La
grazia a caro prezzo
La
grazia a buon prezzo è il nemico mortale della nostra Chiesa. Noi
oggi lottiamo per la grazia a caro prezzo.
Grazia
a buon prezzo è grazia considerata materiale da scarto, perdono
sprecato, consolazione sprecata, sacramento sprecato; grazia
considerata magazzino inesauribile della Chiesa, da cui si dispensano
i beni a piene mani, a cuor leggero, senza limiti; grazia senza
prezzo, senza spese. L'essenza della grazia, così si dice, è
appunto questo, che il conto è stato pagato in anticipo, per tutti i
tempi. E così, se il conto è stato saldato, si può avere tutto
gratis. Le spese sostenute sono infinitamente grandi, immensa è
quindi anche la possibilità di uso e di spreco. Che senso avrebbe
una grazia che non fosse grazia a buon prezzo?
Grazia
a buon prezzo è grazia intesa come dottrina, come principio, come
sistema; è perdono dei peccati inteso come verità generale, come
concetto cristiano di Dio. Chi la accetta, ha già ottenuto il
perdono dei peccati. La Chiesa che annunzia questa grazia, in base a
questo suo insegnamento è già partecipe della grazia. In questa
Chiesa il mondo vede cancellati, per poco prezzo, i peccati di cui
non si pente e dai quali tanto meno desidera essere liberato. Grazia
a buon prezzo, perciò, è rinnegamento della Parola vivente di Dio,
rinnegamento dell'incarnazione della Parola di Dio.
Grazia
a buon prezzo è giustificazione non del peccatore, ma del peccato.
Visto che la grazia fa tutto da sé, tutto può andare avanti come
prima. «È inutile che ci diamo da fare». Il mondo resta mondo e
noi restiamo peccatori «anche nella migliore delle vite». Perciò
anche il cristiano viva come vive il mondo, si adegui in ogni cosa al
mondo e non si periti in nessun modo - a scanso di essere accusato
dell'eresia di fanatismo - di condurre, sotto la grazia, una vita
diversa da quella che conduceva sotto il peccato. Si guardi bene
dall'infierire contro la grazia, dall'offendere la grande grazia data
a buon prezzo, dall'erigere una nuova schiavitù dell'interpretazione
letterale, tentando di condurre una vita in obbedienza ai
comandamenti di Gesù Cristo! Il mondo è giustificato per grazia, e
perciò - in nome della serietà di questa grazia! per non opporsi a
questa insostituibile grazia! ~ il cristiano viva come vive il resto
del mondo! Certo, il cristiano desidererebbe fare qualcosa di
straordinario; è senza dubbio la rinuncia più difficile quella di
non farlo, ma di dover vivere come il mondo! Ma il cristiano deve
accettare questo sacrificio, essere pronto a rinunciare a se stesso e
a non distinguersi, nel suo modo di vivere, dal mondo. Deve lasciare
che la grazia sia veramente grazia, in modo da non distruggere la
fede del mondo in questa grazia a buon prezzo. Il cristiano sia,
nella sua vita secolare, in questo sacrificio inevitabile che deve
compiere per il mondo - anzi, per la grazia! - tranquillo e sicuro
nel possesso di questa grazia che fa tutto da sé. Il cristiano,
dunque, non segua Cristo, ma si consoli della grazia! Questa grazia a
buon prezzo, che è giustificazione del peccato, e non
giustificazione del peccatore penitente che si libera dal suo peccato
e torna indietro; non perdono del peccato che separa dal peccato.
Grazia a buon prezzo è quella grazia che noi concediamo a noi
stessi.
Grazia
a buon prezzo è annunzio del perdono senza pentimento, è battesimo
senza disciplina di comunità, è Santa Cena senza confessione dei
peccati, è assoluzione senza confessione personale. Grazia a buon
prezzo è grazia senza che si segua Cristo, grazia senza croce,
grazia senza il Cristo vivente, incarnato.
Grazia
a caro prezzo è il tesoro nascosto nel campo, per amore del quale
l'uomo va e vende tutto ciò che ha, con gioia; la perla preziosa,
per il cui acquisto il commerciante dà tutti i suoi beni; la
Signoria di Cristo, per la quale l'uomo si cava l'occhio che lo
scandalizza, la chiamata di Gesù Cristo che spinge il discepolo a
lasciare le sue reti e a seguirlo.
Grazia
a caro prezzo è "l'Evangelo che si deve sempre di nuovo
cercare, il dono che si deve sempre di nuovo chiedere, la porta alla
quale si deve sempre di nuovo picchiare.
È
a caro prezzo perché ci chiama a seguire, è grazia, perché chiama
a seguire Gesù Cristo; è a caro prezzo, perché l'uomo l'acquista
al prezzo della propria vita, è grazia, perché proprio in questo
modo gli dona la vita; è cara, perché condanna il peccato, è
grazia, perché giustifica il peccatore. La grazia è a caro prezzo
soprattutto perché è costata molto a Dio; a Dio è costata la vita
del suo Figliolo - «siete stati comperati a caro prezzo» - e perché
per noi non può valere poco ciò che a Dio è costato caro. È
soprattutto grazia, perché Dio non ha ritenuto troppo caro il suo
Figlio per riscattare la nostra vita, ma lo ha dato per noi. Grazia
cara è l'incarnazione di Dio.
Grazia
a caro prezzo è la grazia ritenuta cosa sacra a Dio, che deve essere
protetta di fronte al mondo, che non deve essere gettata ai cani; è
grazia perché Parola vivente, Parola di Dio, che lui stesso
pronuncia come gli piace. Essa ci viene incontro come misericordioso
invito a seguire Gesù, raggiunge lo spirito umiliato ed il cuore
contrito come parola di perdono. La grazia è a caro prezzo perché
aggioga l'uomo costringendolo a seguire Gesù Cristo, ma è grazia il
fatto che Gesù ci dice: «Il mio giogo è soave e il mio peso
leggero».
Dietrich
Bonhoeffer - Sequela
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