Questa
volta rispondo un poco in ritardo, benché, essendo più breve il
viaggio da Napoli a Roma, questa mia vi giungerà per domenica. E
prima sento il bisogno di dirvi che il vostro ragionamento non calza
troppo bene, quando voi dite che non potete essere associata
all'opera di misericordia del buon Gesù. Perché? Ho forse cercato
io l'anima vostra, o non è stato Lui stesso che vi ha cercata?
La
prima volta che vi vidi in Chiesa genuflessa a pregare, quando io
stavo genuflesso alla porta di S. Gennariello, vi debbo confessare
che sentii fin d'allora che Gesú vi prediligeva e dissi tra me:
«Ecco un'anima che sta bene nei piani del caro Gesú ». Io sono
convinto di una grande verità, che le forze soprannaturali passano
nel mondo per il ministero e per il sacrificio della donna; sono
convinto che Dio per le grandi opere sue sceglie sempre come tramite
le donne, ed è la storia che ce lo dice.
Scelse
anche per il Verbo suo eterno la Vergine SS., scelse per i grandi
Santi qualche anima che li avesse come sostenuti nell'opera che loro
affidava: Santa Chiara, Santa Teresa, Santa Caterina, ecc. sono state
tutte argomento di conferma di quello che vi dico.
Dio
non vuole che alcuno possa gloriarsi di ciò che non è proprio, e
per questo ha stabilito per gli uomini questa Provvidenza mirabile,
che è stata come consacrata nella sublime missione di Maria SS.
Noi
comunemente apprezziamo l'opera materiale che si compie, Dio invece
legge nel fondo dei cuori, e dinanzi al suo cospetto le preghiere, le
lacrime, il sacrificio di una donna, valgono quanto tutto un
apostolato.
Non
dite dunque che siete inutile, intrusa, indegna. Tutt'altro. Io sento
che tra le anime elette a cooperare alla glorificazione di Dio voi
siete una delle principali. Questo deve umiliarvi, deve darvi la
volontà di donarvi sempre più a Dio, deve farvi essere pronta alle
disposizioni della sua SS. Volontà, ma non deve farvi credere che
sia assurdo quello che vi dico.
Dio
elegge precisamente ciò che è stolto per confondere ciò che è
sapiente, elegge ciò che è debole per confondere ciò che è forte,
elegge «le cose ignobili e spregevoli », anzi « le cose che non
sono» per distruggere quelle che credono di essere. Cosi ha eletto
me al suo Sacerdozio ed a quelle opere che ne sono conseguenza, cosi
elegge voi e vi associa alla sua misericordia.
Io
sento per esempio che la vostra preghiera mi fa del bene, sento che
la operosità e l'attività mia è cresciuta da che voi mi aiutate
con tanta bontà nello spirito, offrendovi a Dio; tutto questo non
dovete interromperlo perché mi fareste del male. Ho molta fede nelle
preghiere altrui e sono convinto che se mi sostengo senza essere
infedele a Dio, se quasi non mi accorgo del lavoro che compio, lo
debbo alle preghiere altrui ed anche alle vostre. Qui sta il segreto
di tutta la mia forza spirituale, e se voi per un sentimento di
umiltà mi veniste meno, vi assicuro che ne risentirei molto.
Noi
siamo come operai nella vigna del Signore, e l'aiuto altrui concorre
sempre a compire più specificamente e più perfettamente il proprio
lavoro. Rimanete dunque al posto che Dio vi ha dato, e non fate voi
il ragionamento che dovrei fare io. Io si che mi umilio quando mi
vedo circondato di tante anime buone, io si che non so capire come il
Signore non riveli loro quello che sono; sarà forse per non
spaventarle con sorprese dolorose.
In
questi giorni più che mai mi sono sentito tanto nulla che non potevo
leggere il mio nome scritto sulle lettere che mi sono arrivate, senza
volgere altrove lo sguardo. Vi dico la verità, figlia mia, e non è
il caso che voi vi appelliate ai fioretti di S. Francesco, quando
l'anima mia è tutta spina!
Io
prego Gesú che vi facesse scorgere l'anima mia come è, almeno in
simbolo; cosi potrò ancora io illuminarmi e vedermi meglio. Vi
ripeto dunque che voi siete associata alle opere della gloria di Dio,
e questo per me è un vantaggio, perché ho un'altra fonte di
preghiere e di sacrifici, che sono le ricchezze più belle che dalla
terra ci trasportano in cielo.
Le
anime invero non si associano che in Dio e per Dio soltanto; dove
entrasse il sentimento umano, ivi entrerebbe l'irrequietezza,
l'agitazione e l'inerzia. Gli uomini sono come i fanciulli: non sanno
muoversi senza produrre un grande chiasso; Dio invece è sempre pace
e dolce semplicità. Il Signore ha voluto che voi aveste studiato le
follie di questo povero cuore umano, e ve ne ha voluto lasciare un
doloroso ricordo come stimolo efficace per muovervi ad amare Lui
soltanto. Gran che! Le creature sanno morire magari per quelli che
amano, e noi siamo tanto meschini, tanto vili, tanto incompleti,
tanto imperfetti quando amiamo Dio!
Le
creature sanno concentrare il pensiero loro in quelli che amano, pur
risentendone spine pungenti, e noi siamo cosi stolti che non trovando
in Lui che dolcezze, anche quando Egli ci prova, viviamo tanto divisi
nell'amarlo! Il ricordo della vostra amica morta sia dunque per voi
come un ammonimento continuo, come un termine di paragone che vi
istruisca praticamente nelle sante vie dell'amore divino, per farvene
misurare l'estensione e la profondità.
I
fenomeni che avvertiste dopo la morte della vostra amica possono
essere stati una realtà; ma voi non ci pensate ora né ve ne
accorate, contentandovi di pregare per l'anima sua. Certo le sorprese
della vita futura sono tanto diverse da quelle che possiamo supporre
noi ...Si tratta di dover comparire innanzi a Dio infinito, si tratta
di dovergli rendere conto di quanto si è fatto, si è detto o si è
pensato in questa vita.
Dio
è sempre infinita bontà, ma appunto per questo l'anima rimane
innanzi al suo cospetto come impiccolita e confusa, guardando ai
propri demeriti. Oh, se quegli slanci ardenti fossero stati tutti per
Dio, quale ricchezza si sarebbe trovata nel cielo! Se quella
dedizione tanto completa fosse stata fatta a Dio, quanta pace avrebbe
gustato in questa e nell'altra vita!
O
povera creatura umana, quando tu togli dal tuo amore, anche umano,
quei motivi che lo rendono praticamente sterile, che lo rendono
espressione vuota ed insussistente, allora solo lo consacri
veramente, perché lo rendi carità, affetto, aiuto fraterno! Quando
invece ti inebri miseramente delle creature, tu senti maggiore sete e
maggiore arsura!
Un'anima
che ama umanamente è pazza, è illogica, è sconclusionata; mentre
l'anima che si getta nelle braccia del suo Dio immediatamente si
calma.
Un'anima
che ama anche le creature, ma le ama in Dio, non discende giammai in
piccolezze, ma si mantiene in una sfera elevata, dove trova sempre il
suo Creatore. Voi dunque non vi preoccupate più di quello che è già
passato, ed abbiatelo solo come una lezione salutare. Pregate per
quella buona creatura, alla quale il Signore ha usato misericordia,
perché certe esagerazioni spesso sono frutto di allucinazioni.
Voi
non potete raggiungerla per ora; avete bisogno ancora di molto
cammino, perché dovete salire ancora in alto. Non fate come i bimbi
che vogliono uscire col babbo, vogliono andare alla festa e subito
dopo vogliono addormentarsi e già sono stanchi. Abbiate coraggio, ed
andate avanti animosamente; la vita è un pellegrinaggio nel quale
bisogna stare tanto tempo per quanto Dio ce ne assegna. Quanto più
alto è il termine al quale dobbiamo pervenire, tanto più questo
cammino sembra lento e sembra lungo. Finirà; in un subito ci vedremo
sparire dalla scena del mondo, ed allora anche 70, 80 anni ci
sembreranno un momento soltanto, un attimo fugace!
Vi
ringrazio delle confidenze che mi fate; esse mi sono utili per
intendere meglio l'anima vostra e per potervi consigliare meglio
nelle vostre ansietà di spirito. E dico così perché voi dovete
aspettarvi, figlia mia, i momenti molto amari delle tenebre
interiori, che sono i momenti più dolorosi e più preziosi ad un
tempo . La demolizione del nostro io avviene proprio in questi
momenti nei quali l'anima sembra inaridita, abbandonata, agitata da
passioni, sconvolta dal demonio, inclinata ad ogni male!
Voi
aspirate certamente più in alto, non volete rimanere come acqua
stagnante... ebbene quando il rivolo salutare di acqua fresca giunge
nello stagno, rimescola subito quello che sembrava dolce verdura, e
dal piano calmo e sereno emanano subito miasmi, si veggono uscir
fuori animali che si tenevano nascosti. Allora lo spirito si opprime,
e lo spirito vostro in particolare si avvilirebbe, se non foste
prevenuta di questa lotta.
Quanto
bene viene poi da queste prove, quanta umiltà vera e profonda
fiorisce nell'anima, quanti tesori di misericordia e di grazia le
piovono dall'alto, quante dolcezze vere le si trasfondono nel cuore!
Voi
avete un animo forte, ma sapete voi che cosa diventa lo spirito in
queste prove? Diventa tanto fiacco che gli sembra di andare in rovina
ad ogni momento! È allora che si raggiunge l'apice della vera
sapienza: il conoscimento di sé stessi. In questi momenti l'anima
non deve agitarsi, non deve fissarsi, non deve indispettirsi; deve
volgere lo sguardo a Dio e deve dire semplicemente: «Signore, abbi
pietà di me, che sono nulla»!
Lo
spirito vostro sapete come è in questo momento? È come un banco
dirò così dove sono raccolti tanti elementi preziosi: oro, argento,
pietre rare; ma sono tutte divise, sono parti che non formano ancora
un tutto. È necessario che tante cose preziose si uniscano insieme,
e solo allora si avrà un oggetto unico. Voi agite più per scatti di
entusiasmo che per forza interiore, e se riflettete, è la bontà
divina che vi ha dato tanti doni, ma essi sono rimasti ancora in voi
come sepolti nel cuore.
Voi
siete come un poeta che verseggia perché ne ha l'estro, ma non ha
studiato ancora letteratura: i suoi versi rivelano solo una grande
attitudine, ma non sono ancora perfetti. Quando avrà studiato, le
attitudini naturali si saranno meglio sviluppate, ed allora il
dilettante è diventato un poeta, che è capace di far fremere gli
altri magari con pochi versi.
Avete
bisogno quindi di molta formazione interiore, perché Dio vi ha
certamente prediletta, vi ha fatto tanti doni speciali, dei quali
neppure vi accorgete, ed esige naturalmente che questi doni siano
messi a traffico. Non vi impensierite però per questo, perché Egli
stesso vi illuminerà, Egli stesso vi guiderà senza che voi ve ne
accorgiate neppure,
Voi
dovete solo abbandonarvi nelle sue mani in un grande sentimento di
umiltà; il resto lo farà Lui stesso. Io spero di illuminarvi un
poco nel nome di Dio, specialmente nei momenti più difficili, sarò
come il piccolo servo dell'anima vostra, e mi studierò di essere
pronto alle disposizioni di Dio, e spero di non mettere ostacolo alle
sue vie mirabili con la mia miseria.
Vedete,
figlia mia, io vi scrivo e tremo di me stesso. Dico al Signore: «Non
permettere mai che la mia stoltezza possa fare del male anche
involontario ad una anima che ti è cara». Vi esorto, ma se sapeste
come mi disprezzo profondamente!...
Oh,
quanto bisogno ho delle preghiere di tutti, delle preghiere vostre,
perché la luce di Dio non diventi tenebre passando per me; perché
la vita di Dio non diventi sterile per mia inettezza; perché la
bontà sua non rimanga velata dalla mia nullità, Io preferirei mille
volte la morte non solo temporale, ma oso dire anche eterna! O Gesú
mio, si! Prima che io abbia ad arrecare danno ad un'anima sola
scacciami anche lontano da te! Sono contento di soffrire io, pur di
non sfigurare un'anima che tu hai salvata, che tu hai adornata a
prezzo del tuo Sangue prezioso!
Io
lo so, voi, leggendo queste parole, venite novellamente in mezzo col
ritornello dell'umiltà!... O figlia mia, dove la vedete in me questa
umiltà?
Io
spero che Gesú vi farà scorgere chiaramente quello che sono, cosi
potrete vagliarmi, potrete anche aiutarmi a migliorare interiormente.
Così io sarò per voi come il servo stupido ed inetto che riporta i
comandi del suo padrone, e voi sarete come la figliuola di questo
padrone, che si interessa un poco anche del servo, e che lo
compatisce quando si accorge che ripete le ambasciate in una lingua
mezza Ostrogota.
Ecco
l'immagine viva di quello che sono, Ministro di Dio, riporto le
ambasciate del buon padrone celeste, ma la lingua è balbuziente, e
bisogna riflettere molto prima di capirle. Nel mio timore mi consola
solo questo: io non ho avuto la presunzione di sapervi o di potervi
dirigere; è stato il Signore che ha disposto cosi; e per me ciò che
viene dagli eventi viene sempre da Dio.
Giovedì
scorso, tanto per darvene un esempio, ho cominciato un'opera buona,
senza che lo avessi supposto neppure. Le signorine La Rovere, che voi
forse conoscete, mi domandarono per favore di avere delle spiegazioni
sulle verità della Fede. Mi dichiarai pronto a servirle, ma poi
pensai: è impossibile dare una vera cultura religiosa a queste anime
senza seguire un metodo. Avevo in animo già di scrivere un corso
completo di religione per nutrire l'anima vostra, e pensai che questa
era una buona occasione per cominciare.
Scrissi
l'introduzione e mi recai in casa La Rovere per farne sommariamente
la spiegazione. Intanto vi trovai raccolte parecchie persone , un
piccolo uditorio caro a Gesú, e senza volerlo né pensarlo ho
cominciato una vera e propria scuola di Religione, in un ambiente
calmo e familiare, dove sarà possibile mettere il germe di molto
bene.
Ogni
giovedì ci ritornerò, e scriverò prima l'istruzione che poi
spiegherò. Cosi anche se arrivassi a formare un'anima sola, ed
attrarla alle sublimi grandezze del cielo, io sarei contento di fare
un lavoro anche più pesante. Un'anima vale più del cielo e della
terra; Gesú. buono ne è geloso ed io mi immolerei mille volte per
un'anima sola!
Quando
voi ritornerete potrete onorarci; io vi darò a mano a mano i
fascicoletti che vado scrivendo, e così vedrete anche più a fondo
quanto sono mirabili le cose della Fede, e quanto amore divino
sboccia in un cuore che conosce la verità eterna e la approfondisce.
Il
bozzetto di Gesú già è fatto, ed è precisamente come me lo
descrivete voi. Andai dal pittore perché avrei voluto fargli fare
anche le vesti bianche, ma non è stato possibile, sia per
l'intonazione generale del quadro, e sia perché io faccio riprodurre
Gesú quando era Sulla terra, e proprio quando, poggiando la sua mano
sul petto esclamava: «Io sono il vostro maestro».
Io
mi aspetto molto più dalla preghiera che dal l'arte in questi
lavori. Anzi prego Gesú che si degnasse di riposarvi sopra, di
renderli come una scintilla ardente che faccia iniziare tante opere
di gloria sua.
La
grande difficoltà la provo nel far eseguire il quadro della Vergine
SS. Non avendo noi storicamente nessun lineamento che ci ricordi la
sua dolce figura, vado trovando un tipo dolce e delicato che possa
corrisponderle. L'avrei già trovato in una creatura innocente che
frequenta una delle Chiese dove predico, ma non oso , neppure
pensarci, perché sono cose delicate.
La
storia sacra non è che il riassunto dei primi libri della Scrittura,
essa quindi fa parte della rivelazione in quanto è parte della
Scrittura. La sua verità è assoluta, e Dio ha avuto un fine
altissimo nel lasciarci, con una speciale provvidenza, la memoria di
quei fatti antichissimi.
Lo
capisco che certe cose sembrano quasi inverosimili; ma sapete quante
cose di quelle che succedono nella vita nostra sono verissime e non
possono raccontarsi perché sembrano inverosimili? Del resto, per
giudicare di certi fatti storici, è necessario sapere a fondo
l'ambiente nel quale si sono svolti. Avrò agio anche in questo di
illuminarvi.
Le
mie povere lettere, figlia mia, non rappresentano nulla; ma voi
fatene quello che credete, leggetele a chi volete, che io certo non
me ne dispiaccio. Anzi Dio può servirsi anche dell'asino di Baal per
fare del bene in qualche cuore.
Pregate
per me. Vi benedico di tutto cuore nel Nome di Gesú e sono sempre.
Vostro
povero servo Dolindo Ruotolo
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