venerdì 25 aprile 2014

Padre Zirano, la cerimonia di beatificazione a Sassari - Il 12 ottobre il frate francescano turritano salirà agli onori dell’altare con una cerimonia che si svolgerà in piazza d’Italia. Il conventuale, nato a Sassari nel 1564, fu fatto prigioniero in Africa e condannato a morte



Il prossimo 12 ottobre gli occhi della Chiesa universale saranno puntati sulla nostra città. Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, cardinale Angelo Amato, su mandato di Papa Francesco, eleverà alla gloria degli altari, padre Francesco Zirano.
La cerimonia si svolgerà in piazza d'Italia, davanti a migliaia di fedeli provenienti da tutta l'isola e a delegazioni di frati in arrivo da tutto il mondo. Il decreto di beatificazione del Servo di Dio, autorizzato dal Sommo Pontefice venerdì 8 febbraio scorso, è in fase di preparazione negli uffici della Santa Sede. Dal 13 ottobre 2014 a Francesco Zirano sarà riconosciuto il pubblico culto nella diocesi e nella regione d'origine, quindi a Sassari e in Sardegna, e sarà indicato come modello di vita e intercessore dal Cielo per i cristiani.
È la prima volta, nella storia moderna della Chiesa turritana, che una cerimonia di beatificazione avviene nel capoluogo o, comunque, nel territorio. Fino al 2005 il solenne rito avveniva, sempre officiato dal papa, esclusivamente in piazza San Pietro. Benedetto XVI, per coinvolgere maggiormente i fedeli e le diocesi di provenienza dei nuovi beati, ha autorizzato queste speciali liturgie in sede locale, delegando in genere il Prefetto della Congregazione per le cause dei Santi. Dopo Cagliari, che ha avuto questo onore il 3 febbraio 2008 quando è stata beatificata la suora vincenziana, Giuseppina Nicoli, che dal 1899 al 1910 aveva operato anche nell'orfanotrofio sassarese "Figlie di Maria", fra sette mesi sarà la volta di Sassari.
I frati conventuali della Sardegna, autentici motori della causa, iniziata una prima volta nel 1731, ma interrotta per vari motivi, hanno proposto alla Congregazione vaticana quattro date per la beatificazione: nei mesi di giugno,settembre, ottobre e novembre. Il cardinale Angelo Amato ha dato - per ora solo ufficiosamente - la disponibilità per il 12 ottobre.
Padre Zirano sarà beatificato a Sassari e il suo nome sarà scritto nel calendario liturgico regionale della Sardegna del 2015. Il culto universale sarà autorizzato esclusivamente dopo la canonizzazione. Unica incertezza il giorno dedicato alla festa liturgica del santo: in genere "il dies natalis", data della morte, ma anche della nascita alla vita eterna. Del martire francescano non si conoscono i giorni esatti di nascita e morte. Non è improbabile che la Congregazione fissi al 12 ottobre di ogni anno la ricorrenza religiosa.
La solenne beatificazione segna l'epilogo di un, complesso e delicato lavoro di 35 anni, coordinato nella fase operativa dal vicepostulatore padre Umberto Zucca - maggior biografo di Francesco Zirano - che ha rintracciato tra il 1975 e il 1985 numerosi documenti negli archivi e nelle biblioteche sarde, del Vaticano, in Italia e Spagna riguardante il martire sassarese. La seconda fase della causa, quella diocesana, è stata avviata dall'ex arcivescovo, monsignor Salvatore Isgrò, il 25 novembre 1984.
La documentazione raccolta è stata affidata a una commissione storica, che ha concluso i lavori il 7 settembre 1991 nella chiesa di Santa Maria in Betlem, dove padre Zirano ha vissuto 22 anni. La terza fase, quella romana - come ha ricordato padre Umberto Zucca - si è svolta nella Congregazione per le Cause dei Santi, dopo il decreto di validità giuridica dell'inchiesta diocesana. Tre organismi vaticani - periti storici, consultori teologi , cardinali e vescovi - hanno esaminato la "positio" sul martirio del Servo di Dio. Ora si attende la pubblicazione del decreto ufficiale di beatificazione, a firma del Papa, con la data di beatificazione". Che sarà, come detto, il 12 ottobre 2014.
Un uomo martirizzato “in odium fidei” morì scorticato pur di non rinnegare Dio
La beatificazione dei martiri non richiede miracoli. Martirizzati "in odium fidei" hanno testimoniato - martire uguale testimone - con la loro morte di essere cristiani e di difendere la fede a costo della vita. Padre Francesco Zirano ha preferito essere scorticato vivo piuttosto che rinnegare il suo Credo. Era il mese di gennaio del 1603. Francesco - frate conventuale nato a Sassari nel 1564 da una modesta famiglia di contadini - aveva lasciato la tranquillità del convento di Santa Maria di Betlem, dove era stato ordinato sacerdote nel 1586, per dedicarsi all'opera molto rischiosa di redenzione degli schiavi catturati dai corsari musulmani. Una vocazione rafforzata dopo che il cugino Francesco Serra, frate come lui, era finito nelle mani dei pirati algerini. Padre Zirano chiede e ottiene da Papa Clemente VIII di poter questuare tra i fedeli i soldi necessari al riscatto, poi di recarsi in Africa non solo per liberare il cugino, ma anche per un'opera di evangelizzazione e missionaria: evitare che i cristiani prigionieri rinuncino alla fede . Una complessa situazione politica, gli scontri tra opposte fazioni dominate dai signori di Kabilia e Algeri, rendono impossibile la sua impresa. Condotto prigioniero ad Algeri, incarcerato nel palazzo del pascià, cristiano rinnegato, che fissa per la sua liberazione una cifra esorbitante. Condannato a morte il 25 gennaio 1603, tenuto in carcere per altre tre settimane fino alla sentenza: morte per scorticamento e la pelle ricucita e riempita di paglia per essere affissa alla porta più frequentata della città. Muore ripetendo le parole di Gesù sulla croce: "Nelle tue mani, Padre, affido il mio spirito". (m.g.)

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