Lc
2, 16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore
Riflessione
Il
Vangelo di oggi è fantastico... Mi fa pensare al periodo
dell'avvento appena trascorso: come l'ho vissuto, cosa mi ha
lasciato, cosa ho notato...
Posso
riassumere così: nonostante tante difficoltà, sono riuscita a
stare molto vicino a Gesù, estraniandomi
dalla mondanità che tutto invade anche in questo periodo; e questo
mi ha lasciato tanta pace, tanta gioia, ma sopratutto tanta speranza.
Cosa
ho notato?... Tante brutture, tanta superficialità, tanta ipocrisia,
anche tra chi si
professa cristiano. Non c'è nulla da fare: "L'Amore non è amato",
come diceva Santa
Maria Maddalena de’ Pazzi: “Amore,
Amore! O Amore, che non sei né amato né conosciuto!... O anime
create d’amore e per amore, perché non amate l’Amore? E chi è
l’Amore se non Dio, e Dio è l’amore? Deus charitas est!”.
Tornando al Vangelo voglio partire dai pastori. Chi
erano?... Erano persone a quel tempo emarginate, facevano un lavoro
umile, vivevano lontano dalla società, la loro vita era sobria e senza troppi fronzoli,
dormivano all'aperto in mezzo alle intemperie. Ma cosa succede a
questi pastori?... Il buon Dio manda un angelo con le indicazioni per poter andare da Gesù, proprio a
loro. Quindi, una lezione che dobbiamo metterci bene in testa è che Dio si manifesta sempre per primo alle persone
umili... Perché!?... E' semplice, le persone che non hanno il
cuore pieno delle brutture del mondo, che
vivono in modo sobrio, che ringraziano Dio per ogni cosa, anche per ciò che non hanno, che non hanno un'opinione troppo alta di sé... hanno
un cuore che si dilata, un
cuore che sa ascoltare, un cuore che dice si all'amore, un
cuore che sa accogliere la luce e sa apprezzare anche le più piccole
cose.
Al contrario, chi vive per il mondo ha il cuore chiuso con un
lucchetto e non permette a nessuno di entrare, se non le persone dello stesso entourage...
Apparentemente queste persone hanno tutto, ma il loro comportamento ordinario la “dice lunga”!!! Infatti, sono sempre preoccupate, angosciate, tormentate, nervose, non riesci a suscitare in loro un sorriso neanche se
ti ammazzi; insomma, sono talmente concentrate su loro stesse, sul loro modo di vivere,
sui loro schemi... che ogni cosa che non rientra nel loro infallibile punto di vista è considerata come “strana”, nel migliore dei casi, e assolutamente da combattere nei peggiori... Ma, diciamocelo pure, se Dio avesse mandato un angelo a questo tipo di persone, e queste, per
curiosità, fossero andate a Betlemme a vedere
Gesù, pensate che una volta visto il Salvatore deposto in una mangiatoia, al freddo, con due poveri
animali che fungevano
da termosifone, si sarebbero poi comportate come i pastori?... “...I
pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello
che avevano udito e visto...”. Penso
proprio di no. Una persona infatti che ha il cuore indurito, una persona superficiale che si ferma all'apparenza, non potrebbe mai pensare che quel bambino nella
mangiatoia possa essere il suo Salvatore. Tutto questo lo possiamo vedere
anche oggi. Ci sono, purtroppo, tante persone
frivole, che frequentano un certo ambiente, che vestono in un certo
modo, che vanno nei ristoranti di lusso - dove poi si mangia malissimo
e sopratutto poco - ... che guardano le persone che non vivono come
loro con compassione, come se fossero dei
poveracci, ignoranti e grossolani... Ma
i poveracci, come vengono chiamati tanti veri cristiani praticanti,
hanno la pace nel cuore... e questa a loro manca. Una pace e una
gioia che è stata donata dalla nascita di Gesù Bambino. Chi ha
vissuto questo periodo di avvento come Dio comanda, e non è
rimasto insensibile... qualcosa ha visto, qualcosa ha ottenuto, qualcosa è cambiato in lui o dovrà cambiare per
forza... Imitiamo allora i pastori che, dopo aver visto Gesù, non
sono ritornati alle loro occupazioni precedenti dimenticando quel Bambino...
Adesso che le feste stanno per finire e metteremo negli scatoloni l'albero e il presepio, chiediamo al buon Dio di
aiutarci, di aumentare la nostra fede, perché il nostro cuore non vada anche lui a finire in cantina insieme all'albero e al presepio, sarebbe triste se dovesse rimanere lì fino all'anno prossimo. Tutto deve cambiare: lo spirito di fede, di umiltà, di carità, di povertà... devono stare al centro dei nostri pensieri e del nostro cuore
in questo nuovo anno. Proviamo, con il nostro comportamento, a
portare Gesù Bambino e il Suo messaggio di salvezza nei luoghi dove operiamo, senza cedere a compromessi... perché nella vita
cristiana non si può conciliare Dio e il mondo. E se poi,
per seguire Gesù, ci ritroviamo soli e impotenti, non
scoraggiamoci, perché come diceva don Divo Barsotti:
“Basta un'anima sola che viva davanti a Dio a salvare il mondo”.
Pace
e bene.
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