Come possiamo vivere una vita davvero riconoscente? Quando
riguardiamo a tutto quello che ci è accaduto, facilmente dividiamo
la nostra vita tra cose buone e cose cattive da dimenticare. Ma con
un passato così diviso non possiamo andare liberamente verso
l'avvenire. Con tante cose da dimenticare, possiamo soltanto andare
zoppicando verso il futuro.
La vera gratitudine spirituale abbraccia tutto il nostro passato,
gli eventi buoni come quelli cattivi, i momenti gioiosi come quelli
tristi. Dal punto in cui stiamo ogni cosa che è avvenuta ci ha
portato a questo momento, e vogliamo ricordarlo tutto come una parte
della guida di Dio. Questo non significa che tutto quello che è
accaduto in passato sia buono, ma significa che anche il male non è
avvenuto al di fuori dell'amorevole presenza di Dio.
La sofferenza di Gesù stesso gli fu imposta dalle forze delle
tenebre, eppure egli parla della sua sofferenza e della sua morte
come del suo cammino verso la gloria.
È molto difficile riuscire a portare tutto il nostro passato
sotto la luce della gratitudine. Vi sono tante cose di cui ci
sentiamo colpevoli e proviamo vergogna, tante cose che semplicemente
vorremmo che non fossero accadute. Ma ogni volta che abbiamo il
coraggio di guardare "tutto" e di guardarlo come Dio lo
vede, la nostra colpa diventa una felice colpa e la nostra vergogna
una felice vergogna, perché ci hanno portato a un riconoscimento più
profondo della misericordia di Dio, a una convinzione più forte
della guida di Dio, a un impegno più radicale per una vita al
servizio di Dio.
Quando tutto il nostro passato viene ricordato con gratitudine,
siamo liberi di essere mandati nel mondo a proclamare la buona
notizia agli altri. Come il rinnegamento di Pietro, una volta
perdonato, non lo ha paralizzato, ma è diventato per lui una nuova
fonte di fedeltà, così tutti i nostri fallimenti e tradimenti
possono essere trasformati in gratitudine e renderci capaci di
diventare messaggeri di speranza.
Henri J. M. Nouwen
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