CHE COSA S'INTENDE PER GIUSTIZIA
Per giustizia
s'intende, 1° una virtù speciale che consiste pel rendere a
ciascuno quel che è dovuto...; 2° la riunione di tutte le virtù,
il che conduce alla perfezione. In questo senso l'uomo giusto è
perfetto.
DIO È LA GIUSTIZIA PER ESSENZA
In verità, dice
S. Pietro, Dio non è punto accettatore di persone (Act.
X, 34). S. Paolo ripete la medesima cosa (Rom.
II, 11); il Signore dice di sua propria bocca nell'Apocalisse: «Io
sono Colui che scruta le reni e i cuori; e renderò a ciascuno
secondo le sue opere» (Apoc.
II, 23).
«Signore, esclama il Savio; tutto voi avete disposto in peso, numero e misura; ed essendo la giustizia per essenza, tutto giustamente regolate» (Sap. XI, 21) - (Id. XII, 15). «I giudizi del Signore sono pesati a giusta bilancia» (Prov. XVI, 11); e non vi è nessuno che possa, o vivo o morto, sottrarsi alla mano dell'Onnipotente (II MACH. VI, 26); ed anche le genti che non lo cercano, avranno da sottostare all'impero della sua giustizia vendicatrice
(Eccli. XXXIX, 28). «Né mai, come nota S. Agostino, Iddio permette l'onta della colpa, senza che faccia risaltare l’onore della giustizia (Enchirid.)».
«Signore, esclama il Savio; tutto voi avete disposto in peso, numero e misura; ed essendo la giustizia per essenza, tutto giustamente regolate» (Sap. XI, 21) - (Id. XII, 15). «I giudizi del Signore sono pesati a giusta bilancia» (Prov. XVI, 11); e non vi è nessuno che possa, o vivo o morto, sottrarsi alla mano dell'Onnipotente (II MACH. VI, 26); ed anche le genti che non lo cercano, avranno da sottostare all'impero della sua giustizia vendicatrice
(Eccli. XXXIX, 28). «Né mai, come nota S. Agostino, Iddio permette l'onta della colpa, senza che faccia risaltare l’onore della giustizia (Enchirid.)».
«Voi dite che la
via del Signore non è retta. Udite, o figli d'Israele: È forse la
mia via che non è giusta, o non piuttosto le vostre vie sono storte?
Ah disgraziati! sappiate che per questo io giudicherò ciascuno
secondo le opere sue» (EZECH. XVIII, 29-30). Quel che diceva Dio ad
Israele, lo dice pure a tutta l'umanità.
Il cibo che al
palato sano è piacevole, riesce penoso alla gola ferita; offende
l'occhio debole o infermo quella luce che rallegra e conforta la
pupilla sana e vigorosa; così pure è in uggia ai malvagi la
giustizia di Dio, che loro tornerebbe graditissima se fossero buoni.
BEATO CHI DESIDERA E PRATICA LA GIUSTIZIA
Disse Gesù
Cristo: «Beati quelli i quali hanno fame e sete della giustizia,
perché ne saranno saziati» (MATTH. V, 6); avere fame della
giustizia vuol dire desiderare le cose celesti e divine, mantenere
inviolato l'altrui diritto... Per mezzo di questa fame e di questa
sete, si acquista la santità, si arriva alla perfezione...
«Se tu segui la
giustizia, tu la raggiungerai, dice il Signore, e te ne vestirai come
di un manto di gloria; ed essa ti proteggerà in eterno, e nel giorno
della manifestazione troverai in essa un appoggio» (Eccli.
XXVII, 9). «Beati quelli che osservano l'equità e che praticano in
ogni tempo la giustizia!» (Psalm.
CV, 3).
BISOGNA AMARE LA GIUSTIZIA
«Amate la
giustizia, voi che giudicate la terra», dice il Savio (Sap.
I, 1); e ricordatevi che il vero zelo prende per corazza la
giustizia, per elmo l’infallibile giudizio e prende l'equità come
scudo impenetrabile (Id.
V, 19-20).
Tobia ammoniva
suo figlio di non fare agli altri quello che non avrebbe voluto fatto
a sé (TOB. IV, 16). La Sacra Scrittura fa osservare che Davide, re
d'Israele, rendeva giustizia a tutto il popolo (II
Reg. VIII, 15).
S. Paolo avvisa i cristiani di Tessalonica che non soverchino o
ingannino i loro fratelli nei contratti, perché Dio è vendicatore
di tutti i torti (I Thess.
IV, 6).
Sapete come Dio
vendica molte volte le ingiustizie fatte al prossimo? «Disponendo,
risponde il Savio, che l'ingiusto, il frodatore, il calunniatore, il
barettiere, siano presi al loro medesimo laccio e patiscano danno per
ragione dei loro propri fatti» (Sap.
XI, 21); essendo sentenza irrevocabile di Dio che ciascuno abbia
tormento da quello in cui pecca (Ib.
17).
S. Bernardo dice: «Se l'uomo non fa il bene che deve, patisce il castigo del male che ha voluto. E così, per un'ammirabile disposizione della Provvidenza, ne segue che se noi abbandoniamo la giustizia, essa non ci abbandona, mentre trae vendetta di tutte le prevaricazioni, di cui ci siamo resi colpevoli (Serm. in Cant.)».
S. Bernardo dice: «Se l'uomo non fa il bene che deve, patisce il castigo del male che ha voluto. E così, per un'ammirabile disposizione della Provvidenza, ne segue che se noi abbandoniamo la giustizia, essa non ci abbandona, mentre trae vendetta di tutte le prevaricazioni, di cui ci siamo resi colpevoli (Serm. in Cant.)».
Non abbisognano
molti discorsi, né molte leggi, dice il Crisostomo; sia la vostra
volontà legge a voi medesimi. Volete voi che gli altri vi facciano
del bene? fatene voi agli altri. Volete ottenere misericordia?
concedetela al prossimo. Vi piace essere lodati? lodate. Vi piace
essere amati? amate. Siate giudici e legislatori a voi medesimi.
Quello che a voi dispiace, non fatelo agli altri. Vi dispiacciono gli
affronti? non vi permettete d'insultare il prossimo. Voi non soffrite
di essere ingannato? Non ingannate gli altri.
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