AMORE MISERICORDIOSO
“Noi abbiamo creduto all'Amore”
1.
Figlio mio diletto, credi fermamente al mio immenso Amore, che è
tutto Misericordia... che ama non la tua miseria, ma te, che ne sei
vittima.
Anche
dei miserabili, come te, Io voglio fare un "sacramento" (cioè
un segno e uno strumento) di questo mio Amore senza limiti.
Hai
ragione: non c'è nessuno più misero di te...
Ma,
è proprio questa tua abissale miseria che attira il mio Amore e la
mia Misericordia.
Perchè
ti stupisci?... E' il mio Amore smisurato (che tu non riuscirai mai a
capire) che mi rende così: desideroso di consolarti, felice di
perdonarti!
Per
questo Io cerco, amo, prediligo i miserabili come te! e non mi
stanco mai di perdonare! Solo Io posso amare fino a tal punto!...
Solo Io so amare con un Amore assolutamente gratuito: Ti amo senza
alcun tuo merito.
Ti
amo, non perchè tu hai qualcosa di buono da donare a Me, ma perchè
sono il Sommo Bene che vuole donarsi a te:
Più
tu sei misero e bisognoso di amore e più Io mi dono!
Ti
amo, anche quando tutti ti odiano e ti condannano.
Io
sono sempre dalla tua parte, sempre pronto a scusarti: "Padre,
perdona loro, perché non sanano quello che fanno".
Tu
mi offendi... e Io ti difendo sempre! Che amore folle è il mio!...
2.
Figlio mio, sentimi sempre vicino!
Sentiti
amato teneramente... carezzato... compreso... incoraggiato...
difeso... dal tuo Dio!
Quanto
ti amo!... lasciatelo ripetere. Se tu potessi capirlo, "impazziresti"
di gioia.
Vorrei
tenerti sempre abbracciato a Me "come un bambino".
Non
mi fai ribrezzo no; al contrario, le tue piaghe repellenti suscitano
tutta la mia compassione e la mia tenerezza. Più ti vedo coperto di
piaghe (i tuoi peccati) e più mi fai compassione.
Non
ti rimprovero per la tua mostruosa ingratitudine, ma ti invito a "far
festa con me".
La
mia più grande gioia è quella di perdonare: Credimi!
Come
puoi ancora dubitare, dopo tante prove?... dopo tutto quello che ho
svelato nel mio Vangelo: "Rallegratevi con me!... Si fa più
festa in cielo per un peccatore che si converte…" (Lc 15,7)
"Bisognava
far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è
tornato alla vita". (Lc. 15,32) Gioia, festa grande voglio anche
da te!
Ti
voglio felice, "piccolo" mio! Devi essere felice: felice di
essere "l'ultimo" dei peccatori... immerso in questo oceano
infinito d'Amore che è il tuo Dio! Non cadere nel tranello di
satana, che vuole farti guardare sempre a te stesso e alle tue
miserie, per distogliere il tuo sguardo da me e dai miei meravigliosi
progetti.
3.
Sapessi quanto bene ti fanno quelle tue cadute che ti fanno tanto
soffrire... e che tu tanto detesti: ti danno l'esatta dimensione del
nulla che sei;
ti
costringono a non esaltarti mai nei successi e a non fidarti dei tuoi
apparenti progressi;
ti
portano a crederti meritevole di ogni disprezzo e umiliazione e a non
meravigliarti mai dei difetti degli altri...
ti
fanno toccare con mano la bontà del mio Cuore, che è tanto grande,
da far dire a una santa, come S. Teresa: "Oh, potessi peccare
senza offendere nessuno, io peccherei, perché imparerei meglio a
capire il mio Dio";
e,
infine, ti spingono a "buttarti" tra le mie braccia, che ti
danno tanta sicurezza... e a vivere in me ininterrottamente.
Come
vedi, le tue cadute Io le utilizzo per scavare più profonde in te le
fondamenta dell'umiltà e della "piccolezza"; così che, se
tu vuoi, possono diventare il punto di partenza per nuove ascensioni
e per più sicuri progressi: "Dio fa tendere ogni cosa al bene
di quelli che lo amano " (Rom 8, 28)... "anche il peccato"
(aggiunge S. Agostino)
Non
ti basta tutto questo per farti vivere sempre nella gioia?
Neppure
il peccato (che è la disgrazia più grande) te ne può dispensare.
Offrimì
subito ogni tua debolezza, ogni tua caduta: Lascia che ti aggiusti
tutto Io, come fa la mamma con il suo "piccino" caduto per
terra, sporco o ferito... e non tormentarti più!
Quanta
consolazione mi dai quando ti vedo tornare al mio Cuore, "piccolo
piccolo"!
Oh,
se rimanessi sempre così... umile e mite, come ora, come quando sei
caduto:
Quale
forza otterresti... e progrediresti sempre più nella "piccolezza"
e nell'Amore!
4.
E ora vieni a Me: Lasciati stringere al mio Cuore! E che?... Hai
paura?...
O
ti sembra una sdolcinatura, indegna di un Dio? Devi smetterla di
pensarmi come un dio freddo o lontano: Nessun innamorato è tanto
infuocato d'amore! Ancora non mi conosci...
Non
capisci niente di amore, tu! Leggi il mio Libro, anche solo qualche
riga:
"Non
temere, perché non dovrai più arrossire; non vergognarti... poiché
il tuo sposo è il tuo Creatore... (Isaia 54, 4) "La attirerò a
me... Mi chiamerai... Marito mio e non più mio padrone... Ti farò mia sposa... ti dimostrerò il mio amore e la mia tenerezza. Sarai
mia per sempre". (Osea 2, 16 -18- 21).
Abbracciati
a me, "piccolo mio": Dammi questa gioia! Gusta anche tu la
gioia di sentirti abbracciato dal Tuo Signore. Non è
sentimentalismo, no.
Il
mio è Amore di un Dio, che ama anche con cuore di uomo: dolcissimo,
tenerissimo, compassionevole... più di ogni altro amore: di padre,
di madre, di sposo, di amico.
Vieni,
penetra dentro il mio Cuore... sì, dentro... dentro...
Se
potessi vedere questo Fuoco che mi brucia! Vorrei comunicartelo...
si, proprio a te...
a
te che hai sperimentato fin dove arriva la mia Misericordia.
Ho
bisogno di te, più che di qualunque persona forte e prestigiosa:
Dammi
la gioia e la gloria di potermi servire di te (che sei tanto misero),
per dare a tutti, nella tua persona, la dimostrazione più eclatante
della mia Misericordia senza limiti.
5.
Eccoti infine un "segreto" formidabile: Ricorri spesso al
Sacramento della mia Misericordia. Non potrai trovare un "segno"
più efficace, che ti faccia toccare con mano tutta "l'ampiezza,
la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'ardore di Cristo"...
Tuffati,
con regolare frequenza, in questo mare di gioia e di freschezza:
Quanta
pace vi troverai... e quale tenerezza! E davvero il sacramento della
giovinezza!
Se
tu lo vuoi, se ti accosti ad esso con l'umiltà e la confidenza dei
"piccoli", ne uscirai ogni volta rigenerata e rinnovato:
Vieni a "dissetarti al torrente delle arie delizie"'
Vale
la pena superare gli ostacoli inconsistenti, che il maligno ti
ingrandisce per tenertene lontano.
6.
E ora vai!
Corri...
grida a tutti il mio Amore! E' questo il principale compito di ogni
cristiano: Far conoscere il mio amore!
Ti
crederanno... perché l'umanità è assetata di Amore. Ti
crederanno, se ne sarai traboccante, se lo griderai con la tua vita.
Ma
devi farti "piccolo", perchè soltanto "i piccoli"
possono comprendere il mio Cuore... e accogliere tutti con la mia
dolcezza... e far loro gustare la mia misericordia senza limiti.
LA PREGHIERA
I - IN CONTINUA PREGHIERA
1.
"La tua vita sono Io", "piccolo" mio! Ah, come
vorrei esserlo realmente! Come tutto cambierebbe in te: "il mio
giogo" sarebbe "dolce e il mio carico leggero", perché
Io riverserei nel tuo spirito tutta la dolcezza del mio amore ...
tutta la carica inesauribile della mia forza. Ma, non dovrai
staccarti mai da me.
Se
credi veramente che Io sono il tuo Dio e che tutto ti viene da me, la
tua unica aspirazione deve essere di stare sempre unito a me:
"Rimanete uniti a me e io a voi... Come il tralcio non può far
frutto da se stesso se non rimane unito alla vite, così anche voi,
se non rimanete uniti a me. Io sono la vite, voi i tralci. Se uno
rimane unito a me, produce molto frutto, perchè senza di me non
potete far nulla.
Se
uno non rimane unito a me, viene gettato via come i tralci secchi ".
(Gv.15,4).
Hai
capito? ... In continua preghiera ti voglio: "Bisogna pregare
sempre, senza stancarsi mai". (Lc.18, l)
2.
La preghiera deve firmare come la trama o il tessuto connettivo, che
dà unità a tutta la tua giornata.
Ancora
di più: Dalla preghiera deve scaturire ogni tua azione e decisione;
l'attività esteriore deve essere come una proiezione della tua vita
interiore, della tua unione con me, come l'uva proviene dal "tralcio
che sta unito alla vite".
No,
non possono produrre frutti salutari quelle attività che nascono
solo dal tuo naturale entusiasmo o dal dinamismo frenetico, che
lascia poco spazio alla preghiera...
Potranno
produrre solo frutti artificiali: seducenti, ma non nutrienti.
Io
sono "La Vite", Io sono la linfa vitale, Io sono "il
Sole" che dà luce, calore e vita... Tu sei il mio "piccolo
tralcio": staccato da me, diventi un tralcio secco, coperto di
foglie secche.
Non
ti sottovaluto con questo, al contrario:
-
Se "rimani unito a me, produrrai frutti abbondanti", gli
stessi frutti sorprendenti del tuo Dio...
-
Perchè Io, che sono "la Vite ", posso produrre "i
frutti" solo nei miei "tralci".
-
Se tu sei "una cosa sola" con me, le tue attività, anche
se poche, "faranno molto frutto", perché sgorgheranno dal
mio Cuore vivente in te..
Se
sarai come un "tralcio" tutto compenetrato del mio Spirito,
anche il tuo più piccolo gesto farà sprigionare tanta luce... la
mia luce!
II - "UNA SOLA E' LA COSA NECESSARIA"
Convinciti
una buona volta: Devi correre di meno e contemplare di più...
Specialmente quando hai "molte cose" che ti assorbono:
"Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose; ma una
sola è la cosa di cui c'è bisogno".
Perché
ti affanni tanto, povero figlio mio? Ancora non hai capito chi sono
Io... e chi sei tu! Tu sei un povero "nulla" senza di me:
"Anche il piú perfetto tra gli uomini, privo della tua sapienza
sarebbe stimato un nulla"! (Sap. 9,6). Me devi volere! Me devi
cercare, prima di ogni cosa. Da me ti viene tutto... perchè "Io
sono tutto"! Tutto quello che di bello, di buono, di grande ti
serve per realizzare te stesso puoi trovarlo in me, soltanto in me!
Vivi
immerso in me, continuamente... come il pesce nel mare!
Devi
"perdere " più tempo con me!
Se
"lascerai" ogni altra cosa per incontrarti con me, "Io
ti darò il centuplo" ...anche quaggiù: Ti farò ricuperare il
tempo che "perdi con me, moltiplicando le tue energie, rendendo
più feconda ogni tua attività, ogni tua parola.
Sì,
perché sono lo il Signore del tempo.
Quando
tu sei unito a me, stai certo che puoi realizzare molto di più, in
minor tempo, e con maggiore efficacia.
III
- "ORA ET LABORA" (PREGHIERA e LAVORO)
1.
Certo, Io voglio che tu faccia la tua parte e collabori con me,
trafficando "i talenti" ...nel tempo e nella misura che
voglio Io (non di più).
Ma,
senza farti tante illusioni: Il filo serve per trasportare la
corrente, ma non è capace di produrla.
La
finestra che si apre permette alla luce di entrare nella stanza, ma
non è la finestra aperta che genera la luce. Tu sei la finestra, non
il sole.
La
tua attività è il filo, non la luce, che viene invece prodotta
dalla centrale.
Tienilo
sempre presente: montagne di attività e di mezzi efficientissimi,
pur essendo necessari, (come il filo), non potranno mai generare
nelle anime una sola briciola di Grazia, che è di natura
soprannaturale e rimane sempre un dono gratuito di Dio.
Ne
sei fermamente convinto tu?... Molti dei miei amici e collaboratori
si preoccupano di moltiplicare i "fili" del proprio
inquieto attivismo, anzichè rafforzare, con la preghiera, i
collegamenti con la centrale.
E
le conseguenze sono deleterie per tutti: orgoglio, presunzione,
rivalità, polemiche interminabili, tensioni interiori ed esteriori.
2.
No, figlio mio, non così. Qualsiasi altra cosa potrai tralasciare,
(quando non trovi il tempo), eccetto la preghiera: Più grandi sono
le opere da compiere e più hai bisogno della mia luce e della mia
forza, che viene a te soltanto dalla preghiera, cioè dalla tua
unione con une.
Te
Io cerco, non le tue cose.
Tu
mi premi, prima che il tuo lavoro.
Tu
ani servi, prima e più che le tue attività: La mia prima opera sei
tu.
Te
voglio preparare, prima di tutto: Voglio cambiare il tuo cuore, per
"rinnovare tutte le cose"
3.
"Ma, anche il lavoro è preghíera" (Così pensano
tanti). E, in parte, è vero.
Si,
anche l'azione può diventare preghiera; ma solo quando sgorga
dall'orazione e ad essa riconduce.
Allora
tutto diventa preghiera, perché tutto è permeato di preghiera,
(cioè orientato verso Dio).
E
la preghiera si traduce in opere d'amore. Cerca nella preghiera ogni
ispirazione...
in
qualunque momento ... per qualsiasi cosa:
-
La preghiera ti suggerisce l'attività giusta al momento giusto.
La
preghiera ti fa trovare le parole più convincenti, quelle che
penetrano i cuori.
Quando
le tue parole e le tue attività passano attraverso il filtro della
preghiera, si fanno più limpide e più incisive.
Se
confidi nella mia Grazia, più che nella tua saggezza, la mia luce
verrà sovrabbondante in te, proprio nei momenti più impensati, nei
tempi e nelle circostanze meno favorevoli, (come ti ho insegnato nel
Salmo 126):
"Invano
vi alzate presto il mattino, andate a riposare tardi la sera, e vi
guadagnate il pane con fatica: ai suoi amici il Signore lo dona anche
"nel sonno" (cioè: anche quando riposano). (nella versione
nuovissima): "il Signore ne dà il doppio a chi ama".
4.
E’ chiaro che non dovrai trascurare i doveri del tuo stato, per
metterti a pregare.
Al
contrario, la preghiera (quella autentica) ti spingerà a compierli
con maggiore puntualità e precisione, perché partecipino del tuo
atteggiamento orante e diventino anch'essi preghiera.
Dovrai,
però, organizzare meglio la tua giornata dando ad ogni cosa il tempo
che merita, secondo una equilibrata gerarchia di valori (e non
secondo l'attrattiva o la pressione che essa esercita su di te).
5.
Comincia fin dal mattina a ritagliare un po' di tempo da tutte le tue
cose, per dedicarlo esclusivamente a me.
-
La meditazione deve essere la tua prima occupazione: il colloquio
mattutino col tuo "Maestro e Signore" inquadrerà meglio
tutta la tua giornata e renderà illuminata ogni tua decisione ed
equilibrata ogni tua azione.
-
E poi, comincia con la preghiera ogni singola azione, chiedendo a me
la luce per vedere qual' è la mia volontà e la forza per compierla
bene.
Durante
il lavoro, solleva rapidamente lo sguardo a me: non puoi immaginare
quale gioia mi dai (e quanto bene fai a te stesso) quando interrompi
il tuo lavoro, proprio sul più bello, per ricorrere a me ed
esprimermi il tuo amore e la fiducia che riponi in me.
Ripetimelo
sempre (anche quando lavori):
- O mio Dio, senza di te nulla io posso... Tutto mi viene da Te: Tutto io posso in Te!
IV
- "LA PREGHIERA": CHE COS' E'?...
l.
La preghiera è il prezioso legame che ti unisce a me, fonte di ogni
bene.
Oh,
meraviglie della preghiera!
Nessuno
potrà mai spiegartele a parole, nemmeno Io: Il rapporto con
l'Infinito, infatti, non può essere definito con parole umane.
Solo
l'esperienza può, in una certa misura, fartene gustare la dolcezza
deliziosa... e fartene toccare con mano la potenza sovrumana.
Solo
pregando si impara a pregare: Pregando capirai
-
che sono infinite le forme e le modalità della preghiera...
-
che bisogna progredire sempre nel cammino della preghiera, senza
bloccarsi nella stessa forma.
Pregando
ti accorgerai che la preghiera è più semplice e
-
Più facile di quanto non si creda, perché è un bisogno vitale
dello spirito, come il respiro;
-
ma, nello stesso tempo, è molto facile che venga fraintesa o
falsata.
2.
Pregare non significa "recitare preghiere", anche se la
"recita" di preghiere può giovare alla preghiera. La
preghiera (quella vera, quella che incide sulla vita e la trasforma)
è qualcosa di più ... E' insieme:
-
implorazione umile e fiduciosa... ma, soprattutto,
-
adorazione, lode, ringraziamento...
-
è rapporto d'amore ... comunione intima con una Persona viva, che ti
sta dentro, "più intimo di te stesso", che ti avvolge
continuamente con la sua tenerezza ineffabile;
-
è sguardo silenzioso
-
dialogo attento e devoto con la sapienza eterna, che brama
comunicarsi a te, come ad amico e confidente: Vi ho chiamato amici,
perché tutto quello che ho udito dal Padre mio ve l'ho fato
conoscere (Gv.15,15).
è
ascolto di me...
è
meditazione della mia Parola scritta
e
della mia Parola viva, che ti risuona nel cuore;
è
consenso dcile e pronto ad ogni mia ispirazione, ad ogni cenno della
mia Volontà
è
vivere insieme con me... lottare, amare, soffrire, operare con me...
all'unisono con i miei sentimenti e con le mie proposte.
Tutto
questo è la preghiera... e ancora di più:
-
E' fondamento di tutta la tua vita!
-
E' il legame più forte che ti tiene unito a me! E' la fonte di tutti
i doni divini.
Quando
preghi, ripetimi spesso, come il profeta Samuele: "Parla o
Signore, che il tuo servo ti ascolta" (1 Sam. 3,10)
oppure
(col Salmo 27): "A te grido, Signore, non restare in silenzio,
mio Dio, perché, se tu non parli, io sono come chi scende nella
fissa ".
3.
Ma, fai bene attenzione...
Proprio
la preghiera può diventare un pericolo:
-
se nella preghiera cerchi te stesso più che me,
-
se ascolti il tuo sentimento, più che la mia Parola,
-
se ti appoggi sul tuo fervore sensibile, anziché sulla mia Grazia.
Allora
la preghiera diventa:
-
un laccio che ti soffoca
-
un fondamento instabile, che fa crollare tutto,
-
una fonte inquinata, che inaridisce tutta la tua vita spirituale.
No,
figlio mio,
-
non cercare di afferrarmi con i tuoi fervori sensibili: stringeresti
solo te stesso.
-
Non illuderti di potermi soddisfare con le tue belle parole infuocate
d'amore: ogni tuo sforzo sensibile non fa altro che restringere il
tuo cuore... e il flusso della mia Grazia.
4.
Ascoltami: Tu non sarai mai capace di vera preghiera. La preghiera
(come tutta la vita spirituale) è un dono "dell'alto ".
Solo
lo Spirito di Dio sa mettere in moto il meccanismo della preghiera.
Lascia
perciò che sia Lui a pregare in te, anziché tormentarti
inutilmente:
"Lo
Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non
sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso
prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole".
(Rom. 8,26).
Quando
ti metti a pregare, non cominciare subito a "sprecare parole"
come i pagani. (Mt.6,7).
-
"Fermati" un po', in silenzio, davanti a me.
- "Togliti i calzari" (Es.3,5), perché nessun movimento, nessuna tensione o agitazione possa distorcere la voce soave dello "spirito".
V - ONNIPOTENZA BELLA PREGHIERA
l.
Credi fermamente nella potenza infinita della preghiera! Quando
preghi, tu puoi tutto, perché hai a tua disposizione il mio "Amore
onnipotente":
E'
"la fede nel mio amore" che rende onnipotente la tua
preghiera!
Ma
ci credi veramente che Io ti amo: Che ti amo infinitamente... più di
quanto ti ami tu stesso? E allora, come puoi dubitare?... Fidati di
me, sempre!
Nulla
ti nego di ciò che giova al tuo vero bene: Ma il tuo vero bene è
solo quello che voglio Io. La tua felicità coincide sempre con la
mia Volontà. "Questa è la fiducia che abbiamo in Lui:
Qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà Egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta, sappiamo già di avere quello che gli
abbiamo chiesto ". (1 Gv. 5,14).
2.
Figlio mio, come vorrei aiutarti, consolarti, trasformati!
Ma
la tua "Poca fede" blocca la mia onnipotenza. Quando tu
dubiti o ti scoraggi, non fai preghiera, perché guardi a te stesso e
non a me:
-
credi nella tua previdenza, non nella mia Provvidenza;
-
confidi nella tua logica, non nella mia Grazia onnipotente;
sei
attaccato ai tuoi progetti, non al mio divino Volere, sempre vigile e
provvidente.
Sii
certo del mio aiuto, senza guardare alla violenza della tempesta:
-
Vedrai, al momento giusto, moltiplicarsi le tue energie o appianarsi
le difficoltà, in maniera imprevedibile... proprio quando ti credevi
irrimediabilmente perduto.
-
Vedrai come tutto può cambiare con la preghiera, quando meno te
l'aspetti.
-
Vedrai quanto breve dura la battaglia... e come sorge presto l'alba
della risurrezione!
Fiducia
incrollabile voglio nella tua preghiera.
Se
la tua è grande fiducia solo quando ci vedi chiari i motivi di
sicurezza, è segno che non vivi di fede. La fede ha un solo motivo:
La
bontà paterna e misericordiosa di Dio. Tutto devi sperare da me,
anche "l'impossibile "... perché "nulla è
impossibile a Dio"... (Lc. 1,37). Dove sarebbe la mia
onnipotenza, se non facessi, per tuo amore, anche "ciò che è
impossibile all'uomo"?
Sapessi
quale gioia mi dai, quando mi chiedi certe grazie apparentemente
"impossibili", con la certezza di ottenerle!
3.
Una sola cosa è impossibile per me: Non amare le mie creature ...o
amarle in maniera sbagliata: Io, tuo Dio, non sarò mai capace di
concederti una cosa che potrebbe danneggiarti (anche se tu me la
chiedi con insistenza)...
VI - "VENITE A ME"
1.
Se hai fede nel mio Amore, guarda a me in ogni difficoltà:
Quando
hai l'animo triste e il cuore in subbuglio, quando ti senti immerso,
fino alla gola, nell'angoscia e nell'amarezza... "vieni a me e
lo ti darò sollievo". (Mt. 11, 28). Quando il dubbio ti
tormenta... o le tenebre ti spaventano...
Quando
ti senti agghiacciare dalla disperazione o dallo scoraggiamento, un
tuffo prolungato nella preghiera: e ritorna la pace!
Quando
senti tutta la debolezza della tua natura di fronte alla violenza
della tentazione...
e
"il nemico" ti fa credere inutile ogni resistenza e ti
senti abbandonato miche da Dio...
proprio
in quei momenti terribili Io sono più vicino a te (anche se
nascosto):
Gridami
forte il tuo bisogno d'aiuto... e la sicurezza che riponi in me:
"O
Padre, io credo che tu mi ami e che sei capace di fare tutto per il
mio bene!
Mi
fido di Te! Confido e mti abbandono in Te. Ma Tu aumenta la mia
fede!"
Ripetimelo
sempre..... Non puoi immaginare quanta gioia mì dai!
2.
No, non mi sono stancato di te!
Non
posso stancarmi, perché lo sono Dio, l'Amore instancabile:
Ti
voglio guarire!... Ti voglio liberare!... Ti voglio condurre sempre
più avanti nella mia intimità: "Ecco, Io sto alla porta e
busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, Io verrò
da lui, cenerò con lui ed egli con mne". (Ap. 3,20).
Ma
ho bisogno della tua fiducia: una fiducia immensa nel mio Cuore!
Si,
entra nell'intimità del mio Cuore: Qui adora ... taci ... ascolta...
Qui troverai tutto! Qui ti farò partecipe dei miei sentimenti, dei
miei sogni, delle mie strategie d'amore!
No,
non uscirne mai! Non cercare altrove...
3.
Attraverso il mio Cuore, potrai penetrare nella vita intima della
Trinità (!)... e partecipare alle relazioni d'amore delle tre divine
Persone. Oh, la Trinità Santissima!
Abisso
insondabile di misteri... eppure tanto vicina agli uomini: Fonte
della loro vita, della loro gioia, della loro comunione d'amore:
"Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi
una cosa sola" . (Gv. 17,21).
Sappi
che la tua vita spirituale e comunitaria potrà progredire
seriamente, quando in te si renderà più esplicita la comunione con
la Trinità santa, che dimora in te.
Non
pensare che tutto questo sia "riserva per i mistici": E' un
dono per tutti...
E'
la Vita divina (o Grazia), portata in voi dal Battesimo. Basterebbe
"aprire la porta"... e lasciarsi inondare da questo Oceano
di Luce, senza frapporre ostacoli.
VII
- "PERSEVERANTI NELLA PREGHIERA" (Rom. 12,12) (Col.
4,2)
l.
Se hai fede nel mio amore, devi continuare a "bussare"
sempre, senza mai desistere (Lc.11,9), senza stancarti per i miei
apparenti rifiuti, come la Cananea... come il cieco di Gerico...
(Lc.18,35) "O Gesù aiutami!... Non ti puoi rifiutare. L'hai
detto tu stesso: "Qualunque cosa domanderete nel mio nome, Io la
farò.
"Nel
tuo nome" io te la chiedo"... Oh, quanto mi piace questa
"violenza" che fai al mio Cuore: Il regno di Dio soffre
violenza e i violenti se ne impadronoscono" (Mt.11,12).
E
quando non bastasse quella tua, ricorri alla "violenza
collettiva" (o comunitaria).
Chiedi
aiuto a qualcuno che ci crede sul serio: e vedrai quale potenza ha
presso di me l'accordo fraterno: ti assicuro che, se due di voi si
accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio la
concederà... (Mt. 18,19). Prova, e vedrai miracoli...
2.
Ma i miracoli sono legati alla fede. E la fede alla preghiera.
Perciò
devi essere insistente nella preghiera, anche quando ti appare tutto
buio, senza speranza o senza via di uscita.
Proprio
allora, anzi, la perseveranza nella preghiera diventa il segno della
vera fede e il segreto di ogni progresso e di ogni riuscita.
"Molto
vale la preghiera del giusto fatta con insistenza".
La
piú grande gloria che puoi darmi è quella di cercare in me la
soluzione di tutte le tue difficoltà, anziché assillarti e
scervellarti inutilmente: Non si può infatti. continuare
ostinatamente a "bussare", se non si è certi che "l
'amico" ascolta e "verra ad aprire".
E'
per questo che nel mio Vangelo ve ne parlo sempre: "Vi dico che,
se anche non si alzerà a darglielei per amicizia, si alzerà e
gliene darà quanti gliene occorrono, almeno per la sua insistenza".
Perciò
io vi dico: Chiedete e riceverete... Bussate e vi sarà aperto. Se
vostro figlio vi chiede un pesce, voi gli dareste un serpente?...
Dunque se voi che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri
figli, quanto più il Padre vostro celeste"... (Lc.11,5).
E
ancora: "Disse loro una parabola sulla necessità di pregare
sempre, senza stancarsi..."
E
Dio non farà giustizia ai suoi eletti che lo invocano giorno e
notte? "... (Lc. 18,1).
Non
senti in queste mie parole tutta la commozione del mio Cuore, che
brama ardentemente di effondere sui miei figli tutti i torrenti di
amore e di misericordia?
Questo
mio Cuore è sempre aperto, sempre disposto...
E'
il vostro cuore che è chiuso, per la mancanza di fede e di
preghiera.
Gridalo
a tutti, senza stancarti: La più grande consolazione che potete
darmi è: "Credere all'Amore" smisurato che nutro per voi,
anche quando ve ne sentite indegni!
IO E TU INSIEME
A - "CRISTO VIVE IN ME"
1.
Questa è, senza dubbio, la verità più esaltante: "Cristo vive
in me".
Dal
momento che tu, con il Battesimo, sei "innestato" in me
"come tralcio nella Vite", "non sei più tu che vivi,
ma Io vivo in te".
E
vivere vuol dire tutto: pensare, amare, pregare, lottare, operare:
Se
"sono Io che vivo in te",
-
tutto Io devo essere in te!
-
tutto Io devo metterci in te.
-
tutto mio deve essere in te: in te la mia preghiera; in te la mia
lotta e la mia vittoria,
in
te la mia santità, il mio amore, le mie virtù!
Se
sono Io che vivo in te",
-
Io devo "suggerirti" ogni parola...
-
Io devo ispirare ogni tua opera.
Se
non "compio Io" ogni cosa in te, tu sprechi il fiato , tu
perdi il tempo, perché tutto è morto dove non c'è "la Vita":
e "la Vita ", la tua "vita " sono Io!
Tutto
in te deve essere opera mia e del Padre che è in me. Ricorda sempre
queste mie parole: "Le parole che io vi dico non le dico da me;
ma il Padre che è in me compie le mie opere".
2.
Tutto in me viene dal Padre, come da Sorgente unica.
Così
in te tutto viene da me, tutto è opera mia, perchè Io sono in te,
come "il Padre è in me". "Padre, Io in loro e tu
in me". (Gv.17,23).
Ma,
nello stesso tempo, sarà anche opera tua (come ora vedremo).
B - TUTTO OPERA MIA E OPERA TUA
1.
Si, perché Io farò ogni cosa in te e con te.
Io
e tu insieme: ecco "il sogno" di un Dio! Io e tu insieme:
tu,
il "nulla" ...e Io il "Tutto"! Questa è
l'Incarnazione!
Questa
è la Chiesa, che ne è il prolungamento!
Insieme,
riusciremo a fare all'uomo".
Insieme,
costruiremo un " mondo nuovo", perché abbiamo, Io e le
"membra del mio corpo", una missione unica:
"Per
questo mi ha consacrato e mi ha invitato a portare ai poveri il lieto
annuncio, ad annunziare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la
vista; per liberare coloro che sono oppressi ". (Lc 4, 18).
Insieme,
Io e tu, saremo capaci di tutto! Insieme ... Non Io da solo, nè tu
da solo!
2.
Io e tu "una cosa sola", non come due amici o due soci che
vivono e lavorano insieme,
-
ma come "il tralcio" con "la vite",
-
come "le membra del corpo" sono "con "il Capo "
"una cosa sola" così Io in te e tu Me! Non lasciamoci un
istante: "Dove sorgo Io, là sarà pure il gaio discepolo",
"Il
tralcio" sta dove è la vite", fa ciò che fa "la
vite: Preghiamo insieme... Lottiamo insieme... Corriamo insieme ...
Lavoriamo insieme!
Quante
volte tu, invece, vuoi "fare" da solo: Il tuo orgoglio ti
spinge a camminare avanti a me ... a correre più di me... sia quando
preghi, che quando operi: così rovini tutto... e blocchi ogni bene.
Quante
cose tu mi fai fallire... Fermati... aspetta me!
Facciamo
tutto insieme, sempre insieme, senza divisione, senza esclusione di
compiti.
Tu
non puoi fare a meno di me. Io non voglio fare a meno di te... e
anche quando, per certi progetti "speciali", dovrò, a
volte, fare a meno dei tuoi mezzi (di certi tuoi mezzi "non
potrò" mai fare a meno del tuo sì: Io, il Creatore di tutto,
non farò nulla senza il tuo consenso. Ti sembra poco tutto questo?
Il
tuo impercettibile sì, come il Sì di Maria, può divenire
onnipotente, se sei unito a me:
"Con
Dio noi faremo cose grandi". (Salmo 107).
Io
ti metto "alla pari" con me! Tu... alla pari con Dio: E'
inaudito!
Ma,
sai perché? Perché Io sono l 'Amore!
L'Amore
rende simili; questa è la sua natura: "o trova simili o rende
simili".
L'infinitamente
piccolo diventa simile all'infinitamente Grande, senza venirne
schiacciato!
3.
No, figlio, non puoi temere che lo mortifichi la tua libertà o la
tua creatività.
Quando
tu "ti lasci vivere" dagli altri, la tua personalità viene
annullata o soffocata.
Quando,
invece, lasci che "sia Io a vivere in te", tu diventi
partecipe della mia stessa libertà e grandezza; e la tua personalità
ne viene potenziata.
Piccolo
uomo, sono Io che ti faccio "grande''... e ti rendo veramente
libero!
In
me e con me tu puoi diventare "luce", come l'esile filo
della lampada, investito dalla corrente elettrica.
Te
lo ripeto: Io sono la corrente! Tu sei soltanto il filo: Insieme con
me, dai luce! Senza di me, sei tenebra.
Io
e tu, uniti insieme, formiamo "una sola cosa" ma non siamo
la stessa cosa:
Tu
non sei la corrente, ma il filo incandescente. Tu non diventi dio,
una uomo divinizzato!
Non
è stupendo tutto questo?...
Se
resterai sempre unito a me, verrai immesso nel circolo immenso della
mia attività creatrice, dove tu non potrai restare passivo, ma
diverrai super-attivo e creativo, come me, insieme con me.
Chi
più attivo e creativo dei miei amici, i Santi? Considera la
meravigliosa varietà delle opere da loro realizzate: non ne trovi
l'uguale in tutta la storia.
Sono
un numero sterminato... ma nessuno è uguale all'altro.
Ognuno
incarna, in maniera personale e irripetibile, qualche aspetto della
mia fecondità inesauribile.
Resta
unito a me: ti infonderò coraggio per affrontare (insieme a me)
qualsiasi difficoltà...
ti
renderò piú audace, ti spingerò a tentare anche "l
'impossibile"...a giocarti tutto, per aiutarmi a "fare
nuove tutte le cose".
C - POCO ...MA TUTTO
l
. Per partecipare di questa mia fecondissima attività non ti
chiedo di fare molto.
Ciò
che conta per me non è "fare", ma "essere":
Essere "una cosa sola" con me, con il mio Volere.
Con
me, tu puoi ottenere "risultati" grandissimi,
sproporzionati alla tua modesta attività:
con
"cinque pani" potremo, Io e tu insieme, sfamare una
moltitudine... e ce ne avanza...
Capisci
cosa intendo dirti? Non c'è bisogno che "t'ammazzi" per
raggiungere, ad ogni costo, gli obiettivi che ti sei prefisso. Quante
cose hai da fare!... Ma non puoi arrivare a tutto.
Non
presumere di voler fare tutto il bene che ti si presenta ...o di
realizzare tutte le iniziative possibili: Sono tali e tanti gli
impegni che la vita di oggi ti chiede
(impegni
personali e comunitari, familiari e professionali, politici, sociali
ed ecclesiali...) che, a voler fare tutto (e bene) rischi di rimanere
distrutto o svuotato.
No,
non fare tanti progetti... Non "sognare" grandi cose, come
t'insegna il Salino 130: "Non vado in cerca di cose grandi "..
2.
Di poco Io mi contento... purchè sia tutto quello che voglio Io:
"fate tutto quello che vi dirà". (Gv.2,5). "Riempite
le giara di acqua"...
I
servi capirono: "e le riempirono fino all'orlo"...
Ma
tu... hai capito cosa voglio dire a te?...
"Riempi"
le tue giornate (e le tue ore) solo di ciò che voglio Io, nel
"momento presente".
Tutto
il resto devo farlo lo: Solo Io posso trasformare "l'acqua"
e i cuori degli uomini.
Solo
Io posso moltiplicare "i pani" e le energie spirituali e
apostoliche. Io solo posso farti "pescare" dove tutte le
speranze umane sono fallite. Io, solo Io...
Solo
Io posso tutto... perchè "solo Io sono Tutto"! Senza di me
nulla è... nulla è possibile.
3.
Ma, anche se Io solo posso tutto, voglio tuttavia aver bisogno di te:
voglio
servirmi delle tue "reti", della tua "acqua", dei
tuoi "cinque pani"...
Ma
non sono queste tue cose che producono il miracolo (non dimenticarlo
mai):
Quelle
"reti", "quell'acqua", quei "pani" non
sono "prodotti speciali", non hanno in se stessi la potenza
di operare effetti straordinari. Sono solo un segno:
Segno
del tuo sì, della tua volontà di collaborare con me. E' troppo poco
ma tanto mi basta.
Quando
riuscirò a farti comprendere la sproporzione abissale che c'è tra
le "meraviglie" che voglio operare Io in te... e la
"piccola" parte che devi fare tu, allora (e solo allora)
potrò trovare via libera per irrompere in te con la mia azione
salvatrice.
4.
Certo, Io esigo che tu traffichi tutti i talenti che ti ho dato...
che sfrutti (cioè) tutte le tue possibilità e capacità umane: lo
studio e il lavoro; la puntualità nei doveri del tuo stato;
l'impegno per le opere di carità e di giustizia;
l'uso
illuminato dei mezzi di apostolato... E inoltre: la mortificazione e
la prudenza;
il
dovuto riposo e la cura della salute... Io "moltiplicherò"
i prodigi della mia Onnipotenza,
se
tu metterai tutto il tuo impegno nel fare la tua parte.
Si,
lo voglio che tu "riempia le tue giare" (cioè le tue
capacità) "fino all'orlo ".
Ma,
non voglio che "ti affanni" e ti costerni... come se il
risultato dipendesse da te.
Non
preoccuparti se hai a disposizione solo "cinque pani e due
pesciolini", di fronte a una moltitudine da sfamare...
Non
preoccuparti, cioè, se puoi fare poco: Se hai poco tempo, poca
salute, pochi mezzi.... Sei in te c'è poco coraggio, poca inventiva,
poco spirito d'iniziativa...
Ma
proprio "vo1entieri" devi esserne contento! Se non ti
inquieti mai per la tua "debolezza" anzi te ne rallegri
(almeno con la volontà), è segno che hai capito (finalmente) che tu
sei "nulla"... e che solo "Io sono Tutto".
Ricorda
che Io "ho scelto ciò che è nulla, per ridurre al nulla le
cose che sono" (1 Cor.1,27).
Tu
ancora non sei quel "nulla" che Io cerco. Ma Io ti andrò
"spogliando" sempre più... finché ti ridurrò al "nulla"
di cui ho bisogno.
6.
Un ultimo suggerimento: in tutte le occasioni in cui ti rendi conto
delle tue insufficienze e incapacità, ringraziami con tutto il
cuore:
"Ti
ringrazio, o Signore, per queste mie "debolezze " che mi
costringono ad aver fede in te, più che in me!"
E'
la gloria più grande che puoi darmi... E' il segno più certo del
mio "Spirito"... e il mezzo più sicuro del tuo progresso
spirituale.
D
- "COMPLETA QUELLO CHE MANCA DEI MIEI PATIMENTI" (Col.1,24)
1.
Il mio e il tuo sacrificio: ecco ciò che salva.
Io
e tu, uniti insieme nell'offerta sacerdotale di tutta la nostra vita,
purificheremo e rinnoveremo la terra.
Anche
a te, come agli Apostoli prediletti, come a tutti i miei veri amici,
Io chiederò spesso:
"Sei
pronto a bere il calice di dolore che berrò Io "?
Io
e tu dobbiamo "bere lo stesso calice di dolore": la stessa
angoscia e amarezza...
le
stesse persecuzioni, ingratitudini, umiliazioni, critiche e condanne
ingiuste...
dolori
fisici ...pene morali... sofferenze di ogni genere...
Ecco
cosa ci vuole per "completare quello che manca dei patimenti che
lo ho sofferto a vantaggio del mio corpo che è la Chiesa" (Col.
1,24): Le sofferenze della tua persona e delle altre membra del mio
"mistico corpo ".
Comprendi
benissimo che i miei meriti sono infiniti e il mio sacrificio è
sovrabbondante...
tuttavia
"non posso" fare a meno del tuo sacrificio, perchè il mio
amore mi spinge ad associarti alla mia opera redentrice.
E,
per amore, mi sono ridotto a fare il "mendicante" e
chiedere aiuta a tutti:
Io,
che sono il Benefattore di tutti!
Questo
è l'aiuto più forte che puoi darmi: "Bere il calice di dolore
che ho bevuto Io".
Le
sole parole di amore e di consolazione... le attività piene di
agitazione... non servono, ne a me, ne alle anime che attendono.
2.
Non dirmi di no, figlio mio!
Rispondimi
con la stessa prontezza e generosità dei "figli del tuono "
(Giacomo e Giovanni):
"Sì,
Signore, lo posso, lo voglio"!
Ogni
volta che ti senti schiacciare dal peso della sofferenza...
o
sei vittima (come me) di tante calunnie o incomprensioni...
o
ti senti abbandonato da Dio e dagli uomini... o sperimenti
l'inutilità di tanti tuoi sacrifici... tu stai "bevendo il mio
stesso calice "...
e,
insieme con me, stai sollevando e purificando il mondo.
Quale
fortuna incomparabile per te! Quanta gloria per me!
E
quale vantaggio per l'intera umanità!
Oh,
se tu potessi capire quanta forza genera nelle anime la tua
"debolezza"!
Ricorda
quello che ho fatto dire al mio apostolo Paolo: "Perciò mi
compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità,
nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo quando sono
debole è allora che sono, forte".
Non
sciupare neppure un frammento di questi tesori; cerca piuttosto di
sfruttarli al massimo, mettendoci più amore.
3.
A volte ti sentirai come stritolato nel torchio dello sofferenza.
Non
temere: Io sarò con te!
Ti
starò sempre vicino: a sostenerti... a consolarti. Ma non posso non
chiederti "l’eroismo dell'amore", che presto si trasforma
in "allegrezza ":
"Voi
vi rattristerete, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia"
(Gv.16,20).. . "l'eroismo di un'ora", "l'ora del
parto", per una infinità di gioia: "Una donna che deve
partorire, quando viene il suo momento sofre e molto.
Ma
quando il bambino è nato, dimentica le sue sofferenze per la gioia
che è venuta al mondo una creatura. (Gv.16,21).
Proprio
nei momenti di maggiore angoscia devi ripetermi il tuo si, anche se
gridato tra i denti. Senza "i dolori del parto", non può
venire alla luce una vita nuova:
Si,
sulle rovine dei materialismo sta per nascere "un mondo nuovo".
Non
dubitare della nostra vittoria: "Io ho vinto il mondo"!
Io,
insieme ai "nostri fratelli, che non hanno risparmiato la loro
vita, fino a morire" (Ap.12,11). Io, insieme a te, se accetterai
di morire ogni giorno: "Se il chicco di grano, caduto in terra,
non muore, rimane solo; se muore, produce molto frutto". (Gv.
12,24).
4.
E che qualità di frutti ! ...
Medita
la pagina stupenda del "Servo", descritta da Isaia:
"Disprezzato, ripudiato dagli uomini, uomo dei dolori ... si è
caricato delle nostre infermità... è stato trafitto per i nostri
peccati, schiacciato per le nostre colpe... Maltrattato, si lasciò
umiliare e non aprì bocca"...
Ma
quale esaltazione, dopo l'umiliante sconfitta: "Quando offrirà
se stesso in espiazione, vedrà una discendenza... dopo il suo intimo
tormento vedrà la luce... il giusto mio servo giustificherà molti;
egli si addosserà la loro iniquità: "perciò Io gli darò in
premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino"....
(lsaia, 53).
Questo
"Servo " certamente sono Io, il Cristo.
Ma
è anche ogni "mio servo" (quindi anche tu) che, come me,
"offri in espiazione" il suo Martirio " quotidiano:
Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio...
poiché è stato precipitato l'accusatore.
Essi
lo hanno vinto per il sangue dell'Agnello e la testimonianza del loro
martirio". (Ap.12,10).
5.
Offri anche tu, momento per momento, nel "calice" della
Messa, ogni cosa che ti procura fastidio o tormento: Dubbi,
tentazioni, insuccessi, delusioni, lotte interiori, malessere fisico
e spirituale, e persino i ripetuti sbagli e le frequenti sconfitte...
Dentro
"il mio calice" ogni dolore si trasforma in amore e in
energia interiore, che viene distribuita a tutto il mio "Corpo
Mistico". E' un vero affare: Non ti pare?
Perciò,
figlio mio, non rifiutarmi nulla di quanto ti capita di avverso:
E'
il dono più grande che puoi farmi, l'unico che hai sempre a portata
di mano:
ti
potranno mancare i soldi, il tempo o le forze per dare aiuto al
prossimo... ma non ti mancheranno mai le avversità, che (come ti ho
spiegato) procurano i beni più grandi, sia a te che agli altri. Sii
"felice di soffrire per il mio corpo"... come l'Apostolo
Paolo:
"Ora,
io sono fèlice di soffrire per voi". (Col. 1,24).
Per qualsiasi richiesta rivolgersi a Don Liborio També - 94012 Barrafranca (EN)
Grazie, Don Liborio, di questo dono. Il Signore la ricompensi del bene che fa a tante perone con i suoi bellissimi libri.
RispondiEliminaPreghi per me.
Suor Maria Virgilia