Gv
14, 1-6
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Parola del Signore
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».
Parola del Signore
Riflessione
Certo
che per i discepoli quest'ultima cena è stata veramente pesante! E'
successo di tutto... Il
tradimento di Giuda, la lavanda dei piedi, l'istituzione dell'Eucaristia, l'annuncio della Sua
“partenza”, l'annuncio del rinnegamento di Pietro... Quali saranno stati i
sentimenti dei poveri discepoli e di Gesù?
Proviamo
ad immaginare la scena... Ci troviamo a una cena con dei cari amici e, all'improvviso, colui che ha organizzato tutto dice che una persona seduta a tavola con loro lo tradirà, che ha pochi giorni di vita e che
un'altro amico, sempre fra gli invitati, avrebbe fatto finta di non conoscerlo quando, di li a poco, sarebbe stato arrestato, poi si mette un grembiule e
inizia a lavare i piedi a tutti facendo un discorso sull'amore... Come
avremmo reagito noi? Che sentimenti avremmo avuto nel cuore?
Penso
che saremmo rimasti di stucco, paralizzati e soprattutto molto turbati. Ma
Gesù che conosce il cuore degli uomini meglio di noi, dice a tutti
una parola di conforto... “Non sia turbato il vostro cuore”. Saranno
bastate queste parole a consolare il cuore dei discepoli? A noi
sarebbero bastate? Facciamo
attenzione a dire precipitosamente di si... Certo, quando Dio ci dice di
non temere, se crediamo veramente in Lui, non dobbiamo avere
timore, questo è vero... ma dal dire al fare c'è di mezzo il
mare! A dire, infatti, siamo molto pronti, non ci batte nessuno... ma è
nel fare che siamo piuttosto scarsi. Soprattutto quando le situazioni si complicano.
Noi, avremmo fatto meglio di Tommaso e di Filippo? Entrambi hanno capito poco di quello che Gesù aveva detto e
fatto durante la cena. Il primo infatti vuole sapere che strada prendere per seguire Gesù e il secondo gli domanda di mostrare loro il
Padre. Insomma, un quadro piuttosto sconfortante! Ma
evitiamo di sdegnarci, perché i discepoli scelti dal Signore sono il prototipo dei discepoli di tutti i tempi, quindi anche di noi oggi... duri di comprendonio, traditori, poco inclini
a farci coinvolgere in situazioni più grandi di noi,
preferiamo il conforto del nostro piccolo orticello, preferiamo farci i fatti nostri... io non conosco nessuno... io non
so... io non ho visto... meglio non lasciarci coinvolgere troppo...
Ma
nonostante tutte queste miserie Gesù ci ama... Gesù si preoccupa
per noi... Gesù ci consola: “Non sia turbato il vostro cuore”...
Gesù,
con il cuore triste per tutto quello che avrebbe subito a breve,
pensa a consolare i suoi amici. Il Signore confidandosi a suor Josefa Menendez dice: “Se il bacio di Giuda mi cagionò tanto
dolore, fù precisamente perché egli era uno dei miei Dodici e da
lui come dagli altri attendevo più amore, più consolazione, più
tenerezza”. Ma nonostante la tristezza per la tiepidezza dei suoi amici Lui non
pensa a Sè, ma a loro. Che cuore mio Gesù!
Grazie
o mio Signore, perché anche se ogni giorno vieni trafitto al
cuore dai tuoi amici, dai tuoi consacrati, dai tanti nemici, Tu
continui ad amarci e continui a dirci di non avere paura; non solo,
ma ci assicuri che: “Nella casa del Padre mio
vi sono molte dimore... Vado a prepararvi un posto”. Questo
sì che è vero amore! Pensare all'altro anche quando si sta male e si
soffre, pensare a consolare anche chi ti tradisce... Quando si ama, l'altro è sempre
primo nel tuo cuore, viene prima anche di te stesso.
Che
bello o mio Gesù!... Ma quanto mi ami Tu!!! E quanto non ti amo io!!! Perdonaci
Gesù perché noi, a differenza di Te, siamo sempre curvi su noi stessi
e quando abbiamo delle noie, dei problemi, dei dolori, diventiamo
insopportabili a noi e agli altri. Altro che pensare a confortare un
fratello! Al limite lo aiutiamo ad affondare con le nostre urla e con
il nostro veleno, come se quello che ci succede fosse colpa degli
altri! Alla
faccia dell'amore! Che il Signore abbia pietà di noi.
E
adesso proviamo a pensare alle sconcertanti affermazioni che Gesù attribuisce a Sé:
“Io sono la via, la verità e la vita”. E' come se dicesse: "Volete trovare pronta una dimora in Cielo? Se si, allora Io sono la
via per cui dovete passare. La Croce è l'unica via che
conduce a questa dimora. Uniformarsi alla mia volontà è l'unica via per avere
accesso a questa dimora. Riconoscere queste Verità è
possedere le chiavi della porta della vita Eterna".
Se
una persona pensa di arrivare in Paradiso senza passare per la porta
stretta e senza portare la Croce, sbaglia di grosso... “Nessuno
viene al Padre se non per mezzo di me”. Nessuno
dunque può salvarsi se non è unito a Cristo, nessuno può andare in
Paradiso se non pratica i Suoi insegnamenti e lo segue sempre
e comunque, magari zoppicando...
ma lo segue! Diceva bene Sant'Agostino: “E' preferibile
camminare zoppicando sulla via ad un incedere energico fuori strada”. Ricordiamoci
che la via della Croce è la via dell'Amore... Se vogliamo il Tutto,
dobbiamo soffrire di tutto.
Ringrazio
il buon Dio perché il Vangelo di oggi è molto bello e carico di
insegnamenti, anche se io non riesco a mettere per iscritto tutto ciò
che vorrei dire. Dico
solo di lasciarci fare da Gesù, di affidarci a Lui per ogni cosa,
non temiamo e non induriamo il nostro cuore e, se sbagliamo, se
continuiamo a zoppicare, se continuiamo a cadere, non sconfortiamoci,
ma perseveriamo e Lui ci sosterrà. Diceva
Gesù sempre a suor Josefa Menendez: “Vieni! Sono colui che ti
ama, colui che ha sparso il Suo sangue per te! Ho compassione della
tua debolezza e ti aspetto ansiosamente per riceverti nelle Mie
braccia!”
Allora,
quando come Giuda lo tradiamo per trenta denari, quando facciamo di testa
nostra perché siamo impazienti e vogliamo tutto subito, quando in
certi momenti non capiamo nulla, lo sgridiamo per quello che ci sta
capitando e gli chiediamo continuamente un segno come Tommaso e Filippo,
quando ci vergogniamo di Lui e ci adeguiamo al mondo per non essere
isolati come Pietro... non ci disperiamo, Gesù ci aspetta sempre a braccia
aperte. Guardiamo il Crocifisso, le Sue braccia non sono mai state
così operose... Andiamo da Lui e diciamogli: "Gesù, grazie perché mi ami
nonostante le mie continue cadute, ma, come vedi, sono dinanzi a Te, dal profondo della mia miseria
supplico la Tua misericordia. Aumenta la mia fede perché diventi
una stella che brilla nella notte in questa terra, una stella che brillerà ancora di più
in Cielo accanto a Te".
Pace
e bene
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