venerdì 15 agosto 2014

L'ASSUNZIONE DI MARIA, EPILOGO DELL'INCARNAZIONE DEL SIGNORE- San Germano di Costantinopoli


San Germano di Costantinopoli

Nato verso il 635 nella città di cui sarebbe diventato patriarca al termine della sua carriera, Germano di Costantinopoli (+ 733) è il primo vescovo che denunciò con autorità la politica iconoclasta e fu perciò costretto dall'imperatore Leone Isaurico (729) a rassegnare le dimissioni. Come vescovo di Cizico, tuttavia, si era mostrato in passato meno drastico circa il monotelismo dell'imperatore Filippico (712). Come panegirista della santa Vergine, san Germano ci ha lasciato sette discorsi in cui l'incomparabile purezza della Madre di Dio e la sua mediazione universale sono esaltate con termini entusiasti.

O tempio vivente della santissima divinità del Figlio unico, Madre di Dio, io lo ripeto con azioni di grazie, veramente la tua assunzione non ti ha per nulla allontanata dai cristiani. Tu vivi incorruttibile e tuttavia tu non sei lontana da questo mondo di corruzione; anzi, tu sei presso chi ti invoca e coloro che ti cercano con fede ti trovano. Era conveniente che il tuo spirito restasse sempre possente e vivente e che il tuo corpo fosse immortale. Come avrebbe mai potuto la dissoluzione della carne ridurti in cenere e polvere, tu che hai salvato l'uomo dallo sfacelo della morte con l'incarnazione di tuo Figlio? E se tu hai lasciato la terra, è perché il mistero di questa incarnazione prodigiosa si manifesti in tutta la sua evidenza...

Non si può ammettere che, avendo portato Dio in te, tu avessi potuto essere ridotta in polvere dalla corruzione della morte. Poiché colui che annientò se stesso (Fil. 2, 7) in te, è Dio dal principio e Vita prima del tempo, e la madre della Vita doveva essa stessa restare con la Vita, la morte non poteva esser per essa che un sonno e l'assunzione sarebbe così come un risveglio per la madre della Vita. Il fanciullo cerca e vuole la madre, e la madre vuoi vivere con la sua creatura; analogamente poiché tu nutrivi nel cuore un amor materno per il tuo Figlio e per il tuo Dio, dovevi nell'ordine naturale poter ritornare presso di lui, e Dio, per il suo amor filiale verso di te, doveva con giustizia concederti di condividere la sua condizione. Così, morta alle cose periture, sei stata portata verso le dimore incorruttibili dell'eternità in cui risiede Dio, della cui vita ormai tu partecipi senza mai abbandonare la sua presenza, o Madre di Dio.
Tu sei stata corporalmente la sua dimora; ed ora è lui che, come tua ricompensa, si è fatto luogo del tuo riposo. Egli diceva: Questa è la mia stabile dimora per i secoli dei secoli. Questo luogo di riposo è la carne di cui egli si è rivestito dopo averla presa da te, Madre di Dio, la carne nella quale noi lo crediamo egli si è mostrato nel mondo presente e si manifesterà nel mondo futuro allorché verrà a giudicare i vivi ed i morti.
Poiché tu sei la dimora del suo riposo eterno, egli ti ha sottratta alla corruzione e ti ha preso con sé, volendo conservarti alla sua presenza ed al suo amore. Ecco perché tutto ciò che tu chiedi egli te lo concede come a madre premurosa verso i figli; e tutto ciò che tu auspichi egli lo compie con la sua potenza divina, egli ch'è benedetto per l'eternità.

Homélie 1 pour la Dormition de la Mère de Dieu

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