“Permesso”,
“scusa”, “grazie”: se in una famiglia si dicono queste tre
parole, la famiglia va avanti. Spesso diamo tutto per scontato!
La
famiglia è una comunità di vita che ha una sua consistenza
autonoma. Come ha scritto il Beato Giovanni Paolo II nell'Esortazione
apostolica Familiaris consortio, la famiglia non è la somma delle
persone che la costituiscono, ma una “comunità di persone”. E
una comunità è di più che la somma delle persone. È il luogo
dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. È
fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per
gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più
debole. Si potrebbe dire, senza esagerare, che la famiglia è il
motore del mondo e della storia. Ciascuno di noi costruisce la
propria personalità in famiglia, crescendo con la mamma e il
papà,
i fratelli e le sorelle, respirando il calore della casa. La
famiglia è il luogo dove riceviamo il nome, è il luogo degli
affetti, lo spazio dell'intimità, dove si apprende l'arte del
dialogo e della comunicazione interpersonale. Nella famiglia la
persona prende coscienza della propria dignità e, specialmente se
l'educazione è cristiana, riconosce la dignità di ogni singola
persona, in modo particolare di quella malata, debole, emarginata.
Tutto questo è la comunità-famiglia, che chiede di essere
riconosciuta come tale, tanto più oggi, quando prevale la tutela
dei diritti individuali. E dobbiamo difendere il diritto di questa
comunità: la famiglia.
Papa Francesco - 26 ottobre 2013
PREGHIERA
SEMPLICE” DELLA FAMIGLIA
Signore,
fa' della nostra famiglia uno strumento della tua pace: dove prevale
l'egoismo, che portiamo amore, dove domina la violenza, che portiamo
tolleranza, dove scoppia la vendetta, che portiamo riconciliazione,
dove serpeggia la discordia, che portiamo comunione, dove regna
l'idolo del denaro, che portiamo libertà dalle cose, dove c'è
scoraggiamento, che portiamo fiducia, dove c'è sofferenza, che
portiamo consolazione, dove c'è solitudine, che portiamo compagnia,
dove c'è tristezza, che portiamo gioia, dove c'è disperazione,
che portiamo speranza.
O
Maestro, fa' che la nostra famiglia non cerchi tanto di accumulare,
quanto di donare, non si accontenti di godere da sola ma sappia
condividere. Perché c'è più gioia nel dare che nel ricevere,
nel perdonare che nel prevalere, nel servire che nel dominare. Così
costruiremo insieme una società solidale e fraterna. Amen.
La
famiglia si fonda sul matrimonio. Attraverso un atto d'amore libero e
fedele, gli sposi cristiani testimoniano che il matrimonio, in quanto
sacramento, è la base su cui si fonda la famiglia e rende più
solida l'unione dei coniugi e il loro reciproco donarsi. Il
matrimonio è come se fosse un primo sacramento dell'umano, ove la
persona scopre se stessa, si auto-comprende in relazione agli altri e
in relazione all'amore che è capace di ricevere e di dare. L'amore
sponsale
e familiare rivela anche chiaramente la vocazione della
persona ad amare in modo unico e per sempre, e che le prove, i
sacrifici e le crisi della coppia come della stessa famiglia
rappresentano dei passaggi per crescere nel bene, nella verità e
nella bellezza. Nel matrimonio ci si dona completamente senza calcoli
né riserve, condividendo tutto, doni e rinunce, confidando nella
Provvidenza di Dio. È questa l'esperienza che i giovani possono
imparare dai genitori e dai nonni. È un'esperienza di fede in Dio e
di fiducia reciproca, di libertà profonda, di santità, perché
la santità suppone il donarsi con fedeltà e sacrificio ogni
giorno della vita! Ma ci sono problemi nel matrimonio. Sempre diversi
punti di vista, gelosie, si litiga. Ma bisogna dire ai giovani sposi
che mai finiscano la giornata senza fare la pace fra loro. Il
Sacramento del matrimonio viene rinnovato in questo atto di pace dopo
una discussione, un malinteso, una gelosia nascosta, anche un
peccato. Fare la pace che dà unità alla famiglia; e questo dirlo
ai giovani, alle giovani coppie, che non è facile andare per questa
strada, ma è tanto bella questa strada, tanto bella. Bisogna dirlo!
26
ottobre 2013
COME
È L’AMORE? 1 C orinzi 13
Quand'anche
parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore,
divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo. E se anche
avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la
scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho
amore, non sono nulla. E se spendessi tutte le mie facoltà per
nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho
amore, tutto questo niente mi giova. L'amore è paziente, è
benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia,
non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si
irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell'ingiustizia, ma
gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera
ogni cosa, sopporta ogni cosa.
LA
VITA IN DUE
Grazie,
Signore, perché ci hai dato l'amore capace di cambiare la sostanza
delle cose. Quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio
non appaiono più come creature terrestri ma sono l'immagine stessa
di Dio. Così uniti non hanno paura di niente. Con la concordia,
l'amore e la pace l'uomo
e
la donna sono padroni di tutte le bellezze del mondo. Possono vivere
tranquilli, protetti dal bene che si vogliono secondo quanto Dio ha
stabilito. Grazie, Signore, per l'amore che ci hai regalato.
San
Giovanni Crisostomo
Bambini
e anziani rappresentano
i due poli della vita e anche i più
vulnerabili, spesso i più dimenticati. Quando io confesso un uomo o
una donna sposati, giovani, e nella confessione viene qualcosa in
riferimento al figlio o alla figlia, io domando: ma quanti figli ha
lei? E mi dicono, forse aspettano un'altra domanda dopo di questa. Ma
io sempre faccio questa seconda domanda: E mi dica, signore o
signora, lei gioca con i suoi figli? - Come padre? - Lei perde il
tempo con i suoi figli? Lei gioca con i suoi figli? - Ma no, lei sa,
quando io esco da casa alla mattina - mi dice l'uomo - ancora dormono
e quando torno sono a letto. Anche la gratuità, quella gratuità
del papà e della mamma con i figli, è tanto importante: “perdere
tempo” con i figli, giocare con i figli. Una società che
abbandona i bambini e che emargina gli anziani recide le sue radici e
oscura il suo futuro. E voi fate la valutazione su che cosa fa questa
nostra cultura oggi, no? Con questo. Ogni volta che un bambino è
abbandonato e un anziano emarginato, si compie non solo un atto di
ingiustizia, ma si sancisce anche il fallimento di quella società.
Prendersi cura dei piccoli e degli anziani è una scelta di
civiltà. Ed è anche il futuro, perché i piccoli, i bambini, i
giovani porteranno avanti quella società con la loro forza, la loro
giovinezza, e gli anziani la porteranno avanti con la loro saggezza,
la loro memoria, che devono dare a tutti noi.
26
ottobre 2013
PER
I GENITORI ANZIANI
Noi
dobbiamo loro molto, Signore. Essi ci hanno dato la vita. Molte volte
la loro fede, più semplice della nostra, anche più fedele, ha
illuminato il nostro cammino. Ancor oggi la loro bontà ci fa
pensare a te. Noi rischiamo spesso di dimenticarti, travolti come
siamo dalla vita di ogni giorno. Signore,
i
nostri genitori hanno bisogno di noi. Donaci la gioia di renderli
felici. Donaci la pazienza di fronte ai loro limiti. Donaci di
ascoltarli davvero per scoprire quanto vogliono comunicarci nelle
loro storie infinitamente ripetute. Grazie, Signore, di poterli
tenere tra noi. Se, a motivo del loro stato di salute, hanno dovuto
raggiungere una casa di riposo, donaci di organizzarci per far loro
regolarmente visita, perché noi siamo la loro ragione di vita.
PREGHIERA
DI UNA MAMMA
O DI UN PAPÀ
Signore,
tu che sei pazienza, insegnami a guardare con serenità il disordine
imperante, le porte che battono,
i giochi sparpagliati. Signore, tu
che sei dolcezza, insegnami a trattenere la mano,
a diminuire le mie
esigenze,
a vincere la mia voglia di brontolare. Signore, tu che sei
tenerezza, insegnami a consolare, anche se ciò mi richiede del
tempo,
a carezzare, anche se ho fretta. Signore, tu che sei amore
inesauribile, insegnami ad amare come te.
La
famiglia che prega. Vorrei chiedere a voi, care famiglie: pregate
qualche volta in famiglia? Qualcuno sì, lo so. Ma tanti mi dicono:
ma come si fa? Ma, si fa come il pubblicano, è chiaro: umilmente,
davanti a Dio. Ognuno con umiltà si lascia guardare dal Signore e
chiede la sua bontà, che venga a noi. Ma, in famiglia, come si fa?
Perché sembra che la preghiera sia una cosa personale, e poi non
c'è mai un momento adatto, tranquillo, in famiglia ... Sì, è
vero, ma è anche questione di umiltà, di riconoscere che abbiamo
bisogno di Dio, come il pubblicano!
E
tutte le famiglie, hanno bisogno di Dio: tutti, tutti! Bisogno del
suo aiuto, della sua forza, della sua benedizione, della sua
misericordia, del suo perdono.
E
ci vuole semplicità: per pregare in famiglia, ci vuole semplicità!
Pregare insieme il “Padre nostro”, intorno alla tavola, non è
una cosa straordinaria: è facile.
E
pregare insieme il Rosario, in famiglia, è molto bello, dà tanta
forza!
E
anche pregare l'uno per l'altro: il marito per la moglie, la moglie
per il marito, ambedue per i figli, i figli per i genitori, per i
nonni ... Pregare l'uno per l'altro. Questo è pregare in famiglia,
e questo fa forte la famiglia: la preghiera.
27
ottobre 2013
ATTO
DI AFFIDAMENTO DELLA PROPRIA FAMIGLIA ALLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARET
O
Gesù, tu hai promesso di essere presente in mezzo a coloro che sono
uniti nel tuo nome; guarda dunque la nostra famiglia che ti prega con
viva fede, animata dall'amore verso di te.
A
te vogliamo consacrare noi stessi, le nostre sofferenze e le nostre
gioie, affinché la nostra casa, come quella di Nazaret, possa
essere tempio di pace, di purezza e di amore.
O
Maria, Madre di Gesù e madre nostra, intercedi presso il tuo Figlio
per la nostra famiglia e per tutte le famiglie del mondo: benedici le
culle dei neonati, custodisci i fanciulli e i giovani, dona forza ai
deboli e ai malati, sostieni gli anziani e le vedove, proteggi gli
orfani.
O
San Giuseppe, custode di Gesù e di Maria, assistici con le tue
preghiere in tutte le necessità della vita, e chiedi per noi la
grazia di poterci ritrovare tutti uniti per sempre in Paradiso. Amen.
CREDO
NELLA FAMIGLIA
Credo
nella famiglia, o Signore: quella che è uscita dal tuo disegno
creativo, fondata sulla roccia dell'amore eterno e fecondo; Tu l'hai
scelta come tua dimora tra noi, Tu l'hai voluta come culla della
vita. Credo nella famiglia, o Signore: anche quando nella nostra casa
entra l'ombra della croce, quando l'amore perde il fascino
originario, quando tutto diventa arduo e pesante. Credo nella
famiglia, o Signore: come segno luminoso di speranza in mezzo alle
crisi del nostro tempo; come sorgente di amore e di vita, come
contrappeso alle molte aggressioni di egoismo e di morte. Credo nella
famiglia, o Signore: come la mia strada verso la piena realizzazione
umana come la mia chiamata alla santità, come la mia missione per
trasformare il mondo
a
immagine del tuo Regno. Amen.
La
famiglia custodisce la fede. L'apostolo Paolo, al tramonto della sua
vita, fa un bilancio fondamentale,
e dice: “Ho conservato la fede”
(2 Tm 4,7). Ma come l'ha conservata? Non in una cassaforte! Non l'ha
nascosta sottoterra, come quel servo un po' pigro. San Paolo paragona
la sua vita a una battaglia e a una corsa. Ha conservato la fede
perché non si è limitato a difenderla, ma l'ha annunciata,
irradiata, l'ha portata lontano. Si è opposto decisamente a quanti
volevano conservare, “imbalsamare” il messaggio di Cristo nei
confini della Palestina. Per questo ha fatto scelte coraggiose, è
andato in territori ostili, si è lasciato provocare dai lontani, da
culture diverse, ha parlato francamente senza paura. San Paolo ha
conservato la fede perché, come l'aveva ricevuta, l'ha donata,
spingendosi nelle periferie, senza arroccarsi su posizioni difensive.
Anche qui, possiamo chiedere: in che modo noi, in famiglia,
custodiamo la nostra fede? La teniamo per noi, nella nostra famiglia,
come un bene privato, come un conto in banca, o sappiamo condividerla
con la testimonianza, con l'accoglienza, con l'apertura agli altri?
Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle giovani, sono
spesso “di corsa”, molto affaccendate; ma qualche volta ci
pensate che questa “corsa” può essere anche la corsa della
fede? Le famiglie cristiane sono famiglie missionarie. Ma, ieri
abbiamo sentito, qui in piazza, la testimonianza di famiglie
missionarie. Sono missionarie anche nella vita di ogni giorno,
facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il
lievito della fede! Conservare la fede in famiglia e
mettere il sale e il lievito della fede nelle cose di tutti i giorni.
27
ottobre 2013
PREGHIERA
PER LA FAMIGLIA
Dio,
Padre nostro, tu hai voluto che il Figlio tuo nascesse
e crescesse
in una famiglia. Così nello scorrere di una vita semplicissima ha
imparato, a poco a poco, da Giuseppe e da Maria
a diventare adulto
e a scoprire la sua missione. Dio, Padre nostro, ti preghiamo; fa'
che le famiglie di oggi siano ricche di vita, di serenità e
fedeltà; siano disponibili alle necessità dei fratelli; ciascuno
vi possa crescere nella gioia di stare insieme
e nella dolcezza del
perdono. Padre, che sei infinita tenerezza, concedi alle famiglie
provate dalla malattia, dal lutto, dalla divisione, dalla
lacerazione, di continuare a credere e a sperare in te.
E
fa' che non accada mai che uno disperi dell'altro. Padre, dona ad
ogni famiglia di accogliere giorno per giorno il desiderio del tuo
Spirito, perché la Chiesa viva
e il mondo sia più bello.
La
famiglia che vive la gioia. Nel Salmo responsoriale si trova questa
espressione: “i poveri ascoltino e si rallegrino” (33/34,3).
Tutto questo Salmo è un inno al Signore, sorgente di gioia e di
pace. E qual è il motivo di questo rallegrarsi? È questo: il
Signore è vicino, ascolta il grido degli umili e li libera dal
male. Lo scriveva ancora san Paolo: “Siate sempre lieti ... il
Signore è vicino!” (Fil 4,4-5). Eh ... a me piacerebbe fare una
domanda, oggi. Ma, ognuno la porta nel suo cuore, a casa sua, come un
compito da fare. Come va la gioia, a casa tua? Come va la gioia nella
tua famiglia? Care famiglie, voi lo sapete bene: la gioia vera che si
gusta nella famiglia non è qualcosa di superficiale, non viene
dalle cose, dalle circostanze favorevoli... La gioia vera viene da
un'armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e
che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a
vicenda nel cammino della vita. Ma alla base di questo sentimento di
gioia profonda c'è la presenza di Dio, la presenza di Dio nella
famiglia, c'è il suo amore accogliente, misericordioso, rispettoso
verso tutti. E soprattutto, un amore paziente: la pazienza
è una
virtù di Dio e ci insegna, in famiglia, ad avere questo amore
paziente, l'uno con l'altro. Avere pazienza tra di noi. Amore
paziente. Solo Dio sa creare l'armonia delle differenze. Se manca
l'amore di Dio, anche la famiglia perde l'armonia, prevalgono gli
individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la
gioia della fede la comunica spontaneamente, è sale della terra e
luce del mondo, è lievito per tutta la società. Care famiglie,
vivete sempre con fede e semplicità, come la santa Famiglia di
Nazaret. La gioia e la pace del Signore siano sempre con voi!
27
ottobre 2013
TI
RINGRAZIO SIGNORE
Ti
ringrazio, Signore, perché hai voluto nascere in una famiglia, e
hai voluto trascorrere in famiglia la parte più lunga, anche se
nascosta, della tua vita. Se sono tanto eloquenti le tue parole e i
tuoi gesti, altrettanto eloquenti sono stati il tuo silenzio, il tuo
umile lavoro nascosto nella casa di Nazaret. Aiuta la nostra famiglia
a modellarsi sulla tua. Da' ai papà la gioia di lavorare, l'umiltà
e il prudente silenzio di San Giuseppe. Da' alle mamme la fedele
obbedienza di Maria alla parola di Dio, e la sua disponibilità a
custodire nel cuore i tesori e i valori della famiglia. Ai figli da'
la tua docilità e il tuo rispetto verso Maria e Giuseppe. Aiutaci a
creare in famiglia un clima di serenità e pace; rendici attenti
ciascuno ai bisogni degli altri; aiutaci a sopportare in silenzio le
offese e a rispondere sempre con un sorriso sincero. Se qualcuno di
noi provoca incrinature nei rapporti familiari, aiutaci tutti a
ricercare più comprensione e compattezza. Unisci tutti in te e con
te, perché la nostra famiglia sia tempio e immagine di Dio, Padre e
Figlio e Spirito santo. Amen.
TI
AFFIDIAMO LE PREOCCUPAZIONI ECONOMICHE
Signore,
ogni fine mese è difficile; diventiamo ansiosi, tesi, nervosi. Non
permettere che l'indigenza economica ci faccia pensare solo al
denaro
e
ci ripieghi su noi stessi. Non permettere che ci scoraggiamo
paragonandoci agli altri, a ciò che hanno,
a ciò che fanno,
a
ciò che danno ai loro figli. Fa' che noi ci paragoniamo al Figlio
tuo: noi siamo fratelli suoi, noi siamo figli tuoi. La nostra
debolezza ci renda sensibili alla debolezza dei nostri fratelli.
Allora i nostri cuori esacerbati si addolciranno, l'orizzonte si
dilaterà. Se la disoccupazione ci allontana dai nostri fratelli, tu
ce ne doni altri che non avremo mai scoperti. Dona alla nostra
famiglia e ai nostri figli la pace di Betlemme, un cuore solidale
alle sofferenze dei piccoli
e una vera fame della tua giustizia.
IL
NOSTRO AMORE È NAUFRAGATO
Signore
Gesù, che ti sei commosso davanti alle miserie umane che
incontravi, vienimi incontro. Io soffro del fallimento del mio
matrimonio. Dammi la forza di avere il rispetto dei miei sentimenti e
della mia persona; di questa forza ne ho bisogno ogni giorno. Dona
questa forza anche a tutti quelli che sono separati o divorziati. Che
io possa contare, soprattutto nelle ore di malinconia, su amicizie
vere e solide per cacciar via l'angoscia della solitudine. Tu che sei
l'amore, perdona i miei errori e le mie debolezze, aiutami a far
fronte alle mie responsabilità nei riguardi dei miei figli,
rimettimi in piedi, Signore; fammi riprendere fiducia in me stesso e
nella vita. Allora potrò davvero aiutare i miei figli
e coloro che
tu metti sul mio cammino.
PREGHIERA
DEL PAPA ALLA SANTA FAMIGLIA
Gesù,
Maria e Giuseppe
a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo
lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la
bellezza della comunione nell'amore vero;
a voi raccomandiamo tutte
le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della
grazia. Santa Famiglia di Nazareth, scuola attraente del santo
Vangelo: insegnaci a imitare le tue virtù con una saggia disciplina
spirituale, donaci lo sguardo limpido che sa riconoscere l'opera
della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita. Santa
Famiglia di Nazareth, custode fedele del mistero della salvezza: fa'
rinascere in noi la stima del silenzio, rendi le nostre famiglie
cenacoli di preghiera
e trasformale in piccole Chiese domestiche,
rinnova il desiderio della santità, sostieni la nobile fatica del
lavoro, dell'educazione, dell'ascolto, della reciproca comprensione
e del perdono. Santa Famiglia di Nazareth, ridesta nella nostra
società la consapevolezza del carattere sacro
e inviolabile della
famiglia, bene inestimabile e insostituibile. Ogni famiglia sia
dimora accogliente di bontà e di pace per i bambini e per gli
anziani, per chi è malato e solo, per chi è povero e bisognoso.
Gesù, Maria e Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia
ci affidiamo.
O
Santa Famiglia di Nazareth, Gesù Maria e Giuseppe, la nostra
famiglia si consacra a Te, per tutta la vita e per l'eternità. Fa'
che la nostra casa
e
il nostro cuore siano un cenacolo di preghiera, di pace, di grazia e
di comunione. Amen.
CASA
S. MARIA - 63078 PAGLIARE (AP) - C.C.P. 4630 ANNO 65° - N.1/2
Gennaio-Aprile 2014 - Poste Italiane SpA Sped. in A.P. - D.L.
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 2, Comma 1, DCB Ascoli
Piceno Autoriz. Trib. di Ascoli Piceno N. 275 del 19-4-90 Direttore
Responsabile P. Vincenzo Pinto www.casasantamaria.it - tel. 0736 –
899055 Taxe perçue (Tassa riscossa) CMPP Ancona Contiene I.R
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