Dacci,
Signore, di mantenere i piedi sulla terra,
e
le orecchie drizzate verso il cielo,
per
non perdere nulla della Tua parola.
Dacci,
Signore, una schiena coraggiosa,
per
sopportare gli essere umani,
più
insopportabili.
Dacci,
Signore, di camminare diritti,
disprezzando
le carezze adulatorie
e
schivando le frustate.
Dacci,
Signore, di essere sordi
alle
ingiurie e all’ingratitudine,
è
la sola sordità cui aspiriamo.
Non
ti chiediamo di evitare
tutte
le sciocchezze,
perché
un asino
farà
sempre delle asinerie…
Dacci
semplicemente, Signore,
di
non disperare mai
della
tua misericordia così gratuita
per
quegli asini così disgraziati che siamo,
a
quanto dicono quei poveri esseri umani,
i
quali però, non hanno capito nulla
né
degli asini, né di Te,
che
sei fuggito in Egitto con uno dei nostri fratelli,
e
che hai fatto il tuo ingresso profetico
a
Gerusalemme
sulla
schiena di uno di noi.
Tratto
dalla rivista “Diaconia Christi”
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