Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo».Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” ».
Lo
condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli
disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto
infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi
ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli
rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio
tuo”».......” .
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Le tentazioni di Gesù e la conversione per il Regno dei Cieli
“…..Riflettere sulle tentazioni a
cui è sottoposto Gesù nel deserto è un invito per ciascuno di noi
a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero
nella mia vita? Nella prima tentazione il diavolo propone a Gesù di
cambiare una pietra in pane per spegnere la fame. Gesù ribatte che
l’uomo vive anche di
pane, ma non di solo
pane: senza una risposta alla fame di verità, alla fame di Dio,
l’uomo non si può salvare (cfr vv. 3-4). Nella seconda tentazione,
il diavolo propone a Gesù la via del potere: lo conduce in alto e
gli offre il dominio del mondo; ma non è questa la strada di Dio:
Gesù ha ben chiaro che non è il potere mondano che salva il mondo,
ma il potere della croce, dell’umiltà, dell’amore (cfr vv. 5-8).
Nella terza tentazione, il diavolo propone a Gesù di gettarsi dal
pinnacolo del Tempio di Gerusalemme e farsi salvare da Dio mediante i
suoi angeli, di compiere cioè qualcosa di sensazionale per mettere
alla prova Dio stesso; ma la risposta è che Dio non è un oggetto a
cui imporre le nostre condizioni: è il Signore di tutto (cfr vv.
9-12). Qual è il nocciolo delle tre tentazioni che subisce Gesù? E’
la proposta di strumentalizzare Dio, di usarlo per i propri
interessi, per la propria gloria e per il proprio successo. E dunque,
in sostanza, di mettere se stessi al posto di Dio, rimuovendolo dalla
propria esistenza e facendolo sembrare superfluo. Ognuno dovrebbe
chiedersi allora: che posto ha Dio nella mia vita? E’ Lui il
Signore o sono io?
Superare la tentazione di sottomettere
Dio a sé e ai propri interessi o di metterlo in un angolo e
convertirsi al giusto ordine di priorità, dare a Dio il primo posto,
è un cammino che ogni cristiano deve percorrere sempre di nuovo.
“Convertirsi”, un invito che ascolteremo molte volte in
Quaresima, significa seguire Gesù in modo che il suo Vangelo sia
guida concreta della vita; significa lasciare che Dio ci trasformi,
smettere di pensare che siamo noi gli unici costruttori della nostra
esistenza; significa riconoscere che siamo creature, che dipendiamo
da Dio, dal suo amore, e soltanto «perdendo» la nostra vita in Lui
possiamo guadagnarla. Questo esige di operare le nostre scelte alla
luce della Parola di Dio. Oggi non si può più essere cristiani come
semplice conseguenza del fatto di vivere in una società che ha
radici cristiane: anche chi nasce da una famiglia cristiana ed è
educato religiosamente deve, ogni giorno, rinnovare la scelta di
essere cristiano, cioè dare a Dio il primo posto, di fronte alle
tentazioni che una cultura secolarizzata gli propone di continuo, di
fronte al giudizio critico di molti contemporanei.
Le prove a cui la società attuale
sottopone il cristiano, infatti, sono tante, e toccano la vita
personale e sociale. Non è facile essere fedeli al matrimonio
cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare
spazio alla preghiera e al silenzio interiore; non è facile opporsi
pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto
in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie
gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie
ereditarie. La tentazione di metter da parte la propria fede è
sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve
essere confermata più volte nella vita.....”
BENEDETTO
XVI - UDIENZA
GENERALE Aula
Paolo VI Mercoledì, 13 febbraio 2013
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