PECCATO
Quando
lo spirito desidera solo lo spirito e nulla lo può distogliere da
questo desiderio, allora noi possiamo capire che cosa è il peccato.
Quando la nostra coscienza vuole la libertà, vuole uscir fuori come
una fonte che si scioglie dal ghiaccio, allora potrà comprendere
completamente tutta la malizia del peccato e non potrà dimenticare
neppure per un momento che deve distruggerlo, deve liberarsene. La
nostra coscienza, pur debole, assalterà il peccato da tutte le
parti: nel cammino dello spirito sentirà i suoi colpi, la sua
influenza come pietra d'inciampo e più nulla le passerà
inosservato.
Prima,
pensavamo il peccato e la virtù come vantaggi o svantaggi, beni o
mali sociali. Pensavamo di formarci un carattere adatto alla società,
secondo gli ideali della gentilezza. Adempiuto questo, noi ce ne
stavamo senza alcuna altra preoccupazione. Pensavamo che, arrivati
alla perfezione del galateo, saremmo diventati uomini perfetti.
Quando
poi lo spirito si è risvegliato e ha cercato nel mondo lo spirito,
si è accorto che non è necessario salvare soltanto l'etichetta e le
convenienze sociali, ma che il necessario è ancora più grande, che
le difficoltà sono ben più profonde. Abbiamo con fatica pulito la
superficie della strada e nel mondo non troviamo difficoltà: nessuno
le vede! Le catene che ci legano sono tutte dentro: qui, metro per
metro, devono essere fatte le arature spirituali. Ci sono poi tante
catene, tanto piccole e tanto sottili, che ci legano e ci avvolgono.
Dentro possiamo vedere e capire che cosa sono le difficoltà del
peccato. Prima non cadevano sotto i nostri occhi: non vedevamo!
Allora, senza badare alla gente, senza guardare alle convenienze
sociali chiameremo peccato il peccato, e con tutte le nostre forze
cercheremo di sbatterlo fuori, perché ci sarà impossibile
sopportarlo. Non ci si permetterà più di dividerci e di restare
inerti sulla via del vero amore e della vera unione, di ingannare noi
stessi e gli altri. Non godremo più di apparire buoni di fronte agli
uomini: con tutto il cuore si griderà al Purissimo: Allontana ogni
peccato! Allontana tutte le depravazioni dell'universo, che non resti
assolutamente nulla del peccato, perché lo spirito Ti vuole!
Diventerò
un'anima semplice in tutti i sensi: riceverò il diritto di penetrare
ogni cosa. Non posso immaginare quanto sia meravigliosa questa
fortuna. Fammi questa grazia: almeno, se non posso avere il diritto
di penetrare tutte le cose, fa' entrare un raggio della tua luce per
le fessure della mia porta chiusa. Alla notte, con porte e finestre
chiuse, ho dormito incosciente di tutto; al mattino, quando un raggio
di luce è penetrato dentro le fessure, dal mio giaciglio ozioso ed
inerte, la scoperta che fuori c'era la pura aurora ha colpito il mio
spirito immerso nel torpore. Allora il caldo del letto mi è
diventato insopportabile; l'aria chiusa e malsana del mio stesso
respiro ha cominciato a soffocarmi e non ho potuto più stare quieto.
La morbidezza, la purezza, la santità del cielo aperto, tutta la
bellezza, la fragranza, le voci dei canti mi chiamano fuori.
Così Tu attraverso le fessure dei miei veli manda l'angelo della tua luce, manda l'ambasciatore della libertà, che non mi lasci la pace nel caldo della mia prigione, nella sporcizia e nel buio: il piacere del riposo mi diventi insopportabile.
Così Tu attraverso le fessure dei miei veli manda l'angelo della tua luce, manda l'ambasciatore della libertà, che non mi lasci la pace nel caldo della mia prigione, nella sporcizia e nel buio: il piacere del riposo mi diventi insopportabile.
Robindronath
Tagore
http://paolaserra97.blogspot.it/
Nessun commento:
Posta un commento