Ognuno di noi può rendersi conto che i più poveri non
sono al cuore della Chiesa visibile ma ne sono lontani. Questa è una
realtà che ferisce molto, è la più grande delle divisioni ed è a
partire da queste parti più povere e più ferite che Gesù vuole
ricostruire il suo corpo.
Gesù è morto perché voleva mettere il povero al cuore
della comunità. I lebbrosi, la gente sporca e ripugnante a quei
tempi erano esclusi dal tempio. Gesù appariva allora come colui che
disturba.
Sappiamo quanto sia grande la lotta all’interno di noi
stessi, perché la via discendente ci fa incontrare il povero e il
povero ci disturba. Infatti, non si tratta di fare qualcosa per
lui ma di entrare in relazione con lui e non
sappiamo dove ci porterà tutto questo, perché ci chiederà qualcosa
che non vorremmo. Vivere un’alleanza con il povero significa
mettersi in comunione con lui e diventare vulnerabili, significa
perdere la propria libertà per acquistare una nuova libertà, quella
dell’amore. Il povero rimane pericoloso; chiama al cambiamento, ad
una trasformazione, ad una conversione radicale.
Mi ricordo che un giorno a Parigi sono stato avvicinato
da una donna che aveva l’aria fragile e ferita. Mi chiedeva dieci
franchi. Ho voluto sapere il perché e mi rispose che era appena
uscita dall’ospedale psichiatrico e che era malata. Abbiamo
iniziato a parlare e a un certo punto mi sono reso conto che se
continuavo sarebbe diventato troppo pericoloso perché di certo
l’avrei invitata a pranzo e non avrei più potuto lasciarla per la
strada. E ho sentito salire dentro di me ogni sorta di potenza che mi
diceva di fermarmi. Le ho dato dieci franchi e sono andato
all’appuntamento che avevo.
Se ci si avvicina troppo al povero si perde la propria
libertà personale. A un certo punto si arriva ad una svolta senza
ritorno che cambia la nostra vita. Mi sono reso conto che facevo
esattamente come il prete e come il levita della storia del buon
samaritano che hanno continuato la loro strada fino a Gerico. Abbiamo
fatto tutti questa esperienza.
La via discendente ci porta al povero che grida ed è
una strada molto pericolosa. Non parlo soltanto delle persone che
hanno un handicap ma anche di quel tale o tal altro assistente del
mio focolare che piange o si arrabbia e che porta dentro di sé la
fragilità umana. Avvicinarsi a lui può essere molto pericoloso ed è
preferibile allontanarsi. A volte è molto più facile dare dei soldi
ad un povero piuttosto che avvicinarsi a lui.
JEAN VANIER
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