima: Tu ora non sei solo un Sacerdote, ma sei un canale
per il quale deve passare la vita della Chiesa nelle anime consacrate
a me. Non ti riguardare come un impiegato della Congregazione dei
Religiosi, ma una di quelle vene che portano il sangue al cuore, e
che dal cuore lo portano all'organismo per vivificarlo. Devi essere
perciò sempre più pieno di grazia, sempre più acceso di amore
per Dio, lampada ardente che fa luce nelle tenebre delle anime
consacrate a me, olio vivo che rifornisce le lampade che si spengono.
Quante sono le suore che vanno
alla vita eterna in uno state miserabile, e picchiano alla porta del
Paradiso: Domine aperi nobis, e sentono rispondersi Nescio vos! -
Come posso io riconoscere chi mi è stata infedele e lontana nella
vita, e che non mi ha riconosciuto per suo Sposo crocifisso? Come
posso introdurre nella gloria del Cielo chi è vissuta
nell'abiezione del mondo, pur vestendo un abito santo?Quanti
Religiosi si dannano, oggi, per essere infedeli al mio amore!
Abbi misericordia, ma abbi pure la forza spirituale che faccia
redimere le anime disorientate. Ti benedico. Ti amo +
IL
GHIACCIO SULLE ALI DI UN AEROPLANO
A
Don Vincenzo Giusto Napoli, 18 settembre 1958
Gesù
all'anima: Eleva l'anima tua in alto, e spiega le ali della
meditazione e della preghiera per salire nella stratosfera del divino
amore. Quando sulle ali di un aeroplano si forma il ghiaccio in alte
regioni polari, allora l'aeroplano perde quota e può cadere
sfracellandosi. Tu sei a contatto del mondo, perché tante anime che
vengono a te portano con loro il gelo agghiacciante del mondo. Tu non
te ne accorgi, ma depongono sulle ali dell'anima tua il ghiaccio che
ti appesantisce e ti spinge verso la terra. Se sei acceso del calore
dell'amore divino, tu liquefi il ghiaccio e voli; ma se ti geli, tu
accogli il ghiaccio, lo immagazzini... e cadi giù. Perciò con la
meditazione e con la preghiera tieni sempre acceso il tuo cuore, ed
invece di agghiacciarti al contatto col mondo liquefa il ghiaccio
mondano col tuo amore a Dio. L'anima che non si nutrisce di Dio, è
come un corpo senza calorie ed ogni negligenza nella preghiera spegne
nel cuore una fiammella, fino a renderlo apate e gelido.
OGNI
ATTO CHE DISTRAE LE ANIME DA DIO È UN'UCCISIONE
Ad
un Sacerdote Napoli, 19 settembre 1958
Gesù
all'anima: Dammi tutto il tuo cuore, non lo dividere, non lo
distrarre, perché, come nel cuore fisico una ferita anche piccola
produce la morte, così nel cuore ogni sentimento che lo ferisce
fuori di me è ferita che porta la morte. Pensa alla tua
responsabilità: Tu devi salvare le anime. Ogni atto che le distrae
da Dio è un'uccisione. Sei medico delle anime, e se non sei santo,
dai loro una medicina avariata che le uccide. Devi alimentarle, e se
dai loro un cibo guasto le avveleni. Sei loro sostegno, e se per i
difetti e le trasgressioni, diventi come un legno tarlato, ti riduci
in pezzi e non le sostieni. Sei luce per il Sacerdozio, e se vivi
dello spirito del mondo formi tale nebbia intorno alla tua luce che
essa non splende più. Sei sale che deve condire, e se per mancanza
di preghiere e di amore divino diventi scipito, hai l'apparenza di
sale, ma sei solo polvere che non condisce, e sei gettato
nell'immondezza. Amami veramente e sii apostolo del mio amore. Ti
benedico +
L'anima:
O mio Gesù, per Maria Immacolata, liberami dalle passioni e dal
peccato.
OGNI
TORPORE SPIRITUALE PUÒ ATTENUARE LA GRAZIA DI DIO
A
Mons. Giacomo Cicconardi Napoli, 20 ottobre 1958
Gesù
all'anima: Anche nell'anima ci sono i malanni, figlio mio,
che impediscono la sua vita. Ogni torpore spirituale può attenuare
la grazia di Dio, e quindi può impedirne lo sviluppo e l'attività.
Ecco, per esempio, ora che avanza il freddo, tu puoi levarti dal
letto con un atto di pigrizia. lo ti aspetto come una mamma accanto
al figlio con una bibita calda calda, per donargli calorie di vita.
Il figlio s'è impigrito, ha lasciato la bibita sul comodino e l'ha
fatta raffreddare. Non è più una caloria piena. Così un atto di
pigrizia può privarti di una caloria di pietà e di amore per
tutta la tua giornata. Ogni difetto volontario produce un turbamento
nella vita della grazia dell'anima. Vigila su di te, e sii fedele
nell'amore che si vuol tutto donare. Ti benedico +
NON
PUOI VIVERE COME VIVI
Lettera
ad un Sacerdote Napoli, 24 ottobre 1958
Maria
all'anima: Apri il cuore tuo a me, Mamma tua, e sii veramente
figlio mio, ministro del mio Figliuolo. Non puoi vivere come vivi,
perché devi essere luce del mondo e sale della terra. Come puoi
esserlo se ti ottenebrano le creature umane con i densi fumogeni dei
sensi? In una nebbia fumogena non si distingue più nulla,
all'infuori di una fiamma d'incendio, e nel fascino delle creature
l'anima viene tutta avvolta dall'acre fumo della tentazione, e non
vede che la fiamma delle passioni. L'anima sacerdotale non può
rimanere un momento solo in questo fumo soffocante, e tanto meno può
cercarlo per gettarsi nella fiamma. Egli allora è luce spenta, è
sale scipito, gettato nel letamaio, e poi all'eterno fuoco.
O
figlio mio, non basta l'apparenza di un decoro umano a coprire
l'obbrobrio di una passione, perché il male è fuoco che si fa
scorgere anche di lontano, e non inganna nessuno. E poi, come può
dare la vita la putrefazione? Ogni atto sacerdotale che non è
vivificato dalla purezza e dalla santità, è solo un'ipocrisia che
ha miasmi di morte, ed è un dolciastro che nasconde il veleno, ma
non lo rende innocuo. Quale forza può avere l'apostolato
sacerdotale se non parte da un cuore puro, santo, convinto di quello
che dice? La predicazione nella sua bocca è un vano ciarlare, che
induce nei fedeli una reazione occulta, che non fa accettare quella
parola che non è di Dio, perché parte da un cuore posseduto da
satana. Il demonio vive nell'anima in peccato, e cambia il senso ad
ogni parola buona, come cambia il senso di una lode l'ironia. Ed è
un'ironia il dire: ((Amate Dio!», quando l'anima che parla così
non l'ama. E' un sarcasmo atroce dire: «Siate puri come gigli>>,
quando l'anima che parla porta negli scandali che ha dati le pungenti
spine di un roveto che avvelena. Anche se il Sacerdote ha
scandalizzato un 'anima sola, e l'ha indotta al male, ha reso votata
alla dannazione eterna non solo quest'anima, ma ha minato la salvezza
di tante anime, perché è una fonte avvelenata, dalla quale non
può scaturire che veleno. Se il Sacerdote pensa a questo immenso
danno di un suo traviamento, di una sua impurità, anche occulta, di
una sua mancanza di fede, conseguenza dell'impurità, anche se celata
nell'ipocrisia della parola, come può riposare senza aver riparato
il danno immenso fatto ad un'anima ed alle anime? Come può andare a
piè dell'Altare e dire: "Giudicami, o mio Dio ... ",
avendo scritta nel suo cuore e nei suoi sensi una sentenza di morte?
La sentenza di Dio è una sola per questo Sacerdote: "Va
lontano da me, al fuoco eterno!". Ero nudo nelle anime prive di
grazia, e non le hai rivestite, anzi le hai insozzate di fango. Ero
affamato in queste anime, avide di felicità, e non le hai satollate
anzi hai dato loro il pascolo della morte, inducendole al peccato.
Ero prigioniero e infermo in queste povere anime che mi costano
sangue, e sono parte del mio Corpo Mistico, e non le hai consolate,
liberandole dal peccato e sanandole, anzi le hai avvinte in catene di
peccato, e le hai rese lebbrose con i tuoi contatti di peccato. Ero
assetato in queste anime, arse dal mondo, e non le hai dissetate,
anzi hai dato loro da bere l'acqua putrida della tua passione impura,
bruciandole con un ardore di morte. Va lontano da me al fuoco eterno!
Tu mi sei figlio, Sacerdote mio, tu non puoi cammina30re sulla via
dell'inferno, tu, votato alla salvezza delle anime, non devi perderne
una sola, anche a costo di penitenze aspre , che dominino la tua
natura. Devi attrarre a Dio le anime nella scuola, nel confessionale,
sul pulpito, nella strada, nella casa. Devi essere sole che illumina,
non flaccida caligine che oscura. Voglio questo da te, e se non mi
ascolti, Gesù ti flagellerà con orribili e umilianti dolori. Ti
benedico + L'anima: O Mamma mia, a te mi consacro,
aiutami tu a vincermi. Fammi santo.
VIVI
TUTTO PER ME
Al
Sac. Fortunato Raspanti Napoli, 25 novembre 1958
Gesù
all'anima: Vivi tutto per me, se vuoi salvare le anime. Come
può riscaldare una stufa senza corrente o un braciere senza fuoco?
non basta alla stufa o al braciere la forza esterna per riscaldare,
figlio mio! Da tutto il tuo essere debbo trasparire io. L'abito
talare non è una veste soltanto, è come la placca d'oro del Sommo
Sacerdote Ebreo, che dice a tutti: "Sanctum Domino", sono
consacrato a Dio. Anzi, dice di più: "Arca Dei", sono
Arca di Dio! L'abito allora è uno scudo contro il male e le insidie
del male, perché, chi oserà profanare ciò che è consacrato a
Dio ed è Arca di Dio? Se vivi di me, l'abito, le azioni, le
funzioni del tuo ministero daranno luce alle anime e le attrarranno a
me. Effondi la mia carità e la mia dolcezza, ma non donare alle
creature un atomo solo del tuo cuore: getteresti in esse una favilla
incendiaria che le farebbe impure! Amami tu, e mi farai amare; sii tu
puro, e diffonderai purezza. Prega e confida in me per vincerti.
Ricorri a Maria santissima Mamma tua
FRUSTA
... FRUST ... PASSA VIA!
A
Mons.Giacomo Cicconardi Napoli, 2 dicembre 1958
Gesù
all'anima: Che cosa dà più fastidio, figlio mio, un gatto
ringhioso o una cimice nascosta tra le pieghe? Al gatto dici
energicamente: Frust, frust ... passa via!, e il gatto fugge. Ma alla
cimice che succhia il sangue non puoi opporre altro che carpirla tra
le pieghe dove si appiatta, e schiacciarla. Solo allora non nuoce
più. Quando una creatura insidia, e pretende di succhiare per se
stessa la vita del cuore che si è donato a me, il rimedio è
troncare la sua insidia con la fortezza dell'amore di Dio, ed
eliminarla. Non ti fare schiavo di un rispetto umano, e non tollerare
che una creatura sia gelosa di te, perchè questo intralcia la tua
attività, e compromette il tuo prestigio. Se la creatura pretende
di averti... al suo comando perchè ti ha beneficato, commette un
baratto, perchè pretende che i suoi benefici siano un diritto
superiore al mio che, dando il Sangue per te, ti ho fatto mio, per
effondere per te la mia vita nelle anime. Non puoi dare importanza
alle insidiose pretese di una povera creatura ... per carità, o per
evitare complicazioni, di fronte alla libertà del tuo ministero che
può diventare pastorale cura di un gregge mio. ( ... )
SEI
DI NATURA ESUBERANTE
A
Don Vincenzo Giusto Napoli, 3 dicembre 1958
Gesù
all'anima: La dolcezza ispirata dalla grazia di Dio, è come
un profumo di carità che porta l'anima a me. La dolcezza ispirata
dalla gentilezza che sa di mondo ... è come il vischio che attrae
l'anima e l'avvinghia. Tu a volte diventi aceto, e fai fuggire le
anime, come le povere mosche tra le esalazioni acri.
A
volte vuoi essere dolce, e dici parole melate, che ... imprestate dal
mondo, possono diventare faville di umanità che incendiano la
paglia già secca.
E
le povere creature del mondo, piene di vanità, e ... assetate di
espansioni umane possono credere di essere veramente per te un ...
Tesoro, una consolazione, un conforto... e passando per un'illusione
di carità e di bontà, possono divampare in sentimenti umani. La
mano in una mano, è ... come lo stecco resinoso di pino, che
stropicciando con uno stecco pure di pino, l'accende. Così gli
antichi facevano il fuoco, così satana può accendere il fuoco di
un sentimento materiale che distrae da me. Vigila su di te, perchè
sei di natura ... esuberante. Ti benedico +
NON
TI SMARRIRE NELLE TUE ANGUSTIE, NON TI ENTUSIASMARE NEI TUOI TRIONFI
Al
Sac. Vincenzo Giusto Santuario di Piedigrotta Napoli Napoli 13
febbraio 1959
Gesù
all'anima: I’anima ha dei periodi di smarrimento e di
sfrenamento che la fanno cadere o nelle tenebre del pessimismo o
nella faciloneria di veder tutto roseo e tutto facile, ma senz'altro
appoggio che la fantasia. Lo smarrimento viene dalle contraddizioni
della vita, che si riflettono nel sistema nervoso, e concentrano
l'anima o sulle creature, viste nel turbamento della fantasia che
ingrandisce le loro debolezze e le loro miserie, e copre di fitta
nebbia le loro buone qualità, o concentrano l'anima sulle
difficoltà della sua vita nel mondo e le fanno apparire tutto vano,
tutto inutile, tutto fatale, di un fatalismo cieco che la fa trovare
smarrita, per cui si augura solo la morte e può cadere nella
disperazione. Lanima pia ha uno spiraglio di luce in questi
smarrimenti, pensa alla morte per acquistare la pace dell'eternità;
ma questa luce non è luce di sole, è come la luce cinerea della
luna, che viene dai riflessi della terra. Se fosse aspirazione
profonda a Dio, alla felicità e alla gloria eterna, l'anima
abbraccerebbe con maggiore amore le sue croci che, sopportate con
pazienza, la portano a Dio, e vivrebbe tutta unita alla divina
Volontà. Lo smarrimento non sarebbe oscura malinconia, ma paziente
amore e sospiro a Dio nella immolazione di se stessa. L’anima che
ama Dio e si vede vessata e contraddetta, si slancia verso Dio
nell'atmosfera del Calvario, non si slancia a Lui nel desiderio della
morte corporale. Più che andare a Dio per amore, vuole distaccarsi
dalla vita terrena che vede inutile e piena di sterili angustie. Se
ama Dio intensifica la preghiera, se è disgustata della vita si
sente paralizzata nella preghiera. Perchè uno ti disistima, o ti
contraddice, o ti strapazza, figlio mio, vedrai tutto nero e la tua
stessa vocazione ti traballerà nell'incertezza, pensando di avere
errato nell'abbracciarla? E tu non l'abbracciasti per amore mio? E
come questo amore può disperdersi in una tempesta che dovrebbe
rafforzarla? Se stai sulla croce, sei più vicino al mio Cuore! Ci
sono nell'anima tua anche i momenti di ottimismo nei quali arde il
tuo zelo ed il tuo amore. Ed allora vorresti mutare la faccia della
terra, vorresti riformare, accomodare, salvare, ma non tieni conto
della realtà del tuo ambiente e cadi nella fantasia. Le anime ti
sembrano sante e le vedi nello specchio della simpatia che ti
ispirano, e non te ne accorgi. La loro santificazione ti sembra
facile, e non tieni conto della resistenza della loro volontà. Le
credi pane e sono macigni dalla forma del pane, e se le urti ti
accorgi che le tue espressioni erano sbagliate, e il tuo ottimismo
poggiava sul vuoto. Allora puoi avere le delusioni che ti fanno
piangere perchè i germi buoni da te sparsi erano uniti ai semi
invisibili della tua natura, e questi hanno germinato le spine che li
hanno soffocati. Non ti smarrire!. .. Vivi di me, vivi con me, vivi
per me! E lasciati guidare non dal carattere, ma dalla grazia mia. Tu
vivi ancora nell'atmosfera della terra dove un poco si addensano le
nubi, ed è tempesta, ed un poco si rischiara il cielo, ed è
sereno, sereno che diventa poesia, entusiasmo, ottimismo. Un poco
prendi mesto l'ombrello ... e dici: -Che cosa è la vita! Un poco ti
rischiari e dici: - Che gioia! E zufoli perfino come un pacifico
uccellino sul ramo fiorito! ... Ascendi sopra l'atmosfera della
terra, nell'atmosfera di me crocifisso, e vedrai le nubi procellose
sotto di te, e sopra di te il cielo sereno del mio amore nel
sacrificio, nella pazienza, nella immolazione che ti portano al
Paradiso. Non ti smarrire nelle tue angustie, non ti entusiasmare nei
tuoi trionfi. Tratta le creature come tratti l'ortica o il fico
d'India... tenendo conto delle invisibili spine. Se le tratti con
faciloneria, le spine ti pungeranno, quando ti si infiggono ti danno
un nervoso fastidio. Sta in pace! Rivolgiti a Maria, tutta bella; al
Suo Cuore immacolato, tutto buono; al Suo materno amore, tutto
pietoso. Dalle la mano come un bimbo, perchè ti guidi nella via
sassosa, e riponi l'anima tua sotto il Suo manto nelle tempeste. Io
ti amo, non temere!Abbi una fede semplice e una fiducia illimitata in
Me Sacramentato e ti farai santo. Ti benedico +
LA
VOCAZIONE NON È UNA SCELTA È UNA LUCE DIVINA CHE INONDA L’ANIMA
...
Al
Chierico F.M. Napoli, 27 febbraio 1959
Gesù
all'anima: Raccogli in me l'anima tua, e non voler fare
apprezzamenti e paragoni fra Tizio e Caio, perchè io solo sono la
tua parte e la tua eredità da quando fosti tonsurato. Non fare
neppure apprezzamenti e ... valutazioni sopra di te, pensando che ...
sei un uomo come gli altri, e devi prima valutare le tue possibilità
prima di impegnarti a fondo nella tua via, poiché tu già sei
impegnato con quelle parole: "Il Signore è la mia parte e la
mia eredità". Con gli uomini un compromesso non è ancora un
contratto, ma è sempre un impegno. Con me la promessa è più che
un compromesso, e non la promessa soltanto, ma la dichiarazione di
una dedizione completa, che esclude la possibilità di una
rescissione. Se sono la tua parte, come potresti dirmi: "Non sei
più la mia parte, ma la mia parte è il mondo"? Non ti
appellare, magari trepidante, alla tua umanità, perchè non sei
più un uomo come gli altri. Io mi feci uomo per te, affinché tu
non fossi più uomo ma una creatura dedicata a me. Potrà avere per
te più valore la voce di satana che ti insidia o lo stimolo della
carne che ti agita, anziché la voce mia che ti chiama, e il mio
amore che diventa tua eredità? E non dicesti tu che io ero la parte
del tuo calice, per dirmi che accettavi il mio calice di amarezze e
di prove? Se io accettai il mio calice per te, e fui vittima, non
vuoi tu partecipare al mio calice? Non ti far dunque vincere dalla
tentazione, e donati a me con amore, perchè l'amore ti darà la
forte decisione di non essere un uomo ma: un Angelo del mio trono, un
Arcangelo che porta alle anime il messaggio del mio amore, un coro di
Virtù che splendono nel mondo, cantando la gloria di Dio, un
Principe del mio regno, un Dominatore della carne e del sangue, un
Potente della Chiesa per le mansioni sacerdotali, un Trono della
gloria di Dio, un Serafino di amore, un Cherubino di luce che splende
nel candelabro, illuminando le anime. Intendi? Sei sulla terra non
come un uomo, ma come un Gesù, ed un Gesù Crocifisso per amore di
Dio e per la salvezza delle anime. Questa deve essere la luce della
tua scelta e della tua decisione; non deve essere la valutazione
della tua carne e della tua fragilità. Questa è la luce che deve
splendere nel mondo, questo il sale che deve condirlo. La vocazione
non è una scelta, come si può scegliere una professione, è una
luce divina che inonda l'anima, e la fa sbocciare in un giglio, e la
fa fiorire nel campo di Dio, nell'orto chiuso al mondo, e la rende
fonte sigillata da me.
COME
DA UNA MEDICINA BEN PREPARATA ..…
A
Fra Gioacchino Ricca dei Frati Minori Conventuali Napoli, 15 marzo
1959
Gesù
all'anima: Hai sulle anime la più potente arma della
Chiesa: la preghiera, e vigila perchè l'arma non si inceppi. Quando
preghi, ogni altra occupazione passa in secondo ordine, e non puoi
preoccuparti del tempo che ci impieghi, ma solo del fervore col quale
la devi fare. Pensa che dalla tua preghiera può dipendere la
salvezza di un'anima, come da una medicina ben preparata può
dipendere la vita di un uomo. Ti benedico
NON
TI SMARRIRE NELLE TUE PENE ... NEL DOLORE TUTTO SI COMPIE IN TE!
Al
Sac. Vittorio Polidoro Napoli, 23 marzo 1959 Mercoledì Santo
Gesù
all'anima: Ti ho messo sulla Croce, figlio mio, perchè ti
amo. Mi domandi la salute per lavorare? E te ne do un filo solo,
nella forza con la quale ancora ti sostengo; ma se ti donassi tutta
la salute, ti toglierei un tesoro di attività soprannaturali. Dice
il motore: "Perchè mi sacrificate così? Sempre con gli
scoppi, la benzina, le candele ... E' una tribolazione! Lasciatemi un
poco in pace, e fate piuttosto bello il cofano,bella la carrozza,
lucenti le ruote ... e farà più attrattiva la macchina!" ...
O
anima immolata, la tua immolazione è la grande forza motrice di
ogni opera buona, e tu operi di più quando sei unita a me nel
dolore. Se agonizzi, semini, unendoti alla Divina Volontà. Se sei
flagellata nel corpo, tu purifichi le anime impure. Se sei coronata
di spine, tu raddrizzi le teste scollate. Se tu sei crocifissa,
salvi, attirando la grazia di Dio, come feconda pioggia.
Dice
il chicco di grano: "Vi do il pane e mi seppellite sotto terra
... d'inverno? Cresco tra i brividi della pena, e mi soffoca la neve?
... Vi do la spiga dorata, e mi dissecca il sole cocente? E non sono
io una pianta sfortunata? Non mi perseguita la malasorte?".
O
anima immolata, nel gelo del tuo cuore lo Spirito Santo semina la
vita soprannaturale, perchè tra i brividi dell'aridità tu cerchi
Dio con puro amore. Le tempeste ti fortificano, e non te ne accorgi.
Produci i frutti, e non li vedi. Spighe dorate di anime unite a me,
... e le persecuzioni par che ti dissecchino ... E proprio allora la
spiga si fa più piena. Sta in pace. Se tu ami una persona, le
faresti male? Saresti sordo alla sua voce? L'ascolteresti a suo
danno? Le daresti quello che la immiserisse? E puoi pensare che io
ami meno di te quando ami? Non ti smarrire nelle tue pene, non ti
riguardare come un essere ... finito, perchè proprio nel dolore
tutto si compie in te, come in me crocifisso: "Consummatum
est"!Ti amo, sta in pace . Ricorri a Maria, e Maria ti ascolta
di più, quando a te sembra che non ti ascolti, e ... ti quereli con
Lei. Maria ti abbraccia, e ti copre col suo manto. Ti benedico+
Confida in me!. ..
L'anima:
O Gesù, o Mamma Maria, compatite la mia debolezza, sostenetemi, e
fatemi compiere tutta la Volontà di Dio.
SOGNA
SOLO IL PASSAGGIO DALLA CROCE ALLA GLORIA DEL PARADISO
Al
Sac. Vincenzo Giusto Santuario di Piedigrotta Napoli Napoli, 5 aprile
1959
Gesù
all'anima: Seguimi nel cammino del Calvario, se vuoi essere
santo, e se vuoi santificare le anime a te affidate.
-
Se tu agonizzi di fronte ai peccati del mondo, tu risvegli i
dormienti.
-
Se soffri in unione alla Divina Volontà le pene della vita, tu
purifichi le anime impure.
-
Se sei coronato di spine per le preoccupazioni che hai, e per le
contrarietà che incontri, se accetti anche l'obbrobrio di un serto
di ignominia, e ... ti burlano quando tu cerchi di vivere più
fortemente di me, tu ripari gli errori delle teste scollate, e delle
teste orgogliose che molte volte ti circondano.
-Se
porti la croce della tua vita per mio amore, e se ti crocifiggi al
mondo per vincerlo, tu porti vittoria su di te, e non ti fai
sopraffare dalla natura, ne ti fai affascinare dalle creature. La
vita di un ministro mio non può essere dissimile dalla mia vita
dolorosa. Tu porti la mia livrea, figlio mio, e non puoi vivere che
del mio regno di immolazione e di amore. Non ti scoraggiare, e non
pensare a mutamenti... perchè, se cambi posto sul treno che ti
porta, corri rischio di passare dalla ... Terza Classe, che stimi
scomoda, nel carro bestiame; e se vuoi liberarti dai gatti che
miagolano, trovi i leoni che ruggiscono. Se il demonio ti facesse
apparire ... la libertà come un respiro di liberazione, troveresti,
come un incauto topo, la trappola, e... passeresti tra gli artigli...
della gatta, che baloccandoti e ... 'piazzandoti' 1° amorosamente,
ti divorerebbe fino ... alla coda, facendola scricchiolare come ...
un boccone saporito e ... croccante. Sta in pace, figlio mio, legato
come me che solo ti amo, che solo ti amo, e sarai trionfante con me.
Pilato si stupì che io ero già morto, e tu ti stupirai dell'ora
della tua morte, figlio mio, che viene presto. Chi ha vinto 245
milioni alla Sisal, poteva mai pensare che la sognata ... posizione
cambiata nel giubilo inebriante, terminasse dopo pochi giorni nella
morte? Sta dunque in pace nel mio amore, e sogna solo il passaggio
dalla Croce alla gloria del Paradiso. Ti benedico +
AMORE
A TEMPERATURA TIEPIDA
Ad
un Sacerdote Napoli, 13 aprile 1959
Gesù
all'anima: Amami davvero, figlio mio caro! Tante volte i
sacerdoti mi amano con la temperatura tiepida ... quasi avessero
paura di scottarsi; addirittura mi amano con la temperatura ad acqua
di stanza.
E
come possono comunicare alle anime il fuoco dell'amore? Ama le anime
davvero, e pensa che devi salvarle. Tante volte i sacerdoti amano le
anime ... come il negoziante ama i clienti... Li ama finchè c'è
l'utile loro ed ignorano il sacrificio. Nessun mercante sacrifica se
stesso. Tu sei il continuatore dell'opera mia, e devi essere
crocifisso per le anime, come io fui crocifisso. Se non fai così,
sei un pastore mercenario, che lascia le pecorelle al lupo rapace.
Prega davvero, prega in modo da aprire il Cielo e far piovere sulle
anime la misericordia. Tante volte i sacerdoti pregano come se la
preghiera non fosse vita, ma fastidio della vita. Pensa che l'arma
tua è la preghiera, e che il tuo Breviario è per te un dono e non
un peso. L'anima: O Gesù, o Mamma Maria, io mi
consacro a voi. Fatemi santo!
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