La
Beatissima Vergine Maria è un Mistero, o meglio dire un complesso di
Misteri. Ce ne sono infatti in Lei parecchi: il mistero della sua
Immacolata Concezione e della sua Pienezza di Grazia; quello della
sua Purissima Verginità di corpo e di spirito; anche della sua
Divina Maternità, e Maternità Verginale; la sua associazione alla
Passione di Cristo, ossia la Co-redenzione; ancora quello della sua
Maternità Spirituale su tutta la Chiesa; poi la sua Assunzione in
corpo e anima al Cielo; e infine l’ufficio di Mediatrice e
Dispensatrice delle Grazie di Cristo, nonché quello della sua
Regalità su tutto l'Universo. Se già ogni mistero appare
insondabile alle nostre forze, chi sarebbe capace di approfondire
veramente nell’intreccio di tanti? Non ha detto San Bernardo, e a
ragione, che de Maria numquam satis [= su Maria non si dirà mai
abbastanza]? Soltanto Dio può conoscere in verità quanto bella,
quanto santa, quanto grande, quanto importante sia Maria.
Oggi
noi celebriamo uno di questi misteri: l’Assunzione. Mistero
dolcissimo è, che proclama la grandezza del Signore e che loda la
sua misericordia (Is 63,7; cfr. Sir 2, 18b). Il Dio giusto corona ciò
che Lui stesso aveva cominciato (Rm 8, 30; cfr. I Pt 5, 4; Gc I, 12),
il Dio misericordioso raccoglie il giglio tra le spine (Ct 2,1-2) e
lo pianta nel suo giardino (cfr. Odi di Salomone XI, 15.18; Ireneo,
Adv. haer. V, 10, 1. Cfr. anche Ct 4, 16-5, 1; Is 60, 21; 61, 3; Ap
2, 7), per gioire eternamente della sua bellezza (Ct 2, 14; 4, 1ss),
per godere eternamente del suo aroma profumato (Sir 39, 14; Ct 2, 13;
4, 10-14). Se Dio sembrava ingiusto lasciandoci sulla terra senza la
soavità del suo aroma e senza la bellezza del suo sguardo, alla fine
ci riconforta con la promessa che anche noi gioiremo un giorno nella
sua Casa contemplando il volto di Maria, a condizione di vivere
fedelmente nel suo amore e di camminare amorosamente nella sua
fedeltà (Ap 2, 26-28), così come Maria trascorse tutti i suoi
giorni sulla terra.
Dato
che risulta arduo e difficile parlare adeguatamente di questo
mistero, ecco allora uno tra i più bei testi di tutta la Patristica
sull'Assunzione. È un brano preso da una delle omelie di San
Giovanni Damasceno: “Gli
angeli assieme agli arcangeli ti hanno trasportato. Gli spiriti
impuri hanno avuto orrore di vederti salire in cielo. L’aria è
benedetta dal tuo passaggio, l'etere ne è consacrato. Il cielo
accoglie con gioia la tua anima. Le potenze celesti ti si fanno
incontro con sacri cantici e un festoso rituale, dicendo press’a
poco: Chi è costei che s'avanza come l'aurora, bella come la luna,
eletta come il sole? [Ct 6, 9] Come sei bella, come sei dolce! Fiore
del campo, come un giglio in mezzo alle spine [Ct 2, 1ss]; per questo
le fanciulle ti amano: siamo accorse al tuo profumo [Ct 1, 2ss]. Il
re ti ha fatto entrare nella sua stanza, dove le potestà vegliano su
di te, i principati ti benedicono, i troni ti fan festa, i cherubini
rimangono interdetti per la gioia e lo stupore, i serafini cantano le
lodi per te, che fosti realmente la madre del Signore. Non come Elia,
infatti, sei salita in cielo [cfr. II Re 2, 1ss) né, al modo di
Paolo, sei stata sollevata sino al terzo cielo [cfr. II Cor 12, 2].
Sei giunta, anzi, fino al trono regale del tuo Figlio, mirandolo
gioiosamente con i tuoi stessi occhi e godendo di una straordinaria
nobiltà e altezza, gioia inesprimibile per gli angeli e per tutte le
potenze celesti, diletto senza fine per i patriarchi, gaudio ineffabile
per i giusti, esultanza perenne per i profeti, benedizione per il
mondo, santificatrice di tutte le cose, riposo per gli affranti,
consolazione per coloro che piangono, rimedio per gli ammalati, porto
per quanti vengono sbattuti dalla tempesta, perdono dei peccatori,
consolatrice degli afflitti, solerte aiuto per tutti coloro che ne
hanno bisogno. La
tua anima, infatti, non è discesa nell’inferno e la tua carne non
ha visto la corruzione [cfr. Sal 15, 10]. Il tuo corpo, immacolato ed
esente da qualsiasi contaminazione, non è stato lasciato sulla
terra, ma tu, o regina, signora e padrona, vera madre di Dio, sei
stata assunta nella regale dimora celeste. Il cielo ha attirato a sé
colei la cui grandezza era superiore a quella dei cieli” (Omelia
sul transito di Maria 1, 12-13).
Supplichiamo
la protezione di Maria Assunta perché possiamo camminare nella
giustizia e nella santità, e chiediamo che il Signore ci permetta di
contemplare un giorno il suo volto.
ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - Lc 11, 27-28
La
Santa Chiesa celebra oggi, in mezzo a gran gioia ed esultanza,
l’ineffabile Mistero dell'Assunzione della Beata Vergine Maria.
Festa davvero grande qui sulla terra, e più grandiosa ancora in
Cielo. Perché la Madre di Dio è Colei che entra nell’Arcano
Divino: se aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel
santuario l'Arca dell'Alleanza (Ap 11, 19), dice San Giovanni.
È
Arca Maria Santissima perché, nascosti in Lei, ci sono i tesori
divini. È Arca dell’Alleanza perché in Lei si uniscono la Natura
Umana e la Natura Divina; e questo è il maggior tesoro. Arca
dell’Alleanza in cui il Verbo si fece carne (Gv 1, 14). Arca
dell’Alleanza in cui si offre sempre un olocausto e un sacrificio
di comunione (cfr. I Cr 16, 1) gradito all'Altissimo. Arca
dell’Alleanza Nuova ed Eterna: se per la Novità di quest’Alleanza
l'Arca è dovuta stare sulla terra per un tempo, per l’Eternità di
quest’Alleanza l’Arca deve rimanere nel Santuario Celeste per
sempre.
La
Maternità di questa Vergine, come anche la Verginità di questa
Madre hanno stupito tutte le generazioni (Lc 1,48); dovremmo dunque
dire come quella donna del Vangelo: Beato il grembo che ti ha portato
(Gesù Cristo) e il seno da cui hai preso il latte? (Lc 11, 27).
No, carissimi, no. Non possiamo dire così. Perché mai? Guardate
bene la risposta del Signore: Beati piuttosto coloro che ascoltano la
parola di Dio e la osservano (Lc 11, 28).
Come
se il Signore dicesse: “Io non ho cercato in affitto un Grembo,
nemmeno ho desiderato una donna da cui bere il latte. Io ho voluto
una Mamma, e per questo ho cercato una Donna in cui farmi Uomo. Non
avendone trovato nessuna nel mondo in cui potessi riposare
tranquillo, ho dovuto crearne una con l'anima ripiena del mio
Spirito, Immacolata sin dalla Concezione, senza nessuna macchia. Io
sono Dio, e non posso invero restare o riposare in chi mi è contro.
Ho
inviato il mio Angelo a offrirle l’eccellenza della Maternità
Divina, Essa invece ha voluto accettare di essermi soltanto Ancella
(Lc 1, 26-38). Non ho mai trovato in Lei un desiderio proprio: ha
voluto solo fare la mia volontà. E chi fa la mia volontà, non
obbedisce a me, ma al Padre che mi ha inviato (Gv 12, 44-50. Cfr. Gv
4, 34; 8, 29; 14, 24; Mt 10,40). E chi accoglie i miei comandamenti e
li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e
anche lo lo amerò e mi manifesterò a lui (Gv 14, 21). Così amo
Maria, più di quanto tutti voi potreste immaginare.
Voi
soltanto la conoscete esternamente. Avete, infatti, guardato la sua
bellezza esteriore, avete visto la sua modestia nel vestire e la sua
discrezione nel linguaggio, avete sperimentato la sua generosità, e
ammirato la sua pietà. Ma non avete mai sentito il battere del suo
Cuore. No, voi non conoscete il fuoco che c'è dentro di Lei (cfr. Lc
12, 49; Ger 20, 9), non conoscete il torrente d’acqua che zampilla
verso la vita eterna (Gv 4, 14) che c'è dentro di Lei, non conoscete
la pace che si trova riposando il capo sul suo petto. No. Voi ancora
non sapete com'è grande e bella e santa la mia Mamma. Maria! Quanta
gioia c'è nel mio Cuore nel pensare il suo Nome! E quanto timore e
reverenza suscita negli Angeli di mio Padre il pronunciare il suo
Nome!
Perla
preziosa e tesoro nascosto (Mt 13,44-46) è mia Madre. Fiore del
campo, come un giglio in mezzo alle spine (Ct 2,2) è mia Madre.
Anche i miei Angeli dicono vedendola: Chi è costei che sorge come
l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come
schiere a vessilli spiegati? (Ct 6, 10).
Non
so davvero per quanto tempo, dopo la mia Ascensione e Ritorno al
Padre, potrò restare senza di Lei. Forse avrò troppo dolore, forse
avrò nostalgia del suo volto, forse... Forse dovrò dire quanto il
mio servo Salomone ha scritto. In quel giorno, infatti, esclamerò
davanti ai miei Angeli, con voce forte e serena, con voce chiara e
gioiosa: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! Perché ecco,
l'inverno è passato, è cessata la pioggia, se n'è andata; i fiori
sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della
tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo
fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati,
amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle
fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo
viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo
viso è leggiadro (Ct 2, 10-14).
Così,
la porterò con me. Dove Io sarò, sarà anche lì la mia Serva, la
mia Ancella, la mia Amata, la mia Regina, mia Madre (Gv 14, 3). Avrò
ricevuto il suo messaggio, quando dopo la mia dipartita, nella sua
preghiera Essa dirà ai miei Angeli: lo vi scongiuro, figlie di
Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che cosa gli racconterete?
Che sono malata d'amore (Ct 5, 8).
Non
abbiate paura, però, non vi lascerò orfani (Gv 14, 18a), perché vi
consegnerò mia Madre come Madre vostra (Gv 19, 25-27).
E
nel mio Regno sarà Lei, per tutti voi, Avvocata, Rifugio,
Consolatrice, Protezione, Difesa, Consolazione, e Speranza sicura per
la vostra salvezza. Ella pregherà per voi e Io l'ascolterò”
don Fernando
Maria Cornet – Omelie Tratte dal libro “ Meditazioni sui misteri”.
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