CHE
COSA È L'INDURIMENTO. - «Qual è che si chiama cuore indurito?
domanda S. Bernardo, e risponde: È quello che non inorridisce di se
medesimo, perché non sente più nulla. È quello che la compunzione
non ispezza, la pietà non ammollisce, le preghiere non commuovono,
le minacce non scuotono, i flagelli intristiscono. Esso è ingrato ai
benefizi, sordo ai buoni consigli, spietato nel giudicare, spudorato
nelle cose disoneste, temerario nei pericoli della salute, inumano
con i suoi simili, superbo con Dio, dimentico del passato, non
curante del presente, imprevidente del futuro. Del passato altro non
ricorda che le ingiurie ricevute, perde il presente, chiude gli occhi
sull'avvenire, eccetto che per vendicarsi. E per comprendere tutti in
una parola i mali di così orrendo male, si chiama cuore indurito
quello che non ha nessun timore di Dio, nessun rispetto agli uomini
(De Consid., lib. I)».
L'indurimento è: 1° la malizia di colui che vuole peccare e non fare il bene; 2° un così forte ed ostinato attaccamento a ciò che è proibito, che non si vuole abbandonarlo né per ammonizioni, né per consigli, né per minacce, né per promesse, né per ricompense, né per castighi, né per ispirazioni, né per grazie.
L'indurimento è: 1° la malizia di colui che vuole peccare e non fare il bene; 2° un così forte ed ostinato attaccamento a ciò che è proibito, che non si vuole abbandonarlo né per ammonizioni, né per consigli, né per minacce, né per promesse, né per ricompense, né per castighi, né per ispirazioni, né per grazie.
Un
cuore indurito: 1° non vuole comprendere, per timore di dover fare
il bene (Psalm. XXXV, 3). Medita l'iniquità ad animo calmo,
tiene il piede in tutte le strade non buone; non si rifiuta ad alcuna
ribalderia (Ib. 4). 2° Si rallegra quando fa il male e gode
dei più enormi delitti (Prov. II. 14). Quando uno si compiace
delle cose vergognose è arrivato al fondo della disgrazia; poiché è
disperata la guarigione di colui che fa dei vizi un affetto, un
abito... 3° Il cuore indurito corre tutta la via del male, si burla
di Dio e della virtù... 4° Il suo peccato diventa quasi
indistruttibile, incurabile la sua piaga... 5° Non arrossisce dei
suoi fatti per quanto maliziosi e vergognosissimi... 6° E
incorreggibile... 7° Dio l'abbandona, lo rigetta. lo disprezza, lo
maledice... 8° Flagellato da Dio, non sente più nulla, ha soffocato
perfino i rimorsi... 9° L'abito gagliardo e inveterato di fare il
male gli rende quasi impossibile fare il bene e schivare il
peccato... 10° S. Paolo dice che un tal cuore accumula sopra di sé
il furore di Dio, che è abbandonato al reprobo senso; lo chiama
figlio di perdizione, vaso destinato all'esterminio. pieno di furore,
che trabocca nei peggiori misfatti... 11° Questo cuore aggiunge
iniquità ad iniquità, peggiora di più in più la deplorevole e
disperata sua condizione, macchiandosi di sempre nuove immondizie,
tuffandosi di ora in ora, di momento in momento, sempre più
profondamente nella sterminata cloaca delle più vituperose e laide
passioni...