giovedì 18 agosto 2016

Dal libro del profeta Ezechièle - Ez 37,1-14 - Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.



Ez 37,1-14

In quei giorni, la mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore”». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l’uno all’altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai, ed ecco apparire sopra di esse i nervi; la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c’era spirito in loro.
Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza, figlio dell’uomo, e annuncia allo spirito: “Così dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano”». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi vanno dicendo: “Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti”. Perciò profetizza e annuncia loro: “Così dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò”». Oracolo del Signore Dio.
Parola di Dio

Riflessione

Ezechiele, guidato dallo Spirito di Dio, viene teletrasportato in una pianura estesa colma di ossa. Questa visione del profeta è grandiosa, ma allo stesso tempo, se la guardiamo con gli occhi del mondo, è un pochetto macabra. Infatti, è terribile la descrizione delle ossa inaridite che riprendono vita... sembra di assistere alla proiezione di un film horror!!!
Ma se la guardiamo con gli occhi della fede, questa visione appare come un messaggio di speranza e di fiducia. Quando infatti ci sentiamo con le “ossa rotte” e siamo convinti che tutto oramai sia perduto, dobbiamo ricordarci questo passo di Ezechiele. Se ci affidiamo a Dio con tutto il cuore e con umiltà, è possibile per tutti rinascere a vita nuova.
Quello che dobbiamo ricordarci però, è che diventare nuova creatura non dipende né dalla nostra buona volontà, né dal nostro impegno, anche se sono necessari, ma è la Parola di Dio accolta nel cuore che ci sprona e ci mette in movimento. Evitiamo allora di fare i super uomini pensando di riuscire a fare ogni cosa da soli... Non fa conto del vigore del cavallo, non apprezza l'agile corsa dell'uomo... Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia (Dal salmo 146).
Poi, una volta accolta la Sua Parola e accettato senza brontolare troppo i percorsi un po' strani per cui il Signore ci fa passare, il Suo Spirito ci farà rivivere... Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra(Salmo 104,30). L'alito di Dio è come un vento gelido che penetra nelle ossa. La cosa istintiva che viene da fare per non morire dal freddo è mettersi in movimento. “Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli” (Ap 11,11). Dobbiamo allora pregare sempre con fiducia, e chiedere al Signore che apra i nostri sepolcri e ci faccia uscire da questo immenso cimitero dove ci siamo murati vivi da soli. Viviamo in una società in cui non siamo mai contenti, siamo senza speranza e niente ci consola. A volte mi domando: "Ma come possiamo pretendere di portare la luce agli altri se noi non abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre tombe?". Ascoltiamo della Parola di Dio solo quello che più ci garba e continuiamo a stare tranquillamente sepolti nei nostri egoismi, nell'indifferenza e nel buonismo. Chiediamo al buon Dio, ogni giorno, di rafforzare la nostra fede in modo da uscire fuori dalle nostre tombe per ricominciare a vivere da veri cristiani. Chiediamogli ogni giorno di essere inondati dal Suo Spirito, perché la nostra vita spirituale è scossa da tanti terremoti che ci seppelliscono. Non siamo a posto una volta per sempre, ma abbiamo bisogno che Gesù viva dentro di noi sempre... Dobbiamo considerare Gesù come una persona viva che è accanto a noi in ogni istante della vita, dobbiamo parlare con Lui come con un amico vero, dobbiamo ridere con Lui e piangere con Lui... Ma non tutti riescono ad avere questo tipo di rapporto con Gesù e, a volte, anche tra cristiani, Lui non è compreso. Molti vedono infatti Dio come a un Essere irraggiungibile... quasi da temere... A questo proposito mi viene in mente una frase che ho letto, proprio stamattina, e sono rimasta fulminata. Allora ho pensato: “Non sono poi così sbagliata!!!”. Fra Marcello Van infatti diceva: “Quante anime, nella loro relazione con Dio, hanno ancora paura di Lui, come di un essere molto elevato e molto lontano? Non avvertendo quel che è l'Amore, la gente non osa mai permettersi il minimo pensiero di intimità con Dio”. Non è stupendo?... Finalmente qualcuno che la pensa come me!!! E Gesù, grazie al Sacramento dell'Eucaristia si rende vivo dentro di noi, ogni giorno... “E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi (Rm 8,11). Io spero solo che il buon Dio mantenga intatto il nostro rapporto così com'è, perché non voglio una “fede adulta”, ma voglio continuare a essere per Lui una “briciola” insignificante. E poi, se ci pensiamo bene... il buon Dio non ha bisogno di piatti succulenti ed elaborati al Suo banchetto, di quelli può averne quanti ne vuole... Lui invece ha bisogno di quello che non possiede: la mia piccolezza. Preghiamo allora come il salmista: Poiché siamo prostrati nella polvere, il nostro corpo è steso a terra. Sorgi, vieni in nostro aiuto; salvaci per la tua misericordia” (dal Salmo 43).
E così: Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come erba fresca (dal Cantico Is. 66).
Pace e bene

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